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Letta, Grillo, Berlusconi e le dieci bugie oggi di moda


Tao
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“E’ tutta colpa di Grillo”. E’ sempre colpa di Grillo. Se cade il governo, se piove, se c’è il sole. La tesi autossolutoria del Pd – il cui elettorato tende incredibilmente a ingoiare di tutto, passando dalla fregola per l’iper-democrazia al giubilo per l’abbraccio mortale con Berlusconi – è ora quella di ripetere che “il governissimo c’è perché Grillo ci ha portato a farlo”. Sarebbe vero se non ci fosse stata l’apertura Rodotà. Ma quell’apertura c’è stata. Il M5S ha sbagliato a non fare un nome al secondo giro di consultazioni (non sarebbe cambiato nulla, ma avrebbe tolto alibi al Partito Disastro), ma da Rodotà in poi è stato impeccabile: appoggiate questo nome (più vostro che nostro) e faremo un percorso insieme. A dire no è stato il Pd. Perché? Perché ha sempre voluto – nella maggioranza dei suoi parlamentari – l’inciucio. Infatti è stato scelto Enrico Letta, lo zio di suo zio. Quello che “è meglio votare Berlusconi che Grillo”.

“Su Rodotà non c’era maggioranza”. Bugia a metà. C’era la maggioranza degli elettori del Pd, ma non della maggioranza dei parlamentari piddini. Ciò significa, inequivocabilmente, che tra elettorato e rappresentanti c’è una scollatura drammatica. I Boccia non rappresentano nessuno, se non se stessi. Però decidono.

“Rodotà non è stato votato perché votato solo da 4mila persone”. Macché. Le Quirinarie sono state fantozziane, ma se i modi risultano discutibili non lo sono (stati) i contenuti. Per quanto raffazzonate, hanno portato alla scelta di un nome condiviso da milioni di italiani: la piazza reale, non virtuale (quella piazza che tanto terrorizza i giovani vecchi del Pd, tipo Speranza, uno che non merita quel cognome. Un po’ come se Ghedini si chiamasse Figo). Rodotà è stato il treno del cambiamento perso. Perso dal Pd e solo dal Pd: non da altri. Di questa colpa risponderà alla storia e, per il momento, agli elettori (infatti è un partito morto, che può vincere solo se si affida a ribelli come Serracchiani). Rodotà non è stato votato perché: 1) è stato proposto da Grillo (motivazione-asilo Mariuccia); 2) è troppo di sinistra; 3) è troppo laico (cioè “mangiapreti”); 4) è troppo intelligente, quindi libero e non irreggimentabile; 5) è troppo antiberlusconiano (e questo, per il Pd, è davvero inaccettabile).

“Sì, ma 4mila persone sono proprio poche”. Certo che lo sono. Ma sono comunque molto più delle persone (una) che avevano scelto Marini e poi (seicento) Napolitano.

“Non faremo mai il governissimo”. Per due mesi, o poco meno, Bersani e la sua ghenga tragicomica hanno ripetuto che il governissimo non l’avrebbero mai fatto. Qualche esempio (antologizzato stamani da Civati nel suo blog <http> ). «Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013). «Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013). «I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio). «Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013). Eccetera. Adesso avviene il contrario (e chi osa ricordarlo è un disfattista). Perché? Perché il Pd è bravissimo a sbagliare. E perché senza Berlusconi il Pd non esiste: ne è la più grande polizza assicurativa. Così facendo, il Pd imploderà (e questo tutto sommato è un bene) e regalerà a Berlusconi una nuova vittoria (e questo decisamente è un disastro).

“Letta ha vinto lo streaming”. Questa non è una bugia. E’ la verità. Che non stupisce. Letta fa politica da quando ha sei mesi. E’ nato vecchio, un Benjamin Button che mai diventerà Brad Pitt. Nella supercazzola democristiana (parlare e parlare senza dire nulla) nessuno lo batte. Con Crimi e Lombardi, che continuano a sbagliare tutto, ha usato la Tecnica-Asciugo: li ha intortati con una grandinata di nulla politichese. E li ha storditi. Quando si è trovato in difficoltà (Rodotà), ha detto al Duo Harakiri che “dovevate Prodi”. Sarebbe bastato rispondere: “Prodi non l’avete votato neanche voi, forse neanche lei. Con quale faccia incolpate noi?”. Ma non l’hanno detto. Come nulla o quasi hanno detto su conflitto di interessi, leggi ad personam, franchi tiratori, incoerenza sul no-inciucio. E via così. Letta ha vinto per mancanza di avversari. Esaurita tale erezione triste per la vittoriuccia di Pirro di Benjamin Letta, vorrei però che i giubilanti di adesso tenessero bene a mente che il loro hero sta lavorando per un governo con i D’Alema, gli Amato e i Brunetta. Un’apocalisse farebbe meno male.

