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lettura geopolitica accordi USA-Iran e Grecia-UE


vic
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Metto qui sotto un estratto dall'ultimo post del blog di Sergio Di Cori Modigliani.
Lo faccio perche' offre una lettura trasversale in chiave geopolitica dei recenti accordi Iran-USA e Grecia-UE. In buona sostanza, secondo l'autore, a catalizzare le due cose e' stato lo spauracchio Cina.

Da:
http://www.libero-pensiero.net/sulla-geo-politica-sulla-grecia-e-oltre-con-un-esteso-commento-di-pablo-iglesias-leader-di-podemos-che-racconta-la-sua-visione-delle-cose/

Sulla geo-politica, sulla Grecia e oltre.
Con un esteso commento di Pablo Iglesias, leader di Podemos, che racconta la sua visione delle cose.

by Sergio Di Cori Modigliani - posted on lug 21, 2015

...
Il termine "geo-politica" non e' molto antico, ha soltanto 50 anni. E' stato usato, per la prima volta, in termini politico-strategici da un grande statista del passato, un uomo di ampie visioni e di antica cultura: Mao Tze Dong. Nel 1965, in piena guerra fredda, la Cina, totalmente racchiusa su se stessa, si apre timidamente verso l'esterno e organizza a Pechino il suo primo convegno internazionale di studi strategici. Dopo 15 anni al potere, i maoisti si sentivano forti. Per la prima volta, nonostante fossero comunisti e il clima allora fosse pessimo, gli americani decidono di andarci inviando due economisti esperti e due generali. In quell'occasione, Mao accoglie il compagno Enver Hoxsa, leader dell'Albania (nazione sconosciuta a tutto il popolo cinese) come la punta di diamante dell'avanguardia del futuro. Mao spiega che di li' a 50 anni (cioe', oggi) il mondo sarebbe stato piu' libero e ricco per tutti, usa il neologismo "globalizzazione" (prima volta che viene usato) e la Cina sarebbe stata presente nel Mare Mediterraneo come faro della civilta' e della modernizzazione, lo lancia come "esempio di geo-politica".

Gli occidentali presenti prendono tutti un colossale abbaglio, rubricando nei loro rapporti tali affermazioni - rivelatesi poi una autentica profezia - come demagogia priva di alcun senso. La Cina, infatti, era considerata un'estrema periferia guidata da un dittatore e composta da centinaia di milioni di straccioni invasati che si accontentavano di un pugno di riso. Ma il termine geo-politica piacque, e anche globalizzazione. I piu' intelligenti cominciano a entrare in relazione con i cinesi e si scambiano le prime informazioni, affascinati da una cultura (quella di tradizione confuciana) che ragiona in termini di decine di anni, e in alcuni casi, addirittura di secoli.

Ma seguitano a non prendere in considerazione il comportamento dei cinesi, perche' il pianeta era immerso in una idea bipolare del mondo strutturata intorno a Usa-Urss. Agli inizi degli anni '90, anche sdoganando la Cina a tutti gli effetti nel nuovo riassetto mondiale, hanno seguitato a ragionare in termini o filo-americani o filo-russi. Fino al 2010, non a caso l'anno in cui comincia a esplodere la crisi finanziaria.

Nel settembre di quell'anno, infatti, si accende per la prima volta una luce rossa di allarme. Avviene a Langley, in Virginia, nel quartiere generale della Cia. La gente ha un'idea hollywoodiana dei servizi segreti (ed e' comprensibile che sia cosi') pensa sempre a complotti e a individui che vanno in giro per il mondo a fare colpi di stato e uccidere brave persone. Intendiamoci, e' anche cosi'. Ma non solo.
Al quarto piano dell'ufficio della Cia c'e' una sezione molto particolare, non ben vista da quelli del terzo piano e del quinto piano. E' composta da intellettuali molto colti, personale selezionato con due o tre lauree a testa, che lavorano con la mansione di "analisti geo-politici" e non amano quelli tipo James Bond o Jason Bourne. Studiano, decrittano e decifrano dati, e costruiscono "potenziali scenari". Ci lavorano anche filosofi, sociologi, perfino romanzieri (Thomas Clancy era uno di loro, ad esempio, anche Stephen King).

Stilano un rapporto nel luglio del 2010 da cui viene fuori che la situazione in Africa e' completamente diversa da cio' che si pensa, soprattutto in Lybia dove, nonostante la presenza "ufficiale" di Eni, Finmeccanica, Societe' Generale, Allianz, British Petroleum, Shell, ecc, a farla da padroni sono i cinesi: a Tripoli nel luglio del 2010, il vero potere economico sta in mano a circa 40.000 cinesi, personale selezionatissimo, che gestisce per conto di Gheddafi la maggior parte della struttura portante della nazione. Tanto e' vero che tutto il sistema di infrastrutture e di irrigazione del sistema sub-sahariano, delle coltivazioni nel Mali e in Mauritania e' stato si' costruito da tecnici italiani e inglesi, ma la gestione al vertice e' in mano ai cinesi. Non solo. Grazie al rais libico, si sono impossessati del porto di Tangeri, in Marocco e puntano al Pireo, per poter controllare l'estrema sponda ovest e quella est del Mar Mediterraneo. Da li' andare all'attacco di Trieste e Marsiglia e quindi gestire l'intero traffico di merci nel Mare Mediterraneo.

Gli analisti consegnano il loro rapporto al sesto piano, come di prammatica. Da li' finisce in due copie, una al Pentagono e l'altra da Obama. Entrambi sottovalutano la questione e lo buttano nel cestino. Ma un impiegato del sesto piano ne coglie invece l'importanza in termini geo-politici. Siccome odia quelli della sezione accanto - che odiano quelli del quarto piano - non vede l'ora di far bella figura dimostrando che gli altri sono dei mammalucchi scansafatiche. Perche' il mondo, dopotutto, e' agitato dalle continue penetrazioni, nei grandi destini, del fattore umano individuale. Non esiste la "Cia", ma ne esistono almeno cinque diverse e si odiano tutte tra di loro. Cosi' come avviene anche in tutte le altre agenzie segrete del mondo.

Questo signore si mette a fare il suo bravo lavoro diligente di esperto analista e scopre un messaggio arrivato pochi mesi prima dall'ufficio MI5 (intelligence service britannico) in cui si chiedeva "avete per caso del materiale interessante sulla presenza cinese in Lybia? Abbiamo urgenza di verificare alcune fonti". E la risposta era stata: "Non abbiamo nulla di interessante ne' di nuovo". Lui manda una copia del messaggio agli inglesi, bypassando i suoi superiori. Gli va anche bene e alla fine invece di essere licenziato viene promosso, perche' a Londra prendono questo studio con la dovuta serieta'.

E Londra invia i propri segugi a caccia di conferme. Ne viene fuori una solida e complessa alleanza tra Cina e Gheddafi che riempie di terrore gli anglo-americani-europei. E cosi' parte la prima battaglia nella guerra tra Cina e Usa: la guerra in Lybia nel 2011. Bisognava fermare i cinesi. E' una ipotesi, questa, che nei circoli internazionali va per la maggiore. Sostenuta da copiosa documentazione (che ho qui sintetizzato in maniera narrativa) che e' stata generosamente messa a disposizione da Julian Assange e da wikileaks.

Informazioni che vengono diffuse sui circuiti internazionali dei siti che si occupano di geo-politica, senza schierarsi o fare i faziosi: raccontano come si stanno mettendo le cose nel mondo. Tutto qui. Poi, ciascuno trae le conclusioni che ritiene opportune.

Il nostro generale Carlo Jean, in un convegno datato novembre 2011, dira' pubblicamente: "E' necessario comprendere la nuova realta' dello scenario internazionale, se si vuole capire cio' che accade. Il Mediterraneo non e' piu' il Mare Nostrum. E' il mare anche di molti altri. Crescenti sono le influenze turca e cinese. Quella turca mira a ricostituire una specie di "neo-ottomanismo" economico ed anche politico-culturale, dato l'interesse che il "modello turco" di "democrazia islamica" ha per gli Stati della primavera islamica. I cinesi, dal canto loro, hanno soldi e lavoratori. Con essi costruiscono infrastrutture per sfruttare le commodities, specie energetiche. In Libia, vi erano 35.000 cinesi. Inoltre, per la Cina il Medi
terraneo e' via di transito marittimo, di crescente importanza, verso l'Europa anche centro-settentrionale. Delle 20.000 navi che transitano ogni anno da Suez la meta' proviene dall'Asia Orientale. Per questo, la Cina sta costruendo porti per navi portacontainer al Pireo e a Tangeri... questo, forse, puo' aiutare a capire certe cose".

E' prendendo in considerazione questo livello di lettura che e' possibile comprendere cio' che e' accaduto con la vicenda greca e cio' che puo' accadere. Per quanto si possa essere scettici, non e' possibile non cogliere un nesso tra quattro eventi che si sono verificati nell'arco di 48 ore in simultanea:

a) il rublo recupera tutte le sue perdite,
b) crolla la borsa di Shangai,
c) Schauble vuol cacciare la Grecia dalla Ue,
d) dopo 50 mesi di stallo, all'improvviso, Usa e Iran chiudono un'alleanza storica con la benedizione dei russi.

Ed e' grazie alla Grecia che e' scattato questo meccanismo. Grazie all'impegno di Tsipras e Varoufakis che hanno smascherato il gioco non-politico della Ue. Quando, con ammirevole ingenuita', Tsipras va a San Pietroburgo, verso la fine di giugno a incontrare Putin, coloro che pensano che il mondo sia in bianco e nero pensano che Putin proponga l'uscita dalla Nato e invece viene firmato l'accordo sul gas e la Grecia va bene li' dove sta. Il 28 giugno il governo cinese dichiara di essere pronto a saldare, per conto della Grecia, il debito sia con il FMI che con la BCE. Gli americani entrano in fibrillazione e impediscono il business. In cambio, infatti, c'era la gestione da parte dei cinesi di tutto il sistema di infrastrutture greco, compresa fonti di energia e quindi accesso diretto alla Romania e Bulgaria e di li' in Ungheria.

A questo, bisogna aggiungere la notizia che arriva dalla city di Londra, confermata poi, pubblicamente da Mario Draghi con un'affermazione che aveva il sapore della sentenza: "nel caso si dovesse verificare un'uscita della Grecia dalla zona euro, ci troveremmo a navigare su un mare ignoto, non e' possibile in alcun modo prevedere gli esiti. Non ne abbiamo idea". La London Stock exchange, infatti, fa sapere che i loro mega computer in grado di prevedere e stabilire con micidiale esattezza ogni tipo di crisi - sulla base dell'applicazione dei codici di matematica algoritmica che appartengono alla cosiddetta informatica predittiva - deve aver sputato una sentenza davvero inconcepibile per i colossi finanziari: "non e' prevista la possibilita' di un evento del genere, quindi non esiste nessuna possibilita' di poter calcolare la reazione dei mercati". Vuol dire: navigare a vista.

Il Fondo Monetario annuncia che il paese piu' a rischio e' l'Italia, e lo dice tre volte in due giorni. Tradotto, vuol dire che un rapporto interno dava il crollo verticale della borsa di Milano e uno spread forse intorno i 500 punti base che avrebbe comportato una manovra, per l'Italia, di almeno 100 miliardi di euro subito.

Ma come e' possibile che un paese minuscolo come la Grecia possa innescare simile valanga? Questo e' il gioco smascherato dai greci: un castello virtuale di speculazioni internazionali incrociate basato su concetti ideologici, ripetuti come mantra, che hanno al centro il principio fideistico per cui "non e' contemplata l'uscita dall'euro di una nazione". A questo va aggiunto che non e' possibile calcolare il vero ammontare del debito greco, perche' la somma dei derivati moltiplica i risultati, e sono custoditi dentro i grossi fondi, sui quali vige un riserbo totale.

Quindi l'unica possibilita' per confrontarsi con un simile scenario consiste "nell'uscire immediatamente dall'idea di affrontare questa crisi finanziaria in termini ragionieristici e gestirla politicamente" (Christine Lagarde).
Quindi, e' necessario ritornare alla Politica. E tutto cio' grazie alla Grecia.

