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La vergogna di essere italiani.


Anonymous
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C’è ancora tra gli elettori del postribolo della libertà, e della lega, chi accusa la sinistra di aver votato almeno una volta Romano Prodi. Anche io lo feci, assumendomene tutte le responsabilità, anche se la mia ICS andò sul partito di Diliberto – quello che mi sembrava un po’ più comunista degli altri. All’epoca dichiarai pubblicamente il mio voto con il naso turato, ma allo stesso tempo mi arrogai il diritto di “controllare” che del mio voto forzato e quasi contro natura, non venisse fatto scempio. Tutti sappiamo come andarono le cose, a partire dall’indulto, passando per la legge sul conflitto di interessi, sulle dichiarazioni orripilanti di rutelli, il quale un giorno ebbe a dire che non tutte le “riforme” fatte fino ad allora dalla barbarie berlusconiana erano da cancellare. Già a quell’epoca le persone per bene di quest’Italia che moriva serbavano in cuor loro il desiderio di essere vendicati, ma nessuno lo fece, anzi: in men che non si dica, riconsegnarono il paese ai barbari, per riportarci esattamente dove siamo ora. Questa è storia.

In quel breve periodo, puntualmente scrissi direttamente a Romano Prodi, il quale solo una volta mi fece rispondere da uno dei suoi, cordialmente ammetto, sebbene le mie non lo fossero altrettanto. Conservo quelle lettere e faranno parte, se mai riuscirò a finire, del piccolo “Bignami” storico a cui sto lavorando. Sono importanti, penso, per comprendere cosa un elettore possa chiedere ai suoi rappresentanti.

Sì, ci sono ancora elettori del postribolo che a mo’ d’insulto ti sputano in faccia di aver votato per “quel comunista” di Prodi, che “per fortuna andò via e non ci uccise di tasse.” Sì, le “tasse di Prodi”. Forse non ci crederete – ma sono pronta a citarvi il link sulla piattaforma blogspot – chi dice di “godere” quando noi “sinistri che abbiamo governato 60 anni” esprimiamo il nostro malessere dinnanzi alla barbarie berlusconiana. Mettere a confronto una persona come Prodi, con un debosciato come il tizio è inutile. Sarebbe un ridicolo esercizio di bassa retorica. Davvero come confondere la merda con la Nutella.

So che noi andammo in piazza per tentare di difendere il nostro voto, ed eravamo tanti, per il lavoro come contro l’indulto, per le pensioni e contro Berlusconi, la sua mafia, i suoi interessi, le sue leggi ad personam che dopo tutti questi anni, ormai, lo terranno al sicuro e fuori dalla galera in perpetuo a meno che – e dubito – non si possa provare che esso stesso innescò uno dei congegni che provocarono una strage mafiosa a caso.

Ieri è stata la giornata delle lettere al tizio, come le mie a Prodi, e non di suoi elettori, ma ancora degli altri, di cittadini che non hanno tollerato l’ultimo insulto contro gli omosessuali. Ha scritto Vendola – molto civile – e altrettanto civilmente la mamma di un gay. Tutti i cittadini civili di questa nostra società elettronica e multimediale hanno sentito il dovere di pretendere delle scuse dal tizio omofobo del consiglio. Ed è stata l’ennesima occasione persa.

Ci frega e ci fregherà sempre, ogni volta che abboccheremo come pesci imbecilli, all’esca avvelenata che qualcuno dei suoi consiglieri, pagati per pensare al posto suo, lancerà da lontano. “Non sono gay ma berlusconi mi ha offeso lo stesso” ho letto su un cartello portato da un anziano, su una fotografia sul giornale, e mi ha fatto tristezza. “Sono un cittadino italiano, e questo bastardo mi offende da vent’anni” avrebbe dovuto scrivere. Ma no, a noi ci piacciono le lotte di classe, intese come d’appartenenza, quasi corporative. Noi siamo votati alla filosofia del WWF, ci piace salvare un animale per volta e non tutto il regno animale. Perché fa politically correct essere eterosessuali con vasta apertura mentale, essere bianchi che proteggono i negri, essere padroni che trattano bene gli schiavi. È qua che sbagliamo, che forse non siamo più capaci di essere omosessuali negri, schiavizzati, studenti abbandonati, lavoratori licenziati, figli, donne, mussulmani ed ebrei tutto in una volta sola.

