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L'euro non è una moneta unica ...

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Rosanna
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L'EURO NON E' UNA MONETA UNICA
Gli Stati hanno ancora la loro sovranità monetaria
di Stefano_Di_Francesco e Fabio_Conditi

La guerra per l'emissione di una moneta commemorativa su Waterloo, condotta senza esclusione di colpi tra il Belgio e la Francia, ci permette di domandarci qual è la reale natura dell'euro e se gli Stati che lo hanno adottato come moneta, abbiano davvero perduto la propria sovranità monetaria oppure non la stanno utilizzando.

I belgi non hanno potuto emettere una moneta commemorativa da 2 euro, ma hanno utilizzato la propria sovranità monetaria nazionale per emettere una moneta da collezione da 2,5 euro.
Infatti, secondo il TFUE, tutti i paesi dell'eurozona possono ancora coniare monete diverse da quelle valide in tutti i paesi dell'eurozona, che sono stabilite dalla BCE e che riguardano le monete da 1,2,5,10,20 e 50 centesimi, e le monete da 1 e 2 euro.

L'euro infatti non è una moneta unica, ma è la sommatoria di tante monete nazionali, tutte riconoscibili e diverse l'una dall'altra, che, per effetto della firma del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, hanno la stessa unità di misura (un euro italiano = un euro tedesco) ed un rapporto di cambio fisso (un euro italiano avrà sempre lo stesso valore di un euro tedesco).

Le monete in euro italiane sono riconoscibili non solo per i disegni rappresentati su una delle facce (Dante, l'uomo vitruviano, ecc..), ma soprattutto per un simbolo "R+I", che corrisponde alle iniziali della Repubblica Italiana.

In realtà ci sono molti paesi che utilizzano ancora la propria sovranità monetaria, coniando monete da collezione di valore superiore a 2 euro, in alcuni casi utilizzando oro o argento, ma in altri realizzando le monete in metalli meno pregiate, che hanno corso legale solo nel paese di emissione.

La Finlandia ad esempio dal 2003 emette regolarmente ogni anno monete da collezione da 5 euro, ma così fa anche la Slovenia con monete da 3 euro, il Portogallo con monete 2,5 - 5 - 7,5 - 10 euro, e la vicina Austria con monete da 10 euro in rame.

Abbiamo chiesto alla Banca Centrale Finlandese chiarimenti sulle loro monete da 5 euro, in particolare se rientrano nella somma totale fissata dalla BCE per ogni paese, se hanno corso legale in Finlandia e se possono essere depositate presso le banche commerciali finlandesi.
La risposta della Banca Centrale Finlandese è stata :

"5€ special commemorative coins are Finnish collector coins and Mint of Finland can decide itself how much they will mint coins. The European Central Bank (ECB) approves the amount of coins put into circulation in euro area member states. Euro coins issued in Finland are minted by Mint of Finland. These special coins are legal tender just in Finland and commercial banks in Finland accept them as a legal tender also."
tradotto in italiano

"Le monete commemorative da 5 € speciali, sono monete da collezione finlandesi e la Zecca di Finlandia può decidere quante ne saranno coniate. La Banca centrale europea (BCE) approva la quantità di monete messe in circolazione negli Stati membri dell'area dell'euro. Le monete in euro emesse in Finlandia, sono coniate dalla Zecca di Finlandia. Queste monete speciali hanno corso legale solo in Finlandia e le banche commerciali in Finlandia le accettano anche come moneta a corso legale."
Questa conferma sconvolgente, chiarisce inequivocabilmente che gli Stati nazionali hanno ancora la propria sovranità monetaria, ma non la esercitano appieno.

Infatti le monete metalliche sono l'unica moneta legale a "credito", perché la loro emissione da parte dello Stato, non comporta aumento del Debito Pubblico e non richiede un pagamento di un interesse, anzi costituiscono denaro utilizzabile senza alcun costo, se non quello di realizzazione.

Le banconote, invece, sono una moneta legale a "debito", perché emesse dalla Banca Centrale Europea e prestate, ad interesse quasi nullo, solo al sistema bancario; lo Stato, se ha bisogno di denaro, è costretto ad emettere Titoli di Debito sui mercati finanziari, sui quali deve pagare continuamente un interesse che genera un Debito Pubblico inestinguibile.
A queste due monete si affianca la moneta bancaria, che è denaro creato dal nulla dalle banche quando fanno prestiti (Quarterly bulletin 2014 Bank of England), e che quindi è anch'essa moneta a "debito", visto che per utilizzarla è necessario pagare continuamente un interesse, che contribuisce ad aumentare il Debito Pubblico e Privato.

