Perché non si fa la...
 
Notifiche
Cancella tutti

Perché non si fa la rivoluzione ?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Perché non ci si ribella contro la dittatura della finanza? Perché non si fa la rivoluzione? Negli anni Sessanta si scendeva in piazza per molto meno e si chiedeva a gran voce un cambiamento radicale del sistema, una rivoluzione appunto. Ora si tace. Si guarda impassibili, demotivati, senza energia il lento defluire degli eventi. Si assiste come spettatori impassibili dinanzi ad una tragedia che ci coinvolge: disoccupazione alle stelle, licenziamenti di massa, precariato a vita.

Ci tolgono i diritti essenziali e le grandi conquiste sociali ottenute dopo una stagione di lotta: il diritto al lavoro, il diritto alla sanità e il diritto allo studio. Tutto questo è messo in discussione perché c'è la crisi, facile pretesto per convogliare risorse pubbliche nella mani dei pochi, dell'élite economica che governa il mondo. Aumenta il gap tra ricchi e poveri e aumenta la disuguaglianza sociale tra chi ha e chi mai avrà.

Ci hanno rubato il futuro, la speranza e la voglia di sognare un futuro migliore. C'è la crisi: un mantra per spiegare la rapina delle nostre risorse e dei nostri diritti.

Mi capita spesso di chiedermi: come possiamo tollerare tutto questo? Come possiamo tollerare che personaggi come John Paulson fondatore della Paulson & Co intaschi in un anno 5 miliardi di dollari (8 mila miliardi di vecchie lire, lira più, lira meno), mentre in Grecia la disoccupazione giovanile è al 51%? Soldi guadagnati strangolando gli stati e i suoi cittadini deprivati delle proprie risorse per far arricchire questi sciacalli. Come possiamo tollerarlo? Come possiamo tollerare che David Tepper di Appaloosa Management, Ray Dalio di Bridgewater Associates e James Simons della Renaissance Technologies abbiano avuto, nel 2010, guadagni personali tra i due e i tre miliardi di dollari?

Come possiamo tollerare che lo scorso 15 maggio un solo investitore, tale Kenneth Dart, abbia incassato 400 milioni di euro (quasi 800 miliardi di vecchie lire, più o meno lo stipendio mensile di circa 400mila operai) dalla Grecia, ovvero uno Stato dove, secondo l'Unicef, ci sono 400mila bambini sottonutriti?

Perché dobbiamo continuare a dissanguarci, lavorare 5 anni in più, rinunciare a 18mila posti letto nella sanità pubblica, a veder chiudere migliaia di scuole, di asili nido, di università pubbliche, per regalare i nostri soldi a questi avvoltoi?

Perché non ci si ribella a questa dittatura della finanza, a questo precariato irrazionale, a questo sistema immorale e criminale?

Il discorso è complesso e lungo, ma posso provare ad offrire, più che risposte, stimoli di riflessione.

Innanzitutto non ci ribelliamo perché non sempre queste cose le conosciamo: avete mai sentito parlare in tv di John Paulson, un uomo che da solo, strangolando gli stati, guadagna 8 mila miliardi di vecchie lire in un anno? Avete mai sentito parlare di Kenneth Dart un esiliato fiscale degli Stati Uniti (non paga tasse e nessuno può farci niente) che ha chiesto e ottenuto in un solo giorno dalla Grecia, mentre il paese muore, lo stipendio mensile di 400mila operai? Avete mai sentito parlare di David Tepper, di Ray Dalio o di James Simons i cui guadagni personali oscillano tra i due e i tre miliardi di dollari ogni anno, ovvero quanto una finanziaria lacrime e sangue? Da dove credete che arrivino i loro immorali guadagni? Dalle nostre tasse, dai nostri sacrifici, dalle nostre lacrime amare. Quale TG ve ne ha mai parlato? Quale TG osa far vedere le loro facce e raccontare le loro storie, che poi sono i nostri soldi? Sappiamo tutto del nuovo amore di Belen, della sua farfalla e dei suoi capricci, ma non sappiamo niente di chi ci ruba il futuro, di chi ci dissangua, di chi ci obbliga a lavorare 5 anni per farli arricchire.

