Mannino - Allarme sicurezza? Una lagna poco seria

Questa settimana la stampa locale ha riscoperto l’emergenza sicurezza, calcolando che nell’ultimo mese e mezzo nel Vicentino sono avvenute tre rapine al giorno. Ora, il crimine organizzato c’è sempre stato e sempre ci sarà, per la semplice ragione che il dovere di rispettare la legge non è scritto nei cromosomi umani ma si impara dalla consuetudine civica e si impone col deterrente delle sanzioni. La sicurezza totale non può esistere, con buona pace di chi s’illude che aumentando organici di polizia e militarizzando il territorio (posti di blocco e pattuglie ovunque? scenario economicamente impossibile ed eticamente da incubo) si possa ottenere alcunché di decisivo nella lotta all’illegalità violenta.

Più utile ragionare sulla legislazione in fatto di delinquenza. E’ verissimo che il nostro impianto giuridico favorisce chi delinque: è di ipergarantismo bizantino, peloso e classista. Tre gradi di giudizio sono un’enormità, e non ci stupisce che fra gli ultimi colpi di coda di un Pdl morente ci sia oggi chi propone addirittura il quarto. Del resto, è stata precisamente questa parte politico, Berlusconi trionfante, che ha varato una serqua di norme, cavilli e scappatoie inzeppando il codice di misure che garantiscono l’impunità per certi reati. E non casuali: quelli di lorsignori, finanziari, fiscali, dei colletti bianchi. Questi si salvano, perchè possono permettersi di pagare all’avvocato i tempi infiniti della giustizia italiana, che è il vero problema. I ladri di polli, i poveracci, i tossici a caccia di soldi per la dose, la galera se la fanno eccome. Solo che entrano ed escono dalle celle, “rieducati” proprio per niente, condannati a ricascare nel girone dei furti, degli scassi, degli scippi, generando quell’allarme sociale da cui invece sono al riparo i criminali ben educati e in giacca e cravatta.

E allora via il terzo grado di giudizio. Cancellazione delle leggi socialmente doppiopesiste di età berlusconiana (prescrizione, legittimo sospetto, falso in bilancio ecc). Inasprimento delle pene dove occorra e snellimento delle procedure giudiziarie per certi reati socialmente odiosi. Quanto alla prevenzione, la sola e unica prevenzione efficace è nel rimuovere le cause di una crisi economica che, come ha fatto correttamente notare il procuratore berico Cappelleri, genera l’acuirsi della criminalità. Una questione politica per eccellenza, che i nostri politici parolai pensano di risolvere con le geremiadi al governo (dateci più poliziotti: sì, buonanotte) e col sostegno a manovre finanziarie che stanno letteralmente dissanguando il popolo minuto e le eroiche piccole imprese – le due locomotrici di quello che nonostante tutto resta il Belpaese. I banditi organizzati e armati di tutto punto sono spesso stranieri, anzi dell’Est? I delinquenti sono delinquenti e basta, senza aggettivi. Ed è inutile star qui a piagnucolare o a gonfiare i muscoli su clandestini e chiusura delle frontiere. Abbiamo voluto la globalizzazione, l’Europa di Schengen, il “volemose bene” universale? Li vogliamo, i comunitari ed extracomunitari come esercito di riserva per far andare avanti le industrie e popolare un paese di babbioni ed egoisti impotenti? Ecco, stiamo pagando il fio di una generale resa all’irresponsabilità, morale e civile prima ancora che politica. E’ la serietà che manca, in Italia. Di leggi ce ne sono anche troppe, e molte sono criminogene.

Alessio Mannino
Fonte: www.nuovavicenza.it
Link: http://www.nuovavicenza.it/2012/11/allarme-sicurezza-una-lagna-poco-seria/
22.11.2012