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Morire per i cherubini


Levdtrotzkij
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E sulla morte dell'operaio stagionale da cinque euri l'ora, morto per far sentire al popolino babbeo catto-sinistro (un asino anche in musica), le flatulenze del piccolo principe jovanotti; il cherubini ci farà sopra una canzoncina lacrimevole e piena di bontà, assieme al controiniziato battiato e ad adriano 'coelacanthus', con cui tirar su 5 euro al pezzo dal medesimo popolino gonzo, che compra musica su consiglio del coniglietto rai fabietto faziosolo... Della serie, in Italia, anche nel campo della musica, contano di cantare solo i soliti spaventaspasseri imbottiti di bigliettoni.


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Anonymous
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Lo scandalo è che questi megaconcerti di musica di merda costano un sacco di soldi, la maggior parte dei quali va nelle tasche dell "artista" ,della sua agenzia e dei suoi manager, mentre sui costi accessori (allestimenti, palco, manovalanza, spesso anche sui musicisti della band ecc) si tira a sparagnare il più possibile. E' logico che in questa gara al ribasso vincano gli appalti per il lavoro di palco le aziende a minor costo, e minor costo significa attrezzature economiche, vecchie, magari non a norma, personale sottopagato quindi dilettante/occasionale e non professionale.
Adesso il "poeta" giovannotti dirà che lui non ne sapeva nulla, che non è colpa sua, che d'ora in avanti non permetterà più che certe cose succedano ecc ecc. I veri COGLIONI sono quelli che per andare a questi concerti spendono 50/60/70 EURO A CRANIO, mentre magari alla rassegna comunale di musica classica o al festival jazz (se ci vanno, cosa che dubito) si lamentano se ci sono 5 euro di ingresso.


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dana74
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ho pensato le stesse cose che avete scritto voi, che schifo, se c'è il menestrello nessuno dice niente.
5 euri, contratto a chiamata.
Quando andrebbe in pensione uno con questa modalità?
A parte che si crepa prima di stenti, ne approfitto per mettere l'intervista alla fornero
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La ricetta-Fornero per “salvare” l’Italia. Ma il ministro tace sull’articolo 18
Scritto da Gianvito Rutigliano il 12 dicembre 2011 in Politica

A poca distanza dalla manifestazione per i diritti delle donne. A poche ore dallo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. Elsa Fornero, ministro delle pari opportunità e del welfare non si sottrae alle domande di Lucia Annunziata a “In mezz’ora”. Eccezion fatta per l’articolo 18 sullo Statuto dei lavoratori, proprio quando il discorso (quasi in chiusura di trasmissione) stava toccando il tema del mercato del lavoro: «È arrivata la domanda a cui non risponderò». «Le è concesso per ora, ma solo perché siete all’inizio» la risposta della conduttrice.
«Fino a venti giorni fa facevo la professoressa – parte il neoministro – siamo stati chiamati come medici al capezzale del malato. C’erano altri medici che hanno ritenuto di non essere in grado di risolvere la crisi del malato Italia e allora sono stati chiamati altri medici a cui hanno detto ‘provate voì’. Questo malato era grave. Noi siamo qui, non chiediamo come ci siamo arrivati, non guardiamo i comportamenti dello stesso malato che hanno favorito la malattia. Non c’è una predisposizione solo a interventi tecnici, ma anche al confronto, soprattutto sui temi che riguardano la vita delle persone, il cui lavoro era e rimane a rischio». Per questo, insiste Fornero, «tutta la manovra, per quanto possa sembrare non credibile, è ispirata a un sentimento di equità. Non lavoriamo nel vuoto come in un laboratorio, ma nel vivo della società».
L’argomento più caldo, motivo scatenante dell’ira dei sindacati, è ovviamente quello delle pensioni. «I saldi devono restare gli stessi e vogliono dire soldi sottratti – questo è indubbio – ma permettono al malato di sopravvivere vanno trovati da altre parti. Se ci saranno spazi per ridurre l’area di deindicizzazione o di rimodulare l’imposta sulla casa, noi saremo felici ma bisognerà trovare altri soldi».
Le pensioni dei parlamentari, i vitalizi «non sono materia del Governo e sta alle Camere regolamentarli. Per ora ho trovato grande sensibilità da parte dei presidenti di Camera e Senato per rivedere con immediatezza le pensioni dei parlamentari, i famosi vitalizi, che gli italiani consideravano un privilegio. Direi che tutta la manovra – per quanto possa sembrare non credibile – è ispirata a un perseguimento di equità». Il problemi della questione previdenziale sono a monte, per la Fornero: «È il lavoro a dover pagare le pensioni e non lo Stato. E’ necessario – ha proseguito – fare in modo che il mercato del lavoro sia inclusivo. Questo cambiamento nel sistema delle pensioni richiede, a sua volta, come necessità e non come elemento opzionale, un diverso funzionamento del mercato del lavoro e anche una diversa concezione del lavoro. Sento tanti pensionati che, in questi giorni, dicono: io con la mia pensione bassa devo mantenere i miei figli e nipoti disoccupati. Questa è una patologia: abbiamo fatto del sistema pensionistico un grande ammortizzatore sociale. Non è la riforma delle pensioni che cura il mercato del lavoro, ma è per dire che dobbiamo fare in modo – e non sarà una cosa facile, che faremo con i sindacati e con le parti sociali – dobbiamo fare in modo che il mercato del lavoro, funzionando meglio, possa dare pensioni migliori di quelle che oggi sono promesse ai giovani, alle donne. Questi sono i cambiamenti epocali che in qualche modo stiamo disegnando”. “La riforma del mercato del lavoro – spiega il ministro – sarà oggetto di confronto con le parti sociali, ma quella non fa cassa, quella dovrà cambiare i meccanismi”. E proprio attraverso le pensioni – una riforma che non costa allo Stato ma libera risorse – l’Italia potrà iniziare a “prendersi cura di quelli che anche in un mercato del lavoro che funziona conoscono interruzioni, alle donne e ai giovani precari”.
Da non tralasciare la riforma degli ammortizzatori sociali, magari con l’aggiunta del salario minimo garantito tanto caro alla Fornero: «ne ho parlato a Bruxelles e mi trovavo in un contesto europeo. In quell’occasione dissi che sono pochissimi i Paesi che non hanno un reddito di cittadinanza, proprio quelli con problemi finanziari. Il che dimostra che non sono gli ammortizzatori sociali funzionanti a generare gli squilibri”. Il salario minimo garantito – ha proseguito Fornero – non è nel programma del Governo e “si tratta di mie preferenze personali, ma se metteremo sulla giusta carreggiata l’economia, magari se ne potrà parlare in modo concreto e che non dissesti i conti”.
Sull’assenza di un’autentica patrimoniale, al di là di una stretta su alcuni beni di lusso, la responsabile del lavoro manda un messaggio ai leader politici che ne hanno denunciato una colpevole mancanza: «Non abbiamo in Italia un’anagrafe dei patrimoni. Le proprietà, come sapete, molto spesso vengono intestate a società o soggetti di comodo». E i tempi sarebbero stati sicuramente non brevi, come invece chiedeva l’urgenza della situazione europea.