Sono invisibili, assenti e fugaci. È questo il nuovo volto del potere.

È dall'invisibilità che trae la sua forza: contro chi ti ribelli? Contro le banche? E cosa fai? Chiami una banca e ti scagli contro un operatore precario e mal pagato di un call centre? Contro chi te la prendi? Contro gli Hedge Fund? Il nuovo potere che si affaccia nelle nostre vite sotto forma di Spread, di Mercato, di investimenti, di tecniche finanziarie, non ha un volto umano, ma è indecifrabile e invisibile.

Sino a qualche decennio fa la forza del potere era data dalla visibilità. Il capitale era inchiodato al suolo con le sue fabbriche e ad esse era ancorato il lavoratore. La fabbrica fordista era il simbolo di oppressione, ma anche di sicurezza. Quel luogo era, come Bauman sottolinea, per padroni e operai un luogo di interessi comuni, era la dimora di entrambi, il "loro habitat comune, al contempo campo di battaglia per una guerra di trincea e casa naturale di sogni e speranze".

Ora l'economia si volatilizza, viaggia liberamente da uno Stato ad un altro, imponendo le sue leggi e direttive, la sua logica e la sua ideologia. Non importa il colore del governo, centro destra e centro sinistra non fanno grande differenza (tranne sui valori del vivere civile e sui diritti) poiché ogni stato è schiavo delle decisioni politiche ed economiche prese altrove. Il governo diventa l'esecutore materiale di scelte prese lontano dalle telecamere e dagli interessi dei cittadini. Lo stato si riduce a mero commissariato di polizia la cui funzione è mantenere l'ordine sociale per permettere ai mercati di agire indisturbati.

Contro chi ti ribelli allora? Contro chi scaglia la tua frustrazione, la tua rabbia e il tuo malcontento? Nelle dittature classiche, quelle del manganello e delle purghe, l'effige del potere era ovunque, dalle scuole alle monete, dalle strade alle strutture pubbliche. Tutte portavano il simbolo del potere che traeva la sua forza dalla visibilità.

Oggi, al contrario, la vera caratteristica del potere è la fuga, la capacità di evasione e di non essere identificabile. Ecco allora che subentra la rassegnazione, la frustrazione, l'incapacità di reagire e sognare. Un'intera generazione senza speranza, senza futuro, senza fini e senza sogni. Ecco qual è la cosa peggiore di questa crisi artificiale: ci hanno rubato il futuro e la voglia di lottare e sognare un futuro migliore. Ce lo hanno rubato perché il futuro neanche riusciamo ad immaginarlo, si vive per l'oggi, non per il domani, si vive nel precariato, nel tirare a campare senza prospettiva di un cambiamento.

Durante una dittatura vecchio stampo, sogni che il tiranno cada, sai che dietro quella caduta, quella statua dell'oppressore che brucia in piazza, c'è la tua rivincita, ti aspetta un futuro migliore. Lotti perché il tuo sogni si avveri. Lotti perché credi in un futuro migliore. Lotti perché hai un sogno: una vita senza il tiranno. Ora che sogniamo? Che cada la statura di John Paulson? O quelle di David Tepper, di Ray Dalio o di James Simons? Ora non puoi sognare che cada ciò che non conosci ed è per questo che non riesci ad immaginarti un futuro migliore. Per questo non riusciamo a fare una rivoluzione: non sappiamo cosa sovvertire.

Massimo Ragnedda
Fonte: http://notizie.tiscali.it
Link: http://notizie.tiscali.it/socialnews/Ragnedda/4083/articoli/Crisi-e-dittatura-della-finanza-perch-non-si-fa-la-rivoluzione.html
1.08.2012


Citazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
 

Tutto vero ...

