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Marco Travaglio - Tartuffe a Corte


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Nel Paese di Tartuffe, che con buona pace di Molière non è la Francia ma l’Italia, si attende con ansia spasmodica la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset per sapere finalmente se B. è un delinquente matricolato o un innocente perseguitato per fini politici. Pare infatti, ma si tratta soltanto di voci di corridoio, che parte del Pd avrebbe qualche difficoltà a convivere ancora al governo con il partito guidato, anzi posseduto da un condannato per frode fiscale. E, per capire se B. sia un giglio di campo o un criminale incallito, attendono la sentenza Mediaset in Cassazione. Tutte le precedenti è come se non fossero mai state pronunciate, solo perché non erano condanne definitive. Poco importa se lo dichiaravano responsabile di reati gravissimi, come la falsa testimonianza sulla P2 (amnistiata), le tangenti a Craxi (cadute in prescrizione), svariati falsi in bilancio (reato depenalizzato da lui), la corruzione giudiziaria (prescritta sia per lo scippo della Mondadori a De Benedetti sia per le mazzette a Mills). Per non parlare delle sentenze sulle tangenti alla Guardia di Finanza (i suoi manager pagavano i militari con soldi suoi perché non mettessero il becco nei libri contabili delle sue aziende, ma a sua insaputa). E su Dell’Utri e sui mafiosi stragisti, che dipingono B. come un vecchio amico dei boss. Bastava leggere uno dei tanti verdetti che in questi vent’anni l’hanno riguardato per farsi un’idea del personaggio: conoscerlo per evitarlo. Invece, dopo vent’anni di malavita al potere, siamo qui appesi a una sentenza di Cassazione sul reato forse meno grave –al confronto degli altri– commesso dal Caimano: la frode fiscale. Più che un delitto, un’abitudine. Una specialità della casa. In fondo andò così anche per Al Capone: era il capo della mafia americana, ma riuscirono a incastrarlo solo per evasione fiscale. Solo che in America l’evasione è galera sicura, dunque non occorse altro per togliere il boss dalla circolazione. Da noi un evasore che tentasse di entrare in galera verrebbe respinto dalle leggi, che sono inflessibili. Per finire in carcere, sottrarre milioni all’erario non basta: bisogna rubare almeno un limone.

Eccoli dunque lì, i politici di destra, centro e sinistra, che con Al Tappone han fatto affari, inciuci, libri, comparsate tv, bicamerali, riforme bipartisan, alleanze più o meno mascherate, e i giornalisti e gl’intellettuali al seguito, tutti tremanti sotto la Cassazione. Paradossalmente, il meno preoccupato è proprio lui: B. lo sa chi è B. e non ne ha mai fatto mistero. E ha costruito un sistema politico-mediatico perfetto: se lo assolvono, sarà la prova che era un innocente perseguitato; se lo condannano, sarà la prova che è un innocente perseguitato. A tremare sono tutti gli altri: gli ipocriti che lo circondano da vent’anni, fingendo di non vedere e tacendo anziché parlare. Infatti del merito del processo Mediaset, delle prove schiaccianti sul ruolo centrale di B. nella costruzione di una macchina perfetta di decine di società offshore per frodare il fisco e portare fondi neri all’estero da usare per corrompere politici, giudici, forze dell’ordine e funzionari pubblici, non parla nessuno. È il trionfo di Tartuffe: tutti aspettano che i giudici della Cassazione dicano ciò che tutti sanno benissimo, anche se nessuno osa dire nulla. Oppure delirano, come Letta e Boldrini, che escludono conseguenze sul governo in caso di condanna: come se il pericolo fosse che B. molli il Pd, e non che il Pd resti avvinghiato a un evasore pregiudicato. Viene in mente la storiella raccontata da Montanelli per sbertucciare un’altra ipocrisia italiota, quella dell’intellighenzia “de sinistra” che negli anni 70 negava il terrorismo rosso: “Un gentiluomo austriaco, roso dal sospetto che la moglie lo tradisse, la seguì di nascosto in albergo, la vide dal buco della serratura spogliarsi e coricarsi insieme a un giovanotto. Ma, rimasto al buio perché i due a questo punto spensero la luce, gemette a bassa voce: ‘Non riuscirò dunque mai a liberarmi da questa tormentosa incertezza?’”

Marco Travaglio
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
30.07.2013


Citazione
TarasBulba
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Talvolta mi chiedo di cosa parlerà e scriverà Travaglio quando il suo "core business" sarà definitivamente espulso dalla scena.... 😆


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mendi
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Quella di Travaglio è un'ossessione da manicomio. Spero proprio che condannino il Berlusca, così Travaglio la pianterà di frantumarci i marroni.


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Truman
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Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

“Un gentiluomo austriaco, roso dal sospetto che la moglie lo tradisse, la seguì di nascosto in albergo, la vide dal buco della serratura spogliarsi e coricarsi insieme a un giovanotto. Ma, rimasto al buio perché i due a questo punto spensero la luce, gemette a bassa voce: ‘Non riuscirò dunque mai a liberarmi da questa tormentosa incertezza?’”

Questa la quoto perchè la devo poi rigirare a qualche utente del sito che dà del complottista a chiunque non creda al suo punto di vista.

Per i due commentatori precedenti segnalo che Travaglio non mi pare che ce l'abbia tanto con Berlusconi, ma con tutto il resto della politica che fa finta di non sapere ciò che sanno tutti.


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helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

È il trionfo di Tartuffe: tutti aspettano che i giudici della Cassazione dicano ciò che tutti sanno benissimo, anche se nessuno osa dire nulla. Oppure delirano, come Letta e Boldrini, che escludono conseguenze sul governo in caso di condanna: come se il pericolo fosse che B. molli il Pd, e non che il Pd resti avvinghiato a un evasore pregiudicato.

Letta e Boldrini si augurano che non ci siano conseguenze ma non possono escluderle.
Il pericolo maggiore è che sia il Pd che il PdL senza B si trovino con la reggenza dei due Letta e di un Alfano dimezzato dai kazaki, con la Bonino alla Farnesina divisa fra marò di stazza in India senza più ritorno e della questione kazaka non ancora conclusa. La Cancellieri intanto si frattura...
http://www.repubblica.it/politica/2013/07/30/news/cancellieri_ricoverata_in_ospedale_frattura_dell_omero_sar_operata-63985425/?ref=HREC1-9
Il governo sta benissimo non c'è che dire, già prima della sentenza di B


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qasiqasi
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Post: 333
 

e se fosse che: B non conta più un cazzo per quelli che l'hanno favorito ,sostenuto, appoggiato ed usato per le loro sporchine nel nostro paese.per i veri potenti è bruciato ed in più deve pagare l'atto supremo di superbia:aver concluso accordi per gasdotti concorrenti di quelli dei suoi padroni.i quaraquà politici nazionali sono inaffidabili e quelli che ora mostrano di volerlo difendere spariranno velocissimamente


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