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ONU : popolazione mondiale nel 2100 : 11.2 miliardi

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PietroGE
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A me sembra che un dibattito su questi temi sia diventato urgente e che nascondere la testa sotto la sabbia sperando che il problema vada via non serve a nulla.
Il modo con cui la notizia è subito sparita dai media testimonia della volontà di non voler trattare il tema perchè:

-Non si hanno soluzioni.
-Si ha paura di amplificare i fenomeno di rigetto dell'immigrazione che sta nascendo in tutta Europa.
-Le classi dirigenti sono paralizzate dall'accusa di razzismo, visto che l'aumento demografico è sostanzialmente africano.
-Si vuol continuare ad ingannare il pubblico (sperando che continui a crederci) con la storia dei rifugiati dalle guerre.

È possibile fare qualcosa?
-Innanzi tutto fare chiarezza e informare il pubblico di quello che sta per accadere.
-Fare presente nel modo più chiaro possibile ai Paesi che hanno un eccesso di demografia che, nessuno può prescrivere loro quanti figli fare, si devono assumere però la responsabiltà del mantenimento della loro popolazione e non pretendere che altri lo facciano al posto loro.
-Chiudere l'immigrazione è il messaggio più efficace che si possa trasmettere alle leadership di quei Paesi. Devono capire che non abbiamo scoperto nessun altro pianeta, questo è l'unico che abbiamo e non si può distruggere l'ambiente e poi muovere la popolazione da un'altra parte. Un altra parte non c'è.

I diritti umani in questi ultimi decenni sono stati interpretati sempre come diritti della persona, esistono però anche i diritti dei popoli :
-Il diritto ad esistere nella propria identità etnica culturale e religiosa.
-Il diritto a trasmettere alla generazione successiva le tradizioni e i valori del popolo.
-Il diritto a stare in pace nel proprio Paese senza dover subire una invasione, che sia fatta da militari o da migranti.


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mincuo
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@Polm. Non sono sicuro di aver capito granchè.
Comunque io dico semplicemente che mentre la gente è stata riempita di teorie ideologie credenze dottrine ecc...e di quelle non fa altro che cianciare continuamente, ed esserne rimpinzata ogni giorno, quattro cose come quelle messe sopra, comprensibili a chiunque e nell'interesse di chiunque, sono state silenziate completamente da 200 anni. In cambio si sono avute guerre, tragedie, fame, sofferenze, odii, inquinamento, distruzione della natura ecc... e guardando avanti non sembra che si vada molto meglio.

Evidentemente la gente, da sola, non è capace di un pensiero autonomo e/o i suoi rappresentanti non l'hanno rappresentatata e non la rappresentano molto.
E nemmeno la corte di intellettuali, tuttologi, filosofi, e giornalisti "liberi" mi pare...che non si sono certo dannati l'anima a parlare, scrivere, informare....

Anzi, per arrivare addirittura a fabbricare citazioni false....forse c'era l'interesse contrario....


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mincuo
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@PietroGE. La storia del "razzismo" è una delle cose ricattatorie che mi fa più schifo.
Perchè è un imbroglio anche evidente e la gente è così idiota che nemmeno lo capisce. E quindi nemmeno protesta o si ribella.
Anche i Bolognesi diventano "razzisti" se gli arrivano 200.000 tra Piacentini, Parmensi, Reggini, Modenesi, Ferraresi tutti senza casa, lavoro e tutti bisognosi, da caricarsi sulle spalle, e nonostante abbiano le loro stesse abitudini, tradizioni, cultura e lingua. Che semmai quelle sono solo una difficoltà ulteriore.

Che caxxo c'entra il "colore della pelle?"
Dove sono tutti questi "razzisti" per il colore della pelle? Dove?

Hai 8 milioni di morti di fame arrivati qui.
Se erano 8 milioni di morti di fame Finlandesi o Australiani o Canadesi cosa cambiava?
Quale colore della pelle? Che pelle "diversa" hanno i Romeni o gli Albanesi?

Fanno gli spot "no racism".

Quale "no racism"? "No lazzaroni", "no delinquenti", "no irresponsabili e criminali" che caricano la gente di problemi sociali enormi e creano le guerre tra poveri.