Ma per l'Italia il problema principale è un altro.

Ed è il fatto che non esiste nè un partito nè una organizzazione rivoluzionaria ... degni di questo nome ...

In verità, in Italia non esistono più nemmeno i riformisti ... e tutte le riforme proposte sono in realtà controriforme ...

In Grecia, Spagna, Portogallo, persino in Francia ed Inghilterra, esistono sindacati che indicono scioperi VERI ... poi non è che siano rivoluzionari e giustamente vengono pure seriamente contestati nelle piazze ... ma nelle piazze appunto ci stanno .... da noi, salvo rarissime eccezioni e nemmeno tutte positive, nemmeno questo ...

E allora, come fai a fare la rivoluzione ?

Quando poi scoppiano non le rivoluzioni ma i "riots", cioè le rivolte piccole o grandi ... che comunque di qualunque rivoluzione sono il necessario preludio .... basti pensare ai No Tav, ai Forconi siciliani, ai pastori sardi, alla campagna contro Equitalia ... ma anche agli scontri romani del dicembre 2010 e dell'ottobre 2011 .... e, tornando indietro, anche a Genova 2001 ..... è tutto un coro, persino in ambienti "alternativi" ed a volte financo sedicenti "antagonisti", di "condanna della violenza", di ricerca di improbabili "infiltrati" ec. ecc. ecc.

Lo diceva Mao ( ma anche Mazzini, per chi non ama iconografie marxiste) .... "la rivoluzione non è un pranzo di gala, non si fa con eleganza e cortesia" ....

Ripeto dunque ... come fai - in questa situazione - a fare la rivoluzione ?

O anche solo una opposizione sociale determinata a chi ci governa ?


RispondiCitazione
peronospora
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 256
 

perchè non abbiamo i coglioni

anche se è reato dirlo me ne sbatto


RispondiCitazione
illupodeicieli
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 760
 

Non si fanno rivoluzioni qui ma mi pare neanche altrove. I famosi indignati mi sa che ,seppure fermi o al massimo attivi nel lanciare oggetti, non hanno un programma: non c'è una persona o più persone che incitano e invitano ad andare nel tale palazzo , occuparlo, e mandare via chi c'è dentro. Al più possono dire andiamo da qui a lì ,e poi ci sarà un discorso (vuoto, aggiungo io). Quindi non c'è un programma ,anche di massima, sennò è dittatura, che preveda almeno dei punti fissi, validi per tutti o per la maggior parte delle persone (il che non significa,automaticamente, che sia un programma giusto o il migliore in assoluto). Quanto ai tizi,sconosciuti ai più, se anche in quel caso ci fosse un partito con le famose guardie ,siano esse padane o della rivoluzione, e anche lì durante una manifestazione si dicesse, mostrando il viso di questi sciagurati e debosciati , e fornendo una piccola traccia di dove sono, che su questi c'è una taglia, se si invitassero hacker a rubargli i soldi (che poi sono nei paradisi fiscali questi soldi, questi bit), si avrebbe forse il risultato che ne itg ne parlerebbero, se non altro perchè arrestati per istigazione al reato di rapimento o omicidio. Certo che anche se ne parliamo le cose,senza veri programmi non cambiano: un modo può essere di avere un mercato autonomo dove costoro e quelli come loro, non possono entrarci: un'economia diversa,nel senso di basata su altro, magari sul concreto, su beni e servizi, ma non sulle speculazioni. E io che ero fermo a quelli che giocavano sulla valuta, mentre questi operano in maniera diversa, su cose che non capisco ma i cui effetti,come tanti, subisco.


RispondiCitazione
peronospora
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 256
 

Io fotto te, tu fotti me e loro ci fottono entrambi.
Questa è la società in cui viviamo.
Forse prima di parlare di rivoluzioni sarebbe meglio che ci guardassimo un pochino dentro, cercare di capire che c.... vogliamo veramente


RispondiCitazione
Condividi: