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La vera rivoluzione: stampare euro per cancellare il debito


Servus
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Di Marcello Foa

Mettiamola in questi termini: la Bce stampa più moneta per permettere alle Banche centrali nazionali di comprare titoli di Stato, ovvero debito pubblico, con lo scopo dichiarato di rilanciare l’economia (crescita del Pil) e lo scopo effettivo immediato di sgravare i bilanci delle banche private.

In termini economici, il Quantitative Easing è un’aberrazione in quanto viola le leggi di mercato basate sulla domanda e sull’offerta. Un’aberrazione che però lascia intatta la vera catena che imprigiona le asfittiche economie occidentali: quella del debito.

Mi spiego: se la Ue e la Bce e la volessero davvero rilanciare l’economia, dovrebbero avere il coraggio di andare fino in fondo ovvero non di stampare moneta per comprare debito ma di stampare moneta per CANCELLARE IL DEBITO, accompagnando questo passo da misure altrettanto rivoluzionarie e benefiche come la simultanea riduzione delle imposte sia sulle imprese che sulle persone fisiche e magari varando investimenti infrastrutturali.

Pensateci bene: oggi l’Italia è già in avanzo primario ovvero lo Stato spende meno di quanto incassa, ma il debito pubblico continua a salire perché la spesa pubblica è gravata dagli interessi sul debito. Detto in altro termini: l’Italia è in una spirale da cui difficilmente uscirà, per quanti sforzi faccia. Ma questo né la Ue, né la Bce, né il Fmi lo ammetteranno mai; anzi, continuano ad alimentare la retorica delle riforme ovviamente strutturali.

Logica vorrebbe, invece, che l’aberrazione del Quantitative easing venisse usata non per continuare ad alimentare il circolo vizioso del debito, ma per spezzarlo con una misura una tantum, eccezionale, irripetibile ma straordinariamente virtuosa. Chiamiamolo Il giubileo del debito.

Ipotizzate quesito scenario: taglio lineare di un terzo del debito pubblico di ogni Paese europeo, simultanea riduzione delle imposte sulle persone fisiche di 10 punti percentuali e dimezzamento di quelle sulle società per un periodo di almeno 5 anni. Il momento sarebbe più che mai propizio, considerando che i tassi di interesse sono prossimi allo zero.

Basterebbe una semplice operazione contabile creando denaro dal nulla (ovvero con un semplice click, come peraltro si apprestano già a fare), per togliere definitivamente dal mercato una parte del debito pubblico, studiando ovviamente le condizioni appropriate (ad esempio solo sui titoli in scadenza).

Risultato: un boom economico paragonabile agli effetti di un nuovo Piano Marshall. Starebbero meglio tutti: i consumatori che si troverebbero con più liquidità in tasca, le aziende che sarebbero fortemente incentivate a investire nella zona Ue, lo Stato che troverebbe le risorse sia per le Grandi Opere che per altre riforme. Le stesse banche private che non sarebbero più costrette a comprare titoli di Stato pubblici e vedrebbero diminuire drasticamente le sofferenze bancarie nel giro di pochi mesi proprio grazie alla ripresa dell’economia reale.

La macchina, insomma, si rimetterebbe in moto.

A “rimetterci” sarebbero solo la Bce, la Commissione europea e analoghe istituzioni transnazionali il cui potere implicito di condizionamento si ridurrebbe drasticamente.

Meno debito, meno vincoli, più libertà, più mercato. Il problema è tutto qui.

http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/01/25/e-ora-di-cancellare-il-debito-pubblico/


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Noumeno
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Post: 133
 

un genio, stampiamo una banconota da 2200 mld e debito pubblico italiano azzerato..


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SeveroMagiusto
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 241
 

un genio, stampiamo una banconota da 2200 mld e debito pubblico italiano azzerato..

Se per questo ci hanno già pensato negli U.S.A.: "Avendo rimandato il possibile tonfo nel precipizio fiscale di due mesi, ora però gli Usa rischiano di prendere la direzione opposta: ovvero, sbattere la testa contro il cosiddetto "debt ceiling", ovvero il limite legale di indebitamento. Che fare? Innalzare quel limite, la scelta molto furba compiuta nel luglio del 2011 dopo settimane di pantomime? Creare una botola? Una nuova skyline? No, a Washington stanno prendendo in considerazione un'altra ipotesi: ovvero, essendoci un limite legale nel numero di banconote in circolazione e anche per le monete in oro, argento e rame, si sta pensando di creare un moneta in platino, materiale che non conosce limite legale nell'emissione di moneta, da 1 triliardo di dollari per abbattere parte del debito e metterla in saccoccia un'altra volta al "debt ceiling"... Non essendoci un limite legale alle monete in platino (solitamente usate solo a scopo commemorativo), in teoria Obama potrebbe dar vita a un "Platinum Coin Act", dare ordine al Tesoro che venga forgiata la moneta con impressa la cifra a dodici zeri e dallo stesso Treasury poi depositata sul suo conto presso la Fed, operazione che permetterebbe - sempre in teoria - di abbattere o cancellare un triliardo degli attuali 16,4 di debito." (da http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11322&mode=thread&order=0&thold=0 )
A ennesima dimostrazione che economia/denaro/governi sono solo fuffa. Una truffa per schiavizzare i popoli. Il denaro non è il fine. Lo è solo per chi abita ai piani bassi del sistema corrotto nel quale viviamo. Per chi sta ai piani più alti, il controllo dell’economia è semplicemente il mezzo per soggiogare l’umanità intera. E chi gli tocca il giocattolo, muore. Tsipras? Ah, ah, ah! Ad andare contro certi poteri ci hanno già provato uomini di ben altra tempra (senza voler dare alcun giudizio storico): Benito Mussolini nell’annunciare l'entrata in guerra dell’Italia al fianco della Germania disse “Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie ...”, mentre il suo alleato coi baffetti sosteneva che la moneta doveva appartenere al popolo. Abbiamo visto che fine hanno fatto. Adesso che nuovamente qua in Europa si comincia a mettere in discussione il senso della funzione e del valore della moneta, ai confini orientali del vecchio continente si comincia a respirare odore di polvere da sparo. Come nel 1939. Sarà un caso…


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