Gli analisti di borsa sono tutti concordi, infatti, nel prevedere che in presenza di caos europeo si avvantaggerebbe solamente la Cina. E infatti, mentre gli altri discutevano, nei giorni scorsi migliaia e migliaia di operatori cinesi hanno cominciato a scommettere sul default greco, con l'obiettivo di andare ad acquistare tutto l'acquistabile nel sud d'Europa a prezzi stracciati. Con l'allarmante gravita' dell'ambiguita' cinese in Africa dove non e' chiaro il comportamento nei riguardi dell'Isis.

Per fortuna si afferma la Vis Politica dei grandi diplomatici (in testa, Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, forse il piu' grande mediatore - tra quelli che contano - in questo momento sul pianeta) e le decisioni sue, in totale accordo con gli americani, risolvono diversi problemi in una botta sola. Russi e americani aggrediscono la borsa cinese e la fanno affondare per una settimana (un avvertimento) la Russia accetta di obbligare l'Iran ad accogliere gli ispettori americani nel loro reattore; in cambio gli Usa accettano e favoriscono che la Russia inondi di armi l'Iran e quindi risolvono la loro crisi finanziaria (la Russia chiude con un guadagno di circa 50 miliardi di euro); entrambe, Usa e Russia, chiudono un accordo con l'Iran affinche' faccia il lavoro sporco a nome loro: la riempiranno di soldi e di armi a condizione che siano gli iraniani ad andare a bastonare militarmente l'Isis. La Cina viene fatta fuori dal mercato persiano, dove entrano alla grande americani e russi insieme. Per portare a termine questa operazione saranno necessari almeno sei settimane: il tempo che ha la Grecia.

Tutta l'attuale manovra infatti sara' inutile. Lo sanno. Intorno al 10 settembre, la Grecia sara' esattamente al punto di prima, anzi, al punto di sempre. Ma lo scenario internazionale sara' diverso.

Soprattutto in Europa: o passa la linea greca (appoggiata dagli Usa e dalla Russia in funzione anche anti-cinese) oppure passa quella tedesca, che sembrerebbe alleata alla Cina. Si tratta di scegliere.

E la linea greca e' chiara, elementare, e non riguarda i soldi: va affrontata la ristrutturazione del debito di tutti i paesi dell'area mediterranea, va battuta l'austerita' ma questo va deciso in termini geo-politici, altrimenti poco a poco l'intero continente finira' per diventare una colonia cinese, senza neppure che ce ne rendiamo conto.

I cinesi, oggi, devono essere furiosi per come si e' chiuso l'accordo Usa-Iran. E' avvenuto dopo una riunione privata tra Lavrov e Kerry, alla fine della quale, i due diplomatici sono rientrati nella stanza, hanno chiamato Hassan Rouhani, hanno parlottato tra di loro e poi hanno comunicato che erano tutti pronti a firmare senza neppure chiedere l'opinione del diplomatico cinese. Certo, la Cina poteva mettere il veto, se avesse voluto. Ma ha saggiamente scelto di non farlo: trovarsi americani e russi insieme come nemici, improvvisamente alleati, non e' augurabile a nessuno.

Cosi', incassa il credito il mondo mussulmano e vincono gli sciiti.
Cosi', incassa il credito la Russia, che aggira le sanzioni, e si riempie di soldi grazie al fatto che vende armamenti all'Iran. Contemporaneamente si presenta sulla scena come grande sostenitore dei mussulmani sciiti e quindi pacificando le sue turbolente province di popolazioni islamica.
Cosi', incassa il credito l'America, che riesce a passare da poliziotto stupido e criminale del mondo a grande mediatore, facendo anche buoni affari senza spargimento di sangue.

40 ore dopo aver firmato l'accordo, arriva il primo attacco della aviazione ribelle sciita (aerei nuovi di zecca, iraniani, consegnati immediatamente da Putin) sui sunniti fedeli al Califfo nello Yemen.

E l'Europa?

