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Massimo Fini - Perché l'astensione preoccupa i padroni


Davide
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In vista della fatidica data del 4 marzo Peter Gomez ha pubblicato un interessante libretto, Il vecchio che avanza, che è una sorta di ‘avviso ai naviganti’ per un voto se non ‘utile’ almeno consapevole, mentre si moltiplicano gli inviti, istituzionali e non, anche larvatamente minacciosi, a recarsi alle urne come sacro diritto/dovere del cittadino democratico.

Ma cosa sia la democrazia, e in che senso si differenzi da qualsiasi altro sistema di potere nessuno ce lo spiega, dandolo per scontato.

Partiamo dalle cose più divertenti. Noi paghiamo della gente perché ci comandi. Un masochismo abbastanza impressionante che, come notava già Jacques Necker nel 1792, “dovrebbe lasciare stupiti gli uomini capaci di riflessione”. Evidentemente noi contemporanei questa capacità di riflessione l’abbiamo perduta e che ci sia un potere sopra le nostre teste lo diamo come irreversibile, ma farebbe inorridire o sbellicare dalle risa un Nuer. I Nuer sono un popolo nilotico che vive, o meglio viveva, nelle paludi e nelle vaste savane dell’odierno Sudan meridionale. Un Nuer non solo non paga nessuno perché lo comandi, ma non tollera ordini da chicchessia. I Nuer infatti non hanno capi e nemmeno rappresentanti. “E’ impossibile vivere fra i Nuer e immaginare dei governanti che li governino. Il Nuer è il prodotto di un’educazione dura ed egalitaria, profondamente democratico e facilmente portato alla violenza. Il suo spirito turbolento trova ogni restrizione irritabile; nessuno riconosce un superiore sopra di sé. La ricchezza non fa differenza…Un uomo che ha molto bestiame viene invidiato, ma non trattato differentemente da chi ne possiede poco. La nascita non fa differenza…Ogni Nuer considera di valere quanto il suo vicino”. Così li descrive l’antropologo inglese Evans-Pritchard che, negli anni Trenta, visse fra loro a lungo e li studiò. Un miracolo? O, quantomeno, un’eccezione? Non proprio. Si tratta infatti di una di quelle “società acefale”, di quelle “anarchie ordinate” nient’affatto rare nel Continente Nero prima della dominazione musulmana con le sue leggi religiose incompatibili con la libertà e, soprattutto, prima che arrivassimo noi con la nostra democrazia teorica, in salsa liberale o marxista, funzionale alla nostra economia, che ha completamente distrutto l’equilibrio su cui si sostenevano le popolazioni africane e l’Africa stessa. Queste società erano riuscite a coniugare libertà e uguaglianza, due poli apparentemente inconciliabili su cui i figli dell’Illuminismo, i liberali e i marxisti, si accapigliano da un paio di secoli facendo elaborazioni raffinatissime ma senza cavare un ragno dal buco. Il fatto è che i Nuer, o tutte le società consimili, pensano, proprio come Locke uno dei padri della democrazia liberale, che gli uomini nascano, per natura, liberi, indipendenti e uguali. Ma questo nel mondo liberale o marxista non è mai avvenuto e tuttora non è.

Il nocciolo della questione è che nessun potere, qualsiasi potere, è legittimo. Si tratta solo di finzioni. Conviene Stuart Mill: “Il potere stesso è illegittimo, il miglior governo non ha più diritti del peggiore”. Nessun potere è di per sé legittimo per la semplice ragione che si deve rifare a un punto di partenza concettuale che è, per forza di cose, del tutto arbitrario. Quel che conta, come ha chiarito magistralmente Max Weber, è che il potere sia creduto legittimo da coloro che vi sono sottoposti, o, quantomeno, da una buona parte, per assicurare una certa stabilità al sistema e al potere stesso. Ma nell’Italia democratica, e anche in molte altre democrazie occidentali, questa credibilità è venuta meno in fasce sempre più larghe della popolazione. Da qui il fenomeno crescente dell’astensione che preoccupa i ‘padroni del vapore’, in particolare i partiti, perché capiscono benissimo che se si estendesse ulteriormente la sarebbe finita una volta per tutte col loro potere illegittimo e prevaricatorio. E noi torneremmo a essere liberi, indipendenti e uguali. Come i Nuer.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2018

via massimofini.it


Citazione
comedonchisciotte
Honorable Member
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Da Hammurabi a Kelsen, passando per Rousseau, si svolge un pensiero diverso. Lo chiamano "Contratto sociale". Quando il sovrano lo dimentica il popolo può passare al "diritto di resistenza".