Lo Stato però, per finanziarsi, non utilizza la moneta a "credito", visto che è solamente lo 0,3% del totale, ma si finanzia principalmente con la moneta a "debito", cioè banconote e moneta bancaria, che corrispondono al 99,7% del totale.

Questa scelta sciagurata, comporta l'aumento continuo del proprio Debito Pubblico e costringe lo Stato al pagamento di interessi per ben 75 mld di euro in un anno (dati per il 2014 ricavati dal DEF 2015), che corrispondono al 4,6% del nostro PIL.

I dati reali, infatti, confermano che il Debito Pubblico dal 1980 al 2014 è aumentato di 2.000 mld di euro, passando da 114 mld a 2.135 mld di euro, nonostante le cospicue privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico, oltre all'aumento delle tasse e la riduzione dei servizi. Questo è avvenuto perché, nonostante si siano realizzati nello stesso lasso di tempo Avanzi Primari di bilancio superiori ai 640 miliardi di euro, gli interessi passivi pagati sul Debito Pubblico sono stati pari a 3.447 mld di euro.

Lo Stato, come abbiamo verificato, può ancora emettere moneta a "credito", senza limiti di valore e di quantità, con la quale immettere denaro direttamente nell'economia reale, evitando le privatizzazioni e riducendo le imposte ed il taglio dei servizi.

Ma per far questo è necessario che i cittadini e la classe politica, acquisiscano la consapevolezza di quali siano le reali cause della crisi economica, al fine di realizzare finalmente politiche che abbiano come obiettivo principale il raggiungimento del benessere collettivo e della piena occupazione.

Autori : Stefano_Di_Francesco e Fabio_Conditi

http://moneta5stelle.blogspot.it/2015/06/leuro-non-e-una-moneta-unica.html


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spadaccinonero
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😆 😆 😆


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L'euro infatti non è una moneta unica, ma è la sommatoria di tante monete nazionali,

Solamente Rosanna, e qualche altro cri cri, poteva pubblicare un post del genere, rimanendo focalizzati in unico punto si perde di vista l'intero orizzonte.
Lo sanno anche gli abitanti di Alpha Centauri che la lira non era di proprietà della Repubblica Italiana, escluso naturalmente Rosanna, e che marchiare RI intendendo come iniziali del nostro scassatissimo paese è un falso od un abuso. 😈


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Giovina
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Ah! Ecco. Adesso sappiamo perche' il M5* non si interessa tanto alll'uscita dall'euro. Potevi dirlo prima Rosanna. Non avremmo fatto tutte 'ste brutte figure da ignoranti.


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Le stelle svolgono il compito di rischiarare la notte, quindi saremo debitori a Rosanna di tale illuminazione, coadiuvata anche da makkia.


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makkia
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Lo Stato, come abbiamo verificato, può ancora emettere moneta a "credito", senza limiti di valore e di quantità

Non mi sembra un gran ché prospettare una massa monetaria metallica sufficente a coprire anche solo gli interessi sul debito. Sono notoriamente costose per la zecca. Si potrebbe, è vero, ma sarebbe un "trucco", facendo finta di non sapere che il "permesso" vale solo per quelle commemorative.

Piuttosto chiedersi come mai il Marco abbia ancora corso legale e la Germania custodisca enormi quantità di Marchi ritirati al momento dell'entrata nell'Euro. Perché a loro è permesso e a tutti gli altri no?

Questo post è abbastanza sciocco.


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Questo post è abbastanza sciocco.

Sta cambiando la direzione in cui tira il vento?
Dalla mia posizione non riesco a scorgere la banderuola.


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PietroGE
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Lo Stato, come abbiamo verificato, può ancora emettere moneta a "credito", senza limiti di valore e di quantità, con la quale immettere denaro direttamente nell'economia reale, evitando le privatizzazioni e riducendo le imposte ed il taglio dei servizi.

