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Ostellino: crisi e balle giornalistiche


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Da: www.cdt.ch/commenti-cdt/commento/49084/cause-della-crisi-perche-si-mente.html

Cause della crisi, perché si mente

di Piero Ostellino - 16 agosto 2011

Sono tante crisi nazionali, tutte uguali e che hanno la stessa origine. Ma, in Italia, la cattiva politica e il cattivo giornalismo le spacciano per una crisi internazionale attribuendola a una non meglio specificata «speculazione», una sorta di Spectre spuntata dal nulla. Se ci si attiene ai fatti, si constata, però, facilmente che sono in crisi i Paesi con un grosso debito pubblico alimentato da un deficit di bilancio annuale.
Di internazionale c’è solo che in quelle condizioni sono in molti, ancorché ciascuno per ragioni, sempre le stesse, strettamente di politica interna.

Ma, allora, perché la politica e il giornalismo raccontano la balla della crisi internazionale? La politica, perché, altrimenti, dovrebbe ammettere il proprio fallimento e non potrebbe chiedere «sacrifici» ai propri cittadini, massacrandoli di altre tasse, per uscirne e, quel che è peggio, ricominciare da capo come se nulla fosse, salvo tenersi di riserva la prospettiva di una stangata successiva ai poveri contribuenti.

È fallita la politica di eccessiva intermediazione pubblica, di invasività statale che da sempre anche il sociologo Luca Ricolfi – di certo non un liberista – denuncia come produttrice di inefficienze, sprechi, corruzione, clientelismi, spesa pubblica debordante e pressione fiscale oppressiva. Lo Stato è diventato un enorme parassita, una zecca che succhia il sangue alla società civile. Il paradosso è che gli italiani sono, ora, sulla tolda della nave che affonda a cantare «Fratelli d’Italia», truffati e contenti (?) di dare il sangue alla Patria con un «contributo di solidarietà» che altro non è che un’altra tassa comminata loro da una classe politica fallimentare per salvarsi.

Se, dunque, la politica ha le sue (cattive, ma comprensibili) ragioni, chi glielo fa fare ai giornalisti di raccontare balle?
Un marxista-leninista direbbe che sono gli editori a volerlo. Non sarebbe un’ipotesi lontana dal vero tenuto conto che gli editori italiani sono quegli stessi banchieri, industriali, faccendieri, parassiti che, secondo Luigi Einaudi, hanno preso d’assalto la finanza pubblica a partire dalla caduta della Destra storica nel 1876 e che hanno via via accresciuto la loro avidità nel secondo dopoguerra.
Ma chi conosce come vanno le cose nei giornali sa che non vanno così. In tanti anni di professione non ho mai visto un editore telefonare al direttore non dico per dirgli che cosa deve fare, ma neppure che cosa si aspetta dal giornale di cui pure è proprietario. Gli editori si limitano a nominare direttore uno che non disturbi nessuno e poi lo lasciano fare fino a quando non lo cacciano per fare un favore a qualche loro protettore politico o perché il giornale fa proprio schifo e non vogliono perderci, con la faccia, troppi soldi. Poi ne nominano un altro della stessa specie e si ricomincia da capo. L’informazione è l’ultimo dei loro pensieri.

A raccontare balle sono proprio i giornalisti. Molto per ignoranza e inadeguatezza al compito, un po’ perché credono di assecondare gli editori nella (errata) convinzione che quelli la pensino come il marxista-leninista attribuisce loro di pensare.

In poche parole, per un eccesso di servilismo, prevale il conformismo, l’adeguamento alla corrente – tutti si comportano allo stesso modo per non sembrare la pecora nera e mettersi, così, al riparo da eventuali sorprese (leggi licenziamento, che, in ogni caso, arriverà comunque, e per le ragioni meno prevedibili) – in un’orgia di «politicamente corretto» che è, poi, un «culturalmente catastrofico».

Nessuno pensa al cittadino, dei cui interessi non ci si cura, e neppure al lettore che pure tutte le mattine spende qualche euro per comprare un giornale del tutto inutile. E, nel frattempo, non solo i giornali, ma il Paese vanno a catafascio senza che nessuno se ne preoccupi non fosse altro per dire come stanno realmente le cose.

In tale contesto, per dirla con Marx, assume i contorni della farsa quella che era incominciata come una tragedia. Dice il presidente del Consiglio, cav. Silvio Berlusconi, che lui passerà alla storia come colui il quale ha salvato l’Italia dal disastro. Ma si dà il caso che l’Italia non sarebbe finita sull’orlo del disastro solo se lui stesso avesse fatto le cose che aveva promesso di fare e non ha fatto: riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale, semplificazione normativa e amministrativa, liberalizzazione del mercato, compreso il diritto societario, e privatizzazioni dei servizi pubblici oggi gestiti dagli Enti locali e che sono un ricettacolo di clientelismi e di corruzione.

La colpa della crisi è, quindi, oltre che dei suoi predecessori al governo, anche sua. Il guaio è che, di fronte a una battuta come quella, nessuno ha riso e tanto meno gli ha fatto notare che era francamente ridicola.


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AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

Basta con questo ciarpame culturale, con questi "saggi" che più stupidi non si può. Basta col rigirare le frittate col mestiere del pennivendolo. Se la suonano e se la cantano, sulla nostra pelle. Non val più neanche la pena di studiarne le contraddizioni, sono dinosauri che si mordono la coda per ingannare la loro agonia. Mi hanno veramente rotto. Cechi che si credono vedenti per accecare chi dorme. Un totale non senso.


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

Basta con questo ciarpame culturale, con questi "saggi" che più stupidi non si può. Basta col rigirare le frittate col mestiere del pennivendolo. Se la suonano e se la cantano, sulla nostra pelle. Non val più neanche la pena di studiarne le contraddizioni, sono dinosauri che si mordono la coda per ingannare la loro agonia. Mi hanno veramente rotto. Cechi che si credono vedenti per accecare chi dorme. Un totale non senso.

pienamente d'accordo, da quando i debiti pubblici sono diventati un problema?
Da quando le banche ne son diventati proprietari, oltre ad incassare il signoraggio.

Se c'è un parassita qua sono questi luridi porchi di banchieri!!!!


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