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Arcadia
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1704
 

La tesi di Massimo Fini sul Fatto ("Perché l'astensione preoccupa i padroni") è che l'uguaglianza non ha bisogno di tutela, né di governanti ("gente che paghiamo perché ci comandi"). A riprova, il giornalista cita l'organizzazione sociale dei Nuer, popolazione del Sudan che non ha gerarchie, deducendo da questa particolarità un'uguaglianza perfetta. Fini si legge per apprezzarne le provocazioni. Ma su questo tema - potere, gerarchie e uguaglianza - è bene che rimangano tali, visto che non hanno alcuna attinenza con la nostra complessità.

In democrazia, chi non vota danneggia l'uguaglianza. Che non è una condizione di natura a cui si ritorna disertando le urne, ma una faticosa conquista sociale contro la legge del più forte. Tant'è che per arrivare al dominante che si astiene dal sopraffare l'inerme ci vogliono secoli di cultura, diritto, politica, fino a rendere autonoma la dignità dalla forza, con la conquista dell'uguaglianza.

La democrazia egalitaria, quindi, è un equilibrio molto precario, perché contrastato continuamente dalle forze della diseguaglianza (violenza fisica, educativa, economica). E pertanto ha bisogno di manutenzione continua, perché la legge del più forte è recidivante. Rinunciare alla vigilanza democratica - cioè non votare, né protestare per le ingiustizie - è una cessione di sovranità, che non porta al paradiso dei Nuer, ma alla dittatura.

Quindi caro Fini, come se avessi accettato: ma preferisco difendere la democrazia in Italia.

E andare a votare.

Massimo Marnetto

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Le ‘società acefale’ erano basate su un altro elemento che a noi suona blasfemo: la violenza. Invece è proprio la possibilità della reazione individuale a limitare, in quelle comunità, la violenza e il sopruso. “Ogni Nuer ha un senso profondo della propria dignità e non tollera che sia in alcun modo intaccata”. E’ anche il venir meno del senso della propria dignità che ci impedisce di tornare a comunità tipo Nuer. Inoltre in democrazia il più forte ha strumenti così sofisticati e subdoli (economici, finanziari, mediatici, lobbies) che è pressoché impossibile combatterlo e non sarà certo l’infilare una scheda in un urna a cambiare le cose. Ci vorrebbe una rivoluzione. Ma la Storia ci insegna anche che nemmeno le rivoluzioni (francese, russa, fascista) cambiano le cose, perché a una classe dominante se ne sostituisce quasi immediatamente un’altra. E’ uno dei tanti impasse in cui si trova quell’essere tragico che è l’uomo.

Massimo Fini
Il Fatto quotidiano, 27 febbraio 2018


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adestil
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2313
 

non li preoccupa invece ..il motivo si calcola in percentuale se votano in 10 ,se prendi 5 voti hai il 50% e governi di fatto..anche se non rappresenti solo 10 persone ,gli USA fino ad Obama avevano circa il 30% di affluenza e chi vinceva aveva quindi poco piu del 16% di affluenza che però nei tg viene spacciato per 60% senza indicare che è il 60% dei votanti che è il 30% .. senza contare che poi c'è anche da considerare che gli aventi diritto sono ancora di più e quindi il 16% di votanti diventa il 10% degli aventi diritto..
quindi si è governato rappresentando 1 su 10 e nessuno ha battuto ciglio
si sono fatte guerre uccidendo milioni di persone rappresentando 1 su 10 degli aventi diritto...e nessuno mai si fatto un minimo problema....

semplice meno sono a votare piu facile che sono tutti di loro...ad esempio il PD non scenderà mai sotto il 15% visto che il 15% della popolazione è a vario titolo impegnato,collegato,dipendente di questo partito(ovviamente contando 1 componente a famiglia e quindi circa 1,5milioni di persone,ossia 6 milioni e contando una famiglia di 4 persone)
il partito piu avvantaggiato dalla bassa affluenza è proprio il pd perchè hanno uno zoccolo duro piu grande che mai si scolla..
ha perso una parte,quella dei centri sociali,e delusi che vota LEU...
anche LEU è avvantaggiata dalla bassa affluenza

altri partiti sono avvantaggiati dall'affluenza ,ricordo che l'era berlusconiana ha avuto sempre affluenze alte...
ovviamente uscito di scena lui,molti del centrodestra se ne sono stati a casa solo pochi hanno votato a renzi(all'europee magari si) ecco quindi che col suo ritorno bisogna convincerli di tornare a votare..

piccoli partiti come casapound invece si avvantaggiano di chi non votava e ora decide di fidarsi di una nuova formazione estrema(rispetto agli altri dediti agli inciuci)

ecco perchè nessuno si dispera se le masse non votano..
ricordo che macron è andato al ballottaggio col 23%


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olmo
 olmo
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 209
 

Messa così, partendo da una sconosciuta, estremamente circoscritta e forse estinta civiltà africana fino alle conclusioni che vedono nei padroni del vapore la paura per l'astensionismo, mi sembra nel migliore dei casi una sparata aristocratica da ribelle neo-adolescenziale, o più semplicemente, come direbbe Giulio Sapelli, siamo di fronte ad un abisso cognitivo.


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