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23 Gennaio 2013 2:58
Bhagwan,
sono un politico radicale e rivoluzionario. Hai qualcosa da dirmi?
Werner, sei già andato troppo lontano, non mi ascolteresti. Essere un semplice politico è già sufficiente, ma tu sei un rivoluzionario e sei radicale, è un cancro doppio, triplo! La politica non ti basta? Devi anche essere radicale, e rivoluzionario? Purtroppo si trovano sempre parole bellissime per nascondere le nostre orribili realtà.
Nessun politico può essere rivoluzionario, perché la rivoluzione è solo spirituale. Nessun politico può essere radicale, perché il termine stesso radicale significa che hai a che fare con le radici. Il politico si limita a sfrondare le foglie, non ha niente a che fare con le radici. Solo l'illuminazione ti porta alle radici, solo la meditazione ti porta a toccare i problemi alle radici.
La politica è sempre esistita, e così i politici, e cosa è accaduto? Il mondo è sempre lo stesso miserabile carosello! Di fatto la miseria continua a moltiplicarsi ogni giorno che passa. Tutti questi politici, rivoluzionari e radicali, si sono rivelati degli imbroglioni. Certo, pieni di buone intenzioni, ma queste non contano niente, ciò che conta è la consapevolezza. Il politico non ha alcuna consapevolezza, sta solo cercando di evitare i suoi problemi interiori, cerca solo di sfuggire i propri problemi.
E il modo più facile di fuggire da se stessi consiste nell'interessarsi ai problemi del mondo, all'economia, alla politica, alla storia, alla difesa dei poveri, alla trasformazione delle condizioni sociali, alle riforme. Sono tutte strategie per sfuggire ai propri problemi, strategie sottili, pericolose, perché così si ha la sensazione di fare qualcosa di grande, mentre si è semplicemente dei vigliacchi.
Werner, prima di confrontarti con i tuoi problemi, affrontali. Cerca prima di tutto di trasformare il tuo essere. Solo un individuo che si è trasformato è in grado di far scattare un processo di trasformazione negli altri.
Osho
(tratto da - Koan Zen, L'oca E' Fuori)
23 Gennaio 2013 14:23
Il politico non ha alcuna consapevolezza, sta solo cercando di evitare i suoi problemi interiori, cerca solo di sfuggire i propri problemi.
Osho
Infatti (il politico) è il campione della democrazia rappresentativa, ma solo in teoria ovviamente. In pratica "rappresenta" il vero potere, quello del denaro, nel proprio teatrino autoreferenziale. Una rappresentazione sempre uguale, per un popolo di spettatori paganti che vuole autoingannarsi. Per questo ama l'ignoranza, il pane, i giochi e qualcuno che pensi per lui, sia il votante che il votato.
Grande Osho!
23 Gennaio 2013 14:32
Ma il punto è che "spirituale" viene inteso come cammino individuale.
Non è così; è vero che la vera rivoluzione deve essere spirituale ma INSIEME, nel nome di un nuovo senso di appartenenza.
E' una questione religiosa solo che come sempre accade si è travisato ad arte e per sempre il senso di "religioso".
L'inganno moderno è che gli individui formano la società; è la società che crea l'individualità e "società" significa "senso di appartenenza".
La "religione" non è altro che l'ipostatizzazione di questo "senso di appartenenza" (e Durkheim pur partendoda presupposti diversi dice proprio questo).
Topic starter
23 Gennaio 2013 14:42
Il politico non ha alcuna consapevolezza, sta solo cercando di evitare i suoi problemi interiori, cerca solo di sfuggire i propri problemi.
Osho
Infatti (il politico) è il campione della democrazia rappresentativa, ma solo in teoria ovviamente. In pratica "rappresenta" il vero potere, quello del denaro, nel proprio teatrino autoreferenziale. Una rappresentazione sempre uguale, per un popolo di spettatori paganti che vuole autoingannarsi. Per questo ama l'ignoranza, il pane, i giochi e qualcuno che pensi per lui, sia il votante che il votato.
Grande Osho!
"politico" è riferito a chiunque rivolga il proprio scopo verso i problemi "politici" del mondo esteriore invece che guardare al proprio essere, non è riferito solo ai politici di professione...
il tipo che fa la domanda è probabilmente un giovane attivista dell'epoca, sono discorsi del 1981, quindi trasferito ai giorni d'oggi potrebbe essere un blogger qualsiasi...
Topic starter
23 Gennaio 2013 15:10
Ma il punto è che "spirituale" viene inteso come cammino individuale.
Non è così; è vero che la vera rivoluzione deve essere spirituale ma INSIEME, nel nome di un nuovo senso di appartenenza.
quando metti INSIEME 10 o 100 o 1 milioni di vuoti non cambia nulla, hai sempre un vuoto.
se non c'è la rivoluzione dell'individuo singolo, non c'è niente.
solo buone intenzioni fallimentari, parolame e bandiere sacre...
la consapevolezza è (anche fisiologicamente) una funzione dell'individuo singolo, non della società.
"INSIEME nel nuovo senso di appartenenza" è il cammino delle Chiese e delle loro regole sacre da seguire, ed è sempre stato il cammino dominante nella storia dell'uomo, (coi risultati che ben sappiamo...)"
(poi ovviamente ognuno segue il cammino che vuole, salute).