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Mini-ma moralia


Zret
 Zret
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Il 26 ottobre u.s il direttore di “Controradio” ha realizzato una breve intervista al Generale Fabio Mini. Il contributo è stato l’antipasto della conferenza “La guerra ambientale è in atto”. Il simposio, tenutosi a Firenze ed organizzato dal “Comitato stopscie Firenze”, ha ospitato come relatori il sullodato Fabio Mini, il Professor Enzo Pennetta, il giornalista Antonio Mazzeo.

Siamo stati accusati di non aver pubblicizzato l’evento. Non è vero: lo abbiamo segnalato su alcuni forum, anche se non abbiamo dedicato uno spazio ad hoc su "Tanker enemy" ed a ragion veduta.

Siamo favorevolissimi ad una sempre maggiore divulgazione con ogni mezzo lecito del problema “Biogeoingegneria clandestina,” ma siamo rimasti perplessi, allorquando abbiamo appreso che tra i conferenzieri figurava il generale Fabio Mini, senza dubbio persona competente ed addentro agli arcana imperii, ma di cui già avevamo dovuto constatare con disappunto la parziale correzione di rotta all’interno di “Mistero”. Infatti, nell’ambito di un breve contributo per la trasmissione di Italia 1, Mini aveva palesato una certa ambiguità, con una tendenza a ridimensionare ed a mini...mizzare, tendenza che, memori di simili episodi, reputiamo possa essere l’anticamera della negazione. La recente intervista rafforza i nostri dubbi circa una strategia di comunicazione che è più perniciosa che inutile. Si dà spazio ad esperti, a figure considerate autorevoli per il ruolo che svolgono e le credenziali che possono esibire: il Generale è presentato come redattore per le testate “L’Espresso”, “La Repubblica”, “Limes”, tutte pubblicazioni del sistema. Questi specialisti rilasciano dichiarazioni rassicuranti e riduttive che il pubblico, basandosi sul principio d’autorità, prende per oro colato.

Così, se prima Mini asseriva di non saper bene che cosa fossero certe strane scie, ma di avere il sentore che fossero l’indizio di oscure operazioni, ora si sente in grado di tranquillizzare. In alcuni teatri bellici si adoperano sistemi per controllare l’umidità e la pressione atmosferica, ma nessun attacco è stato sferrato contro l’ambiente e la popolazione: bisogna vigilare affinché non siano attuati progetti di modifica dei fenomeni meteorologici, ma la la manipolazione climatica e l’aggressione al pianeta con armi chimiche e biologiche non esistono. Falso!

Da che cosa dipende allora – ed è un esempio tra mille – l’epidemia di patologie neurodegenerative, la cui età di insorgenza si abbassa sempre più? In verità, le massice e diuturne attività di Geoingegneria non sono vaghi progetti di qualche militare audace o di un pugno di scienziati corrivi, ma la triste, atroce realtà che convegni e libri “riduzionisti” presentano in modo distorto ed edulcorato. Neppure le operazioni in oggetto sono misure estemporanee nel corso di conflitti locali ed asimmetrici, come sostiene Umberto Repetto.

Il rischio è quello di inculcare nella popolazione che la Geoingegneria è un insieme di piani di là da venire, di elucubrazioni, quasi di fantasie. Se lo afferma Mini, sarà cosi. Ce ne possiamo tornare a casa sereni. Il pericolo di un’”informazione” così languida e depistante è di diluire i fatti: tutto è annacquato in un discorso di superficiale ambientalismo che sfocia in una generica denuncia dell’inquinamento causato dagli aerei di linea. In questo modo i cittadini sono, oltre che avvelenati, pure gabbati. Ciò è inaccettabile ed immorale: o si promuovono conferenze oneste e complete oppure è meglio dedicarsi ad altro. Si preferisce, invece, interpellare personaggi prestigiosi che, però, essendo di fatto organici agli apparati, non possono essere voci del tutto libere. Si prendono due piccioni con una fava: si evitano diciture e questioni spinose (Geoingegneria clandestina, scie tossiche...) in modo da non attirarsi gli strali dei negazionisti, ma nel contempo si trattano temi che i media di regime ignorano. Sennonché, a stare con un piede in due staffe, prima o poi si cade da cavallo.

Non è quindi un’inesistente rivalità a spingerci a non dare risonanza a certe iniziative, ma la consapevolezza che, se la disinformazione canonica è dannosa, non meno deleteria è una forma di comunicazione timida ed incline a compromessi. Le mezze verità nocciono più delle menzogne.

www.tankerenemy.com


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Pellegrino
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Io c'ero! chi ha scritto questo articolo non ha ascoltato la conferenza... Mini non è stato affatto 'riduzionista'


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Eshin
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In attesa del Video La Guerra Ambientale è in atto - clip 1-
http://www.youtube.com/watch?v=oU780ppUxHQ&feature=plcp

LA GUERRA AMBIENTALE E' IN ATTO

Prime riflessioni dopo l’incontro.

Una conferenza nata tra mille difficoltà, questa volta priva dell’appoggio delle istituzioni comunali, in un clima ostile in cui amici e nemici si confondono, la cui scaletta si è modificata ed affinata nel tempo nel tentativo di approcciare l’argomento da più punti di vista ma con una sorta di sguardo “ampio”.

