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Mandiamo in pensione la Nato


marcopa
Illustrious Member
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http://www.huffingtonpost.it/paola-de-pin/mandiamo-in-pensione-la-n_b_7198168.html

Paola De Pin
Senatrice Gruppo Azione Partecipazione popolare

Mandiamo in pensione la Nato

Pubblicato: 03/05/2015 10:31

La scorsa settimana ho presentato, insieme al senatore Pepe, una proposta di legge che prevede l'uscita dell'Italia dalla NATO. Questa iniziativa, per quanto incoraggiata da associazioni pacifiste e da autorevoli personalità del mondo della cultura, è stata accolta da molti con scetticismo ed ironia. Sono reazioni, queste ultime, prevedibili e anche comprensibili. L'appartenenza alla NATO viene spesso percepita come una condizione definitiva, uno stato di natura che non può essere messo in discussione.

Io invece penso che le cose non stiano così e che il tema delle alleanze militari sarà centrale nell'Europa dei prossimi anni. Sono giunta a queste conclusioni valutando la questione non da un punto di vista etico (per quanto sia molto difficile non farlo) ma sulla base del più schietto realismo politico. Senza andare troppo a ritroso nel tempo, vorrei considerare due casi recenti, in cui si è manifestato con solare evidenza il contrasto tra gli interessi atlantici e quelli dei popoli europei.

Il caso libico, in primo luogo. Nel 2011, la NATO, su insistenza di Sarkozy e con l'irresponsabile consenso della sinistra europea, ha deposto Gheddafi dopo mesi di bombardamenti. Nel vuoto di potere si è così inserito di tutto: violenti, terroristi, fanatici e mercanti di carne umana. Questi ultimi, come i recenti casi dimostrano, si arricchiscono sulla pelle dei disgraziati in fuga dal caos che l'Occidente stesso ha contribuito a creare. La Libia, legata all'Italia da mille vincoli storici, economici ed energetici, nonché prossima alle nostre coste, sta ora sprofondando in un baratro senza fondo. Noi ne paghiamo le conseguenze.

Per alcuni aspetti ancora più grave è il secondo caso, quello ucraino. Qui un presidente regolarmente eletto è stato cacciato non da un voto del parlamento, ma da una rivolta armata, il cui obiettivo non era certo quello di portare l'Ucraina dentro l'UE, come pure si è detto, ma di portarla dentro la NATO. In tal modo si isolava dal resto del continente la Russia, un paese che dell'Europa fa parte e che è ricco di materie prime. Col quale l'Italia, anche nel periodo della guerra fredda, ha intrattenuto proficue relazioni economiche e commerciali (pensiamo all'ENI di Mattei o alla FIAT). Che è, da ultimo, in possesso di armi nucleari. Ancora una volta la conseguenza di queste politiche grava sulle nostre imprese, sul nostro turismo, sulla nostra economia.

Sono convinta che l'insostenibilità di queste situazioni inizi ad essere percepita sia dai cittadini sia dalla parte più avvertita delle classi dirigenti. E' troppo evidente l'incongruenza di un'Europa che finanzia la guerra ucraina ma non il debito greco. Che bombarda la Libia ma volta le spalle a chi annega nel Mediterraneo. Che pretende il pareggio di bilancio ma si guarda bene dall'aiutare l'Italia nel gestire una emergenza epocale come quella dei profughi e dei migranti.

Al centro di queste contraddizioni c'è la Alleanza Atlantica : essa toglie sovranità agli stati e al contempo impedisce la creazione di un'Europa realmente unita, con una politica estera ed un esercito comuni ed autonomi.

Certo, non sarà la proposta di legge di una senatrice del gruppo misto a mandare in pensione la NATO. Tutto però può servire a sensibilizzare l'opinione pubblica.

La NATO, da alleanza difensiva, quale era stata originariamente concepita, si è ormai trasformata in un potente fattore di instabilità ed insicurezza. Prima ce ne renderemo conto, meglio sarà per tutti.

Paola De Pin
Senatrice Gruppo Azione Partecipazione popolare

per firmare la petizione per l' uscita dell' Italia dalla Nato si può accedere a Change.org dal sito:

www.noguerranonato.it

per il momento le firme sono superiori a 8.300, con molte adesioni che stanno arrivando dall' estero, soprattutto dalla Francia e dai paesi dell' America Latina.


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Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Qualsiasi opzione di uscita dalla nato non può prescindere dal costruire un esercito forte per poter rispondere alle minacce ivi inclusa una seria politica nucleare (leggasi possedere la bomba atomica).


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The_Essay
Noble Member
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Post: 1138
 

Qualsiasi opzione di uscita dalla nato non può prescindere dal costruire un esercito forte per poter rispondere alle minacce ivi inclusa una seria politica nucleare (leggasi possedere la bomba atomica).

Ciao!
Se lo consenti, aggiungerei, una solida politica nazionale (leggasi economica,
del lavoro, del welfare-sociale,) ed estera!
Bye,Bye The Essay


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brumbrum
Noble Member
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Post: 1643
 

oppure diventare neutrali e porto franco
senza frontiere e aperti a tutti

un gigantesco casino insomma
soldi e topa a palate che circolano indisturbati


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oriundo2006
Famed Member
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Post: 3180
 

In realtà l'Italia sta andando in tutt'altra direzione: la contromanifestazione di Milano oggi dimostra la validità dell'ipotesi vichiana dei corsi e ricorsi storici: il fascismo partì da Milano. Ordine e disciplina, tutti dietro al signor Sindaco, nessuno fa domande scomode, c'è voglia di manganelli e olio di ricino. I danneggiamenti montati ad arte, la grancassa mediatica su riots ampiamente prevedibili ( e non così pericolosi ), la scempiaggine di volere qui da noi tutto bello e perfetto mentre le guerre da noi sponsorizzate devastano irrimediabilmente nazioni intere con i loro popoli martirizzati a milioni: a nessuno viene da pensare che esista un nesso ? Farfalla dell'Amazzonia, ti prego batti un colpo...@BrumBrum: ti riferisci senz'altro al regno di Hardcore, anzi il Sultanato di Berluscone I, il quale, per testimoniare il grado di acutezza politica che ancora lo contradistinguerebbe, dopo le cure a vecchi rimbambiti negli ospizi, ha indicato nella necessità di creare anche in Italia un 'partito dei moderati' come il Partito Repubblicano negli Usa ( visto che i Democratici ci sono già ) l'elemento necessario per risolvere la crisi politica italiana. Mentre Renzi conciona a Bologna sull'Italia quale lui pensa che sia, che vorrebbe, che finalmente gli appare in visionario sogno nelle vesti, suppongo, di una bella Ministra drappeggiata solo colla bandiera e le opime terga al vento, ebbene l'ex pres. del consiglio non trova niente di meglio che emanare pareri da bar dello sport sulle architetture politiche migliori per il Paese, anche qui ripreso da Tv e tirapiedi di complemento con fare estremo di serietà. E allora, in questo contesto, cosa volete pretendere da quelle testoline degli italiani ? Che dicano di no alle plutocrazie, che lottino anche colle città devastate armati alla bell'e meglio, che offrano gli ori e le gioie, financo la fede nuziale per la libertà ? L'hanno già fatto ed hanno perso. Può darsi che la storia si 'rivolti' ancora ed in un guizzo di virilità giovani e meno giovani ( i B.B. non erano adolescenti ma gente matura ) alzino la testa, prendendo dall'infausta epoca fascista l'unica cosa buona, la dignità nazionale. Ma non ci conterei troppo...


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