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Quale il futuro del Movimento 5 stelle ?


Primadellesabbie
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Metto da parte l'opinione di qualcuno che il 5* sia stato o sia uno strumento del potere, e lo considero un tentativo, discutibile quanto si vuole, di indicare una strada per rivitalizzare la politica estendendone l'accessibilità.

Raramente la reazione costruisce qualcosa di suo, é più semplice ed efficace entrare nella cabina di pilotaggio di una realtà esistente e piegarla ai propri fini.

Si é fatto e si fa sostituendosi alla leadership, o "impossessandosi" del leader: gli esempi, non si contano, ovunque.

Succederà anche nel caso dei 5*, dopo la prematura scomparsa di Casaleggio?


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vic
 vic
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La questione che il M5S deve affrontare per forza e' quella del cambio generazionale.

Tutti i partiti devono affrontarla, ad intervalli regolari. Alcuni ce la fanno, avendo curato l'allevamento in casa, altri no, non avendo allevato nessuno degno di nota.

L'allevamento non ha luogo esclusivamente nell'organizzazione partitica, ma anche nelle sedi dove la politica ha luogo.

Casaleggio ha tentato di creare un luogo politico virtuale. Era si puo' dire ossessionato da questa visione.

Pero' i politici sono fatti di carne ed ossa, non sono degli avatar. E devono farsi le ossa nell'arena reale. Quella virtuale non basta.

Osservando l'Italia dalla cosiddetta collina, per esempio constato come il PS sia scomparso in seguito a due cambi generazionali: da Nenni a Craxi, due generazioni si puo' ben dire completamente diverse, e poi da Craxi a ... patapumfete. Essi' che qualcuno era stato allevato con cura.

Il partito liberale ha fatto suppergiu' la stessa fine: patpumfete, cambio generazionale non riuscito.

Senza tirare in ballo complotti ed infiltrazioni, alla fin dei conti quel che succede e' frutto di cio' che il rispettivo partito ha seminato. Naturalmente il campo e' quel che e', diverso da nazione a nazione, perche' ogni paese ha la propria storia.

Siccome ho la propensione di osservare le cose minuscole per capire quelle piu' grandi, osservo che in Ticino il cambio generazionale grosso modo funziona. Fa piu' fatica il PS. Ma c'e' un'arena, anzi ci sono tante arene, che si prestano bene: sono i vari livelli dove si esercita la politica: comunale, cantonale e federale. La nuova generazione viene calata nel comune, nel parlamento cantonale. Li' si fa le ossa, nell'arena vera, non solo in quella virtuale.

Quando ci sono votazioni popolari, in pratica sempre, anche le giovani leve partecipano ai dibattiti per difendere questa o quella tesi. Cosi' crescono.

Ai partiti storici ticinesi da' molto fastidio che il famoso Nano Bignasca, uno molto piu' irriverente di Grillo, abbia saputo allevare parecchi pulcini, mentre lorsignori stavano a guardare, sorridendo: tanto non dura. Invece dura.

Il Nano non era neanche Casaleggio. Le arene sono molto diverse. Pero' la necessita' di arene reali, accanto a quelle virtuali, sembra ovvia. In generale, visti da fuori, i parlamentari del M5S non sembrano cosi' sprovveduti. Per lo meno sono altrettanto sprovveduti della prima Mogherini che passa.

Forse che manca in Italia sono le arene intermedie. Una giunta regionale non ha le prerogative di un vero parlamento. Per cui non resta che Roma dove farsi le ossa. Per molti potrebbe essere un passo troppo lungo per la gamba. Un passo troppo prematuro.

E poi ci sono i diritti popolari usati troppo poco, in Italia. Altra arena formativa piuttosto carente. Forma anche il cittadino, non solo il politico, l'uso continuo di referendum ed iniziative. E pure i media forma, eccome.

Ma e' un discorso, quello dei diritti popolari, odiato dall'UE, e per riflesso dal governo italiano, e dunque dai partiti che lo sostengono.

Insomma Casaleggio sara' pur stato un visionario, ma gli e' sfuggito l'elemento chiave della democrazia diretta, non solo virtuale, reale perbacco!

Diro' un'oscenita', ma credo che se in Italia fosse stata usata meglio la democrazia diretta, il paese non si troverebbe nella situazione attuale.
La democrazia diretta aiuta anche psicologicamente: c'e' sempre un filo di speranza. Invece in Italia ormai regna il fatalismo. Che in pratica e' l'aspettativa di un/a uomo/donna forte. E' l'antitesi della speranza.

A mio modo di vedere, dalla collina, e' su questo punto che il M5S dovra' puntare se vuol salvare la propria natura. Insomma o alleva pulcini che propendono per l'uso piu' intenso della democrazia diretta reale, oppure il M5S s'affloscia nel pantano generale.

Perche' viene cosi' poco usata la democrazia diretta in Italia?
A mio modo di vedere perche' non ci sono i meccanismi per usarla a livello intermedio, dove tra l'altro i dibattiti sono piu' vivaci. C'e' carenza di arene, mi scusassero il Colosseo e Verona!


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vic,
l'ultima che ha detto.


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Primadellesabbie
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L'Italia é un Paese con molte, troppe componenti, ognuna con la propria irrinunciabile storia, vera o pretesa, con il proprio peso e le proprie ambizioni, maturate o indotte.

Qui vicino, radisol, mette nuovamente a confronto il maggio francese (1 mese) con i 10 anni della contestazione di casa nostra: se c'é una cosa che i francesi ci riconoscono da sempre é la qualità dei nostri spettacoli e la nostra capacità di trovarne pretesto in ogni aspetto della vita (i nostri attori hanno, da sempre, le porte aperte in Francia).

Ora, io ho più di un sospetto che questa qualità (!?) abbia, nel nostro caso, un risvolto inquietante: finiamo per confondere le due cose, la realtà e la sceneggiatura che ne otteniamo, ne é derivata una cultura, un modo di intendere la vita (in chiaro: di imporla e subirla).

Siamo divenuti impotenti a forza di vivere dentro una recita, un film dal quale non vogliamo, non sappiamo più prendere le distanze, e la tragicommedia é che questa attitudine é l'unica cosa che accomuna le molte, troppe componenti alle quali accennavo sopra, il resto, se c'era, si é squagliato e non voglio dare pretesto di polemica elencando alcune ragioni.

Detto questo, vic, tu parli giustamente della necessità di un'arena per i giovani, ma hai presente il rispetto che contraddistingue le opinioni altrui, i rapporti personali, in Svizzera ed altrove, e la situazione nella Penisola?

PS - A parziale puntualizzazione: nel caso di Nenni e Craxi si é trattato più di un colpo di mano interno al PSI che di un avvicendamento (vedi, per chi "sa", le passeggiate quotidiane di Craxi, assessore alle finanze, con il suo futuro entourage al Giardino pubblico nell'intervallo di mezzogiorno); e ricordo nitidamente lo stridore, dentro il PLI, tra i dirigenti-padroni e l’idealismo esibito, straripante e fittizio dei pierini del movimento giovanile.


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PietroGE
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Il movimento 5S deve rimuovere l'ambiguità nei temi essenziali della politica del nostro tempo. Il non essere né di destra né di sinistra andrà bene per le elezioni perché si possono mobilitare gli elettorati di ambedue gli schieramenti, poi però nelle decisioni concrete si deve scegliere : una politica sovranista, contro il liberalismo la finanziarizzazione dell'economia e l'immigrazione oppure lo status quo con un po' di lifting, tipo moralizzazione della politica.

Quanto alla democrazia diretta, in Italia alcuni risultati di referendum sono stati semplicemente ignorati. Altri come uno sull'immigrazione non si possono fare perché i poteri forti non vogliono.
Tra l'altro non mi sembra che il M5S sia a favore di referendum di tipo svizzero.

Il M5S continuerà a svolgere il suo lavoro : impedire che si formi in Italia un partito alla Le Pen. Questo è l'interesse che hanno i media ( e i politici) angloamericani.


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annibale51
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Ad essere sincero io non vedo chissà quale futuro per il M5S ma non perché manchi Casaleggio, è che non vedo spinte rivoluzionarie. Non so...io spero di sbagliarmi ma ad oggi vedo il movimento come delle forze messe in congelatore. Questi non fanno come i fascisti del 1920, non fanno come i partigiani, non fanno come i comunisti, non fanno come i socialisti...vogliono fare come i democristiani?