L’abitudine di parlare a noi stessi o di accanirsi in dettagli incerti perdendo di vista il quadro fa sì che certe questioni restino nel ghetto dei “complottismi”. E invece in quasi tutto il mondo la “Geoingegneria” o le “Guerre Ambientali” sono argomenti di cui si comincia a parlare, ed anche ai massimi livelli di ufficialità

L’obiettivo dell’incontro era di far parlare dell’argomento in ambiti ritenuti impensabili e questo obiettivo è stato centrato; ne hanno parlato nella cosiddetta “controinformazione” (com’era ovvio ma con assordanti “silenzi”) ma anche il sito ufficiale del Governo Iraniano (IRIB, seguitissimo dalla comunità sciita in Italia), o il sito Libertà e Persona (curato dal giornalista e saggista vicino alla destra cattolica Francesco Agnoli) nonché, tra gli altri, su Megachip, il visitatissimo sito di Giulietto Chiesa. La stessa varietà di storie e di pensiero rappresentate nella gremitissima splendida cornice della Sala Vanni di Firenze (più di 250 persone) .

Ma come la pubblica amministrazione di questa città evidentemente non vede l'importanza delle tematiche proposte, anche la stampa probabilmente ritiene l’argomento di poco conto. Nessuno dei giornali locali ha ritenuto infatti necessario di mandare un loro osservatore, così come “stonava” l’assenza delle varie sigle “pacifiste” o “ecologiste”. Non mancavano invece in sala studiosi e ricercatori (anche di una certa fama), militari (perché no? è uno scandalo?), ma addirittura frati e donne islamiche, oltre a moltissimi giovani interessati o uomini e donne preoccupati e curiosi.

Non è stato semplice seguire l’incontro, densissimo di contenuti ed ancora per noi da “metabolizzare”, lo faremo in fase di visione e rilettura del materiale filmato. Siamo infatti in un campo quasi del tutto inesplorato, in cui le realtà raccontate dai relatori aprono scenari da fantascienza, eppure concreti e reali, già in fase di applicazione.

Reale e concreto è, ad esempio il MUOS in costruzione a Niscemi, di cui ci ha raccontato Antonio Mazzeo tracciando i fili che uniscono geopolitica, sofisticate reti di radar-satelliti al malaffare regionale.

Reali e concrete sono le tecniche e le modalità secondo le quali si svolgono le “nuove guerre” che vedono il “clima” come arma, raccontate (pur col vincolo del Segreto Militare) dal Generale Fabio Mini, con particolari dettagli sulla agghiacciante a-moralità della mentalità militare.

Allo stesso modo terribilmente reali sono le visioni neo-malthusiane descritte e documentate dal biologo Enzo Pennetta che, in brevi ma precisi tratti ha tracciato la linea che va dalla strumentale manipolazione dei dati scientifici, amplificati ad arte dalla stampa connivente (in questo caso sul “Riscaldamento Globale d’origine Antropica) alle politiche che vedono l’uomo come un accidente di cui liberarsi se necessario.

E’ bene ricordare che collaboratori e relatori non hanno ricevuto retribuzione e sono intervenuti a titolo volontario, il contributo convinto del pubblico ha coperto il resto delle spese sostenute per l’incontro

Una valutazione attenta della conferenza sarà il nostro lavoro dei prossimi giorni, assieme alla pubblicazione del materiale video sul portale “nogeoingegneria.com”.

Ringraziamo a tutti coloro che hanno contribuito, ognuno a suo modo, alla riuscita di questo primo incontro su una tematica, tutt'ora negata al grande pubblico per la quale non ci sono “esperti” o numi tutelari in grado di rischiarare definitivamente un quadro decisamente fosco.

Crediamo che sia stata una buona tappa. E molto lavoro ancora ci aspetta.
I tempi lo richiedono.

nogeoingegneria.com


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Eshin
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Segnalo anche un libro curato da Mini:

Guerra senza limiti. L'arte della guerra asimmetrica fra terrorismo e globalizzazione
editore: Editrice Goriziana

Autori: Qiao Liang; Wang Xiangsui; Mini F. (cur.)
Curatori: Mini F.
Traduttori: Bagnardi R.;Gefter R.
Collana: Le guerre, n° 10
Anno: 2001

Sono stati due militari cinesi, i colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, a definire Osama Bin Laden l'interprete più efficace di un nuovo tipo di guerra, prima degli attacchi agli Usa. I due commissari politici dell'esercito cinese hanno pubblicato quest'opera rinverdendo una tradizione del loro paese nella trattazione delle tecniche militari che vanta tra i capostipiti il celeberrimo "L'arte della guerra" di Sun Tzu. L'opera analizza i nuovi scenari bellici mondiali, spiegando il terrorismo e le sue tecniche, la guerra condotta attraverso le manipolazioni dei media, le azioni di piraterie sul web, le turbative dei mercati azionari, la diffusione di virus informatici e altre armi non tradizionali.

http://www.leg.it/index.php/guerra-senza-limiti-l-arte-della-guerra-asimmetrica-fra-terrorismo-e-globalizzazione


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