“Non ci sono alternative”. No. C’erano: bastava votare Rodotà. Ma non è stato fatto. Ora il governissimo – il vero obiettivo di Pd e Pdl, sin dall’inizio – viene spacciato come “governo di salvezza nazionale”. Ma de che? Cosa può fare un governo che contempli contemporaneamente Civati e Mussolini? Al massimo una legge elettorale anti-M5S, atta anzitutto a disinnescarli. Berlusconi sta al senso dello Stato come Robinho alle quadriplette. Opera per salvare se stesso e in questo è un fenomeno. Il governo Letta sarà un tirare a campare. Un ulteriore arroccarsi dei politicanti nel Parlamento-bunker. Mi si dirà: “L’alternativa è andare al voto, ovvero un’oscenità”. No: persino andare subito al voto sarebbe più onesto. Anche con la stessa legge elettorale. Un pareggio non ci sarebbe, non stavolta. Vincerebbe Berlusconi, si ridimensionerebbe Grillo, crollerebbe il Pd. Brutta prospettiva? Sì. Ma è l’Italia, baby. E quantomeno avremmo un governo Berlusconi evidente e dichiarato, senza questa ipocrisia nauseabonda delle “larghe intese”.

“Il Movimento ha abbassato i toni”. Ma figuriamoci. Dopo lo schiaffo in faccia ricevuto su Rodotà, il M5S farà solo e soltanto opposizione. I toni sono stati abbassati unicamente da Pisolo Crimi e Simpatia Lombardi, che ieri dormivano (e un po’ li capisco) mentre parlava Benjamin Letta. Dopo il caso Rodotà, la rottura tra M5S e Pd è definitiva. Insanabile. Eterna.

“Il Movimento 5 Stelle è in calo”. Bugia a metà. In Friuli la tramvata è stata evidente, pur con tutte le attenuanti, ma agli occhi di molti elettori 5 Stelle la trama degli ultimi giorni ha confermato che Pd e Pdl pari sono o giù di lì. I sondaggi (Swg) li danno al 27 percento. Se questo è un calo, il Pd è già allo stadio di decomposizione. E’ però vero che il M5S è percepito da molti come una forza che sa dire solo di no. E questo, per loro, è un male. Aggiungo poi che esiste nel Movimento un problema di rappresentanza. L’anomalia non è che Mastrangeli sia stato (giustamente) espulso, ma che sia stato (clamorosamente) prima scelto e poi eletto. E a proposito di espulsioni, che – secondo quasi tutta la stampa – sono giuste se le decide il Pd e sinonimo di fascismo se le appluica il M5S: caro Civati, prendi atto che nel Pd sei un corpo estraneo e vola altrove. Magari nel “cantiere della sinistra” a cui sta lavorando Vendola, ampolloso e barocco come sempre ma tra i pochi ad essere risultato coerente e coraggioso negli ultimi giorni. Questa “critica dall’interno” è sterile , pleonastica e alla lunga pure noiosa.

“La stampa deve cooperare”. E’ l’ultima trovata di Re Giorgio e dei suoi prodi discepoli (quasi tutti), Scalfari e derivati in testa. L’intoccabilità di Napolitano ha ormai del leggendario. Ho rispetto della persona, e della sua età, come lo ho per la memoria storica. Il migliorista Napolitano è sempre stato un “comunista di destra”. Gaber, quelli come lui, li chiamava “grigi compagni del Pci”. Napolitano è quello che appoggiò i cingolati sovietici contro la rivolta ungherese (salvo poi dire decenni dopo che “Mi sono sbagliato, aveva ragione Nenni”), quello che attaccò
Berlinguer (Enrico) sulla questione morale, quello che a fine 2011 ci ha imposto Monti allungando la vita politica di Berlusconi (e rafforzando involontariamente Grillo); è quello del “non ho sentito il boom”, delle telefonate a Mancino, delle firme alle leggi vergogna. Capisco la stima, ma Pertini era un’altra cosa. Come lo è il giornalismo. Che non deve “cooperare”, ma raccontare e talvolta denunciare. L’invito a cooperare di Napolitano, dopo l’orrore dello scorso weekend (tra i più neri nella storia della Repubblica italiana), mi ricorda l’adagio del “ci pisciano in testa e poi dicono che piove”. Si ha la sensazione che qualcuno ci abbia conficcato ben bene l’ombrello di Altan. E che quel qualcuno, adesso, ci dica “Ehi, non lamentarti, altrimenti sei un irresponsabile”. Un po’ troppo, come masochismo.

Andrea Scanzi
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/26/letta-grillo-berlusconi-e-dieci-bugie-oggi-di-moda/576008/.
26.04.2013


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massi
Honorable Member
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Di questa colpa risponderà alla storia

Il Pd e il Pdl risponderanno alla storia di vent'anni di colpe, ma di questa colpa cari amici grillini risponderete voi e solo voi.