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annibale51
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Ad essere sincero io non vedo chissà quale futuro per il M5S ma non perché manchi Casaleggio, è che non vedo spinte rivoluzionarie. Non so...io spero di sbagliarmi ma ad oggi vedo il movimento come delle forze messe in congelatore. Questi non fanno come i fascisti del 1920, non fanno come i partigiani, non fanno come i comunisti, non fanno come i socialisti...vogliono fare come i democristiani?


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annibale51
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Ad essere sincero io non vedo chissà quale futuro per il M5S ma non perché manchi Casaleggio, è che non vedo spinte rivoluzionarie. Non so...io spero di sbagliarmi ma ad oggi vedo il movimento come delle forze messe in congelatore. Questi non fanno come i fascisti del 1920, non fanno come i partigiani, non fanno come i comunisti, non fanno come i socialisti...vogliono fare come i democristiani?


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sotis
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Ancora questi discorsi : "sei di destra o di sinistra?".
Ma creare lavoro è di destra o sinistra?
Fare in modo che le nostre aziende ritornino a casa è di destra o di sinistra?
Prendere a legnate quelli che rubano i soldi dei cittadini è di destra o di sinistra?
Ridare potere al parlamento è di destra o di sinistra?
Smetterla di far entrare chiunque nel paese è di destra o di sinistra?
Potrei andare avanti all'infinito .......


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Primadellesabbie
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..."sei di destra o di sinistra?"...

Il 5* é certamente "di sinistra".

Non lo so dall'osservazione della loro politica, né lo sospetto per qualche presa di posizione, ma lo deduco dal fatto che quelli "di destra" sono molto generosi di critiche e consigli riguardo al modo in cui dovrebbe comportarsi i 5*.

E siccome ho imparato dal blog che quelli "di destra", per qualche misterioso motivo, o per evocare il comportamento di Berlusconi, non si preoccupano mai di consigliare o criticare "i loro", quasi non esistessero, ecco che mi sento di comunicare, con quasi certezza, questa sconcertante novella.


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Black_Jack
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Il problema secondo me è che la vera novità del Movimento, quella che aveva un autentico valore rivoluzionario, era la democrazia diretta.
Invece proprio sotto questo aspetto gli sviluppi sono stati deludenti.
Ci sarebbe dovuta essere una maggiore partecipazione e volontà di informarsi da parte dei cittadini forse, la società civile avrebbe dovuto prendere anche lei una parte attiva mentre si è dimostrata molto diffidente - come sempre - nei confronti del popolo che "avanza", fatto sta che il tema della democrazia diretta è passato un po' in secondo piano.

Il vero volto dei 5S lo si vedrà solo quando andranno o al comune di Roma o al governo. A mio avviso ha ragione Annibale: nonostante ci troviamo in un periodo di crisi prolungata - ormai quasi un decennio - non si vede nei cittadini la nascita di una nuova consapevolezza o di nuove ideologie che mettano in discussione lo status quo per cui il Movimento certamente non potrà mai essere troppo "sovversivo".
Forse sarà l' "onestà" a dare il drive.

Fatto sta che per comprendere bisogna aspettare cosa faranno in concreto una volta messi di fronte all'obbligo di prendere posizione sui temi rispetto ai quali fino ad ora sono rimasti troppo sul vago (europa, spesa pubblica, euro etc).

Diciamo che se ho inquadrato bene la Raggi, non è esattamente una rivoluzionaria pronta ad abbattere l'establishment senza pietà...


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Primadellesabbie
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... il Movimento certamente non potrà mai essere troppo "sovversivo".
Forse sarà l' "onestà" a dare il drive. ...

Guarda che se riesci ad imporre anche solo un certo livello di onestà, mandi il sistema a gambe all'aria.

Sono pochissimi i politici, anche in periferia, che potrebbero sopravvivere, per non parlare dell'ambiente mediatico e dei guru.

E metti in conto che una parte del sistema produttivo e del commercio ti verrebbe dietro, perché "quando é troppo, é troppo".


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Black_Jack
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Guarda che se riesci ad imporre anche solo un certo livello di onestà, mandi il sistema a gambe all'aria.

Sono pochissimi i politici, anche in periferia, che potrebbero sopravvivere, per non parlare dell'ambiente mediatico e dei guru.

E metti in conto che una parte del sistema produttivo e del commercio ti verrebbe dietro, perché "quando é troppo, é troppo".