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GiovanniMayer
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Una proposta interessante e condivisibile per la gestione del problema immigrazione, è quella dell'ARS:
http://www.riconquistarelasovranita.it/incontri/documento-sullimmigrazione-documento-per-lassemblea-nazionale-del-7-giugno-2015
Forse può essere migliorata, ma sarebbe già una buona base.


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mincuo
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Una proposta interessante e condivisibile per la gestione del problema immigrazione, è quella dell'ARS:
http://www.riconquistarelasovranita.it/incontri/documento-sullimmigrazione-documento-per-lassemblea-nazionale-del-7-giugno-2015
Forse può essere migliorata, ma sarebbe già una buona base.

I dati non sono quelli. Ne ho discusso qui in un altro post.
Per il resto per me prima si fa un quadro della realtà vero, anche dal punto di vista economico, e poi si discute.
Personalmente io di "neoliberista" in quel che succede non ci vedo un granchè, ma nemmeno di "socialista" se è per quello.
Poi un'idea e una proposta (se in buona fede) sono sempre qualcosa da apprezzare.
Almeno uno discute di un problema (e quindi perlomeno: "Pronto Houston: abbiamo un problema", perchè neanche quello ufficialmente. Abbiamo solo dei "grandi benefici", ufficialmente) e prova a cercare delle soluzioni.


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polm
 polm
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@mincuo... volevo dire che, secondo me, il problema in questione, date le enormi implcazioni che si porta dietro, NON PUO' essere risolto nell'attuale scenario globale. Cioè, secondo me NON potrebbe essere risolto nemmeno se le élite e compagnia cantante improvvisamente impazzissero e cominciassero a fare davvero gli interessi dei popoli che dicono di rappresentare.

Mi sto mettendo nei panni di un marziano che osserva distaccato l'evolversi della situazione e che ipotizza che l'attuale trend muterà più meno velocemente per raggiungere un nuovo stato al costo di sconvolgimenti e sofferenze inimmaginabili.

Come essere umano, invece, sono terribilmente incaxxato e condivido completamente quanto detto da te ed altri.


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mincuo
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@mincuo... volevo dire che, secondo me, il problema in questione, date le enormi implcazioni che si porta dietro, NON PUO' essere risolto nell'attuale scenario globale. Cioè, secondo me NON potrebbe essere risolto nemmeno se le élite e compagnia cantante improvvisamente impazzissero e cominciassero a fare davvero gli interessi dei popoli che dicono di rappresentare.

Mi sto mettendo nei panni di un marziano che osserva distaccato l'evolversi della situazione e che ipotizza che l'attuale trend muterà più meno velocemente per raggiungere un nuovo stato al costo di sconvolgimenti e sofferenze inimmaginabili.

Come essere umano, invece, sono terribilmente incaxxato e condivido completamente quanto detto da te ed altri.

Non è come nei film che la scena dopo tutto è risolto.
Nemmeno si deve risolvere durante la mia o la tua vita o quella di tuo figlio o tuo nipote o pronipote.
300 o 400 o 500 anni sono tantissimi, ma sono nulla nella storia del mondo e dell'umanità.
Qualcuno deve pur cominciare.
A parlare intanto, perlomeno.

Non è nemmeno soltanto che la crescita della popolazione si debba fermare sai.
Quello magari a un certo punto sarà.
E' che deve ridursi a valori circa del 1800.
E non è solo per l'equilbrio tra uomo e natura che pure è importantissimo e permette una sostenibilità a lungo termine e consente alla natura di rigenerarsi e di assorbire.
E' anche perchè in un futuro, e quello nemmeno lontano, forse anche una o due generazioni, una grande parte di lavori, in ragione di informatica e standardizzazione delle procedure da un lato e robotizzazione dall'altro, non avranno più bisogno di uomini, ma basteranno delle macchine.
A cui non devi dare stipendio, nè fanno scioperi, nè si ammalano o vanno in maternità, nè trovi quella con poca voglia di lavorare, nè gli devi dare i sussidi di disoccupazione, nè gli devi dare una pensione, nè hanno l'orario delle 8 ore. O le ferie. O i contributi.
Lavorano quanto ti serve, di più o di meno. O stanno ferme.
Questo succederà per grande parte del manifatturiero a bassa e media competenza ma anche per i servizi. E non tra secoli....
Quindi che faranno miliardi di persone? Gli zombies che sopravvivono con un tozzo di pane? E' questo il progresso che sognava l'uomo?
Perchè una quota lavorerà a competenza medio alta o alta e quella ci sarà.
Ma tanti più di quelli e delle loro famiglie e di un po' di consumatori non ne serviranno.
Economicamente parlando.
E se la popolazione perciò si avvicinasse mano a mano a quei numeri, anche se in ritardo, sarebbe una popolazione intera che sta anche bene.
Non "domani". Tra 300 400 500 anni o quel che ci vuole.
Un po' alla volta.


