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Ma qualcuno pensa seriamente che si possa sconfiggere il globalismo velocemente?

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Stodler
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Alcune considarazioni sparse

Prima di tutto vorrei dire che a parte questo sito e altri, chiamiamoli sovranisti, ma anche sul blog di Grillo per certi versi, dicevo, a parte questi, l'informazione nello specifico su euro e UE è di parte. E certamente non la parte di chi ha capito le cose e le vuole cambiare.

A sinistra tolti alcuni gruppuscoli, sono tutti ferocemente pro euro, vedi Ferrero (ormai non più segretario di RC) e compagnia cantante: Vendola, D'Alema, Bersani (per fortuna votati all'estinzione).

Anche chi ha capito come Fassina, poi si ritrova a fare articoli di sostegno a Macron! Ma avrà capito qualcosa?!

A destra, a parte Salvini, abbiamo fratelli d'Italia con la Meloni, ma anche questi molto altalenanti. Non parliamo poi del Banana che con il PD e cespugli (sarebbe da dire rovi velenosi) che gli gravitano intorno sono pro UE a prescindere.

Ma la questione di fondo è: "Cosa sa realmente il grande pubblico?"

Probabilmente un 30/40% ha intuito a grandi linee qualcosa, mentre un buon 60% vive nel paese delle meraviglie, dove crede che il cappellaio matto sia sano di mente...

Naturalmente perchè questo? Perchè la linea dell'informazione mainstream è ferocemente eurista. E sono loro che hanno i mezzi per arrivare al grande pubblico.

Per questo bisogna capire che il cambiamento sarà combattuto e che ci vorrà molto tempo.

Ogni elezione sarà una tappa che potrà essere positiva o negativa per impostare quatomeno una narrazione diversa.

Ci vorrà molto tempo? Beh se pensiamo che la crisi (ufficialmente, perchè socialmente data da molto più tempo) è cominciata quasi 10 anni fa, fatevi voi un po' di calcoli.

Per esempio sulle elezioni francesi c'è stata una scritta (sui muri) molto significativa Macron 2017= Le Pen 2022.

Poi è da vedere se noi italiani ci daremo una mossa o per quella data saremo dei cadaveri.

Una cosa è certa, sarebbe ora che pensassimo a liberarci da soli e non aspettare chissà che aiuto dall'estero.

L'abbiamo visto l'aiuto straniero, è entrato nel cinquecento e se ne andato dopo un bel po' di guerre nell'ottocento per ritornare nel 1943 sotto due forme che non ci hanno di fatto più lasciato, l'occupazione tedesca e quella americana.


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Primadellesabbie
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@ Stodler

Nonostante mi ritenga vaccinato a largo spettro rimangono numerose le cose che continuano a sorprendermi.

Sconfiggere il globalismo dici?

Non credo si possa sconfiggere o bandire, e con le ricette della nonna per giunta, qualcosa che tutto il mondo insegue da millenni, e forsennatamente da secoli.

Contrastare, ridurre i danni e le tragedie propiziate dalla precipitazione massimalista innescata dall'inevitabile esito delle dittature novecentesche, con cui si é giunti a questo punto, sì, quello si può e si deve cercare di ottenere.

Ma si deve prima prendere assolutamente le distanze da quell'apparato culturale, e non mi pare di intravvedere nulla in questo senso, al contrario...


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fuffolo
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Sconfiggere il globalismo dici?

Contrastare, ridurre i danni e le tragedie propiziate dalla precipitazione massimalista innescata dall'inevitabile esito delle dittature novecentesche, con cui si é giunti a questo punto, sì, quello si può e si deve cercare di ottenere.

Ma si deve prima prendere assolutamente le distanze da quell'apparato culturale, e non mi pare di intravvedere nulla in questo senso, al contrario...