Autori : Stefano_Di_Francesco e Fabio_Conditi

http://moneta5stelle.blogspot.it/2015/06/leuro-non-e-una-moneta-unica.html

Mah, se lo stato comincia a stampar moneta senza limiti di quantità, il RdC di 800 servirà al massimo a comprare un pezzo di pane.
L'euro è nato sotto una cattiva stella e non poteva che finire nel modo in cui sta finendo. L'ignoranza economica di Mitterand e il suo voler per forza imbrigliare la potenza economica tedesca per rilanciare la grandeur della Francia la stiamo pagando tutti. Questa vicenda offre interessanti spunti di riflessione sulla politica delle potenze europee, oltre che sulla economia.

Io sono convinto che senza una ristrutturazione del debito l'Italia non andrà da nessuna parte. E forse non sarà neanche sufficiente. Occorrono riforme vere, non le riformicchie cosmetiche renziane, più una politica economica degna di questo nome.


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Fabio Conditi
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L'euro infatti non è una moneta unica, ma è la sommatoria di tante monete nazionali,

Solamente Rosanna, e qualche altro cri cri, poteva pubblicare un post del genere, rimanendo focalizzati in unico punto si perde di vista l'intero orizzonte.
Lo sanno anche gli abitanti di Alpha Centauri che la lira non era di proprietà della Repubblica Italiana, escluso naturalmente Rosanna, e che marchiare RI intendendo come iniziali del nostro scassatissimo paese è un falso od un abuso. 😈

Mi chiamo Fabio Conditi e nell'articolo abbiamo scritto un anno fa cercavamo di chiarire un aspetto importante ma spesso sconosciuto : l'euro non è una moneta unica, ma un insieme di monete nazionali, ognuna emessa nello proprio Stato, con la stessa unità di misura ed un rapporto di cambio fisso. Le monete metalliche in euro, emesse dallo Stato italiano e marchiate con la "RI", sono di proprietà della Repubblica Italiana. Così come anche la lira era di proprietà della Repubblica Italiana. Chiedi conferma agli abitanti di Alpha Centauri ...


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Fabio Conditi
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Mah, se lo stato comincia a stampar moneta senza limiti di quantità, il RdC di 800 servirà al massimo a comprare un pezzo di pane.
... Io sono convinto che senza una ristrutturazione del debito l'Italia non andrà da nessuna parte. E forse non sarà neanche sufficiente. Occorrono riforme vere, non le riformicchie cosmetiche renziane, più una politica economica degna di questo nome.

La moneta si svaluta solo quando viene stampata senza limiti di quantità, ma con una economia in recessione come l'attuale ed una inflazione sotto zero, in realtà un certa quantità può solo far bene. Che è poi quello che sta facendo la BCE con il QE.
Il problema è che questo denaro creato finisce attualmente solo sui mercati finanziari e non nell'economia reale.
Dobbiamo capire che abbiamo ancora la sovranità monetaria, solo ma che non la usiamo.
In questo nuovo articolo abbiamo descritto i sistemi con i quali lo Stato può ancora creare o ricevere denaro senza debito da utilizzare nell'economia reale http://qe4people02.blogspot.it/p/punto-n.html


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Egr. Fabio Conti,
essendoci libertà di parola non si paga dazio e si può scrivere ciò che si vuole, la valutazione spetterà al lettore e qui mi fermo.


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spadaccinonero
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cito

"che abbiamo ancora la sovranità monetaria, solo ma che non la usiamo. "

io penso che su cdc ci sia un'epidemia di cri cri scatenati...

salutatemi gOrillo

😆 😆 😆

faccine a parte, dove volete andare a parare?

secondo un mio modestissimo parere state dicendo a chiare lettere e con un po' di arrampicate sugli specchi che dobbiamo tenerci l'euro...


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Rosanna
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Che cos'è il Quantitative Easing for People ?

Il Quantitative Easing for People significa dare e non prestare nuovo denaro ai cittadini o allo Stato.

Che cos'è la sovranità monetaria ?

Partiamo dalla sua definizione : "In diritto costituzionale per sovranità monetaria si intende il diritto o potere da parte di un soggetto giuridico (tipicamente uno Stato) di emettere o stampare moneta in linea con le sue scelte di politica monetaria (la proprietà e/o la gestione del bene monetario e del soggetto delegato ad emettere/stampare moneta)."
La sovranità monetaria nasce nel passato come diritto del sovrano ad emettere moneta, per la quale aveva il diritto di percepire un utile pari ad una percentuale del metallo utilizzato per coniare le monete metalliche con la sua effige. Detta percentuale rappresentava il signoraggio (o aggio del signore).

