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Marasma politico


Mari
 Mari
Famed Member
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Marasma politico
di Giorgio Bocca

È la situazione dell'Italia di oggi con gruppi disomogenei, pronti a separarsi e a contraddirsi. E con un solo comun denominatore: arricchirsi a spese dello Stato


Porto Cervo

Lo stato della politica italiana è definibile in una parola: marasma. Esattamente la nausea da mal di mare. Una poltiglia politica senza senso e senza domani, composta da raggruppamenti disomogenei, pronti a separarsi e a contraddirsi con un solo comun denominatore: arricchirsi a spese dello Stato.

Il gruppo egemone, la destra, che va dal raggruppamento qualunquista di Berlusconi e Dell'Utri, Forza Italia, all'Alleanza Nazionale fascistoide di Gianfranco Fini, alla Lega separatista e antirisorgimentale di Bossi è un coacervo di contrari e di diversi tenuti assieme solo dal comune banchetto a spese dello Stato. Nessuno saprebbe dire che cosa è questo super partito di Berlusconi, se dell'amore o del fare, due cose che stanno assieme solo se unite dall'avidità che muove il fare ma uccide l'amore. Alla manifestazione romana il Popolo delle libertà è arrivato con uno striscione tricolore gigantesco dietro il quale sfilavano anche gli uomini della Lega, il cui leader ha dichiarato che lui la bandiera italiana la usa solo per pulirsi il culo. Anche i leghisti partito dell'amore? Ma non sono quelli pronti a scendere dalla val Brembana armati di fucile per liberare la Padania e cacciare gli immigrati ladroni e sporchi? Quando Bossi e Silvio celebrano la loro fedeltà al partito ambiguo del fare e dell'amore, dietro si sente l'accento forte della realpolitik, siamo diversi ma uniti nel banchetto del potere.

E che ci fa in quella compagnia Gianfranco Fini, il presidente della Camera, cioè il gran ciambellano della democrazia parlamentare? Cerca di sopravvivere, si prova a mettere insieme una destra legalitaria da paese civile, si defila dai bagni di folla di Silvio con la scusa che il presidente della Camera non partecipa alle manifestazioni elettorali, ma il suo progetto politico è incerto, esposto a una serie di mutazioni sociali che hanno cambiato il quadro politico.

Va scomparendo la classe media, la piccola borghesia che era indispensabile al buon governo, alle mediazioni fra le classi alte e il basso proletariato. C'è stata una rivoluzione plutocratica, si è formata una nuova classe di ricchi a cui si appartiene non per virtù di sangue o di merito, ma di censo, di soldi, non manifatturiera e neppure di razza, non legata alla qualità delle merci e neppure al colore della pelle, neppure razzista, ma dei soldi di cui disponi.

E ancora la rivoluzione dei manager, che hanno sostituito i vecchi padroni e creato una rete di reciproci favori e intese grazie alla quale si arricchiscono in modo spropositato rispetto ai lavoratori dipendenti, centinaia di volte di più. Con il conseguente affermarsi di un lusso esibito senza ritegni e di una speculazione finanziaria sfrenata. I 150 anni di carcere inflitti al finanziere Madoff non hanno frenato la corsa generale ai guadagni e agli sprechi. È accaduto che non solo i famosi Ceo, i supermanager, si siano arricchiti a miliardi, ma che per coprirli sia cresciuta la corruzione e la cortigianeria fino all'assurdo delle ricompense accordate a manager che avevano mandato in rovina l'azienda. Sicché a conclusione di una crisi economica gravissima, da cui si stenta a uscire, l'unica spiegazione trovata da politici ed economisti è stata l'avidità senza freni. Nessuno invece è riuscito a spiegare quali vantaggi siano venuti alle imprese o ai loro azionisti dai premi concessi ai dirigenti o all'aumento del valore di cui si vantano.

La crisi continua ma il peggio è passato, dicono giornali e televisioni, e gli scampati si raccontano compiaciuti che l'unico paese finito al tappeto è la piccola Islanda. Di tutto questo terremoto non si trova quasi traccia nel nostro modo di far politica, il berlusconismo continua a riempire di parole e di promesse la mancanza di interventi pianificanti, di new deal a imitazione di quello rooseveltiano.

(29 aprile 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/marasma-politico/2126062/18


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

gran ciambellano della democrazia parlamentare...??? ...ma davvero ??... e il presidenzialismo da lui sempre propagandato come forma di governo ideale ?


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