Da noi, perdono tutti. Paghiamo il prezzo della testardaggine tedesca. Abbiamo due mesi di tempo, non di piu', per aprire il tavolo della politica grazie al cavallo di Troia greco. La Politica si basa sui rapporti di forza non sulle chiacchiere, e questi vanno modificati. La responsabilita' "politica" e' tutta nelle mani di Hollande e del caro leader: spetta a
italiani e francesi fare la loro parte.
Gli spagnoli la faranno a novembre con le loro elezioni politiche.

Qui di seguito, a conclusione di questo lungo post, vi propongo l'interpretazione dei fatti greci cosi' come l'ha data Pablo Iglesias, leader del movimento iberico Podemos.

...


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oriundo2006
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Suadente analisi, trascura però il ruolo J. in tutto ciò…come anche le riserve di petrolio e gas. Puo’ pero’ contribuire a spiegare alcuni recenti ‘tentennamenti’ sul gasdotto russo-turco, la rimonta della componente europeizzante nella nomenklatura russa ( Medvedev e Lavrov contro Shoigun ): sopravalutando la Cina rimane comunque fuori la posizione J. della guerra a tutti i costi verso l’Iran. Qui sovvengono a titolo esplicativo alcune analisi neocon volte ad eliminazione dell’ ‘asse del male’, impersonato dalla Libia, e prima dall’Irak ed ora dall’Iran. Insomma, se è la geopolitica che guida l’azione delle grandi potenze e delinea le linee di tendenza secolari di espansione degli ‘imperi’ non dobbiasmo però trascurare che con essa si interseca anche quella ‘irrazionalista’ e ‘messianica’ di certi gruppi politici oggi in Occidente. Se si segue anche quest’altra interpretazione allora risulta evidente chi è il vero grande ‘perdente’: Israele, che tentava di far fare agli Usa una nuova guerra per interposta persona, verso l’Iran e che è stata ‘contrata’ da un subitaneo accordo Usa-Russia, che probabilmente si sono accorte che la mosca cocchiera le voleva nemiche ( il caso Ucraina è principalmente J. a mio avviso ) solo al fine di fare gli interessi cinesi ( e propri…). Ricapitolando, la mosca cocchiera si sta lentamente ‘sganciando’ dal sostegno verso gli Usa come arma di costrizione verso una unione mondiale e sta prendendo in considerazione la Cina: più salda al suo interno, pragmatica, a-cristiana, antimusulmana, immensa e lavoratrice. L’ideale massa di goy su cui assidersi felice profittandone senza ritegno.


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bertol
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Mi sembra invece che l'asse politico-economico-militare che si sta affermndo nel mondo come polo alternativo agli USA/Nato sia l'asse cino-russo con influenza e allargamento ai Paesi Brics e Sco e latino-america.


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Anonymous
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Sergio Di Cori Modigliani vittima del calso estivo.


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mincuo
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Ho letto una riga sola quella di 50 anni e Mao Tzedong. Fine.
Manco uno che fa click su Google, non dico tanto.

La zebra nera alata. Vola di notte. Per quello non è facile fotografarla.


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Capablanca
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Ho letto una riga sola quella di 50 anni e Mao Tzedong. Fine.
Manco uno che fa click su Google, non dico tanto.

La zebra nera alata. Vola di notte. Per quello non è facile fotografarla.

In effetti si trova subito ad esempio questo: "Il termine “ geopolitica” è stato usato per la prima volta nel 1916 dal politologo svedese Rudolf Kjellén, nel suo Staten som Lifsform (Lo Stato come organismo)".
http://www.eurasia-rivista.org/la-geopolitica-e-la-sua-evoluzione/17408/
Ma sto Di Cori Modigliani ce la farà prima o poi ad azzeccarne una, magari per sbaglio??...


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cdcuser
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 555
 

Ho letto una riga sola quella di 50 anni e Mao Tzedong. Fine.
Manco uno che fa click su Google, non dico tanto.

La zebra nera alata. Vola di notte. Per quello non è facile fotografarla.