Oggi la definizione più generale di signoraggio è la seguente :
"Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Per le banche centrali, il reddito da signoraggio può essere definito come il flusso di interessi generato dalle attività detenute in contropartita delle banconote in circolazione o, più generalmente, della base monetaria".

A chi spetta oggi nell'Eurozona il signoraggio monetario ?

La Banca d'Italia specifica in modo chiaro da chi viene percepito il signoraggio :
"Oggi, quindi, il signoraggio viene percepito in prima battuta dalle banche centrali, le quali tuttavia
lo riversano poi agli Stati, titolari ultimi della sovranità monetaria. La principale differenza consiste nelle modalità con cui si forma il signoraggio. Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest'ultimo che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell'economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di produzione.

Quando invece è la banca centrale a emettere le banconote (o, più in generale, la base monetaria, che include anche le riserve costituite dalle banche su conti presso la banca centrale), queste non sono spese in beni e servizi ma fornite alle banche commerciali, in forma di prestito, per le esigenze del sistema economico, o utilizzate per l'acquisto di attività finanziarie, come i titoli di Stato o le attività in valuta estera; al valore delle banconote, iscritto al passivo del bilancio della banca centrale, corrisponde quindi l'iscrizione di attività fruttifere nell'attivo del bilancio, che rendono un interesse."

Quindi ci sono due tipi di moneta e conseguentemente di signoraggio :
- quella emessa dallo Stato, che spendendola direttamente acquisisce il controvalore al netto dei costi di produzione;
- quella emessa dalla BCE, il cui reddito monetario, una volta dedotte le spese di funzionamento ed effettuati i necessari accantonamenti, viene comunque riversato agli Stati attraverso le Banche Centrali Nazionali.

Chi emette o stampa la moneta nell'Eurozona ?

Nell'Eurozona viene attualmente emesso denaro sotto diverse forme :
1 - monete metalliche coniate dagli Stati, la cui quantità però è decisa dalla BCE;
2 - banconote emesse dalla BCE;
3 - denaro elettronico emesso dalla BCE;
4 - credito creato dal sistema bancario che rappresenta però più del 90% del totale della moneta che usiamo.
La moneta nel passato aveva l'obbligo di convertibilità in oro, per cui il suo valore era determinato dal valore dell'oro fornito in cambio. Attualmente, come spiega la Banca d'Italia, non è più così :
"Tale obbligo è stato perciò abolito e l'emissione della moneta è stata affidata alle banche centrali. Oggi il valore delle banconote è garantito, oltre che dalle leggi dello Stato (valore legale), dall'obiettivo assegnato alle banche centrali di mantenere l'offerta di moneta commisurata alle necessità dell'economia, evitando così sia l'inflazione che la deflazione."
Quindi alla Banca Centrale Europea dell'Eurozona, con il TFUE (Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea), è stato ceduto il compito di controllare la quantità di moneta in circolazione per raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi, che significa prefiggersi di "mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo", come dichiarato nel maggio 2003 dal Consiglio della BCE.

E' stato raggiunto questo obiettivo ?

Assolutamente no. In questo momento siamo ben lontani dal raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione, siamo anzi in fase di deflazione, che è considerata una sventura per l'economia e per il sistema bancario nel suo complesso, poiché i redditi dei privati crescono meno e diventa più difficoltosa la restituzione dei prestiti erogati.
La BCE ha provato ad aumentare la quantità di moneta in circolazione nell'economia reale, per invertire la tendenza al calo dei prezzi, attraverso sostanzialmente tre soluzioni :
- riduzione del tasso di interesse sui depositi tenuti presso la Banca Centrale, che oggi è addirittura negativo;
- LTRO, prestiti di nuovo denaro elettronico alle banche, a tassi d'interesse addirittura negativi;
- Quantitative Easing, cioè nuovo denaro elettronico per acquisto titoli sui mercati finanziari.

Queste soluzioni hanno fornito denaro alle banche ed ai mercati finanziari, ma non riescono a farlo arrivare all'economia reale, perché le quantità di banconote e le monete metalliche sono pressoché costanti, la moneta elettronica viene fornita solo alle banche ed ai mercati finanziari ed il credito erogato dal sistema bancario è in calo.
Quindi stiamo assistendo all'impossibilità della Banca Centrale Europea di assolvere al suo compito primario, cioè quello di raggiungere l'obiettivo principale della stabilità dei prezzi, con un livello d’inflazione intorno al 2%.

