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Monti e Draghi condannano l’Italia: salvano solo gli usurai


Tao
 Tao
Illustrious Member
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La manovra e il governo Monti? Non sono “inevitabili”. E per favore, lasciamo perdere l’equità: quello che sta avvenendo è tutto fuorché equo. Quella di Monti non è una “medicina amara”; non è nemmeno una cura: è una vera e propria tragedia, peraltro evitabilissima. Ne è convinto il professor Bruno Amoroso, prestigioso docente di economia internazionale all’Università di Roskilde in Danimarca. I problemi di cui Monti si occupa, dice Amoroso, non hanno niente a che vedere con l’urgenza della crisi, che deriva «da una gigantesca truffa dovuta allo strapotere di gruppi finanziari internazionali». E sono ancora loro i beneficiari della manovra: Italia ed Europa aiutano solo le banche, veicolo del disastro, e tagliano la capacità dello Stato di sostenere l’economia e le famiglie.

E’ l’assalto finale al welfare: una demolizione sistematica che procede da almeno vent’anni in ossequio all’élite finanziaria neoliberista. «Alla speculazione finanziaria che, come ha illustrato Draghi, ha sottratto 5 punti di Pil all’economia italiana, si può reagire con misure di recupero dei risparmi espropriati ai risparmiatori da speculatori e dai dirigenti delle banche, da restituire ai legittimi proprietari», dice il professor Amoroso in un’intervista realizzata da Andrea Pinna per “Megachip”. Inoltre, aggiunge l’economista, si potrebbe agire con efficacia mettendo in opera misure di controllo sul funzionamento delle banche e dei mercati (Borse, rating) e combattendo forme di usura e di “insider trading” in corso e impuniti. «Né l’Italia né l’Europa si occupano di tutto ciò ma cercano invece di amputare le possibilità dei governi di mitigare gli effetti sociali della crisi imponendo misure di controllo sui loro bilanci».

Si tratta di misure che «accentuano la restrizione della domanda, aggiungendosi a quella provocata dal furto dei redditi, e spingendo così numerose imprese verso il fallimento». Autore di saggi come “Euro in bilico” (“Lo spettro del fallimento e gli inganni della finanza globale”, Castelvecchi 2011), nonché presidente del Centro studi Federico Caffè e coordinatore di programmi di ricerca e cooperazione coi paesi dell’Asia e del Mediterraneo, Bruno Amoroso non ha dubbi: «Si finge d’ignorare la lezione di John Maynard Keynes», il grande economista inglese «che giustamente asseriva che i governi devono favorire l’occupazione: sarà questa, poi, a sanare il bilancio pubblico». Nell’attuale contesto italiano, invece, «le misure proposte sono anzitutto dannose all’economia». Non c’è un errore, ma un calcolo sotterraneo, di cui sono beneficiari i tedeschi: il “rigore” e il taglio del welfare sono misure «interpretabili solo dentro il gioco della Germania di non consentire all’economia italiana di rafforzare le proprie potenzialità economiche e di un maggiore inserimento sui mercati».

Il programma anti-crisi non doveva regolare i mercati finanziari e rafforzare in modo virtuoso il funzionamento di quelli di beni e servizi? Sì, esatto. Ma non ce n’è traccia nella manovra del “governo tecnico” e dell’oligarchia che rappresenta, perché l’élite vuole solo «la difesa del proprio strapotere e dei privilegi dei propri portaborse: la manovra Monti è quindi perfettamente coerente e in linea con un orientamento neoliberista e di rafforzamento dei privilegi esistenti». Una scelta, aggiunge il professor Amoroso, «che non ha nulla di inevitabile ma è solo espressione del prevalere di una cultura predatrice», alla faccia dell’equità tanto sbandierata ma poi irrintracciabile, eccetto eventuali piccoli compromessi per tentare di «mantenere un minimo di parvenza istituzionale e democratica ed evitare un eccesso di reazioni sociali».

Parlare quindi di “equità” della manovra di Mario Monti «non ha senso», secondo Bruno Amoroso: non ci può essere equità se si lascia immutata la situazione esistente dopo la crisi e si chiede a tutti di contribuire; al contrario, bisognerebbe «introdurre misure che modifichino la distribuzione esistente, neutralizzando i gruppi sociali dannosi al bene comune». Per l’economista dell’università di Roskilde, «la cosa più grave della situazione attuale è che il governo Monti appare “inevitabile” ed “equo” perché non esiste una alternativa né di governo né di politiche, e su questo il Pd e le altre opposizioni dovranno molto presto dar conto ai cittadini».

Alternative che, invece, sono ben delineate nell’ultimo libro di Amoroso: che auspica il ritorno di tutti i paesi europei alla moneta nazionale, la ricontrattazione dei rapporti di cambio tra valute e infine la costituzione di un Fondo di solidarietà tra paesi per «disincentivare crescita e competitività» laddove si sviluppi «al di fuori dei criteri di sostenibilità sociale e economica», perché una crescita drogata dal debito contratto con la finanza internazionale produce esattamente il disastro nel quale siamo sprofondati. Amoroso vede una inevitabile revisione dell’assetto europeo, da dividere in due aree distinte: il patto solidale tra le valute del Sud consentirebbe all’Europa mediterranea di raggiungere una maggiore integrazione politica anche nei confronti del Mediterraneo, «cosa che l’Europa non è stata capace di fare, se non con danno reciproco». Purché sparisca al più presto dagli schermi il professor Monti: che tenta di legarsi al carro di Germania e Francia tutelando solo le banche e condannando l’Italia all’insolvenza, dato che priva lo Stato della capacità di favorire l’occupazione, che è l’unica possibile salvezza.

Fonte: www.libreidee.org
Link: http://www.libreidee.org/2011/12/monti-e-draghi-condannano-litalia-salvano-solo-gli-usurai/
17.12.2011


Citazione
athos
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 15
 

ottimo articolo!


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

quello che fece Keynes fu giusto, ma era anche un altro pianeta.

Come possiamo incentivare ancora infrastrutture e produzione in un mondo al collasso ambientale?

Stampare moneta senza debito per garantire almeno il sufficente ad ogni individuo?


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