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L'appuntamento del coronavirus 2: sul dopo


oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3196
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Sul dopo-coronavirus circolano certe idee da me sentite qui e là, sul tipo ripartiremo più forti di prima, staremo tutti meglio, ricominceremo e non ci saranno problemi, sarà meglio di prima...ecc. Ovvero, fantasie ottimiste spesso in bocca a persone non troppo come dire...acculturate, forse quelle più inclini a percepire certi 'animal spirits' collettivi artificialmente indotti: come detto altrove, chi controlla la psiche collettiva controlla le masse e chi controlla le masse governa. Nel silenzio.
E' lecito chiedersi ed interrogarsi sul 'dopo' e non rigettarlo come esercizio di fantasia, in quanto oltretutto troppi aspetti del virus e delle reazioni politiche a questa emergenza non sono chiare neppure agli specialisti ed ai commentatori anche su questo ed altri blog, tanto da immaginare una possibile prosecuzione su altra forma delle misure cui stiamo assistendo, in una specie di delirio panoptico del Potere.
Tutte le ipotesi sono beninteso possibili proprio perchè nulla si sa di certo e molto viene occultato dalla propaganda di regime: dicesi infatti regime quel paese in cui se cambi canale alla TV ti fanno vedere la stessa identica cosa recitata con le stesse parole utili a suscitare gli stessi 'stati d'animo' propizi alla affabulazione concertata e decisa altrove.
E' indubbio peraltro che si tratti di un 'reset' complessivo della nostra vita collettiva su questo bistrattato Pianeta ed è indubbio che si tratti di un 'reset' in sintonia con quanto certune figure mediatiche andavano vaticinando senza peraltro ottenere risposte efficaci. Dunque una 'manina' è lecito intravvederla proprio seguendo la successione temporale.
Ma qui mi sento di vaticinare qualche cosa non in sintonia con questo positivismo nel futuro: credo proprio che la fiducia mancherà per fare piani a lunga scadenza, sia economici, sia personalissimi, sia di svago o di studio.
Il coronavirus e le mosse dei governi hanno di fatto dimostrato la fragilità di questo sistema, che si regge sulla fiducia, ovvero sull'anticipazione di risultati perchè poi si realizzino: ovvero sui desideri fondati su di una immagine fruibile del futuro stesso, prevedibile ed influenzabile proprio per questo: un futuro benefico comprensibile e alla nostra portata. L'accumulazione del 'capitale', la circolazione delle merci, la riproduzione financo intima dei soggetti umani vive e si propaga su questa proiezione.
Su questa fiducia è calata una cappa di piombo nefasta, che peserà io penso per molto e molto tempo ( lasciando da parte le conseguenze della road map di certi malati di mente ), anche se per ipotesi un antivirale dovesse essere rapidamente trovato.
Volendo utilizzare un termine sociologico, l'anomia aumentarà e le scelte che gli individui faranno saranno condizionate da questo fatto in modo netto ed irreversibile. Ovvero, quell' idea di società che avevamo finora è finita: l' idea appunto, quella che teneva insieme come collante preideologico i comportamenti dei singoli, è naufragata insieme ad altre mitologie consolatorie. Non è più veritiera, come non è più veritiera l' immagine della società precedente nè l' immagine del nostro potere personale, a ben vedere. Si apre quindi un campo del tutto nuovo: e l' ottimismo 'della volontà', anche se indotto con metodi assai sottili, pare davvero povera cosa di fronte al 'dopo'.


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Tashtego
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 675
 

Ma ci sarà un dopo?


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