La storia della Xyl...
 
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La storia della Xylella è perfetta per raccontare la malattia di un Paese intero


Davide
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https://twitter.com/Linkiesta/status/1134157525090222080


Citazione
pingus
Reputable Member
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Post: 297
 

Questo articolo analizza la 'risposta' al problema xylella. Abbattimento, non esiste cura.
Ma quale e' la causa? Perche' se non si trova la causa, non si risolve niente, visto che non esiste neanche alcuna forma di prevenzione.
Propendo a credere che sia come per i batteri killer super resistenti agli antibiotici, la cui causa e' l'uso eccessivo e ingiustificato proprio degli antibiotici. Big Pharma agribusiness e autoselezione delle specie, con la connivenza del 'sapere scientifico'


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Teopratico
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 257
 

L'articolo si appella all'autorità della scienza, al rispetto delle regole senza esplicare alcunché a livello scientifico, non dimostra nulla, parla solo degli abbattimenti, che parlando di ulivi già sarebbe un crimine, e nasconde cosa prevedono poi questi protocolli: veleni, ulteriori veleni... Solo chi vive o è stato in Puglia a cercare di capire il problema sa quale è la situazione lì, decenni di utilizzo di Roundup, flaconi e ghirbe di Roundup buttate ovunque, per anni. E la soluzione sarebbe eradiczioni e ulteriori avvelenamenti del terreno. Mentre chi conosce le buone pratiche è riuscito quasi sempre a far rinverdire gli ulivi nel giro di un anno o due. Gli ulivi non si abbattono, mai, l'ulivo è come la vite, è un dono degli dei e chi li abbatte dovrebbe pagarne le conseguenze come nell'antica Grecia. (Chi scrive non è laureato, ma nemmeno complottista, è un essere a cui piace rimanere nell'umano ed eradicare ulivi è al di fuori di questo campo, vd esercito Israel)


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comedonchisciotte
Honorable Member
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Post: 634
 

Voglio ricopiare la frasedi Linkiesta nella sua demenzialità:
"La storia della Xylella è perfetta per raccontare la malattia di un Paese intero, tra sottovalutazione del rischio, pensieri magici, paranoie complottiste, rifiuto delle procedure, messa in discussione di autorità scientifiche."

La demenziatà sta nell'idea che la scienza derivi dall'autorità. E' facile per chi ha un minimo di basi di storia della scienza scoprire che vale il contrario.
Riprendo un raccontino:
"Quante zampe ha una mosca? Il sistema per rispondere con sicurezza è semplice: contare quelle della prima mosca che ci capita intorno; constateremo, senza pericoli di sbagli, che le zampe sono sei. Invece Alberto Magno, famoso saggio del '200, non la pensava così. Dovendo parlare della mosca in un suo trattato affermò tranquillamente che aveva otto zampe; e sapete perché? Perché così era scritto in un altro trattato, quello del grande filosofo e scienziato greco Aristotele."
Ecco con il principio di autorità che piace a Linkiesta le mosche avranno otto zampe. Per i ragni non so. Ce lo faranno sapere a tempo debito.


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