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Nuovo sexygate da Arcore. Posso dire “chi se ne frega"


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Nuovo sensazionale sexygate da Arcore. Posso dire “chi se ne frega!?”

Con la trasmissione di Santoro è tornato alla ribalta il vecchio film sui festini di Arcore: la fidanzata è solo una fidanzata di copertura (anzi, di “copertina”, buona sola per i servizi patinati che accreditino un Cavaliere tornato fidanzato fedele), anzi è lesbica e lo ricatta perché sa cose che…Posso dire che è spazzatura della peggiore specie e che mi conferma il giudizio negativo che ho sempre avuto di Santoro?

Del Cavaliere, se proprio sono costretto a parlarne ancora, voglio farlo solo per i disastri politici che ha procurato a questo paese e che sono tanti. Voglio parlare di politica e non pruriginoso gossip.

Sino a quando il Cavaliere era a Palazzo Chigi, il tasto delle escort aveva un suo rilievo pubblico, perché minacciava indirettamente la sicurezza del paese e, direttamente, la sua immagine all’estero. Posso aggiungere che giustamente la magistratura l’ha perseguito per reati come l’avviamento alla prostituzione e l’uso di minorenni.

Ora il Cavaliere non è più Presidente del Consiglio, i suoi comportamenti, per così dire, eccentrici, non minacciano la sicurezza dello Stato, quanto all’immagine del paese, il danno è già fatto. Dunque, di quello che fa in privato non può fregarcene di meno; faccia quello che gli pare (salvo i reati), anzi se decide di consumare i suoi ultimi anni in orge e bagordi e, per fare questo, si toglie dai piedi per andare ad Antigua, faccia pure: ci renderà un segnalato piacere. Ormai è rientrato nella sfera privata che tutti devono rispettare.

Ma se fa reati? Se la Michelle Bonev sa qualcosa di preciso, vada alla Procura della Repubblica più vicina e dica quel che sa. Se poi vuole ricattare lei il Cavaliere, non vedo perché dobbiamo prestarci al suo gioco.

Quella di Santoro è vera televisione-trash, altamente diseducativa dal punto di vista politico, perché contribuisce a far sostituire il dibattito politico con una pseudo informazione che punta il riflettore sulle qualità del leader. E poco importa se per esaltare quello simpatico o denigrare quello antipatico: quello che conta è questa politica “americana” (che io direi piuttosto all’italo-americana), per cui il problema è la scelta del leader giusto cui dare la delega più piena.

Queste sono le origini del populismo più bieco, che non è il prodotto solo di Mediaset, ma anche del suo simmetrico che è certa Tv pubblica. Santoro dovrebbe vergognarsi di fare certe trasmissioni e la Rai di fargliele fare.
Un consiglio? Quando vedete Santoro cambiate canale.

Aldo Giannuli
Fonte: www.aldogiannuli.it
Link: http://www.aldogiannuli.it/2013/10/santoro-berlusconi-trash/
20.10.2013


Citazione
patmar111
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 20
 

Proprio così: chi se ne frega!!!!!!!!!!!!!
Pensa che bello se all'improvviso Berlusconi decidesse di scomparire........, forse ci toglieremmo dai piedi anche Santoro e tutti i suoi accoliti.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Cit: Voglio parlare di politica.
Giannuli parliamone.
Dietro le sorti politiche e personali del "Cavaliere" si agita in realtà almeno un ventennio di squilibrio dei poteri e di inadeguatezza del sistema dei partiti e delle rispettive culture politiche di riferimento. Niente di veramente anomalo rispetto agli standard della politica romana, verrebbe da dire,, inclusa la correlazione di forze europee che continua a sorreggere il governo, con la garanzia di Quirinale e Banca d'Italia. Ma le fibriliazioni politiche italiane contribuiscono ad accendere i riflettori di Unione europea e mercati sui nodi da sciogliere della ristrutturazione europea in Italia, dalle questioni del debito e del bilancio pubblico al mercato del lavoro e del welfare, fino alle difficoltà del sistema produttivo e bancario.

Secondo Giovanni Orsina alla LUISS di Roma la sostanza vera dello scontro tra berlusconismo e antiberlusconismo, al di là delle retoriche, è stata quella di un conflitto durissimo attorno ai confini dello Stato e del suo rapporto con la società. Orsina giudica il berlusconismo più che un frutto dell' anomalia italiana, un tentativo di risolverla. Un'anomalia fatta di debolezza statale, e che segna la vicenda nazionale sin dagli esordi dello Stato unitario. A partire dalle classi dirigenti liberali del Risorgimento, che constatavano il ritardo mediterraneo rispetto alla modernità europea, prosegue Orsina, l'approccio delle éliti politiche è stato di tipo ortopedico e pedagogito. Con l' obbiettivo costante di raddrizzare ed educare un paese reale giudicato arretrato economicamente, culturalmente e spesso anche moralmente. In questo modo è però finita con l' essere trascurata la necessità ritenuta vitale di dotare il paerse di istituzioni in grado di garantire un'ordinata alternanza dei governanti.

E' in questo senso che, secondo Orsini per il successo del "Cavaliere" fu certo decisiva la crisi del sistema politico rappresentata da Tangentopoli, che disintegrò i partiti preesistenti e determinò il vuoto politico occupato poi dal "Cavaliere" stesso. Ma il punto principale è che l' offerta politica organizzata attorno a Berlusconi esprimeva un'esigenza di modernizzazione dello Stato, che affondava le sue radici nella storia italiana e che le tendenze degli ultimi decenni del Novecento resero ancora più urgenti, andando nella direzione di un rafforzamento della decisione e dunque degli esecutivi, in tutti gli Stati europei.

Il "cavaliere" non ha realizzato quanto promesso ma il rischio, oggi, è che il bipolarismo e le istanze di snellimento dello Stato che ha introdotto nella politica italiana tramontino insieme a lui, specie in caso di un esito catastrofico della sua esperienza politica.

Fonte: "Il berlusconismo nella storia d'Italia" Giovanni Orsina, Marsilio, 2013 ( Appena finito di leggere).


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