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L'Iran paese caldo del 2010: bombe contro la Bomba?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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L'Iran sarà al centro del dibattito politico del 2010. Lo affermano molti analisti: Stephen Hayes sul Weekly Standard ( http://weeklystandard.com/Content/Public/Articles/000/000/017/384cbfdn.asp ) , Marc Lynch su Foreign Policy ( http://lynch.foreignpolicy.com/posts/2009/12/24/mainstreaming_the_mad_iran_bombers ) , Charles Krauthammer sul Washington Post ( http://www.realclearworld.com/articles/2009/12/25/iran_will_dominate_2010_97445.html ) .

Troppi sono i nodi ancora irrisolti nel paese tra il Golfo Persico e il Mar Caspio. Lavato il sangue dalle strade di Tehran, troppe cicatrici rimangono sull'anima nazionale. Il leader dell'opposizione Moussawi è stato esautorato di qualsiasi potere. Il maggiore dei clerici che opponevano la guida suprema Ali Khamenei, l'ayatollah Montazeri, è morto per problemi di salute. Molte cose si muovono tra la città santa di Qom e la Capitale.

Henry Kissinger ha scritto nella sua tesi di dottorato ("A World Restored", Sentry Edition) che non è possibile negoziare con una forza rivoluzionaria, perché essa non riconoscerà mai la legittimità del sistema internazionale. Kissinger si riferiva a Napoleone come continuatore della spinta rivoluzionaria francese, ma la frase ben si adatta all'Iran contemporaneo. L'idea politica della Repubblica Teocratica è pur sempre "eccezionale" rispetto al resto del mondo, ed è ancora perfettamente incarnata dalla sua leaderhip.

Assegnare un ruolo geopolitico all'Iran premierebbe la leadership assassina. Metterlo in disparte creerebbe risentimento nella popolazione. Le sanzioni impoverirebbero il popolo e darebbero potere alla casta clerical-rivoluzionaria. Eliminare le sanzioni premierebbero ancora Ahmadinejad.

Il timore vero sembra essere quello dell bomba. Passo dopo passo, l'Iran sta adottando una "slice diplomacy" per arrivare ad avere un ordigno montato su un missile a lungo raggio. Si propone di non aver remore a bombardare i siti nucleari iraniani.

Il problema, dicono alcuni, è che un'azione simile provocherebbe il risentimento della popolazione. Probabilmente non è così: la frattura tra opposizione e leadership è tale, che molti appoggerebbero un intervento armato da parte di una forza straniera. Almeno, eviterebbe che in futuro le bombe colpiscano anche le città.

C'è poi però il problema di chi dovrebbe portare avanti un simile attacco. L'America ha perso molta credibilità con l'attacco in Iraq del 2003. Israele deve ancora smaltire i postumi politici dell'attacco a Gaza dello scorso anno. Per entrambi i paesi si tratterebbe di un attacco molto dispendioso.

Stefano Casertano
Fonte: http://thinkingitaly.blogspot.com/
Link: http://thinkingitaly.blogspot.com/2009/12/liran-paese-caldo-del-2010-bombe-contro.html
25.12.2009


Citazione
cris79
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 148
 

"Il problema, dicono alcuni, è che un'azione simile provocherebbe il risentimento della popolazione. Probabilmente non è così"

sì certo come no. chi è che non vorrebbe vedere una centrale nucleare esplodere a casa propia?! 😆
...ma daaaii!!! almeno riflettere un attimo su quello che si scrive.


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trotzkij
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 114
 

Si vede che gli asini hanno lasciato il presepe per acculacchiarsi nelle cattedre di 'geopolitica casareccia', magari molto colorate.
Thinkingitaly: tanto per non sbagliare la pronuncia del nome del badrone.
Ma vaffanculo!


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