Lo spero anch'io.
Tu sei sicuro che succede?

(Io ovviamente li voterò)


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Primadellesabbie
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Avrei dovuto usare il condizionale, ma se persiste una traccia della sana naïveté dalla quale sono partiti, ho qualche speranza.


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vic
 vic
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Un movimento ha bisogno di un leader si' o no?

Inizialmente si', direi. Ma poi, non e' detto.
Qui in Ticino abbiamo avuto il fenomeno del movimento leghista, che e' di tutt'altro genere del leghismo italiano. Anzi qualche affinita' col M5S ci potrebbe stare. Lo riconosceva perfino il Nano Bignasca, vero padre padrone, fondatore e indirizzatore del movimento. Che teneva in vita con soldi suoi. Questo strampalato ma intelligentissimo Nano non ne poteva piu' della solita menata dei partiti storici. A suo modo era uno show man. Come d'altronde il suo braccio destro Maspoli, giornalista e cabarettista. I leader erano loro due.

Poi sono morti, forse anche per via degli eccessi che si concedevano.
Tutti sussurravano: mo' moer anca la lega. Non si vedeva in giro un leader che potesse prendere in mano il movimento come faceva il Nano. I partiti storici gongolavano: basta aspettare e recuperiamo i voti persi per via dei leghisti.

Invece il movimento e' andato avanti senza leader, sono i cosiddetti colonnelli (e una colonnella dietro le quinte) a guidare il movimento. Il movimento LegaTi fra l'altro ha un'organizzazione ridotta all'osso: niente congressi di partito ma feste. Agli inizi chi votava LegaTi lo faceva quasi in incognito. Quel li' l'e' vuen dala lega. Un leghista veniva additato, neanche fosse un lebbroso. Il Nano compensava con la sua presenza mediatica, sempre sbeffeggiante, ma pure con intuizioni fulminanti, che spiazzavano regolarmente i partiti avversi.

Per questo era riconosciuto come leader indiscusso del movimento. Insostituibile, mormoravano al funerale. E invece il movimento ha preso una piega meno barricadera ma non s'e' sciolto come neve al sole. In un certo senso e' maturato. Lo spirito anarcoide e semi-carnascialesco e' andato perso. I giovani e le giovani allevati dal Nano sono entrati nell'arena politica. Alle recenti votazioni comunali la Lega s'e' "normalizzata". Cioe' finalmente e' finito l'additamento.

Per analogia, il M5S potrebbe anche farcela organizzativamente senza leader e senza show man, adottando la conduzione "dei colonnelli". Ma e' il succo alla fin fine che conta, e la voglia di lottare contro il sistema. Mi pareva di capire che il succo del M5S fosse l'anelito alla democrazia diretta, ad una versione confacente all'Italia. Ultimamente mollano un po' su questo fronte. Si percepisce un atteggiamento da taia e medega: UE si' o no? Nato si' o no? Euro si' o no? Il M5S cincischia, fa melina. Se il succo e' la melina il movimento si squagliera', se il succo e' l'anelito ad una certa qual democrazia diretta, il movimento potra' farcela. Ma prima o poi dovra' schierarsi: sto di qua o di la' del Rubicone?

Conviene che i colonnelli del M5S si mettano d'accordo su questo punto.
Tirando dritti. Se s'impegolano nei soliti giochini do ut des sono fritti. Verranno assimilati dal sistema.

Mi par di percepire nell'attuale M5S uno spirito barricadero un po' all'acqua di rose. Un movimento stanchino invoglia poco l'elettore.

La questione "onesta' " sara' una lotta dura da vincere, perche' l'avversario s'annida ovunque, soprattutto nella burocrazia di stato, che e' poi la truppa civile dello stato. Come fa un movimento a cambiare cotanta truppa? In primis nella mentalita'? Come slogan "onesta'" puo' pure essere valido. Come realizzazione pratica e' una guerra di logoramento.

Invece spingere per l'uso piu' intenso della democrazia diretta, alla lunga potrebbe scardinare il sistema. Ammesso che certi aspetti di democrazia diretta (penso all'iniziativa costituzionale) possano venir implementati, possibilmente anche a livelli intermedi.

Insomma, un movimento all'acqua di rose che movimento e'?
Un movimento stagnante, che mi ricorda le convergenze parallele.


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