I popoli che hanno votato si sono divisi tra inurbati e non, nelle grandi città vince il "politicamente corretto" mentre in provincia i "valori tradizionali" (come se fossero incompatibili).
I primi vivono in un mondo particolare e sono più facilmente manipolabili non avendo il riferimento delle certezze che vengono dal rapporto con la natura, la terra e la storia di chi ha vissuto su un certo territorio da (tanto) tempo.
Come dire, la stessa pasta dei popoli colonizzatori di epoche recenti (per questo in quelle menti deboli attecchisce il mito del consumismo).
La solidarietà collettivistica è propria degli esseri umani che conoscono il bisogno degli altri ed empaticamente condividono quello che possono. Non sono ideologie, ma il portato di anni di sopravvivenza in un ambiente ostile (per la natura e per gli uomini)


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Primadellesabbie
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Sconfiggere il globalismo dici?

Contrastare, ridurre i danni e le tragedie propiziate dalla precipitazione massimalista innescata dall'inevitabile esito delle dittature novecentesche, con cui si é giunti a questo punto, sì, quello si può e si deve cercare di ottenere.

Ma si deve prima prendere assolutamente le distanze da quell'apparato culturale, e non mi pare di intravvedere nulla in questo senso, al contrario...

I popoli che hanno votato si sono divisi tra inurbati e non, nelle grandi città vince il "politicamente corretto" mentre in provincia i "valori tradizionali" (come se fossero incompatibili).
I primi vivono in un mondo particolare e sono più facilmente manipolabili non avendo il riferimento delle certezze che vengono dal rapporto con la natura, la terra e la storia di chi ha vissuto su un certo territorio da (tanto) tempo.
Come dire, la stessa pasta dei popoli colonizzatori di epoche recenti (per questo in quelle menti deboli attecchisce il mito del consumismo).
La solidarietà collettivistica è propria degli esseri umani che conoscono il bisogno degli altri ed empaticamente condividono quello che possono. Non sono ideologie, ma il portato di anni di sopravvivenza in un ambiente ostile (per la natura e per gli uomini)

Ci sono gli inurbati e non, i ricchi e i poveri, i vincenti ed i perdenti, i creativi e i monotoni, i giovani ed i vecchi, gli ottimisti ed i pessimisti, gli attivi ed i pigri, gli istintivi ed i riflessivi, i figli di genitori giovani e quelli di genitori attempati, i religiosi e i contrari, quelli che si fidano ed i sospettosi, le guardie ed i ladri, ecc.

La vita su questo pianeta si trova a fronteggiare un cambiamento drammatico indotto dall'attività umana (o di una parte degli uomini, se preferisci).

Tant'é.

Tutta la società umana e ciascuna delle categorie, alcune delle quali ho citato, si é trovata o si trova a dover affrontare questo terreno, in parte ignoto, del quale deve prendere atto, se vuole provare a salvare e conservare la parte che ritiene positiva delle suo stile di vita.

L'idea di mettersi di traverso é incommentabile, a mio parere, anche se purtroppo sembra fare vittime, e oltre una certa soglia di seduzione potremmo esserne tutti vittime perché nessuno di noi é totalmente indipendente dagli altri.

Altro discorso é la trappola economico finanziaria, certamente tesa ad arte, ma nella quale ci siamo cacciati anche con le nostre mani (o meglio, con la nostra mancanza di buon senso e di equilibrio) ampliandone, così, smisuratamente l'efficacia.

PS. - Dove sta scritto che il "politicamente corretto" abbia sempre e solo una valenza negativa e che l'affermazione dei "valori tradizionali" (non quelli posticci inventati ieri l'altro!) implichi sempre e solo l'immobilismo o la retromarcia?


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fuffolo
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Le categorie conoscitive non si traducono spontaneamente in "classi", nessuno si riconosce in quanto vecchio, pessimista e (purtroppo?) neppure proletario (o sfruttato che di si voglia).
Ma le recenti votazioni stanno creando due blocchi, nettamente differenziati e auto riconoscenti. Non sarà il massimo ma almeno si ha la certezza dei contenuti e dei valori degli altri del gruppo (più che sufficiente per far rivoluzione).