http://www.dirittodicritica.com/2011/12/12/fornero-pensioni-lavoro-inmezzora-31937/


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illupodeicieli
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Due cose: la prima, di certo ovvia, è che del giovane 20 enne ,Pinna, se non fosse morto, nessuno forse ne avrebbe parlato, nessuno lo avrebbe conosciuto a livello nazionale. E purtroppo, credo, che così come è arrivato alla ribalta della cronaca nazionale, come tanti altri verrà risucchiato nell'oblio. Con ciò non accuso i cantanti, perchè lascio che il loro fare e sopratutto il non fare, "canti" e giustifichi il loro lassismo in questa delicata fase della vita della nazione. Vabbè che loro si considerano cittadini del mondo, che loro stanno bene dovunque, perchè hanno di che vivere ...e bene. Infatti mi pare che nessun finto rapper abbia cantato, a Monti o Napolitano, "cancella il debito" oppure "non pagare il debito", mentre anni fa qualcuno, per rubare la scena e farsi pubblicità lo ha fatto. Ma ormai che si è raggiunta la vetta si può solo volare altrove,e secondo che aria tira penso che gli aerei saranno pieni di intellettuali, cantanti e artisti che andranno altrove, abbandonando la nave. La seconda cosa è riferita a questo pseudo governo che non parla mai dei nuovi posti di lavoro, della crescita del tenore di vita della nazione: mi ricorda come alle assemblee generali o di classe qualcuno cercava di far passare qualcosa che, per ignoranza e incompetenza, era stato inserito nelle varie ed eventuali. Dovresti sapere che non può essere messo ai voti.Questo il governo lo sa, i parlamentari fanno gli indiani e non ascoltano i 40 enni e gli over in genere, mentre i sindacati catalizzano l'attenzione dei pensionati sui c/c mentre dovrebbero fare battaglia per portare a 1.000 euro la minima e adeguare,di conseguenza, le altre e far abbassare quelle più elevate (come quelle che prende Amato o quell'altro che ha 90mila euro al mese). Ma tanto non lo fanno e al massimo avranno la loro vittoria di Pirro.


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Maria Stella
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Questo è il mondo che ci stanno tessendo addosso, come una ragnatela e da molto tempo, il nostro Paese è pieno di vittime e vi ripeto, questo avviene da molto tempo, man mano che il delirio dei cocainomani psicopatici che si sentono in diritto di cambiare le regole del gioco come meglio loro aggrada, indisturbati da una politica debole e collusa, spaventata e da istituzioni debole e spaventatissime, del tutto incapaci e immeritevoli dei costi che producono ad un popolo esausto.

