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Per favore, cambiate quel decreto!


radisol
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14.03.14

Possibilità di infinite proroghe per tre anni al contratto di lavoro a tempo determinato. Anche una alla settimana o al mese. Con gravi rischi. È quanto previsto dal decreto legge uscito dal Consiglio dei ministri. Da cambiare al più presto!

Il decreto legge uscito dal Consiglio dei ministri di mercoledì apre la possibilità di infinite proroghe di un contratto a tempo determinato con lo stesso datore di lavoro: tutte “le proroghe sono ammesse” nei primi tre anni. In principio si possono fare 365 x 3 contratti rinnovati di giorno in giorno. Di fatto il periodo di prova nel quale si può essere licenziati senza preavviso, indennità e alcuna giustificazione viene esteso a tre anni. Ogni discriminazione è possibile: ad esempio, alla notizia della maternità di una lavoratrice, il datore di lavoro potrà semplicemente non rinnovare il suo contratto.

CONTRATTI BREVISSIMI. SENZA RETE

Questa norma va assolutamente modificata. Rischiamo di avere un’esplosione di contratti a tempo determinato di durata molto breve (una settimana o un mese) con lavoratori che perdono il lavoro senza alcuna assicurazione sociale. I contratti di una settimana, anche con il sistema di sussidi di disoccupazione più generoso del mondo, non danno infatti diritto a copertura assicurativa.

Rischiamo di fare lo stesso errore della Spagna, dove un terzo della forza lavoro è rimasta intrappolata in contractos temporales e dove chi vuole trovare lavoro compete con milioni di lavoratori che passano da contratto a contratto. Anzi peggio, perché in Spagna i contractos temporales avevano una durata minima di sei mesi. Da noi possono essere di un giorno. La distanza fra contratti a tempo determinato e i contratti a tempo indeterminato diventa ancora più forte. Questo significa che passare dagli uni agli altri sarà ancora più difficile.

LAVORO INTERINALE E APPRENDISTATO SPIAZZATI

Tra l’altro questo decreto di fatto spiazza il lavoro interinale che garantisce al lavoratore una certa continuità con l’agenzia, se non con il datore di lavoro. E spiazza lo stesso contratto di apprendistato che si sostiene di voler rilanciare.

Siamo sicuri che sia questo l’intento del governo?

Se sì, per favore lo si dica esplicitamente. Se non è così, per favore cambiate questa norma prima che entri in vigore!

Tito Boeri

http://www.lavoce.info/dl-lavoro-da-cambiare/


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clausneghe
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Bisogna abolire le agenzie di caporalato, dette anche interinali.
Costoro hanno rimpiazzato la rozza figura del caporale furgonato del Sud
con impiegatine e impiegatucoli che lucrano sul lavoro altrui con metodi raffinati. Notare che le agenzie statali, anche se non trovano lavoro per nessuno continuano ad esistere ed a costare alla collettività.
Sfruttamento dell'uomo sull'uomo, lo chiamava Karl, riposi in pace.
Renzi detto Superciuk non darà mai nulla ai lavoratori e nemmeno ai disoccupati, se è per questo. Egli ruba ai poveri per dare ai ricchi e si mette d'accordo con la casta intoccabile dei sindacati di regime.
Spero solo che al 2018 non c'arrivi mai, anzi dovrebbe cadere domattina sarei solo che contento 😀


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dana74
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"Questa norma va assolutamente modificata. Rischiamo di avere un’esplosione di contratti a tempo determinato di durata molto breve (una settimana o un mese) con lavoratori che perdono il lavoro senza alcuna assicurazione sociale."

Boeri non se ne era accorto non dovendo peregrinare presso le agenzie di caporalato come le chiama giustamente claus, MA E' COSì dalla legge Biagi

"Tra l’altro questo decreto di fatto spiazza il lavoro interinale che garantisce al lavoratore una certa continuità con l’agenzia, se non con il datore di lavoro."

manco per sogno, l'agenzia al lavoratore non garantisce un bel niente tantomeno la continuità


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Stopgun
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ma è sicuro che Biagi sia stato eliminato da pericolosi estremisti?

Io sono di diversa opinione.

Con la tecnica del Cui prodest si arriva a conclusioni tremende.


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spadaccinonero
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coloro i quali approveranno questo ennesimo abominio dovrebbero essere i primi a testare questi "contratti"...

ah, non possono perchè loro necessitano della stabilità per fare le riforme ecc ecc


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radisol
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Flessibilità a vita.

Tutta la retorica sul Jobs Act, alla fine, si riduce a una flessibilità quasi selvaggia. Questo è quanto rimane dalla lettura del corposo comunicato stampa del Consiglio dei ministri del “super-mercoledì” renziano. Il miraggio del contratto unico, l’ipotesi del salario minimo o del sostegno ai disoccupati, infatti, va a finire in un progetto di legge delega la cui attuazione dipenderà dal volere degli dei, conoscendo la politica italiana.

DA UN DECRETO governativo, invece, immediatamente in vigore per essere convertito dal Parlamento, dipendono le modifiche ai contratti a tempo determinato e all’apprendistato. E si tratta di modifiche pesanti. Per il contratto a termine, infatti, scrive il testo del governo “viene prevista l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del primo rapporto di lavoro a tempo determinato per il quale non è richiesto il requisito della cosiddetta causalità”. Ma la novità peggiore è che viene prevista “la possibilità di prorogare anche più volte il contratto a tempo determinato entro il limite dei tre anni, sempre che sussistano ragioni oggettive e si faccia riferimento alla stessa attività lavorativa”. Rinnovare anche più volte, senza limiti chiari, significa, come ha notato Tito Boeri su Repubblica , poter rinnovare un contratto di lavoro ogni settimana e quindi ben 156 volte nell’arco di tre anni. Le aziende saranno soddisfatte, ma tutti quei lavoratori precari che, pure, hanno sperato nel “contratto unico” di Renzi, che diranno? La proposta del governo pone un solo limite, quello del 20% dei dipendenti di un’azienda che possono essere assunti con contratto a tempo. Su 50 si tratta di dieci contratti, non è poco . Inoltre, nel momento in cui verrà introdotto il contratto unico in cui per almeno tre anni non sarà previsto l’articolo 18, le aziende potranno avere fino a sei anni di disponibilità assoluta del lavoratore, minacciato in ogni momento dal licenziamento.

LA TENDENZA è confermata dall’apprendistato in cui verrà previsto il ricorso alla forma scritta solo per il contratto e per il patto di prova. Non ci sarà più, invece, in forma scritta il piano formativo individuale ma, soprattutto, si elimina la norma secondo la quale “l’assunzione di nuovi apprendisti è necessariamente condizionata alla conferma in servizio di precedenti apprendisti”. Quindi, si assumeranno apprendisti , con una paga base pari al 35% della retribuzione, e questi potranno essere costantemente sostituiti. Infine, “per il datore di lavoro viene eliminato l’obbligo di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l’offerta formativa pubblica, che diventa un elemento discrezionale”. A fronte di queste norme, certe, la parte più attesa del “piano del lavoro” rimane rinviata nel tempo. Tutta la materia degli ammortizzatori sociali, della riforma dell’Aspi (l’indennità di disoccupazione), la riforma dei Centri per l’impiego, il contratto unico, il riordino delle forme contrattuali diverse e lo stesso salario minimo, l’estensione della maternità, finiranno in una legge-delega. Uno strumento che in genere mette su un binario morto tanti buoni propositi. In questa decisione si rintraccia una particolare “svolta” operata da Renzi. Quelli che sembravano i suoi settori di riferimento – giovani precari, partite Iva, forza lavoro intellettuale spesso in fuga dall’Italia – vedranno un peggioramento della loro condizione di lavoro e di vita.

I SETTORI tradizionali della sinistra – il classico lavoro dipendente – vedranno, invece, un piccolo miglioramento (sempre che il premier non si riveli, come ha detto lui stesso, “un buffone”). Un cambio di “base sociale” che ha spiazzato la Cgil e la minoranza Pd e che rende sempre più “acrobatico” l’esperimento governativo del giovane leader democratico.

Salvatore Cannavò

Da Il Fatto Quotidiano del 15/03/2014.


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radisol
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Ed anche Landini, come anche Boeri considerato finora molto "vicino" a Renzi, dice sostanzialmente la stessa cosa :

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/lavoro-landini-fiom-con-questo-contratto-a-termine-si-allarghera-la-precarieta/270022/


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