Massimo Fini - L’ug...
 
Notifiche
Cancella tutti

Massimo Fini - L’uguaglianza? Una panzana


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Su Libero di mercoledì, il giorno prima che la Corte costituzionale decidesse sul “legittimo impedimento”, Franco Bechis portava il suo contributo alla Causa affermando che il principio per cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge è “un’assoluta panzana“. La legge, dice, non è, e non è mai stata, uguale per tutti. E cita i privilegi di cui godono deputati e senatori, alcuni garantiti costituzionalmente, dall’articolo 68, altri di nuovo conio. Quindi dice Bechis che ci scandalizziamo a fare per il “legittimo impedimento”, dato che la legge non è, e non è mai stata, uguale per tutti? Privilegio più o privilegio meno che importa visto che il principio di uguaglianza è già stato intaccato e proprio dalla Costituzione? Chi pone quindi il principio dell’uguaglianza contro leggi tipo “legittimo impedimento” o “lodo Alfano” è un ipocrita.

Fin qui Bechis. Cui si potrebbe far notare che i nostri Padri costituenti quando nel 1948 vararono l’articolo 68 con le sue guarentigie per i parlamentari avevano in mente un’altra classe politica. Erano uomini con una mentalità e una moralità ottocentesca, quando onestà, rigore, pudore erano valori da tutti condivisi, l’uomo politico doveva essere il primo a dare il buon esempio e un ministro si suicidava per la vergogna perché accusato di aver portato via dal suo ufficio un po’ di cancelleria.

Ma la classe politica cui pensavano i nostri Padri costituenti oggi non esiste più. Oggi un ministro si fa pagare la metà della casa. Ci sarebbe da seppellirsi per la vergogna anche se non si fosse un ministro ma un normale cittadino. E invece il ministro va in televisione, diventata ormai il quarto grado di giudizio in Italia, e con la più grande faccia tosta racconta che lui non si era accorto che qualcun altro aveva pagato la casa al posto suo. Il premier Berlusconi, che è il quinto grado di giudizio, per gli amici e soprattutto per sé (a lui basta giurare sulla testa dei suoi figli e di suo nipote per escludere di aver commesso dei reati e autoassolversi) dà la sua pubblica solidarietà al ministro e ci vorrà del bello e del buono per convincere Scajola che è andato al di là di ogni decenza e a dimettersi. Ma possiamo scommettere che prima o poi lo vedremo rispuntare all’onor del mondo politico.

È solo un esempio di che cos’è la classe politica oggi, di che cos’è oggi un Parlamento dove siedono oltre cento fra inquisiti e condannati. Una banda di ladri, di mafiosi, di profittatori, di nulla facenti. Quei privilegi che i nostri Padri fondatori generosamente gli garantirono non li meritano più e dovrebbero essere aboliti invece di aggiungerne altri (il “privilegio sul privilegio” è un animale che esiste solo in Italia).

Ad ogni buon conto, Bechis, volendo salvare Berlusconi, finisce per smascherare la democrazia liberale. Questa infatti rinuncia all’uguaglianza sociale, ritenuta utopica ma, almeno nei testi dei suoi ideatori (Stuart Mill, Locke) deve essere fermissima su quella formale. Se cade questo pilastro cade tutto il Palazzo della liberaldemocrazia, così come un tempo cadde il sistema feudale quando i nobili a petto dei privilegi di cui godevano (molto simili a quelli di cui gode oggi la nostra classe politica) non ottemperarono nemmeno più agli obblighi che li compensavano. Allora questa truffa finì in un bagno di sangue. Vedremo che fine farà, prima o poi, la truffa della cosiddetta liberaldemocrazia.

Massimo Fini
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/16/l’uguaglianzauna-panzana-su-libero-di/86502/
15.01.2011


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Chiedete a chiunque cerchi un lavoro se l"uguaglianza" esiste in Italia...


RispondiCitazione
Provanuova
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30
 

Articolo abbastanza bigotto; l'affermazione "la legge è uguale per tutti è una panzana" è vera principalmente non perchè un manipolo di persone ha privilegi espliciti, ma perchè una grossa fetta di popolazione ha vantaggi impliciti rispetto all'altra e ciò non è solo legale, ma addirittura giustificato inconsapevolmente dai chi "dalla legge" ha spesso la peggio.

Mi spiego meglio.

Se io sono un poveraccio da 800 € al mese o meno, uno che ormai compera tutto a rate e mi trovo a incappare in un'ingiustizia perpetrata ai miei danni da chi ne guadagna molti di più, davanti alla "legge è uguale per tutti" ci vado con l'avvocatuccio a rate o d'ufficio e l'altro con un team intero di avvocati navigati i quali spesso, agli occhi del giudice, contano molto di più del mio.
Altrettanto spesso dovrò ingoiare il rospo perchè non potrò "ingaggiare" neanche l'avvocatuccio a rate e quello d'ufficio o dell'associazione di turno non mi ascolterà perchè si troverebbe a combattere contro i giganti.

Anche considerando poi che io abbia la meglio, il tempo e le risorse spese nella diatriba per l'altro equivarranno a poche manciate di ore di lavoro per pagarsi i suoi delegati, per me invece saranno stati mesi, se non anni in cui sono dovuto rimanere in stasi aspettando che la questione si risolvesse.

Questo se è il poveraccio che denuncia, in caso contrario spesso il risultato è il disastro totale.

Se il poveraccio si becca una multa "salata" e il ritiro della patente, spesso ne consegue anche il licenziamento e la distruzione di quei micro-sogni per cui si risparmiava da anni, l'altro paga con l'equivalente di qualche minuto di lavoro, si prende un'autista o con il suo mega avvocato riesce a riavere la patente e si va a fare un cognacchino al bar.

Gli esempi sono innumerevoli, ma invece di fare ragionamenti bigotti sulla pena uguale per tutti andiamo a ragionare quanto, in che misura e con quali differenze realmente questa pena incide sulla vita delle diverse persone appartenenti ai diversi ceti sociali.

Ora io non ho mai avuto (come molti di voi) il piacere o il dispiacere di "guarreggiare" contro un politico privilegiato, sicuramente tramite diversi passaggi mi ha leso, ma è ben poca cosa contro tutte le angherie che ho avuto (e che molti di voi hanno avuto) dalla persona, titolare, ente o società con un potere d'acquisto maggiore del mio e del vostro (ricchi lettori esclusi).

Non sto difendendo il privilegiato dichiarato, ma prima di avvilirmi per lui mi avvilisco per i privilegi mascherati e mi deprimo vedendo i caproni che guardando altrove giustificando invece questo processo.
Ciao
Roberto


RispondiCitazione
Condividi: