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Le Follie del Nostro Tempo


GioCo
Noble Member
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Il recente articolo QUI su CDC pubblicato da @Amago l'ho letto un paio di volte con grande attenzione e devo dire che mi trovo d'accordo al 100% con quello che scrive.

Non con il tono però o diremo più precisamene "lo stile", che è tendenzialmente fatalista.

Non penso infatti che non si possa fare niente, prendo equidistanza dall'Übermensch (che non è traducibile con "Superuomo" come di solito facciamo, ma è da intendersi come un passaggio verso un Uomo diverso e - in particolare - non necessariamente migliore rispetto l'attuale, ma più adatto alla nuova epoca, perché si parte dal presupposto che noi non lo siamo e per giunta Nietzsche lo considera un obbiettivo, un fine, a cui siamo ormai "obbligati" non un punto di partenza per riflettere) che di fatto poi coniuga l'attuale dogma antropocentrico (che secondo me è proprio di fondo sbagliato, ma non voglio trattare l'argomento in questa sede) come dal biocentrismo, che pone la Vita e l'intelligenza al centro del Cosmo, non perché stupida ma perché se l'intelligenza è al Centro del Cosmo ne discende che tutto quel che succede è giusto per definizione e di nuovo siamo nella M...

Per certi versi mi posso dire tranquillamente ecocentrista radicale alla Pentti Linkola, cioè geografico e locale ma non antiglobalista (solo che per me il globalismo ha un singnificato che NON ha veramente niente a che fare con l'econocentrismo attuale e attiene ad altri attributi umani, come la conoscenza scientifica corretta che includa l'importanza centrale della credenza, del Governo del Sistema Nervoso Simpatico e l'educazione non mirata a condizionare lo stile di vita locale) ma rispetto a lui con una visione mia personale che NON comprende la necessità di premere alcun bottone ne di fare alcunché per "resettare" la sovrappopolazione mondiale, non condanna l'Uomo e l'antropocene come idea, non ritiene che esista una colpa e la sua conseguente punizione, in pieno accordo con ciò che scrive @Amago, ma in più con un Utopia, una visione futura chiara che lui non pensa di avere perché non l'ha ancora trovata. Anche perché il problema (di nuovo) vedo con estrema chiarezza che NON è la sovrappopolazione (noi siamo pieni di falsi problemi e per colpa del Governo degli Stili hollywoodisti che purtroppo deriva dall'appiattimento verso il pensiero neo-liberista attuale). La sovrappopolazione così come il mal di testa non è la malattia, ma chiaramente poi se un Male diventa cronico finisce che è necessario curare pure un sintomo come il mal di testa, quindi comprendo bene Linkola ma non lo condivido. Anche in questo caso come per Nietzsche considero il suo pensiero un ottimo punto di partenza, uno splendido stimolo, mai e poi mai un fine. Il mio "pessimismo Cosmico" non è dovuto a un pensiero tragico raziocinante, come per Nietzsche ad esempio, ne per una constatazione di impotenza o di eccesso di "riduzionismo" (incertezza sulla Verità) come per @Amago, ma semplicemente dalla constatazione che non stiamo andando nella direzione auspicabile per tutti perché abbiamo Volutamente girato la testa dall'altra parte e la stiamo tenendo girata nella direzione sbagliata: siamo in pieno "fail to fail" come un cretino che pensa di farsi passare ogni male sbattendo la testa contro il muro e se gli dici che forse sarebbe anche meglio smetterla, lui la pesta più forte perchè "forse non l'ha sbattuta abbastanza". Chiaro che in questo quadro ogni soluzione appare fatalmente inutile.

Tuttavia ogni volta che posso me la prendo con il punto di vista di Nietzsche perché di fatto è quello che ci ha infettati di più, in quanto ha finito per diventare, andando certamente molto oltre i propositi dell'autore, una giustificazione etologica, psicologica e filosofica per non mettere in pratica le infinite potenzialità che possono essere sviluppate e la falsa speranza che la trasmigrazione delle coscienze, così come qualsiasi altro mero intervento tecnologico, possa darci una soluzione per sfangarla. La darà ma non per i propositi che oggi abbiamo, cioè di scampare il disastro a breve perché rappresenta i principali prodromi cognitivi del fallimento: guardando male avanti abbiamo finito per temere quello che non ha senso temere Adesso. Nietzsche oggi è un freno al vero futuro e mi dispiace aggiungere che gli altri due freni tirati sono Charles Darwin e la sua (da rifare urgentemente da Zero concettualmente) teoria della evoluzione per le cosiddette scienze naturali, nonché l'altro barbutissimo (Marx) per quanto riguarda l'economia, la tecnologia della trasformazione e in particolare tutto ciò che concerne le teorie dello scambio delle merci e del valore, che di fatto avallano e giustificano la necessità geopolitica di mantenere quest'ordine sociale che non è solo insostenibile, straordinariamente stupido e facilmente sostituibile, non è proprio adatto ad affrontare nessuno dei problemi che ci affliggono, ci rende del tutto impotenti e basta. La cosa Grottesca è che il fatto che non può in ogni caso funzionare e ormai l'unico punto limpido e chiaro che ci accomuna tutti a livello cosciente su sto ca%%o di planetoide, solo che i miserabili non hanno proprio niente da buttare a cambiarlo (hanno solo da guadagnare) e non gli cambia nulla in peggio (al massimo come muoiono di stenti ora lo faranno anche dopo) ma non hanno potere per agire, la classe media ha tantissimo da perdere e ha già dimostrato di volere e sapere adattarsi se necessario (checchenedicano i ben pensanti che continuano ad avercela con la borghesia media per il potere della distrazione di massa, mi dispiace ma quelli che hanno dimostrato che sono capaci se vogliono di adattarsi e pure bene non sono quelli delle classi agiate) perché guadagna altrettanto se non di più in benessere, registrando velocemente un effettivo e palpabile miglioramento psicofisico e sociale, ma non ha una guida, non ha un vero pensiero fermo di adattamento verso cui dirigersi, solo vaghe prospettive di autonomia produttiva locale (che tra l'altro porta al pericolosissimo isolamento creativo), quindi il vero freno per tutti rimane la hi-class, quel migliaio di individui (bene che vada) che teme di perdere tutto e che perderà tutto esattamente e solo perché sta temendo di perdere tutto. Come il giocatore d'Azzardo o il drogato cronico in perpetua cura, convengono con tutti gli altri che non va bene quello che stanno facendo, che è inutilmente criminale quello che stanno facendo, che tutto è una "merda" e ce lo dicono in faccia (si guardi solo le schifezze iper-ciniche prodotte da Hollywood negli ultimi 20-30 anni alla "South Park") ma non possono smettere perchè sono guidati dal sistema timico. Non è in loro potere come non è pensabile sia in potere di uno Psicopatico guarire per magia ... Oddio, il miracolo è sempre possibile, ma essere tutti Noi Altri non appartenenti a quella classe appena un pelo più pragmatici non è meno Saggio, o no? Almeno si inizi ad avere un pensiero pensato preciso su questo punto!!!

Per quanto riguarda il "fare", non solo possiamo e dobbiamo, ma lo faremo comunque che lo Vogliamo o meno. Per ciò il disastro non mi preoccupa, lo considero una spinta necessaria al cambiamento: ci obbligherà al cambiamento che lo vogliamo o meno, tutti, indistintamente. Per ora le élite sono ancora convinte di poter Governare questo passaggio, in modo da ottenere quello che vogliono (cioè fondamentalmente la conservazione della loro posizione di potere, in quando vedono nel cambiamento il potenziale pericolo di perdere la leadership globale, cosa del tutto possibile ma solo se perseguono la loro strada) tuttavia il punto è che non hanno idea di quale sia il cambiamento in atto, ne hanno una visione superficiale e generale approfondita tecnicamente (per esempio varie simulazioni climatiche, geo-sociali e geopolitiche, economico-tecnologiche e di sfruttamento delle risorse, etc., abbastanza accurate che ci proiettano una traiettoria dei prossimi 10-30 anni) che non coglie il problema di base (che gli sfugge) perché non è "fuori" ma "dentro" di Noi. Il problema non è tanto il cambiamento rapido (che c'è ma comunque è un evento periodico e ci sarà sempre, dato che periodicamente ritorna) e quindi drammatico in corso ma l'idea stessa di adattamento che non sta funzionando e non può funzionare. Diciamo per capirci che parto dal Saggio Popolare "aiutati che il ciel ti aiuta", nel senso che il cambiamento in atto ci impone un certo tipo preciso di adattamento e non un altro, perché solo quello sarà effettivamente il cambiamento che si rivelerà adatto e Noi siamo chiamati a studiarlo (e non lo stiamo facendo, siamo tutti concentrati verso la conservazione o un cambiamento per la conservazione, come nel transumanesimo, altro tremendo freno). Noi non possiamo prendere il Governo del cambiamento e farne uno nostro in queste condizioni, nel senso che non possiamo in alcun modo gestire l'accadimento senza comprenderlo a fondo ma anche se lo comprendessimo a fondo perderebbe di senso ogni Governo, perché sarebbe evidente non la sua complessità come già è stato evidenziato, ma la sua ridicola, inutile e grottesca pretesa di volerlo Governare, tuttavia non possiamo nemmeno subirlo come adesso, possiamo e dobbiamo cavalcarlo per il bene di tutti, anche per le élite se vogliono conservare il loro posto nella società. Non c'è scelta, non ne vedo alcuna in ogni direzione tenda il mio sguardo, compresa la tecnologia di frontiera attuale, che sarà utilissima, ma non per affrontare questo passaggio epocale. Ci servirà dopo, in futuro e per affrontare questioni Nuove che oggi sono del tutto fuori dalla nostra portata e non ha proprio senso considerare Urgenti Adesso: è solo una perdita di tempo.

Le cose che possiamo fare tutti sono talmente tante che non riesco a enumerarle QUI, posso dire però che abbracciano praticamente tutti i livelli e le scale sociali e tutti gli ambienti. Coinvolge tutto e chiunque a qualsiasi scala. Farò degli esempi a casaccio solo per capirci e indicare che l'Intuito e la Creatività più che l'Intelligenza Trasformativa devono diventare il Centro e sono da risvegliare e saranno comunque risvegliate, ma non come adesso a gruppuscoli chiusi in strani laboratori lontani da occhi indiscreti a parlare in codicese controllati da pochi per paura di chissà quale stranezza ne venga fuori, così non funziona, non funzionerà mai e inoltre non serve nemmeno: non si può evitare di coinvolgere Tutti. Tutti devono partecipare Globalmente e lo faremo o moriremo, che siamo Bush e Trump o l'ultimo dei Pirla come me. Prendiamo l'Edilizia, solo perché considerata "molto libera" di agire oggi come oggi (non è Vero, ma è un punto di partenza buono come un altro). Dobbiamo smetterla di costruire in verticale verso l'alto, ce lo dice qualsiasi indicatore vogliamo guardare. Tuttavia costruire in verticale verso il basso vuol dire proprio ripensare da capo il concetto edilizio e di Vita Urbana. Non basta interrare un palazzo o fare una buca profonda e costruirci dentro un palazzo che stia poco sopra il piano del terreno. Non basta costruire Bunker complessi e profondi. Non si tratta di fare città fortificate nel sottosuolo. Si tratta di una mentalità tutta nuova di Vivere e Abitare, una Nuova Domus Aurea nel senso profetico e di Modello che deve ridisegnare da capo ogni singolo rapporto con il nostro ambiente. Quindi non tanto un nuovo concetto dell'Abitare e dell'Habitus alla Pierre Bourdieu (l'insieme delle disposizioni irriflesse, di origine sociale, comuni ai soggetti appartenenti, per cultura e status economico, a un gruppo sociale omogeneo) ma qualcosa che ridisegni il senso stesso dell'appartenenza all'ambiente, più radicato localmente di quanto non lo sia mai stato prima. Per capire cosa intendo con "non basta", osserviamo come il pensiero inizia a frenare, dicendo "epperò costerebbe troppo" oppure "epperò nessuno ci andrebbe ad abitare" oppure "epperò non si può fare nella situazione attuale" e quant'altro. Io non controbatto più queste posizioni perché non me ne fotte più niente, tanto chi le sostiene muore. Punto. Per capirci deve cambiare una mentalità, l'idea stessa di governo delle idee, la meta-cognitività che ci guida e che sta sotto il ragionamento e viene prima: la passione, l'emozione, la fede, la spinta ad agire e a sperare nel futuro. Infatti se volessimo costruire in verticale verso il basso la buca inizierebbe a diventare il pilastro di sostegno dello stabile e i problemi si sposterebbero, ma non ci sarebbe un effettivo aumento dei costi, quanto un differente impegno strutturale e più in generale un modo totalmente Nuovo e diverso di progettare e di pensare l'Abitare.

Noi siamo convinti da non so quale forza assurda domestica che siamo fatti per stare in superficie, ma tutto ci dice che NO, non è così. Ma non siamo nemmeno fatti per vivere nella Grotta (cioè nelle profondità della terra in permanenza o per lunghi periodi) forse nemmeno mai ci abbiamo vissuto nelle Grotte. Le abbiamo usate in passato come oggi i rifugi di caccia oppure occasionalmente per questioni strategiche. Ma la soluzione di mezzo è facile: chi è adatto perché progettato da milioni di anni per stare in superficie è senza ombra di dubbio la vegetazione e la selva che vive in simbiosi con essa, cioè la biosfera di superficie. Noi quindi possiamo immaginare di vivere come il cuore nella cassa toracica una zona ritirata per un tempo minimo sufficiente, che ci occorre in quanto diviene il nostro effettivo luogo di rifugio (non quella cagata cosmica dei nostri appartamenti) cioè l'effettiva efficace Tana Naturale dove poter evitare il peggio di ciò che accade in superficie (per esempio maltempo o terremoto) e soprattutto con il preciso intento di lasciare libero lo spazio alla biologia che esprime il massimo adattamento per la permanenza continua di superficie. Quindi dobbiamo liberare superficie terrestre, dal nostro ingombro perché non ci serve stare in superficie, ma allo stesso tempo possiamo e dobbiamo renderla un luogo di media residenza (stare all'aperto nei lunghi periodi sereni) e di passaggio. In caso di disastro da milioni di anni quella biologia ha dimostrato senza se e senza ma che ha una resilienza stupefacente che noi non abbiamo (punto) ma non ha nemmeno senso averla diventando Robocop o immaginando una Nuova Specie Umana Grottesca tipo i Borg, tanto più sacrificando chi ha già quella resilienza e per stare molto peggio di come stiamo adesso: è follia totale.

Ovviamente il passaggio sotto la superficie NON è la soluzione tecnica, in nessun caso lo può diventare perché NON esiste la soluzione tecnica. Se continueremo ad affidarci alla tecnica semplicemente moriremo. Il cambio di mentalità dev'essere profondo e deve comprendere usi, costumi e abitudini, ma localmente diretti: dove c'è abbondanza d'acqua, scavare nel fango non può pretendere le stesse soluzioni abitative e protettive che scavare nella sabbia dove l'acqua bisogna imprigionarla e riciclarla, ma mentre dove piove sempre mancherà il sole e sarà abbondante l'acqua, dove c'è sempre il sole avrà più senso sfruttare quello, dove l'acqua no. Tutto deve tornare a diventare eco-centrato ma in un Nuovo senso concettuale come i trasporti che devono transitare prioritariamente su aeronave moderna (dirigibile) perché ha tutti i vantaggi dell'elicottero, ma è il trasporto che consuma di meno, porta più lontano e in modo più sicuro, porta qualsiasi cosa e non ha bisogno di porti e aeroporti, scarica qualsiasi cosa ovunque ci sia bisogno, quindi contribuisce a liberare spazio di superficie. Ogni soluzione è facile e accessibile Adesso, ma noi non stiamo nemmeno Sognando di praticarla, perché non vogliamo nemmeno accettare il senso del cambiamento che ci suggerisce l'ambiente. Tra l'altro se gli spostamenti degli scambi iniziano a rallentare e a basarsi su algoritmi di scambio lento, tutta l'economia ne gioverà come ne gioverà tantissimo il benessere globale. Perché per esempio le merci deperibili inizieranno a rimanere in loco, ma aumenteranno gli spostamenti di materia prima.

Siamo in un epoca cristallizzata su mentalità anti-cambiamento molto molto stupide e molto molto pericolose per definizione, non perché c'è un "popolo del cambiamento" oltre oceano, tipo gli USA che accettano qualunque fesseria solo perché rappresenta una novità (anche apparente) o solo perché gli viene detto che rappresenta una novità (tanto la Storia non insegna niente e la memoria delle masse è ridicolmente breve, basta guardare la moda) e invece c'è un popolo della "conservamento" qui in Europa di non si sa bene che cosa (lo status quo? il mercato? la nobiltà? il benessere? il clima? la produzione? la cultura?) che comunque è frutto "solo" degli ultimi due secoli di rapido cambiamento e in obbligatorio aggiornamento rapido costante (chi è il fesso che sostiene che 30 anni fa tutti avrebbero scommesso sulla rivoluzione digitale attuale?) ma perché NON ci stiamo pensando. Non pensiamo al cambiamento, non vogliamo pensarci, il cambiamento ci fa PAURA e peggio che peggio tutto ciò che riusciamo a produrre e poi ad accettare socialmente in termini di cambiamento è inutile scoreggia tecnica, tra l'altro prodotto e direttamente governato dalla Vanità e dalla Avidità. Cioè dai riflessi psicopatici emotivi peggiori delle élite (che non sono tutti psicopatici ma NON sono nelle migliori condizioni neuro-vegetative per agire cognitivamente il cambiamento, sono per agire il fottimento malato loro e nostro insieme).

L'ultima Stronzata Cosmica riguarda poi la soluzione Guerra. Quando arriveremo a quel punto sapremo di avere toccato il massimo del delirium tremens globale in corso d'opera e che la Merda Globalista avrà ormai raggiunto il ventilatore. Tutti sapremo in quel momento chi tra Noi sopravviverà e perché: sarà un @GioCo facile di calcoli e di opportunità. Ma non sarà affatto meritocratico e non seguirà nessuna pretesa preparazione tecnica immaginata Adesso. Però a quel punto avremo forse anche perso molto di quello che non ha proprio alcun senso perdere, per nessuno e per nessuna ragione ragionevole. Questo ci condannerà nei secoli a venire a sacrifici che ora come ora, chiunque sano di mente NON pianificherebbe come stiamo facendo e con buona pace anche per chi pensa che la decrescita, una vita vegana o coltivare il proprio orticello e dedicarsi a una esistenza più Spirituale siano qualcosa di più di un mero palliativo, cioè illusione per non cambiare radicalmente mentalità. Perciò sarà bene (ed è quello che mi propongo di fare) preparare almeno i posteri a capire o anche solo accettare psicologicamente le follie del nostro tempo.


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