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Manifestare non serve a nulla


Arcadia
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Manifestare non serve a nulla

Per ribaltare il potere e l’ordine costituito non bisogna farsi massa, ma farsi elite.
di Sebastiano Caputo · 14 aprile 2014

La storia, secondo Vilfredo Pareto, non è altro che “un cimitero di aristocrazie”. Per capire le ragioni dell’ascesa e della decadenza della classe dominante e il ritmo di circolazione, il sociologo italiano affronta in primo luogo il tema centrale del Potere e afferma in Trasformazione della democrazia: “in ogni collettività umana stanno in contrasto due forze. Una, che potrebbesi dire centripeta, spinge alla concentrazione del potere centrale, l’altra, che potrebbesi dire centrifuga, spinge alla sua divisione”. La sostituzione delle elite avviene di fatto quando la forza dominante è in uno stato “centrifugo”: il potere crolla su sé stesso a causa delle contraddizioni interne. Tuttavia il consolidamento del processo di circolazione avviene soltanto se l’elite di sostituzione sia realmente compatta, autonoma, fresca di modelli culturali, capace di rinnovarsi. In caso contrario la rivolta rinvigorirebbe soltanto il potere centrale, e la circolazione fallirebbe.

Questo è il motivo per il quale i grandi movimenti di massa lasciano il tempo che trovano. Manifestazioni, marce, parate, scioperi, cortei, volantinaggi, occupazioni, azioni collettive, boicottaggi, sono fenomeni che non hanno una visione e una proiezione istituzionale. Nascono per morire. Per ribaltare il potere e l’ordine costituito non bisogna farsi massa, ma farsi elite. Quella che lo stesso Lenin in Che fare? chiamava “avanguardia cosciente, strutturata e gerarchica dei professionisti dell’azione rivoluzionaria”.

Le poche volte nella storia che il popolo si è fatto massa, organizzandosi autonomamente e sollevandosi autenticamente, è stato di fatto sottomesso nel giro di poco tempo. Alla fine del Diciottesimo secolo gli “chouans” (contadini insorti nel Nord Ovest della Francia per raggiungere volontariamente l’esercito reale per difendere il potere costituito) tentarono invano di combattere le guerre controrivoluzionarie di Vandea al fianco dell’esercito Cattolico e Reale. Le forze popolari parigine invece tra il 1870 e il 1871, dopo la sconfitta militare della Francia di Napoleone III contro la Prussia, insorsero contro il governo repubblicano di Thiers, elessero il Comitato di salute e pubblica e il Consiglio della Comune, ma dopo soli tre mesi, furono represse dalle truppe del governo di Versailles allora comandate dal generale Mac-Mahon.

Nell’era post-democratica perdura l’illusione della contestazione sulle note della disobbedienza civile teorizzata da Hery David Thoreau o dell’indignazione – indignatevi!- di Stephane Hessel. E poi il fatto che per manifestare sia necessario essere autorizzati dal sistema che si combatte è un controsenso. Non si chiede il permesso per cambiare la storia. Quante manifestazioni? Quanti cortei? Quanti volantinaggi? Quante parate? Quanti scioperi? Quanti cortei? Quanti volantinaggi? Quante occupazioni? Quante azioni collettive? Decine, centinaia, migliaia, ma l’elite è sempre lì. Rivoluzionaria quanto la massa che si rivolta, ma con metodi più efficaci, sottili, incisivi. Antonio Gramsci sosteneva che i proletari se volevano assumere il potere occorreva strappare alla borghesia la sua egemonia culturale. Fare egemonia culturale, fondare una controcultura riflessiva e ragionata che mini le fondamenta dell’ideologia dominante, farsi elite e giocare la partita con i mezzi e le regole dell’oligarchia.

S.Caputo
http://www.lintellettualedissidente.it/manifestare-non-serve-nulla/


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Manifestare non serve a nulla

Per ribaltare il potere e l’ordine costituito non bisogna farsi massa, ma farsi elite.
di Sebastiano Caputo · 14 aprile 2014

Non condivido quasi niente di quanto scritto.
E' falso e reazionario ridicolizzare manifestazioni, volantinaggi ecc.
Quanto alle "elite" , affinché un'elite sorga ci devono essere delle masse da mobilitare altrimenti le presunte o potenziali elite diventano solo dei rivoluzionari da salotto.
Questo è un articolo scritto, appunto, da qualche noioso rivoluzionario da salotto.


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dana74
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secondo me invece gm è purtroppo una triste constatazione.

La soluzione di farsi élite non la condivido manco io.

Ma il fatto è che quando l'élite diventa talmente potente che si può permettere perfino di comprare e gestire il dissenso, con la complicità di "servi sciocchi" (definizione non mia) allora....purtroppo....

Ti dico solo un dato: in Grecia hanno fatto dall'inizio dei programmi di austerity 8mila manifestazioni Mi pare che il conteggio sia aggiornato ad un anno e mezzo fà, non son sicura ma lessi questo conto.

A che è servito?

O guarda qui in val di susa, quante manifestazioni? Ma il buco e la trivella sono lì.
🙁

però ecco questo passaggio rappresenta la sintesi del controllo ...

"E poi il fatto che per manifestare sia necessario essere autorizzati dal sistema che si combatte è un controsenso. Non si chiede il permesso per cambiare la storia. "

"Fare egemonia culturale, "

si si, gli adepti di Gramsci sono 70 anni che fanno egemonia culturale, vedi i bei risultati?

Tali risultati confermano quanto qui postulato:

"La sostituzione delle elite avviene di fatto quando la forza dominante è in uno stato “centrifugo”: il potere crolla su sé stesso a causa delle contraddizioni interne. Tuttavia il consolidamento del processo di circolazione avviene soltanto se l’elite di sostituzione sia realmente compatta, autonoma, fresca di modelli culturali, capace di rinnovarsi. In caso contrario la rivolta rinvigorirebbe soltanto il potere centrale, e la circolazione fallirebbe. "


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Anonymous
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secondo me invece gm è purtroppo una triste constatazione.

La soluzione di farsi élite non la condivido manco io.

Ma il fatto è che quando l'élite diventa talmente potente che si può permettere perfino di comprare e gestire il dissenso, con la complicità di "servi sciocchi" (definizione non mia) allora....purtroppo....

Ti dico solo un dato: in Grecia hanno fatto dall'inizio dei programmi di austerity 8mila manifestazioni Mi pare che il conteggio sia aggiornato ad un anno e mezzo fà, non son sicura ma lessi questo conto.

A che è servito?

O guarda qui in val di susa, quante manifestazioni? Ma il buco e la trivella sono lì.
🙁

però ecco questo passaggio rappresenta la sintesi del controllo ...

"E poi il fatto che per manifestare sia necessario essere autorizzati dal sistema che si combatte è un controsenso. Non si chiede il permesso per cambiare la storia. "

"Fare egemonia culturale, "

si si, gli adepti di Gramsci sono 70 anni che fanno egemonia culturale, vedi i bei risultati?

Tali risultati confermano quanto qui postulato:

"La sostituzione delle elite avviene di fatto quando la forza dominante è in uno stato “centrifugo”: il potere crolla su sé stesso a causa delle contraddizioni interne. Tuttavia il consolidamento del processo di circolazione avviene soltanto se l’elite di sostituzione sia realmente compatta, autonoma, fresca di modelli culturali, capace di rinnovarsi. In caso contrario la rivolta rinvigorirebbe soltanto il potere centrale, e la circolazione fallirebbe. "

Almeno in grecia, manifestando, hanno dimostrato che non accettano passivamente le decisioni delle oligarchie dominanti. Qui in italia non c'è manco questo!
E poi, se togli anche la manifestazioni cosa rimane? Espatriare oppure rodersi il fegato a sentire in TV tutta l'accolita di farabutti (da quel buffone di Renzi in giù).
Non è che le manifestazioni, i volantinaggi ecc. non servono a niente, il problema è chi le guida quelle manifestazioni, con quali obiettivi e con quale organizzazione.
Certo è che si si continua a fare manifestazioni come fanno i sindacati (probabilmente anche quelli greci...sebbene bisogna dargli atto che almeno protestano non solo a chiacchiere), oppure come si è fatto anche ultimamente a roma senza un minimo di organizzazione difensiva rispetto alle cariche di poliziotti, si finisce solo col prendere mazzate e col cadere nello sconforto.
Oggi c'è un'intolleranza crescente verso le manifestazioni di dissenso...o si prende atto di questo e si danno risposte adeguate oppure davvero è meglio starsene a casa.
Io penso che quantomeno bisognerebbe organizzare dei servizi di autodifesa formati da baldi e robusti giovani che, quando è necessario e specie verso certi poliziotti fascisti, siano in grado di rispondere in modo adeguato.
Visto che ci sono milioni di giovani disoccupati, arriverei anche al punto di prevedere un compenso monetario per il loro servizio di autodifesa.
Noi non siamo ricchi ma siamo milioni e 1 euro a testa di autofinanziamento permetterebbe di raccogliere cifre enormi da poter utilizzare anche per cose autodifensive come ho detto.
Purtroppo mancano probabilmente strutture adeguate per realizzare questo.
Tuttavia è anche in questa direzione che bisognerebbe muoversi se si vuole ottenere dei risultati.


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Solounintervento
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Non si riesce più ad organizzare e coordinare una semplice famiglia, figurati, gm , se e' possibile coordinare ed organizzare migliaia di individui. La vittoria del potere per antonomasia consiste proprio nell annientare le capacità di organizzazione e pertanto di difesa collettiva da parte degli individui!


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brumbrum
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proviamo a fare un cazzo di niente, poi vediamo che succede


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Non si riesce più ad organizzare e coordinare una semplice famiglia, figurati, gm , se e' possibile coordinare ed organizzare migliaia di individui. La vittoria del potere per antonomasia consiste proprio nell annientare le capacità di organizzazione e pertanto di difesa collettiva da parte degli individui!

non condivido per niente questo tuo pessimismo. In tutta la storia ci sono state forze politiche che hanno organizzato non migliaia ma milioni (o addirittura miliardi) di persone. Non vedo perché non si potrebbe fare. Che poi in italia non ci si riesca perché oramai siamo ridotti a larve e pecore belanti, questo è un altro discorso.


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