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Primadellesabbie
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Le categorie conoscitive non si traducono spontaneamente in "classi", nessuno si riconosce in quanto vecchio, pessimista e (purtroppo?) neppure proletario (o sfruttato che di si voglia).
Ma le recenti votazioni stanno creando due blocchi, nettamente differenziati e auto riconoscenti. Non sarà il massimo ma almeno si ha la certezza dei contenuti e dei valori degli altri del gruppo (più che sufficiente per far rivoluzione).

Non si riconosce...ma lo é e si comporta da tale (anche quando vota!).


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fuffolo
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i "ricchi e i poveri, i vincenti ed i perdenti, i creativi e i monotoni, i giovani ed i vecchi, gli ottimisti ed i pessimisti, gli attivi ed i pigri, gli istintivi ed i riflessivi, i figli di genitori giovani e quelli di genitori attempati, i religiosi e i contrari, quelli che si fidano ed i sospettosi, le guardie ed i ladri,"
votano (e si comportano) in maniera diversa se si trovano dentro o fuori l'urbe (le percentuali dei voti almeno indicano questo).


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Tibidabo
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Le categorie conoscitive non si traducono spontaneamente in "classi"....

Giusto, questa sottile distinzione è una delle chiavi di questo momento storico.
Si dovrebbe imparare a pensare secondo schemi diversi perché è giocando sulla apparente ovvietà del buon senso che ci stanno legando le mani.
Per esempio a proposito dei rifugiati ti dicono che devi abbattere i muri.
Ma i rifugiati possono cercare asilo da noi proprio perché esiste un muro oltre il quale i loro persecutori non possono inseguirli.
O che bisogna abolire i conflitti. Sembra una cosa buona e auspicabile per tutti.
Solo che abolire i conflitti è molto diverso da "risolvere" i conflitti.

Ma le recenti votazioni stanno creando due blocchi, nettamente differenziati e auto riconoscenti. Non sarà il massimo ma almeno si ha la certezza dei contenuti e dei valori degli altri del gruppo (più che sufficiente per far rivoluzione).

A questo l'altro utente risponde:

"Non si riconosce...ma lo é e si comporta da tale (anche quando vota!)."

Credo che ci sia un fraintendimento di fondo.
Forse mi sbaglio ma Fuffolo quando dice che le categorie conoscitive non si traducono automaticamente in "classi" si riferisce al fatto che le persone sono diverse ma la loro diversità non le spinge automaticamente a diventare un gruppo organizzato, coeso, con una sua identità.
Però osserva che la società si sta nettamente polarizzando e ritiene che questo favorirà la effettiva traduzione di queste diversità in "classi" ossia darà finalmente luogo a dei gruppi coesi il che è la precondizione essenziale perché si cominci a pensare di dover lottare uniti.

Non so se ho capito male ma il senso mi pare questo e lo condivido.


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Tibidabo
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Le categorie conoscitive non si traducono spontaneamente in "classi"....

Giusto, questa sottile distinzione è una delle chiavi di questo momento storico.
Si dovrebbe imparare a pensare secondo schemi diversi perché è giocando sulla apparente ovvietà del buon senso che ci stanno legando le mani.
Per esempio a proposito dei rifugiati ti dicono che devi abbattere i muri.
Ma i rifugiati possono cercare asilo da noi proprio perché esiste un muro oltre il quale i loro persecutori non possono inseguirli.
O che bisogna abolire i conflitti. Sembra una cosa buona e auspicabile per tutti.
Solo che abolire i conflitti è molto diverso da "risolvere" i conflitti.

Ma le recenti votazioni stanno creando due blocchi, nettamente differenziati e auto riconoscenti. Non sarà il massimo ma almeno si ha la certezza dei contenuti e dei valori degli altri del gruppo (più che sufficiente per far rivoluzione).

A questo l'altro utente risponde:

"Non si riconosce...ma lo é e si comporta da tale (anche quando vota!)."

Credo che ci sia un fraintendimento di fondo.
Forse mi sbaglio ma Fuffolo quando dice che le categorie conoscitive non si traducono automaticamente in "classi" si riferisce al fatto che le persone sono diverse ma la loro diversità non le spinge automaticamente a diventare un gruppo organizzato, coeso, con una sua identità.
Però osserva che la società si sta nettamente polarizzando e ritiene che questo favorirà la effettiva traduzione di queste diversità in "classi" ossia darà finalmente luogo a dei gruppi coesi il che è la precondizione essenziale perché si cominci a pensare di dover lottare uniti.

Non so se ho capito male ma il senso mi pare questo e lo condivido.


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fuffolo
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"Non so se ho capito male ma il senso mi pare questo e lo condivido."

Capito e spiegato molto bene.


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Primadellesabbie
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Leggo:

"...un gruppo organizzato, coeso, con una sua identità..."

Sareste così gentili da indicarne qualcuno, a vostra scelta; dal mondo reale intendo?

"...la società si sta nettamente polarizzando..."

É vero, in questi giorni ho visto migliaia di giovani nelle piazze delle città italiane, disinvoltamente seduti nei dehors dei bar a godersi il sole pomeridiano facendosi coraggio con variopinte bevande (distribuite gratuitamente, immagino), mentre i genitori arano e seminano (suppongo) o rubano!

"...questo favorirà la effettiva traduzione di queste diversità in "classi" ossia darà finalmente luogo a dei gruppi coesi..."

Acc...scusate, credevo aveste detto che fossero già coesi, classi, ecc...invece campa caval...

Va beh, coraggio dai.


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Tibidabo
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Leggo:

"...un gruppo organizzato, coeso, con una sua identità..."

Sareste così gentili da indicarne qualcuno, a vostra scelta; dal mondo reale intendo?

"...la società si sta nettamente polarizzando..."

É vero, in questi giorni ho visto migliaia di giovani nelle piazze delle città italiane, disinvoltamente seduti nei dehors dei bar a godersi il sole pomeridiano facendosi coraggio con variopinte bevande (distribuite gratuitamente, immagino), mentre i genitori arano e seminano (suppongo) o rubano!

"...questo favorirà la effettiva traduzione di queste diversità in "classi" ossia darà finalmente luogo a dei gruppi coesi..."

Acc...scusate, credevo aveste detto che fossero già coesi, classi, ecc...invece campa caval...

Va beh, coraggio dai.

Apprezzo la doverosa ironia per rispondere a delle evidenti stupidaggini.
Ciononostante continuo con grande ingenuità a vedere una situazione che va deteriorandosi generando appunto un divario sociale che diventa sempre più acuto.
Che questo crei automaticamente una coscienza e una coesione fra gli sfruttati non è detto ma è una speranza, come mi pare intendesse anche chi ha aperto il thread.
Il fatto che nei dehor(s) [s anche al singolare] la gente se la spassi mi sembra precisamente un segno di questo divario. Dipende dal quartiere e dalla città dove si va.

Vorrei far notare che i francesi oggi hanno votato per un rappresentante della globalizzazione che cerca di superare per sempre le nazionalità, eppure stavano tutti in piazza a festeggiare...sventolando il tricolore.
Ho l'impressione che non ci metteranno troppo tempo a capire di aver fatto una bevue, come si dice da quelle parti per "prendere una cantonata".
Peggio che con Hollande osannato al suo insediamento e considerato universalmente un "con" già dopo un paio d'anni.
Macron sarà odiato, non ridicolizzato.
Il populismo si deve evolvere, finchè resta sul piano delle rivendicazioni di pancia, come si è dimostrato in Austria, Olanda e Francia, può arrivare al 20-30% non di più ma le ragioni di fondo restano e a mio avviso saranno ulteriormente esacerbate.


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Primadellesabbie
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@ DesEsseintes

Il populismo non evolve, non é la soluzione e capovolge l'ordine dei valori.

É stato ed é un grave errore spingere in quella direzione e una pesante responsabilità illudere chi ci casca (anche se poi, come da prassi, si attribuisce la colpa dell'insuccesso al "nemico", o al popolo).

