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La sottile ambiguità del sovranismo


Sirius
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DI AURELIO MUSTACCIUOLI

La sottile ambiguità del sovranismo.

Il termine sovranismo è altamente ambiguo.
Il sovranismo può assumere infatti significati opposti man mano che si cambia scala di riferimento.
A livello micro coincide con individualismo.
A livello macro può diventare collettivismo.
E individualismo e collettivismo sono antitetici.

Il termine sovranista, quindi, per un libertario, dovrebbe assumere, in linea generale, un significato sempre più negativo man mano che si allargano i riferimenti geografici di riferimento; specialmente quando è alto il livello di concentrazione di potere istituzionale e prevale un elevato dirigismo economico e un alto livello di regolamentazione, in pratica un alto grado di statalizzazione.

Poiché il progetto europeo ha virato da una impostazione federale a basso livello concentrazione di potere a una impostazione di superstato, è evidente che pretendere indipendenza sovranista oggi in europa può avere significati molto diversi.

Se guardiamo al caso della brexit il sovranismo inglese è reclamato in nome di una maggiore libertà economica rispetto all’impostazione attuale europea.
ll sovranismo italiano di lega e 5stelle viceversa non sembra affatto andare in quella direzione, anzi reclama una concentrazione di potere a livello istituzionale ancora maggiore rispetto a quella europea.

La morale è che non tutti i sovranismi sono cattivi e non tutte le aggregazioni sono buone, quello che fa la differenza è sempre il livello di concentrazione del potere, ovvero l’indice di statalizzazione.

FONTE https://www.movimentolibertario.com/2020/02/la-sottile-ambiguita-del-sovranismo/


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Giambo
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A livello individuale è individuale mentre a livello collettivo è collettivo...siete dei grandi filosofi... 😀

È una questione vecchia come il cucco, basta che guardate con attenzione il frontespizio del “Leviathan” di Thomas Hobbes, da una incisione di Abraham Bosse su input ceativo dello stesso Hobbes.
Che non era scemo e sapeva che la soggettività è e può essere solamente “una e molteplice”.

Qui il frontespizio

Qui nel dettaglio “arcimboldesco” che è la questione filosofica che ci interessa ossia la sovranità è l'aspetto politico sociale della soggettività (la quale, mi dispiace per voi è “una e molteplice” il che manda a remengo il principio di non contraddizione...)


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Rugge
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Sirius90;d-103077 wrote: ... quello che fa la differenza è sempre il livello di concentrazione del potere

Giusto

Sirius90;d-103077 wrote: ... ovvero l’indice di statalizzazione

E l'accumulazione e l'accentramento dei capitali invece van bene ..?


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Giambo
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Rugge;c-242235 wrote: [quote=Sirius90;d-103077]... quello che fa la differenza è sempre il livello di concentrazione del potere

Giusto

Sirius90;d-103077 wrote: ... ovvero l’indice di statalizzazione

E l'accumulazione e l'accentramento dei capitali invece van bene ..?

Esatto...il problema è tutto (tutto) in

1-accumulazione
2-accentramento

Se si capisce questo, e per ora non lo si capisce, si può cominciare a discutere sul serio.


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Sirius
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Finchè ci saranno persone migliori di altre nel loro lavoro, nell'offrire servizi e prodotti alla gente, ci saranno sempre persone più ricche di altre.
Ed è NATURALE che sia così, il caos è naturale, pretendere l'uguaglianza economica è tanto assurdo quanto pretendere l'uguaglianza di intelletto, capacità, fortuna anche.
Sta agli adulti saper accettare questa semplice e cruda nozione di vita e farne tesoro, oppure negare e crogiolarsi nelle favolette socialiste e stataliste, sperando che lo stato possa controllare tutto, prevedere tutto, provvedere ad aggredire a nome mio chi è stato più fortunato o meritevole così da rimpinguare un pò anche la mia pancia (finchè un giorno..non c'è più niente per nessuno)
Ma d'altronde se i socialisti capissero l'economia, non sarebbero socialisti (cit.)

Hanno fatto e fanno molti più danni le organizzazioni criminali (anche chiamate stati) con il monopolio sulla violenza, sul furto e l'estorsione, sulle bombe nucleari più che la disparità economica o l'eccessivo accentramento dei capitali (che diventa eccessivo quando è innaturale, per i motivi di cui sotto). Essere invece contro l'accumulo di ricchezza sinceramente non capisco come vi possa creare fastidio, anzi, dovremmo tutti essere molto più educati sul risparmio e sul valore aggiunto che il risparmio porta, poi oh liberi di scialacquare ogni centesimo guadagnato come ci insegna il buon vecchio amante di ragazzini Keynes.
Ma quindi da dove nasce questo eccessivo e innaturale accentramento? Dal fatto che il denaro è stato reso monopolio di stato e che viene gestito centralmente da una banca centrale. Cosa potrebbe mai succedere partendo da una situazione del genere, se non i risultati di cui vi lamentate, che poi parliamo dell'applicazione delle stesse teorie marxiste che ora tanti ripropongono come cura! Nello specifico, nel manifesto comunista si parla di istituire una banca centrale di stato che gestisca la moneta e che la renda monopolio.
Nella nostra società "liberista" siamo obbligati ad usare una moneta marxista e obbligati a versare tributi ad ogni respiro, quindi di cosa stiamo parlando?


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Giambo
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@Sirius90

Per pietà, risparmiami i luoghi comuni da bar

Il problema è che le differenze di ricchezza, di prestigio e soprattutto di potere, che una persona si è guadagnata nella vita in virtù delle sue qualità e del suo impegno...
NON devono essere trasmesse integralmente ai figli...
NON devono essere accumulate per impedire che altri possano realizzare le loro di qualità...

Ci siamo, sì?


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Sirius
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@Giambo

No, no ci siamo, perchè tu non sei proprio nessuno per andare a dire agli altri cosa farne dei propri averi persino dopo la morte. Queste idiozie da manifesto comunista lasciamo che vengano sepolte dalla storia.
Cosa dovrei farne dei miei averi dunque, dimmi, invece che lasciarli a chi mi pare o portarmeli nella tomba, dovrei darli a te?
Se è illegittimo andare a rubare al tuo vicino, è ugualmente illegittimo se ci mandi il tuo governo, sai?

I tuoi sono discorsi da bar, e neanche te ne rendi conto.


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Giambo
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Ma fai il bravo dai, che non hai capito nemmeno di cosa parlo


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