Si sprecano interpretazioni, analisi e invettive quando la realtà è semplicissima.
Oggi avremmo potuto avere un governo diverso, non perfetto, di certo non ideale ma con qualche possibilità di fare qualcosa di buono, sicuramente con meno possibilità di continuare il disastro.
Non lo abbiamo e la colpa di questo è solo ed esclusivamente dell'ottusa intransigenza del M5S che chiudendosi a riccio si è di fatto autoescluso dai giochi.
E adesso giù con la loro attività preferita... gridare allo scandalo e lamentarsi della solita vecchia politica.
Abbiano i grillini la decenza di tacere.


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Lestaat
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Ma dopo quello che si è visto ancora con la storia del "avremmo potuto avere un governo diverso"?
Ancora qui a credere che qualcuno abbia mai fatto una proposta di collaborazione al M5*?
Al ridicolo non c'è mai fine davvero.


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gianni72
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Ma quale ridicolo? La proposta c'è stata ed è stata rifiutata. Ora abbiamo letta, alfano e berlusconi grazie al m5s. Questi sono fatti. Continuare a negarlo casomai è ridicolo. E andrea scanzi si dà la zappa sui piedi quando giustifica l'espulsione dal movimento di un senatore eletto dai "cittadini" (che vengono anche disprezzati perchè lo hanno scelto, alla faccia della democrazia) ma espulso con una riunione carbonara di metà parlamentari e quando continua con gli insulti alla cesare lombroso su ghedini, stile dario fo. Non solo, dà per certo che gli elettori del PD volevano rodotà come presidente. E chi glielo ha detto? Twitter? Questi personaggi qui non saranno mai maggioranza nel paese


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massi
Honorable Member
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Ma dopo quello che si è visto ancora con la storia del "avremmo potuto avere un governo diverso"?
Ancora qui a credere che qualcuno abbia mai fatto una proposta di collaborazione al M5*?
Al ridicolo non c'è mai fine davvero.

...Ma di che parli? C'è mancato poco che quella nullità di Bersani li implorasse in ginocchio...
Di ridicolo c'è solo il M5S seduto in parlamento con il 25% che assiste al disastro politico senza muovere un dito dall'alto della loro presunta superiorità morale per poi lamentarsi di essere esclusi...


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Lestaat
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Straordinario come pur di confermare le proprie idee si arrivi anche a fidarsi di Bersani e del Pd.
Il bias di conferma è un meccanismo davvero affascinante.


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sandman972
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Straordinario come pur di confermare le proprie idee si arrivi anche a fidarsi di Bersani e del Pd.
Il bias di conferma è un meccanismo davvero affascinante.

Davvero. Più che altro è quando si cercano conferme alle proprie idee punto e basta.

Intanto ieri sera ero a cena con un bel gruppo di amici. I tre-quattro rimasti che avevano votato con convinzione il Pd alle scorse elezioni voteranno con convinzione il M5S alle prossime, e sono incazzati come delle bisce. Ovvio che statisticamente non conta niente...vedremo. 😆


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Luca Martinelli
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non ho voglia di andare a contollare, almeno oggi che è domenica, ma l'estensore dell'articolo deve essere giovane. Quindi non sa che Napolitano, prima dei fatti ungheresi, ha appoggiato con entusiasmo Hitler e l'operazione Barbarossa. quindi delle due l'una: o è geneticamente un voltagabbana o è stato un infiltrato. La sua storia completa ci dice che è (stato) un agente Cia infiltrato nel Pci.


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helios
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non ho voglia di andare a contollare, almeno oggi che è domenica, ma l'estensore dell'articolo deve essere giovane. Quindi non sa che Napolitano, prima dei fatti ungheresi, ha appoggiato con entusiasmo Hitler e l'operazione Barbarossa. quindi delle due l'una: o è geneticamente un voltagabbana o è stato un infiltrato. La sua storia completa ci dice che è (stato) un agente Cia infiltrato nel Pci.

fai bene, benissimo a ribadire questi fatti. Non stancarti ❗

Di ridicolo c'è solo il M5S seduto in parlamento con il 25% che assiste al disastro politico senza muovere un dito dall'alto della loro presunta superiorità morale per poi lamentarsi di essere esclusi...

quello che apparentemente sembra ridicolo potrebbe essere un calcolo studiato a tavolino.
Il disastro politico dicono che sia del PD ma è evidente che sarebbe stato contenuto se non ci fosse stato il rifiuto dei grillini. Se poi si sono messi a esultare che un partito era stato fatto fuori non vedo perchè non abbiano tentanto di far fuori anche il PdL tanto che ha fatto man bassa di ministri.

Quello che emerge è un calcolo o un favore verso il PdL e non è detto che il tutto indirizzato a dei benefici al M5S che ancora non si intravvedono al momento tanto sono ancora sottobanco.
Il partito di plastica ha sempre avuto a disposizione molti soldi oltre che i media tutti che si prostrano a zerbino.


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