In effetti si trova subito ad esempio questo: "Il termine “ geopolitica” è stato usato per la prima volta nel 1916 dal politologo svedese Rudolf Kjellén, nel suo Staten som Lifsform (Lo Stato come organismo)".
http://www.eurasia-rivista.org/la-geopolitica-e-la-sua-evoluzione/17408/
Ma sto Di Cori Modigliani ce la farà prima o poi ad azzeccarne una, magari per sbaglio??...

probabilmente si sta "prenotando" un posto al "futuro" (eufemismo) Ministero della Veritá, solo che la lista é lunga e sembra che faccino a gara a chi é ne é piú meritevole 😈


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vic
 vic
Illustrious Member
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lasciate perdere Mao, allora sta in piedi l'analisi di Cori Modigliani o no?

E' falso che i cinesi sono ormai presenti ovunque, Africa e America Latina compresi?

E' falso che questo fatto inquieta certi ambienti?

O devo cercare su Google la risposta?

Quelli sanno e registrano ogni domanda di ricerca che ognuno di noi gli sottomette. Per il nostro bene, of course.

Ho messo il post proprio perche' le tesi di Modigliani mica le condivido sempre e comunque. Se sbaglia nel merito, dove? Mao non c'entra un gran che nel ragionamento.

Wikileaks spara cazzate? Siete davvero cosi' sicuri?


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cdcuser
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@vic

sinceramente, non c'é una mezza fonte in questo articolo, non lo so, gli devo credere sulla parola? ... sembra un racconto, una pagina di un romanzo da come é strutturato e dai termini che usa,

piccolo esempio (tra tanti):

.... Gli analisti consegnano il loro rapporto al sesto piano, come di prammatica. Da li' finisce in due copie, una al Pentagono e l'altra da Obama. Entrambi sottovalutano la questione e lo buttano nel cestino. ....

ma dai su, questo, per me e, ripeto, PER ME, é trattare le persone da deficienti, poi, per caritá, ci puó essere anche qualche mezza veritá buttata quá e lá in questo testo, ma, francamente, io mi sono rotto le "balle' di leggere sta roba,

ma questo mio pensiero non ha nulla a che fare con te, io me la prendo con questi pseudo-giornalisti che scrivono ste cose ...... anzi ad essere sincero piú di qualche volta ho letto delle cose interessanti tra quelle che pubblichi, soprattutto in ambito scientifico/divulgativo


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Whistleblower
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Ricordo che Di Cori Modigliani è riuscito scrivere che Morales aveva legalizzato la cocaina (balla colossale):

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/08/lattacco-alla-repubblica-del-ecuador.html

Che le 2 (due!) gigantesche (ha scritto proprio "gigantesche"!) portaerei cinesi erano al largo delle coste del Senegal per poter controllare i movimenti di truppe in Zaire (balla di proporzioni preistoriche):

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/11/una-riflessione-analitica-sulla-attuale.html

La Cina purtroppo per lui ha 1 sola portaerei che per di più è un ex catorcio col quale andrebbero meno lontano che se usassero un pedalò.

Ne ha dette molte altre di balle senza fondamento, il Modigliani.
Ma fa bene. Lo appoggio, lo sostengo e gli faccio i miei complimenti.
La gente vuole vivere in un sogno a occhi aperti e lui gli dà l'oppio per dormire, gli fa la flebo per nutrirli senza svegliarli e sbarca il lunario per sé e la propria famiglia.
Così si fa, non come quei fessi di idealisti che pretendono di dare una coscienza politica al popolo.


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Jor-el
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Bisogna andarci piano con la Geopolitica, è il campo dove si sparano più balle. E, invece, è quello dove bisognerebbe informarsi di più e considerare tanti dati che , fra l'altro, non è che siano proprio facili da reperire. Non ci sono solo gli eroi e i villain (Putin, Obama, i Cinesi), gli imperi del Male e quelli del Bene, ci sono gli interessi delle Multinazionali, dei grandi lobbisti, le alleanze militari e le aree d'influenza. Insomma, Modigliani non si documenta mai e costruisce castelli pseudo-logici tesi a colpire il cuore del lettore, ma molto lontani dalla prosaica realtà. A legger questo vien da commuoversi al pensiero dei poveri Israeliani traditi da tutti che ripongono nella Cina le loro ultime speranze. Io, invece, dico che si stanno preparando a un altro bel massacrino. E' da un po' che s ne stanno troppo buoni.


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