Bersagliati da una miriade di sputi in faccia, da questo tizio volgare come un analfabeta mafioso arricchitosi col malaffare, che si fa forte solo del suo potere mafioso e della sua tirannia, ci siamo scordati di esigere che ci venisse restituita la nostra dignità, quella di cui appunto ci ha privato quotidianamente da ormai quasi un ventennio. E in realtà nemmeno basterebbero le scuse, ancora una volta pensate da chi è pagato da lui, ma quello a cui oggi dovremmo aspirare tutti insieme, gay o negri, schiavi, coglioni o donne sarebbe solo la cacciata del buffone, per poter smettere almeno di vergognarci di essere italiani.

Rita Pani (APOLIDE, appunto!)


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sentinella
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Cara Rita Pani sono d'accordo con te praticamente su tutto tranne che sull'apolide perchè vedi purtroppo anch'io come te sono italiana anche se vorrei tanto andare a vivere in un altro paese neanche tanto lontano per esempio in Germania o in Danimarca o ancora meglio in Svezia o in Norvegia, ma mi accontententerei persino della Francia. Tutto meno che vivere in questa merda di Paese.
Il fatto che questa merda di Paese è fatto da un sacco di merde di italiani che non hanno rispetto per le idee degli altri e pensano solo la proprio interesse di casta o di corporazione o di lobby e tutto il resto che vada in malora purchè quelli che vanno al governo facciano l'interesse del loro orticello. Magari solotanto non cambiando niente e lasciando intatti i loro privilegi. Non è neanche una questione di destra o di sinistra è che siamo incapaci di pensare e di fare politica come una cosa collettiva. SIamo solo capaci di fare il girotondo intorno ai nostri totem, siamo un insieme di tribù con l'ascia di guerra perennemente dissotterata.
E quindi al governo ci mandiamo i peggiori purchè non danneggino i nostri meschini interessi (di risparmiatori, di artigiani, di notai, di parrucchieri, di evasori fiscali soprattutto e di lavoratori in nero).


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Anonymous
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Cara Rita Pani sono d'accordo con te praticamente su tutto tranne che sull'apolide perchè vedi purtroppo anch'io come te sono italiana anche se vorrei tanto andare a vivere in un altro paese neanche tanto lontano per esempio in Germania o in Danimarca o ancora meglio in Svezia o in Norvegia, ma mi accontententerei persino della Francia. Tutto meno che vivere in questa merda di Paese.
Il fatto che questa merda di Paese è fatto da un sacco di merde di italiani che non hanno rispetto per le idee degli altri e pensano solo la proprio interesse di casta o di corporazione o di lobby e tutto il resto che vada in malora purchè quelli che vanno al governo facciano l'interesse del loro orticello. Magari solotanto non cambiando niente e lasciando intatti i loro privilegi. Non è neanche una questione di destra o di sinistra è che siamo incapaci di pensare e di fare politica come una cosa collettiva. SIamo solo capaci di fare il girotondo intorno ai nostri totem, siamo un insieme di tribù con l'ascia di guerra perennemente dissotterata.
E quindi al governo ci mandiamo i peggiori purchè non danneggino i nostri meschini interessi (di risparmiatori, di artigiani, di notai, di parrucchieri, di evasori fiscali soprattutto e di lavoratori in nero).

abbastanza condivisibile...vorrei però ricordarti che chi non è così lo diventa...come dire chi non si comporta da pazzo in manicomio passa per anormale...e soccombe...tra l'altro penso che l'Italia seppur vacillante sta ancora in piedi grazie ai pochi italiani rimasti di buona volontà...quando questi ultimi verranno infettati dal virus dilagante della corruzione o distorsione morale sarà immediatamente default economico, con annessi e connessi risvolti politico-sociali...purtroppo...


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