In un mondo ostile ed indifferente come questo dovremmo forse noi trovare le forze, la capacità, di opporci, senza aspettare che nessun imbecille con carisma ci salvi. Paolo barnard ha ragione quando dice che dobbiamo studiare, capire, conoscer il nemico, I NEMICI: e quelli del mondo famelico della finanza e quello viscido e vile dei politicanti di ogni ordine e colore. Se penso che ci sono degli sconsiderati che si aspettano la salvezza dal governo dei banchieri: stupidi, quelli daranno solo a quelli che gli servono, industrie in cui hanno interessi, le vuoteranno e poi le butteranno con buona pace di quella scema della marcegaglia. Per gli altri se sembrano dare qualcosa non vi illudete: vi sono già Asl rimaste senza soldi, sospendono fino al 12 dicembre cure e medicinali, anche salva vita..non mi smbra che il Governo se ne occupi. E' l'anticamera di quello che succede in Grecia e la Grecia è l'anticamera di quello che è successo in Africa.. soldi dalle banche, dal FMI, che andavano a tutti tranne che alla gente, così in Argentina e in altri stati del sud america.. le crisi servono a questo... hanno inondato di liquidità ci hanno fatto indebitare, ora ritirano i liquidi, non potremo pagare, ci toglieranno tutto, ma dove sta scritto che dobbiamo subire inermi? Gurdatevi la squadra di governo, ognuno di quelli è rappresentante di una lobby che farà gli interessi del suo PADRONE.. noi possiamo crepare, ed infatti crepiamo e non sappiamo nemmeno di che, almeno dalle mie parti.. una centrale Enel che a passarci vicino puzza da strozzo.. e la gente muore sputando sangue, i medici non sanno, chi sa se è vero.. e molti dicono che è nella norma.. non è vero per niente; morire per questi assassini, ma che senso ha?


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Tao
 Tao
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Francesco Pinna e’ morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone.

La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti.

Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare.

Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi.

Il mondo dei concerti e’ un settore serio dove non c’è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c’e totale rispetto delle leggi e delle persone.

A Trieste si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento.Non c’e’ giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura.

La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto,Francesco Pinna,di soli 20 anni,e noi tutti siamo sconvolti per quello che e’ successo.

I ragazzi come lui non sono in tour con la squadra itinerante (composta di tecnici specializzati) ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città.Aspettano l’arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole,che ci si scatti una foto.

Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata.

Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa e’ la tragedia.

Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perche’ inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato.

Io so ,e mi e’ stato confermato anche in questo caso,che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l’italia) ogni lavoratore locale e’ assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato.Anche in questo caso era cosi.

Francesco e’ uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.

Francesco e’ morto per una fatalita’ davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente.

E’ una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire “una festa”,un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera.E invece stavolta tutto si e’ ribaltato e ora c’e’ solo dolore sul mio palco distrutto.

Ho appena saputo che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre,ci vediamo tutti i giorni per mesi interi. Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti.Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l’esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire.

Siamo gente seria,appassionata,facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico.

Francesco Pinna è morto costruendo una festa.La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo,che lui amava,come tutti noi.

Lorenzo Jovanotti – su Facebook
Fonte: https://www.facebook.com
Link: https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini/posts/10150451661979322
13.12.2011


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Tao
 Tao
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Lavorano per service o cooperative

Si arrampicano su tubi innocenti, trasportano mixer, cavi e amplificazione. Sono maestranze qualificate ma perse nel sottobosco dell'outsourcing
Francesco Pinna, vent'anni, studente, lavorava nell'economia dell'evento. Come il 40% degli studenti italiani, anche Francesco alternava libri e lavoro e rientrava nel 23,2% degli studenti che firmano un contratto a brevissimo termine, quello necessario per costruire l'impalcatura del concerto di Jovanotti al Palatrieste e morire. Poco o nulla si sa di questa economia, della sua logistica e del precariato strutturale che si vive nelle sue articolazioni interne costituite da service o cooperative che montano e si arrampicano su tubi innocenti, trasportano cavi, mixer e amplificazione. O, almeno, nulla sa il diritto del lavoro che non ha strumenti per comprendere la natura di un impiego precario che si svolge in un'impresa la cui esistenza è temporanea e intermittente. Come Francesco, e i 6 feriti per il crollo, ciascuna delle cento persone che ieri lavoravano all'allestimento è parte di una forza-lavoro flessibile in un'organizzazione instabile. Davanti a quella cattedrale accartocciata per il crollo del ground support che copre il palco e alloggia gli altoparlanti e i riflettori, 15 metri di altezza e 20x30 di larghezza, è possibile ricostruire il sistema di appalti e di subappalti che governa il lavoro postfordista e, ormai lo si può dire, il lavoro in quanto tale in Italia.