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polm
 polm
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Non è come nei film che la scena dopo tutto è risolto.

Ed io, invece, speravo proprio nel classico colpo di scena che salva la situazione! 😀

Scherzi a parte, non intendevo quello ovviamente. E con "risolto" (termine scelto impropriamente) intendevo dire "cominciato ad affrontare con un qualche successo".

D'altra parte avevo in mente un arco temporale molto più ristretto; se mi parli di 400, 500 anni o intervalli simili... allora la questione si pone in termini diversi.

Comunque, secondo me le leggi della termodinamica arriveranno prima di una evoluzione/rivoluzione culturale in grado di affrontare la situazione.
Se non si era già capito: sono parecchio pessimista. Sarà colpa di tutti i libri di fantascienza che mi sono sciroppato! 🙂


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mincuo
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Quello che ho scritto sopra il tuo post non è "fantascienza". Non troppo.
E' già successo in passato. Quando ci fu la prima industrializzazione e meccanizzazione l'hanno raccontata come un grande progresso e beneficio. Lo fu solo dopo decenni un beneficio.
Prima fu la tragedia di milioni e milioni di persone.
Quando inventarono il telaio meccanico, ad esempio, milioni di famiglie che avevano il loro piccolo telaio praticamente in ogni casa e con quello facevano la "pezza" di cotone, che era come il denaro (si dice ancora "pezzatura" per i Titoli e ancora si dice "taglio" per le banconote) si sono trovate senza quel reddito. E l'industria ancora non assorbiva abbastanza manodopera.
E inoltre con la grandissima disponibilità di manodopera gli stipendi erano miseri e le condizioni orribili.

Ora però sarebbero miliardi e miliardi le persone senza lavoro, con una robotizzazione e con una successiva evoluzione dell'informatica.

Per ciò che riguarda il futuro Malthus forse non aveva previsto questo: che gli stessi uomini un giorno non sarebbero serviti più di tanto per lavorare.


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Alois
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In relazione al futuro dell'uomo inutile al lavoro, mi sembra che gia' ci si stia attrezzando. Il chiaro messaggio dato alle nuove generazioni e' che il lavoro dovranno in buona parte inventarselo. Il che vuol dire andare col cappello in mano e il discorsetto da ascensore presso gli investitori. In aggiunta a forme moderne di servitu', probabilmente dal contenuto piu' creativo. Per non parlare di certe forme di concubinaggio, gia' prospettate e descritte da alcuni ricercatori.


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polm
 polm
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E' già successo in passato. Quando ci fu la prima industrializzazione e meccanizzazione l'hanno raccontata come un grande progresso e beneficio. Lo fu solo dopo decenni un beneficio.
Prima fu la tragedia di milioni e milioni di persone.

Ora però sarebbero miliardi e miliardi le persone senza lavoro, con una robotizzazione e con una successiva evoluzione dell'informatica.

Due precisazioni interessanti ed è anche su queste che si fonda il mio grande pessimismo sullo scenario attuale. (Al di là del giudizio su una classe di potere che, giudicata nel suo insieme da un punto di vista strettamente razionale, agisce come un branco di psicopatici.)

