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Liberta' nel pensiero per un sano organismo sociale


Giovina
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2001
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Una logica lapalissiana vorrebbe che, fatta uscire dal guadagno la pagnotta quotidiana e il suo companatico, simbolicamente parlando, il resto debba essere riversato nel sociale. Nessuna retorica, ne' idealismo, spiritualismo, ecologismo etc.: e’ semplice e ferrea logica di equilibrio.

Voci come quelle di tanti di noi su attivismo etico riempiono da sempre gli spazi ancora liberi di espressione. Ma le fauci e gli stomaci dei capitalisti, compresi noi, il popolo che lavora e fa fatica ad arrivare alla fine del mese, non contemplano questa semplice regola naturale.

Il capitalismo al quale mi riferisco e' lo stesso di Marx, imbellettato e inquadrato ma sempre a un certo punto ribelle e balzante come un mostro a divorare pure il dittatore proletario se questi non gli procura una fisiologica ed essenziale espansione.

In natura le leggi sono finalizzate alla sopravvivenza. Abbiamo invece imparato tutti che l'uomo e' piu' avido e spietato dell'animale. Quindi noi siamo al livello sottostante rispetto a quello della natura.

Siamo ora tutti finanzieri e tecnici e moralisti, su un tavolo a mappare la crisi e a proporre soluzioni.
Per quanto tutti noi non addetti ai comandi si partecipi come segnalatori del privato e del sociale malati, non abbiamo e non conosciamo la soluzione pratica e urgente a sanare la grave contingenza che attraversiamo. Forse siamo troppo concentrati sulla fase esteriore e manifesta, seguente a quella vera, originaria, causante la malattia. Le nostre soluzioni sono gocce nel mare, un dito nella falla di una diga contro la quale preme la violenta forza tumultuosa e terrificante delle acque.

Abbiamo speranze, ideali. Ma ad essi non finalizziamo nessuna opera o azione concreta, quale potrebbe essere per esempio, donare ad essi una infrastruttura solida per mezzo di una educazione libera del pensiero, per mezzo di una cultura libera che possa causare un nuovo Rinascimento. Perche' quel che abbiamo e' solo l'ombra di un sano impulso morale, e' solo moralismo, ossia e' solo un continuo e automatico attingere a visioni astratte che qualcuno, non si sa chi, non si sa come, dovrebbe realizzare, qualcuno che alla fine appare sempre corrotto o corruttibile e quindi da condannare.
Va bene esaminare, analizzare e anche proporre, perche' no, ma finche' lasceremo come un optional o una debolezza, una moda, l'aspetto culturale e morale, finche' faremo rimanere separato dal nostro quotidiano meccanicismo il terreno dal quale fiorisce il nostro pensiero, quest'ultimo, programmato e precostituito non potra' che continuare a dare un impulso malsano, viziato, compromesso col potere, col vizio, con l'avidita', gli interessi e i tornaconti personali.

La cultura e' lottizzata, la cultura e lo spirito dell'uomo sono prigioniere in una sorta di luogo d'accoglienza, come persone senza terra e senza identita' le quali chiedono e attendono riconoscimento, di poter operare, di poter sviluppare ognuna liberamente il proprio talento e la propria ispirazione. La cultura vera e’ stata sostituita da dizionari e brevari di economia che predicano il benessere, la ricchezza e insegnano tramite parabole e variabili matematiche molto…empiriche, unico dato fisso insindacabile: il profitto.

E' sulla cultura che dobbiamo investire, in cio' che paradossalmente crediamo piu' utopistico, retorico e tra le nuvole.

Lo stato deve togliere le sue mani avide, rapaci, dal settore della cultura, quello che solo puo' ispirare le vere leggi; lo stato deve solo preoccuparsi di fare rispettare le vere leggi a tutti, e deve togliere le mani anche dal settore economico, lasciare agli uomini meritevoli e volentorosi la libera impresa alla quale collaboreranno liberi lavoratori.
I lavoratori non sono merce ne' materia prima, un reddito garantito di cittadinanza non li renderebbe bestiame da mercato ne' schiavi.
Le necessita' di ognuno, la' dove non sono tutte autonomamente soddisfabili, automaticamente diventerebbero lavoro per coloro che hanno talento e capacita' di offrire soluzioni e prodotti. Solo il prodotto del lavoro e' prezzabile e mercificabile.
Gli imprenditori non sarebbero piu' soffocati da uno stato ladro, i lavoratori non sarebbero piu' a rischio di essere ricattati e resi servitori....

Finche' partiremo dal dato invariabile dell'accumulo indiscriminato, ossia del lucro e del profitto senza limiti, nessuna soluzione rendera' mai l'uomo libero e felice.

Questo governo tecnico (politico) come altri governi simili di altri stati basati sul sistema del lucro libero e indiscriminato tende solo a cercare di perpetuare la sua base ed e' l' attuale proiezione di noi stessi. Cio' significa menzogna ed illusione.

Siamo tutti psicologicamente bisognosi di cure, la nostra anima e’ malata, ha perduto e non sa trovare piu' il suo spirito, eleggiamo come suo medico un malato come noi: istinto, sensazioni, emozioni senza guida la incitano e la guidano, una mente programmata neurologicamente dall'esterno fa tutto questo, e ci piace, e crediamo di non poter trovare la nostra libera autonomia interiore, cerchiamo sempre pensieri e proposte esterne, dimenticando che cosi', senza di noi, nessuna cosa potrebbe appunto essere nemmeno considerata e vista, ed e' questa dimenticanza la dittatrice dell'uomo, la sua Matrix.

Dunque tutto questo caos, tutta questa ansia, tutta questa paura e sofferenza sono la realta' che constatiamo e percepiamo.
La vera sfida non e' l'ennesima corsa dell'asino al profitto, la vera sfida e' non accontentarsi di cosi' poco e transitorio comunque nel tempo.
La vera sfida e' liberare la nostra mente dalle programmazioni menzognere del materialismo, quel falso liberalismo che per rendere libero un uomo deve affamarne inevitabilmente un altro, in un giro perverso, e tutto, in una ferrea logica di natura, torna indietro e ci esplode tra le mani.

Usare gli attuali metodi che gli esperti e i governanti e noi stessi proponiamo, sono solo una corsa alla carota, sono corse di un criceto in gabbia, attaccamento e desiderio di conservazione della propria ricchezza a scapito di altri.

La domanda e': Ci piacerebbe avere a capo della nazione un uomo integerrimo, morale, attorniato da collaboratori e consiglieri anch'essi integri e morali?

Se la risposta e' si allora cominciamo, di fatto, a creare le condizioni affinche' questi uomini possano formarsi concretamente. Fino a che ignoreremo questa urgente ed essenziale necessita', fino a che combatteremo per altro, saremo dei ciechi tastanti lo spazio intorno a noi in un mondo caotico e disordinato.
Al contrario possiamo davvero sperare concretamente che tutto acquisterà armonia e legittima collocazione.

Tutto ha il suo doppio, il suo riflesso. Anche Don Chisciotte.
Quello vero non e' il cavaliere che sta correndo ora dietro alla misera carota, contro i mulini a vento dell’ingenuo che si accontenta del suo benessere quotidiano, del ricco che crede di aver raggiunto il fine ultimo della sua esistenza, del rabbioso cittadino, del lavoratore, vessati da un governo caustico e spietato che ritiene necessari sacrifici continui.
Quello vero e' colui che ha il coraggio di cominciare a inseguire e riconquistare quella Idea che l'umanita' da tempo ha cominciato a licenziare e a disprezzare e ritenere inutile: il suo Spirito. Ora ci rimane l'anima la quale ci segnala la sofferenza.

Noi stessi creiamo il nostro nemico, il nostro doppio. Quel mostro che ha esautorato il nostro spirito. Che sta per rubarci anche l'anima.
Sta accadendo, presto si tentera' di farci ritenere giusto e normale tutto quello che accadra', i nostri sensi e i nostri sentimenti ubbidiranno e daranno ragione in toto al quel mostro, si atrofizzeranno.

Se rivoluzione deve esserci attenzione, procuriamo prima che questa sia interiore e resa attiva liberamente dentro ognuno di noi o qualsiasi ribellione verra' usata proprio per dare a qu
el mostro la sua giustificazione e legalita' al fine di ridurci definitivamente schiavi, e la peggiore schiavitu' e' di non sapere di esserlo ed e' quella che dobbiamo temere, quella che ora ancora sappiamo di poter temere.

La passione per la vita vera, per una vita nuova e’ meravigliosa: ma piu’ di valore, piu’ potente e formidabile e’ una lucida passione per la Vita.


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Mari
 Mari
Famed Member
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Mari
 Mari
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Anzi aggiungo:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=H90cjP4339o#!

🙁


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