Al centro c'è un'azienda, in questo caso la Azalea production, che produce concerti e grandi eventi, vende biglietti, rifornisce le prevendite abituali nel Triveneto, organizza l'ufficio stampa. È possibile che questa azienda sia il terminale di una rete di piccole e piccolissime aziende di catering o di logistica, i tir che trasportano in tutta Italia il palco, oppure la cena per lo staff della star. Questa rete, tanto più ampia e complessa quanto più grande è l'evento da realizzare, viene quasi sempre attivata dalla produzione dell'artista di turno, oppure da una internazionale interessata a «piazzare» un evento a Catania o a Belluno. Ieri, davanti a quella maledetta cattedrale progettata da un «ingegnere abilitato», le 100 persone che lavoravano a progetto (si spera) erano abituate a essere pagate «a corpo», cioè ad assumere commesse da un privato, così come dal pubblico. È questa l'organizzazione del lavoro diffusa in tutti gli «eventi» culturali in Italia. Di forza-lavoro intercambiabile, spesso di ottima preparazione tecnica o musicale, ne fa uso l'amministrazione pubblica, a partire dagli assessorati alla cultura. Nell'economia dell'evento la presenza del governo locale è invasiva perché è dall'allestimento di una processione, di una mostra sul tartufo o sul fungo cardoncello che dipende la riuscita di una politica del «marketing territoriale» che attrae il turismo. A questa stessa organizzazione si rivolgono i sindaci, e le maggioranze di ogni colore, per risollevare le pericolanti sorti dell'economia di un territorio.

Francesco è una delle vittime di un mercato del lavoro strutturalmente precario dove la gestione di un evento viene affidata a terzi. La chiamano «outsourcing».

Roberto Ciccarelli
Fonte: www.ilmanifresto.it
13.12.2011


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Giancarlo54
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Jovanotti con quella sua aria da politically correct non posso proprio sopportarlo. Però dare velatamente la colpa, quantomeno morale, a lui di quello che è successo non mi sembra proprio giusto. Cerchiamo di stare coi piedi per terra.


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Tetris1917
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Comprai un pezzo di microelettronica, un semplice drive esterno (memoria di un teraB)....leggendo tra le info, scoprii: made in china. Poi cercai un po' su internet notizie sulla casa costruttrice. Scoprii che quella azienda, utilizzava manodopera a 2 dollari al giorno (2 dico DUE), ogni anno si ammalano un sacco di operai a causa delle sostanze nocive, i malati vengono buttati fuori, e poi non si sa che fine fanno.
Io mi chiedo: sono meno responsabile di Cherubini? Certo che no, sono un utilizzatore finale , e nella catena ho la mia dose di responsabilità.
Guardatevi le maglie , le scarpe che indossate. La vostra camicia e' bianca, ma ha del sangue nascosto. Noi non lo vediamo, ma ci sta...ovunque. Non ci si sottrae alla legge del profitto, nemmeno Celentano o Jovanotti, con la loro musica di me....


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Levdtrotzkij
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Sì, siamo tutti colpevoli... Ma di cosa, di vivere? di non morire di fame? di vestirci? Pur di non parlare di quello che accade qui, il supercomunista di turno (della minchia) tira fuori la Cina... La Cina, la lontana terra con cui si nasconde la propria reale adesione al sistema che produce deiezioni come Jovanotti&friends.
Gli incidenti sul lavoro accadono ogni giorno, ma qualcuno, per sua crisi esistenziale, incomincia a dare la colpa al primo che passa. Sia mai dire che un Jovanotti o un Adriano Coelacantus, cantante-fossile in un paese di fossili viventi, debbano mai rispondere di ciò che vanno blaterando per vendere la loro scadente mercanzia da buoni-sentimenti. Piagnucolano stecche musicali dove cianciano di pace, amore e fantasia, abbasso il debbbito e altre farloccate, e gli cade in testa un operaio 'qualificato' assunto con contratto 'regolare' (certo che è regolare, visto che la sinistra politically correct di cui il cherubini è una flatulenza diretta, ha reso legale il lavoro nero), con la paga altrettanto 'regolare' da cinque euro l'ora. Complimenti, aspettiamo concerto relativo di beneficenza le cui entrate andranno in beneficenza, esclusi spese, tasse ed emolumenti d'obbligo...
Almeno, quando pappano, stiano zitti invece di fare predicozzi moralisti e relative canzoncine idiote.


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Mari
 Mari
Famed Member
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L'umanita', si sta ammalando di una grave malattia: L'Indifferenza. 👿


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