Il problema della (sovra)popolazione, al di là delle risorse vitali, è soprattutto quello di cosa dovrebbe vivere (perché qui si parla di "vivere" e non di "sopravvivere", come per i lombrichi), dato che una buona fetta di essa sembra destinata a diventare una "zavorra" dal punto di vista produttivo (e dunque anche dal punto di vista dei consumi).
Come hai sottolineato tu il problema non è nuovo, ma, anche se la storia spesso fa rima, cambiano i fattori di scala e il contesto (come hai nuovamente sottolineato).
E dunque, un approccio attuabile con 1Mil di persone e determinate risorse potrebbere essere inattuabile con 7Mil e risorse molto più ridotte.
E intendo proprio IMPOSSIBILE da attuare, al di là delle decisioni prese, poiché un sistema di tal fatta ha un'inerzia enorme. (Come frenare una superpetroliera a 1km dalla banchina... troppo tardi!)

Poi vabbé... io ne discuto per il gusto di farlo; non sono un esperto. (A parte qualche articolo qua e là, parecchi annetti fa ho letto il libro sui limiti dello sviluppo del Club di Roma).


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GiovanniMayer
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cito da qui: www.fisicamente.net/SCUOLA/index-1942.pdf

Al Fairmont Hotel di San Francisco, nel settembre 1995, si riunirono 500
persone, l'élite del mondo, il braintrust globale (Bush senior, M. Thatcher, G.
Schultz, T. Turner, G. Rifkin - quello de La fine del lavoro piuttosto che de
l’Economia all’idrogeno -, D. Packard, J. Gage, Z. Brzezinski, ...), sotto l'egida della
Fondazione Gorbaciov, per "decidere delle prospettive del mondo nel nuovo
millennio che porta ad una nuova civiltà". Tutti furono d'accordo nel prefigurare un
modello di società in cui solo il 20% dei cittadini del mondo sarebbe stata necessaria
per mandarlo avanti. Il rimanente 80% sarebbe stata da considerarsi massa eccedente
[“surplus people”]. Si passava quindi dalle pur nere
prospettive degli anni Ottanta, la società in cui 1/3 dei cittadini del mondo avrebbe
avuto accesso al benessere, ad una società 1/5 con molta massa eccedente. Si
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prospettavano riforme selvagge ben anticipate da John Gage, dirigente di Sun
Microsystem, "assumiamo i nostri operai con il computer, lavorano con il computer
e li cacciamo con il computer!" (con lo scavalcamento completo di ogni legge a tutela
del lavoro) e, naturalmente, progettando una società senza classe media, ci si poneva
il problema di come farla accettare alla massa eccedente. Gage aggiungeva che in
futuro si tratterà “to have lunch or be lunch”, di mangiare o essere mangiati. Fu
Zbigniew Brzezinski che fornì una prima soluzione per tranquillizzare chi sarebbe
stato mangiato: tittytainment, una parola coniata a proposito che sta per tits = tetta
(nel senso di dispensatrice di latte) e entertainment = gioco, il panem et circenses
della Roma imperiale. Ed a quelli che obiettavano che il circo sarebbe stato
insufficiente per chi chiedeva autostima, il moderatore, R. Roy, rispondeva che
volontariato, associazioni sportive, ... "potrebbero essere valorizzate con una
modesta retribuzione per promuovere l'autostima di milioni di cittadini". I numeri
della massa eccedente, continuava Roy, non dovrebbero comunque preoccupare
perché, a breve, vi sarà nei Paesi Occidentali, una nuova richiesta di lavori
precedentemente rifiutati: pulizia strade, collaborazioni domestiche, ... Intanto
occorre iniziare a colpevolizzare questa massa: non si lavora abbastanza, si guadagna
troppo, la produttività è bassa, le pensioni vengono erogate troppo presto, sono troppo
elevate, si è malati per troppo tempo, troppo assenteismo, la maternità, viviamo al di
sopra delle nostre possibilità, servono sacrifici, troppe vacanze, troppi servizi gratuiti,
vi è troppo spreco, le società asiatiche della rinuncia devono essere prese ad esempio
... Insomma, “ad un tratto la partecipazione di massa dei lavoratori alla produzione
generale di beni e valori economici appare solo come concessione che nel periodo
della guerra fredda doveva sottrarre il fondamento all’agitazione comunista”


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GiovanniMayer
Honorable Member
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Se fai parte dell'80% arrangiati.
Sopravvivi? Bene.
Muori? Bene.
Soffri? Bene.
Sei felice? Bene.
Ma non rompere i coglioni.
Ricorda vagamente Orwell.


