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14 Aprile 2016 11:55
Credo che non siano tanti gli avocati specializzati in proprieta' intellettuale.
Ciononostante il litigio fra Andrea Rossi e il suo partner finanziario Industrial Heat e' degno di attenzione.
Perche' e' espressione di diversi significati.
Ci ricorda che gli inventori sono la preda tipica di certi avvoltoi.
Ci permette di far lavorare il cervello: cosa e' logico e cosa no in questa vicenda.
Se davvero si sta mettendo in moto una rivoluzione energetica, quale sara' la tempistica? Ci vorranno decenni, secoli o millenni per soppiantare il petrolio come fonte energetica?
Affrontano queste domande i commentatori all'articolo di un paio di settimane fa sulla saga legale Rossi vs Industrial Heat, che e' solo ai suoi inizi:
https://chiefio.wordpress.com/2016/03/30/10-days-to-the-next-tease-or/
Tutto questo legalese ha un pregio per l'opinione pubblica: porta a conoscenza di tutti molti dettagli che altrimenti sarebbero rimasti chiusi nei cassetti privati. Per esempio: COP (Coefficient Of Performance) superiore a 50. E' cio' che attesta l'ERV (esperto esterno indipendente riconosciuto e pagato da Rossi e IH) nel suo rapporto sul funzionamento della minicentrale da 1 MWatt durante un anno.
E' degna di nota pure la strategia del Rossi di spifferare ai quattro venti come stanno le cose dal punto di vista contrattuale. Cio' costringe la controparte IH a replicare e difendersi pubblicamente.
Di modo che nuovi dettagli vengono a galla.
Non che tutto cio' costituisca una grande sorpresa.
Ai tempi di Tesla le cose non andavano diversamente, con il sottile distinguo che a quei tempi non c'era l'internet.