Per rimediare alle perversioni di questo sistema, che ci siamo cuciti addosso utilizzando la stoffa che i potenti malintenzionati ci hanno graziosamente fornito, la politica deve ridiventare una cosa seria, per persone vocate, capaci di individuare e perseguire gli interessi generali e di rispettare le libertà di ognuno.

I capipopolo, gli specialisti di pance, i telegenici, gli intrallazzatori ed i nostalgici devono accomodarsi in apposite sedie a dondolo e accontentarsi di apprezzarne il rollio, con le buone, se possibile.

NB - Dehor(s), con la 's' anche al singolare!


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Tibidabo
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@ DesEsseintes

Il populismo non evolve, non é la soluzione e capovolge l'ordine dei valori.

É stato ed é un grave errore spingere in quella direzione e una pesante responsabilità illudere chi ci casca (anche se poi, come da prassi, si attribuisce la colpa dell'insuccesso al "nemico").

Per rimediare alle perversioni di questo sistema, che ci siamo cuciti addosso utilizzando la stoffa che i potenti malintenzionati ci hanno graziosamente fornito, la politica deve ridiventare una cosa seria, per persone vocate, capaci di individuare e perseguire gli interessi generali e di rispettare le libertà di ognuno.

I capipopolo, gli specialisti di pance, i telegenici, gli intrallazzatori ed i nostalgici devono accomodarsi in apposite sedie a dondolo e accontentarsi di apprezzarne il rollio, con le buone, se possibile.

NB - Dehor(s), con la 's' anche al singolare!

On se la chante et on se la sonne...per dirla in francese maccheronico...

Il populismo non evolve..perché non evolve?
E'una petizione di principio basata su che?
Sulla sfiducia nei confronti del volgo?

Chi è che attribuisce la colpa dell'insuccesso al nemico?
Non mi pare che la Le Pen abbia parlato di colpe altrui anzi ha detto che non è soddisfatta del suo dibattito televisivo in cui effettivamente ha fatto una brutta figura.
Quando Grillo ha perso alle europee ha sempre detto che era lui a dover cambiare qualcosa.

Spesso capita di attribuire ad altri, e anche con un certo vigore, i propri stessi difetti e su questo non posso fare a meno di notare che se si parla di nostalgia leggo un

"la politica deve ridiventare una cosa seria"

che unito alla dichiarata sfiducia nel populismo suona discretamente di rimpianto per i tempi in cui le cose "andavano come Cristo comanda" o frasi equivalenti.

Il populismo non è capipolo o telegenici o specialisti di pance, quello è il populismo come lo descrivono i nemici del populismo.
I quali poi votano Macron che non è nemmeno capace a parlare in pubblico ed è stato scelto precisamente per la sua telegenicità...

Il M5S è un esempio di movimento venuto dal basso, con un suo capopolo, che però si è evoluto ed è diventato un partito molto ben strutturato con dei rappresentanti al parlamento di alto livello.

Quello che non vedo è una maggiore consapevolezza nei cittadini che è il tema di questo thread in cui chi lo ha aperto si chiedeva appunto se la polarizzazione della società non potesse diventare il catalizzatore di una presa di coscienza collettiva che oggi non è ancora avvenuta.

Penso anch'io che teoricamente sia possibile ma per adesso solo teoricamente.

Bisogna tener presente però che una risposta al "sistema dei malintenzionati" non sarà possibile finché il popolo non sarà in grado di partecipare attivamente a un progetto politico.
Se però si parte dal "ridiventare" ci si rinchiude in un elitarismo che agli occhi della gente - ma tutto sommato anche nella sostanza - appare (è) indistinguibile da quello delle élite attualmente al potere.
Oltretutto secondo me non è restato molto tempo prima che questa "crisi" diventi un "new normal".


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Primadellesabbie
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On se la chante...

Per vedere la polarizzazione serve un microscopio molto sofisticato.

Il populisti, con un popolo evoluto, sarebbero in cerca di occupazione.


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