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M5S rivoluzionario? di Paolo Becchi - Piotr Zygulski


Arcadia
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M5S rivoluzionario?
di Paolo Becchi - Piotr Zygulski - 08/04/2013

Intervista a Paolo Becchi, considerato vicino, anzi, vicinissimo al M5S

Paolo Becchi M5S rivoluzionario? Intervista con Paolo Becchi

Intervista a cura di Piotr Zygulski

Professor Becchi, prima che ci fosse il M5S, lei simpatizzava per qualche forza politica? Se glielo proponessero, sarebbe disponibile a ricoprire un incarico nelle istituzioni italiane, ad esempio quella di ministro della giustizia?

Non sono mai stato iscritto ad alcun partito politico, da giovane ero abbastanza disgustato da tutto quello che c’era. Quando frequentavo l’università simpatizzavo per i movimenti studenteschi che c’erano a Genova, in particolare per l’ala più fantasiosa del movimento del Sessantotto: il movimento situazionista. Attualmente la mia è una voce libera, anche se certamente vicina al M5S. Tuttavia non credo che mai si porrà il problema di un mio intervento attivo nella politica.

Il M5S può essere interpretato in modo diverso, sia come esigenza morale di onestà individuale, spesso declinata nel “vaffanculo a tutti”, sia come qualcosa di più ampio, come consapevolezza di un’etica comunitaria, a partire dalle battaglie locali per la difesa del territorio. La prima interpretazione si focalizza sulla protesta, la seconda sulla proposta. Secondo lei sono presenti entrambi gli aspetti? Quale è prevalente?

Penso che siano presenti sia l’aspetto della protesta, sia l’aspetto della proposta. Ovviamente, in campagna elettorale, la protesta ha fatto sì che ci siano stati molti più elettori di quanti siano effettivamente gli attivisti del M5S. Però penso che siano presenti entrambi gli aspetti. Un’idea sulla quale bisognerà riflettere, attualmente solo abbozzata, è quella a cui accennavi, l’idea della comunità, che a mio avviso si lega alla critica della partitocrazia. Il M5S dovrà presentare un’alternativa alla democrazia rappresentativa dei partiti e la proposta potrebbe essere quella di una democrazia integrata di tipo nuovo, ad esempio riprendendo l’idea delle “piccole patrie” di Adriano Olivetti, che forse per primo aveva osato immaginare una cosa simile nell’immediato secondo dopoguerra. Così facendo, il M5S potrebbe davvero diventare l’embrione di una nuova comunità nazionale, di una nuova Italia.

Hegel nella Fenomenologia dello Spirito, riguardo la Rivoluzione Francese, parla di rovesciamento dialettico della virtù astratta con il libero arbitrio della soggettività, in terrore concreto giacobino. Secondo lei è un pericolo che corre anche il M5S che proprio alla Rivoluzione Francese dice di ispirarsi? Qualcuno lo definisce un po’ anarchico, altri invece pensano che sia retto dispoticamente. Sempre con Hegel, che sottolinea la presenza di contraddizioni in ogni fenomeno, possiamo capire che forse si tratta di aspetti complementari. Lei che cosa ne pensa in merito?

La rivoluzione del M5S è una Rivoluzione senza “il Terrore”, se vogliamo utilizzare un termine che ci riporta alla Rivoluzione Francese.

Lei ha scritto molto anche in tema di bioetica. Tuttavia, il M5S spesso evita di esprimersi pubblicamente in materia. Penso ad esempio alla questione del testamento biologico, delle staminali, della fecondazione assistita. Sembra però che prevalga un’opinione favorevole. Prima o poi queste discussioni dovranno uscire fuori; lei teme una divisione interna? Che cosa ne pensa?

Penso, con Bertold Brecht, che “erst kommt das Fressen, dann kommt die Moral”. La prima cosa è il cibo, la pancia, e al momento dobbiamo parlare di questo problema. Coloro che erano in Parlamento fino all’altro giorno per vent’anni non hanno voluto discutere la legge sul testamento biologico e, quando è riuscita finalmente ad approdare in Senato per l’ultima stesura, è rimasta bloccata in seconda lettura. È una vergogna. Sono degli incapaci.

Un’ultima cosa. Per la Presidenza della Repubblica si fanno molti nomi: Rodotà, Dario Fo … lei ha qualche simpatia?

Gino Strada potrebbe essere un potenziale candidato, ma per la designazione esiste una procedura esposta chiaramente sul blog di Beppe Grillo, che brevemente riassumo per tutti, a onor di informazione. Coloro che risultano iscritti al M5S da prima del 31 dicembre 2012 potranno proporre un nome di loro gradimento nella giornata dell’11 aprile, dalle ore 10 alle ore 21. Gli attivisti saranno nuovamente chiamati due giorni prima della votazione in aula, sempre dalle 10 alle 21, per scegliere uno dei dieci candidati più proposti. Il M5S deve andare avanti con il suo candidato. Si tratterà di scegliere un nome sul quale si possa creare un consenso trasversale anche da parte delle altre forze politiche, ossia una “trappola Grasso” al contrario.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45336


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AB
 AB
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Un’ultima cosa. Per la Presidenza della Repubblica si fanno molti nomi: Rodotà, Dario Fo … lei ha qualche simpatia?

Gino Strada potrebbe essere un potenziale candidato, ma per la designazione esiste una procedura esposta chiaramente sul blog di Beppe Grillo, che brevemente riassumo per tutti, a onor di informazione. Coloro che risultano iscritti al M5S da prima del 31 dicembre 2012 potranno proporre un nome di loro gradimento nella giornata dell’11 aprile, dalle ore 10 alle ore 21. Gli attivisti saranno nuovamente chiamati due giorni prima della votazione in aula, sempre dalle 10 alle 21, per scegliere uno dei dieci candidati più proposti. Il M5S deve andare avanti con il suo candidato. Si tratterà di scegliere un nome sul quale si possa creare un consenso trasversale anche da parte delle altre forze politiche, ossia una “trappola Grasso” al contrario.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45336

No! Gino Strada no!!
Se la tira come Marella Agnelli e soprattutto è triste!
Andrea Breda


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terzaposizione
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Chi l'ex capoccia dei Katanga della Statale? Allora voglio Concutelli First Lady


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