In realtà l'art.127 del TFUE, fatto salvo questo obiettivo, impone anche di sostenere le politiche economiche generali nell'Unione, al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del Trattato sull'Unione Europea, che sono tra gli altri :
- di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli;
- di adoperarsi per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente;
- di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri.
Attualmente gli obiettivi di crescita economica equilibrata, stabilità dei prezzi, piena occupazione, qualità dell'ambiente, coesione economica e sociale, ma soprattutto solidarietà tra gli Stati membri mancano completamente in questa Unione Europea e nell'azione della sua BCE, che anzi sembra andare nella direzione esattamente opposta.

Ci sono altre soluzioni per far arrivare denaro all'economia reale ?

Per realizzare gli obiettivi di crescita economica equilibrata, stabilità dei prezzi, piena occupazione e coesione economica e sociale in tutti gli Stati membri, è necessario creare nuovo denaro e farlo arrivare direttamente nell'economia reale, soprattutto negli Stati e nei settori della popolazione che in questo momento sono maggiormente in difficoltà a causa di questo sistema monetario.

Ci sono altre soluzioni, diverse da quelle adottate fino ad oggi, che permetterebbero di ottenere questi obiettivi :
1 - la BCE autorizza gli Stati dell'Eurozona, ad aumentare la quantità di moneta metalliche coniate ogni anno, che verrebbero depositate presso le BCN e tramutate in moneta elettronica;
2 - la BCE autorizza le BCN a cambiare in moneta elettronica, Biglietti di Stato emessi
dagli Stati;
3 - la BCE accredita nuovo denaro agli Stati, in quanto destinatari ultimi della sovranità monetaria e di tutti i redditi relativi, perché non rientrano negli scoperti di conto vietati dall'art.123 del TFUE;
4 - gli Stati creano una moneta elettronica, non espressamente vietati dal TFUE, che può essere utilizzata dai cittadini ed aziende tramite carte di credito di Stato;
5 - la BCE accredita denaro direttamente nei conti correnti dei cittadini, che è possibile secondo Peter Praet, membro del Comitato Esecutivo della BCE, perché "darebbe alla gente una parte del valore attuale netto del signoraggio futuro, il profitto che si realizza sulle future banconote";
6 - gli Stati creano una moneta a valenza fiscale, che affiancherebbe l'euro, in quanto la sovranità tributaria è ancora di loro competenza esclusiva.

Vediamo nel dettaglio ognuna di queste soluzioni, che potrebbero sostituire l'attuale Quantitative Easing da 80 mld di euro al mese in Europa, per manifesta inutilità nel risolvere i problemi dell'economia reale.

Ognuna di queste soluzioni, potrebbe creare la stessa quantità di denaro del Quantitative Easing ma utilizzata come "QE for People", che equivarrebbe in Italia, ad emettere circa 10 mld di euro al mese fino al raggiungimento degli obiettivi principali previsti dal TFUE.

1° soluzione - Monete metalliche
La prima soluzione permette agli Stati di coniare monete metalliche di valore superiore a 2 euro, che però avrebbero valore solo all'interno dei propri confini, come fanno la Germania e la Finlandia con moneta da 5 euro, ma anche i Portogallo o l'Austria con monete fino a 10 euro.
Le monete attualmente coniate dagli Stati, vengono depositate presso le Banche Centrali Nazionali in cambio di una cifra equivalente in moneta elettronica sul loro conto corrente, anche se per importi limitati, ma la stessa cosa avverrebbe per importi ben maggiori, se fossero create monete da 1 milione o 1 miliardo di euro, in modo da raggiungere la quantità prevista.

2° soluzione - Cambio in moneta elettronica di Biglietti di Stato
L'art.123 del TFUE vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, ma non il cambio in moneta elettronica da parte delle BCN, di Biglietti di Stato, di qualsiasi importo, emessi dai singoli Stati.
Considerato che le BCN sono istituzioni di diritto pubblico sotto il controllo dello Stato, cui girano i redditi da signoraggio derivanti dall'emissione monetaria, il bilancio consolidato del soggetto Stato+BCN permette l'annullamento del debito pubblico detenuto dalla Banca d'Italia nei confronti dello Stato Italiano.
Quindi è possibile emettere nuovi Titoli di Stato che verrebbero acquistati direttamente dalle BCN e conseguentemente annullati nel bilancio consolidato del gruppo Stato-BCN.

3° soluzione - Accredito diretto agli Stati
L'art.123 del TFUE vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, ma non l'accredito del valore di nuovo denaro come destinatari ultimi della sovranità monetaria e di tutti i redditi relativi.
Tra l'altro se proprio fosse un problema quanto vietato dal 1° comma, ci viene in aiuto il 2° comma dove chiarisce che questo divieto non si applica alle banche pubbliche.
Il problema potrebbe essere facilmente risolto accreditando la nuova moneta sui conti correnti di una banca completamente pubblica per conto dello Stato.

Ma in realtà non è necessario, perché l'accredito diretto determina l'acquisizione del valore del denaro creato con l'emissione monetaria, che spetta sempre e comunque allo Stato come nel caso delle monete metalliche.

4° soluzione - Creazione di nuova moneta elettronica da parte degli Stati
L'art.128 del TFUE riserva alla BCE e alle BCN il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione delle banconote, mentre gli Stati possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della BCE per quanto riguarda la quantità totale.
All'interno del TFUE, non si parla mai di moneta elettronica utilizzabile tramite carte di credito di Stato, e quindi non è pertanto espressamente vietata la loro creazione da parte degli Stati o non è vietato che la BCE ne autorizzi l'emissione in determinate quantità per raggiungere gli obiettivi illustrati all'art.127 del TFUE.

5° soluzione - Accredito di denaro direttamente ai cittadini
Questa soluzione è stata dichiarata possibile da Peter Praet, membro del Comitato Esecutivo della BCE, in una intervista al giornale La Repubblica, dove gli avevano domandato : "Ma in linea di principio la BCE potrebbe stampare assegni e inviarli alla gente? Sì, - ha risposto Peter Praet - tutte le banche centrali possono farlo. È possibile emettere moneta e distribuirla alle persone. Questo è "Helicopter Money". L'Helicopter Money darebbe alla gente una parte del valore attuale netto del signoraggio futuro, il profitto che si realizza sulle future banconote".
L'obiezione più grande a questa soluzione, è quella che distribuirebbe denaro in modo indifferenziato a tutte le fasce della popolazione, anche a quelle più ricche che non ne avrebbero bisogno.

Ma se questo denaro fosse considerato un reddito per il cittadino, sommandosi agli altri redditi personali, sarebbe tassato maggiormente per i ricchi e meno per i poveri, permettendo allo Stato di aumentare le proprie entrate fiscali che potrebbero essere utilizzate per ulteriori politiche di rilancio dell'economia o di redistribuzione dei redditi.

6° soluzione - Creazione di una moneta fiscale
Gli Stati ancora posseggono una completa sovranità fiscale, che permetterebbe loro di creare una moneta che abbia valore per il pagamento delle tasse, entro 2 o più anni dalla loro emissione, in modo da permettere una crescita tale dell'economia e del PIL, da annullare la futura riduzione delle entrate fiscali.
Nel frattempo le banche devono garantire la loro scambiabilità in moneta elettronica fino all'arrivo del giorno del loro possibile utilizzo, in modo da permettere una crescita tale dell'economia e del PIL, da annullare la futura riduzione delle entrate fiscali causata dal loro utilizzo.
Questa soluzione è quella che meglio si adatta alle necessità dei singoli Stati e che permette loro di dimensionare la quantità di moneta creata in funzione delle reali esigenze della loro economia.

Conclusioni

Per risolvere la crisi economica attuale, è necessario aumentare la quantità di denaro in circolazione nell'economia reale, in modo da garantire crescita economica equilibrata, stabilità dei prezzi e piena occupazione, che sono alla base della coesione economica e sociale.
Le politiche di austerity richieste dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea sono sempre state motivate dalla necessità di abbassare il Debito Pubblico, senza tenere in considerazione che una parte di esso può essere annullato perché detenuto dalle BCN.
Infatti, considerato che le BCN sono controllate dagli Stati nazionali, cui devono girare i redditi da signoraggio che ricavano dall'emissione monetaria, se si facesse, come previsto dalle norme dell'Unione Europea, il bilancio consolidato del gruppo composto dallo Stato e dalla BCN, la quota di debito detenuto da quest'ultima sarebbe annullato e quindi il rapporto Debito/PIL risulterebbe molto minore e sempre teoricamente e sostanzialmente riducibile.