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ballam
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scusate il ritardo, ma impegni di figli mi han portato via ed ho perso un poco il filo, recuperato ora (ed essendo figli, siamo in tema 🙂

@Alois @mincuo
sì, le guerre hanno un unico scopo, da sempre : il saccheggio

@mincuo
credo di essere d'accordo al 99% con quello che dici anche perché c'è diversa letteratura a supporto.
Forse l'unica "pecca" se si può considerare tale è che non tieni conto debitamente dell'antropologia umana, dici cosa l'uomo dovrebbe o non dovrebbe fare, ma sai bene che non farà mai in quanto le classi dominanti tendono a dominare succhiando ogni risorsa ed è dimostrato che il potere non attira necessariamente l'intelligenza o la conservazione del pianeta.

Alunce considerazioni puntuali :
- considerazione dell'omosessualità : hai pienamente ragione, questo cambio mondiale è sicuramente voluto
- potenza della propaganda : altro argomento affrontato poco e male, se non per parlare di Silvio, come se fosse lui "Il Problema". E' difficile accettare che il 90% dell'opinione pubblica è pilotabile; che la cosiddetta società civile.... :
"...a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile"

Il pensiero autonomo non esiste, esiste però la possibilità di mescolare vere e false verità e cercare un barlume di indipendenza (costa molta fatica e tempo, per quello tutto il sistema produttivo è volto a toglierci la nostra risorsa più preziosa).

@mincuo @polm
credo che non abbiamo 400 anni, non con questo trend di crescita e consumo di risorse, se non interveniamo in questi 50 anni, non avremo più le forze per scatenare rivoluzioni globali, perchè serve una rivoluzione globale economica-sociale-politica-culturale (antropologica insomma) per cambiare le carte in tavola

Considerazioni mie :
vedo che un certo tipo di dibattito si è aperto, abbiamo condiviso (chi più chi meno) che c'è un problema di sovrappopolazione e che il comportamento umano non tende a razionalizzare le risorse, ma a creare disequilibri accelerando il consumo ed abbassando la soglia del limite naturalmente tollerabile (ha poco senso dire "se tutti mangiassimo equamente, non ci sarebbe un problema di cibo nemmeno per 20mld di persone"... vero, ma è possibile un mondo dove le risorse sono equamente distribuite ? è fattibile entro 200 anni ? no)
Il problema del lavoro che ha citato mincuo ripercorre la stessa logica.
Anche quello dei flussi migratori (che ne dica il buonismo della sx ed io sono di sx), un problema che ci fa toccare con mano sia le volontà dei potenti che l'enormità dei problemi. Razzismo, Diritti Gay, ecc.. sono tutte armi di distrazione di massa per il popolino rincoglionito (non ho molto da aggiungere alle considerazioni di mincuo).

Allora a me viene spontanea una domanda : ma vista la natura umana, vista la situazione e visti i limiti, esiste una soluzione ?
Non una bacchetta magica, ma qualcosa di realmente fattibile (senza sperare che i master of universe cambino atteggiamento, loro sanno bene cosa fare per la loro "famigghia").
Io una soluzione, l'unica che intravedo, è : espansione.
Con le difficoltà immense che questo comporta, ma non trovo altre soluzioni


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mincuo
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Io ritengo che già così sia insostenibile, ma considerata l'evoluzione informatica e la robotica (che forse non si ha molta percezione di cosa saranno) e l'aumento di popolazione stimata si arriverà o a una soluzione morbida che è quella che ho detto cioè man mano nel corso di qualche secolo ridurre la popolazione attraverso educazione e già mettendo in conto i primi 100 o 200 anni molto difficili.
Oppure ci sarà una soluzione o un serie di soluzioni traumatiche che possono passare per stati di polizia e misure coercitive e questo è quasi sicuro, e inoltre provvedimenti biologici o genetici (virus, sostanze che riducono fertilità ecc...) più o meno somministrati nella incoscienza o nella non consapevolezza delle persone. E infine rimane alto il rischio di conflitti militari estesi.

P.S.
Non capisco come soluzione: "espansione" cosa tu intenda.


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