Per Vic e PietroGE....
 
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Per Vic e PietroGE. No big bang?

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Black_Jack
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Eh, lo immaginavo, ma pensavo che ti ricordassi chi aveva criticato e magari in quale libro o documento.
C'è questa cosa che gli esoteristi sostengono che gli uomini nell'antichità fossero depositari di grandissime conoscenze scientifiche, non solo gli egiziani ma anche i babilonesi, ne parlano vari libri per esempio quelli dei primi martinisti ottocenteschi come Eliphas Levi; però quando si va al dunque non si riesce mai ad avere un minimo di prova concreta.


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vic
 vic
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Post: 6373
 

Basil Hiley puo' senz'altro essere considerato il delfino di David Bohm.

E' pertanto istruttivo seguirne l'evoluzione teorica nel corso degli anni.

Su YouTube si trovano alcune sue lezioni.

Qui una lista di sue pubblicazioni (tra il 1984 e il 2002), vertenti sulla base algebrica della meccanica quantistica:
http://www.bbk.ac.uk/tpru/BasilHiley/ASQT.html

Qui le pubblicazioni piu' recenti:
http://www.bbk.ac.uk/tpru/RecentPublications.html

Al Birbeck College, stanno affrontando la questione di come coniugare la nozione di spaziotempo con la meccanica quantistica. L'approccio adottato e' di lasciar perdere lo spaziotempo continuo per concentrarsi sulla nozione di processo, ben formalizzabile in senso algebrico, da cui si intende far emerga la struttura detta spaziotempo.

Questa e' la pagina d'entrata dell'unita' di ricerca teorica del Birbeck College, l'universita' che ospita Basil Hiley:
http://www.bbk.ac.uk/tpru/

Personalmente Bohm m'e' stato di grande ispirazione con l'idea di informazione implicita vs esplicita, che sono riuscito a concretizzare in un prototipo di sistema esperto. L'informazione la rappresento in modo sia esplicito che implicito, e quel che piu' e' buffo, in modo non locale, in uno spazio informativo a due dimensioni: una implicita, l'altra esplicita. Senza Bohm non ci sarei arrivato. Naturalmente le cose sono molto piu' semplici dell'ambarandan quantistico.

A livello intuitivo comincio a capire che un concetto assai vicino a quello di entanglement puo' essere concepito anche fuori dalla meccanica quantistica. Insomma pian piano questo entanglement mi sembra sempre piu' ovvio nel campo dell'informazione (in senso tecnico non giornalistico). E si intuisce anche come mai certi nostri pensieri siano collegati, con una loro sorte di entanglement e non localita', nel senso che un concetto in un ambito ne richiama un altro collegato, che possiamo definire entangled, in un altro ambito.


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Primadellesabbie
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@ Black_Jack

Cercherò di ricordare. Per queste cose bisognerebbe decodificare scritti (che non sono in chiaro) di autori che abbiano coltivato l'alchimia in un contesto tradizionale. Nessuna persona seria si sognerebbe di fare un lavoro del genere e diffonderlo, perché le conoscenze personali hanno un ruolo e un'importanza determinante nell'interpretazione. Quindi non si trovano "trattati", o sono paccottiglia.
Altrimenti hai presente quando una cosa ti sta a cuore e la tieni in evidenza, poi leggendo le cose giuste trovi qua e là i riferimenti e li leghi.
Ad ogni modo guarda questo che ho visto poco fa mentre cercavo, il paragrafo INFLUENCE OF THE HERMETIC TRADITION forse ti può interessare:
http://www.britannica.com/biography/Isaac-Newton
e qui copio un passaggio di un testo della Frances Yates, che ho sottomano, capace di mettere un po' di dubbi in chi ha troppe certezze, e che mostra come si siano potuti intrecciare mondi che siamo abituati a considerare del tutto incompatibili, o addirittura opposti:
"Purificato del suo animismo, introdotte le leggi di gravità e di inerzia al posto della vita psichica della natura come principio del movimento, inteso oggettivamente e non in termini soggettivi, l'universo di Bruno si trasforma in qualche cosa di molto simile all'universo meccanicistico di Isaac Newton, meravigliosamente mobile in eterno secondo leggi proprie, in esso introdotte da un Dio che non é un mago, ma un matematico e un meccanico. Proprio il fatto che il mondo magico ed ermetico di Bruno sia stato per tanto tempo erroneamente considerato il mondo di un pensatore rivoluzionario, araldo della nuova cosmologia che doveva essere il risultato della rivoluzione scientifica, dimostra che "Ermete Trismegisto" ha in qualche modo preparato quella rivoluzione."(le virgolette evidentemente perché l'esistenza storica del personaggio é molto dibattuta, alcuni pensano si sia trattato di una scuola).


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Black_Jack
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"Purificato del suo animismo, introdotte le leggi di gravità e di inerzia al posto della vita psichica della natura come principio del movimento, inteso oggettivamente e non in termini soggettivi, l'universo di Bruno si trasforma in qualche cosa di molto simile all'universo meccanicistico di Isaac Newton, meravigliosamente mobile in eterno secondo leggi proprie, in esso introdotte da un Dio che non é un mago, ma un matematico e un meccanico. Proprio il fatto che il mondo magico ed ermetico di Bruno sia stato per tanto tempo erroneamente considerato il mondo di un pensatore rivoluzionario, araldo della nuova cosmologia che doveva essere il risultato della rivoluzione scientifica, dimostra che "Ermete Trismegisto" ha in qualche modo preparato quella rivoluzione."(le virgolette evidentemente perché l'esistenza storica del personaggio é molto dibattuta, alcuni pensano si sia trattato di una scuola).

Grazie molto interessante.


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mincuo
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John Manyard Keynes è stato forse il più grande collezionista degli scritti di Newton. Cercando si trova materiale.
Lui acquistò in varie riprese tutti o quasi gli studi alchemici di Newton, ad esempio.


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Primadellesabbie
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John Manyard Keynes è stato forse il più grande collezionista degli scritti di Newton. Cercando si trova materiale.
Lui acquistò in varie riprese tutti o quasi gli studi alchemici di Newton, ad esempio.

Probabilmente fu l'unico, perché pare abbia comprato proprio tutto. E questo conferma, se ce ne fosse bisogno, quale personaggio sia stato.


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mincuo
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Non fu l'unico. Delle collezioni private è di gran lunga il più importante.
Anche perchè comprò a caro prezzo da altri collezionisti.
N.B.
La cesura netta tra alchemia e chimica, al pari di altre idiozie analoghe, divenute poi verbo imposto al volgo, è un altro "pregevole" lascito "culturale" del Giacobinismo prima e di "certi ambienti", dopo.
In peggio pure.
P.S.
Io, nel mio piccolo, sono un collezionista di scritti di Paracelso e alchemici minori (N.B. uso per rispetto il termine alchemici e non alchimisti che nella vulgata imposta sono divenuti dei ciarlatani), cercando di arricchire ciò che la mia famiglia aveva iniziato.
Anche su di loro un'enormità di caxxate e calunnie sono state dette e scritte.
Come al solito.


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