Quindi il Debito Pubblico non è mai un problema perchè nell'attuale Eurozona, gli Stati sono ancora sovrani sulla loro moneta, cioè comunque destinatari ultimi della sovranità monetaria.

Le soluzioni adottate fino ad ora dalla BCE non hanno prodotto i risultati voluti, né premesso di alla BCE di raggiungere gli obiettivi principali previsti dal TFUE, perché non hanno inciso sulla causa del problema.
Ci sono diverse soluzioni previste dal Trattato per il Funzionamento dell'Unione Europea che permetterebbero realmente di creare nuovo denaro pe
r gli Stati e per l'economia reale e la BCE ha l'obbligo di utilizzarle per raggiungere i suoi obiettivi.

Noi cittadini dobbiamo esserne consapevoli e chiedere che siano adottate.

ALLEGATI

Articolo 123 del TFUE
1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.

Articolo 128 del TFUE
1. La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.
2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della Banca centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell'Unione.

Articolo 127 del TFUE
1. L'obiettivo principale del Sistema europeo di banche centrali, in appresso denominato «SEBC», è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo una efficace allocazione delle risorse e rispettando i principi di cui all'articolo 119.
2. I compiti fondamentali da assolvere tramite il SEBC sono i seguenti:
— definire e attuare la politica monetaria dell'Unione,
— svolgere le operazioni sui cambi in linea con le disposizioni dell'articolo 219,
— detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri,
— promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.
3. Il paragrafo 2, terzo trattino, non pregiudica la detenzione e la gestione da parte dei governi degli Stati membri di saldi operativi in valuta estera.
4. La Banca centrale europea viene consultata:
— in merito a qualsiasi proposta di atto dell'Unione che rientri nelle sue competenze,
— dalle autorità nazionali, sui progetti di disposizioni legislative che rientrino nelle sue competenze, ma entro i limiti e alle condizioni stabiliti dal Consiglio, secondo la procedura di cui all'articolo 129, paragrafo 4.
La Banca centrale europea può formulare pareri da sottoporre alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell'Unione competenti o alle autorità nazionali su questioni che rientrano nelle sue competenze.
5. Il SEBC contribuisce ad una buona conduzione delle politiche perseguite dalle competenti autorità per quanto riguarda la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e la stabilità del sistema finanziario.
6. Il Consiglio, deliberando all'unanimità mediante regolamenti secondo una procedura legislativa speciale, previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può affidare alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche che riguardano la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e delle altre istituzioni finanziarie, escluse le imprese di assicurazione.

Articolo 3 del TUE
1. L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.
2. L'Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l'asilo, l'immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest'ultima.
3. L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L'Unione combatte l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri. Essa rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo.
4. L'Unione istituisce un'unione economica e monetaria la cui moneta è l'euro.
5. Nelle relazioni con il resto del mondo l'Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
6. L'Unione persegue i suoi obiettivi con i mezzi appropriati, in ragione delle competenze che le sono attribuite nei trattati.

Articolo 119 del TFUE
1. Ai fini enunciati all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea, l'azione degli Stati membri e dell'Unione comprende, alle condizioni previste dai trattati, l'adozione di una politica economica che è fondata sullo stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, sul mercato interno e sulla definizione di obiettivi comuni, condotta conformemente al principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
2. Parallelamente, alle condizioni e secondo le procedure previste dai trattati, questa azione comprende una moneta unica, l'euro, nonché la definizione e la conduzione di una politica monetaria e di una politica del cambio uniche, che abbiano l'obiettivo principale di mantenere la stabilità dei prezzi e, fatto salvo questo obiettivo, di sostenere le politiche economiche generali nell'Unione conformemente al principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
3. Queste azioni degli Stati membri e dell'Unione implicano il rispetto dei seguenti principi direttivi: prezzi stabili, finanze pubbliche e condizioni monetarie sane nonché bilancia dei pagamenti sostenibile.

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Mi auguro che l'ultimo commento postato da Rosanna l'abbia letto anche il sig. Fabio Conditi, dal momento che sembrerebbe che l'avesse anche scritto!


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Rosanna
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Mi auguro che l'ultimo commento postato da Rosanna l'abbia letto anche il sig. Fabio Conditi, dal momento che sembrerebbe che l'avesse anche scritto!

Un'arguzia perspicaciosa ...

😯 😯 😯


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