Pinocchio e le pere...
 
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Pinocchio e le pere: il petrolio spiegato ai politici.


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Parlando di petrolio, certe volte si dice che abbiamo consumato circa la metà delle riserve esistenti e per spiegare il problema si fa l’esempio di un bicchiere che potrebbe essere visto come mezzo pieno o mezzo vuoto. La reazione è spesso non proprio quella giusta, specialmente da parte dei più ottimisti. “Se il bicchiere è ancora mezzo pieno,” ci si sente rispondere, “vuol dire che ancora di petrolio ce n’è, e allora qual è il problema?”

Questo è un atteggiamento tipico dei politici, per i quali l’orizzonte temporale considerato non va oltre le prossime elezioni, che si sentono tranquillizzati dal fatto che per quella data fatidica il petrolio non sarà ancora finito. In effetti, si sente dire spesso che “ai ritmi di consumo attuali, le riserve dureranno ancora 40 anni” il che, evidentemente, sembrerebbe non porre problemi a quelli di noi (non solo politici) che non sono più proprio imberbi.

Invece, le cose non stanno così. Il problema con il petrolio c’è, ed è grave. E’ il paragone con il bicchiere che non è quello giusto. Se pensiamo a un bicchiere pieno di birra, il primo e l’ultimo sorso sono la stessa cosa; è sempre la stessa birra, finché ce n’è. Ma per il petrolio le cose sono diverse e, se vogliamo fare un esempio semplice per spiegarle, dobbiamo pensare piuttosto alle pere di Pinocchio.

C’è un punto nella storia in cui Geppetto offre tre pere a Pinocchio. Prima di mangiarle, Pinocchio se le fa sbucciare e non mangia i torsoli. Dopo un po’, però, si accorge di avere ancora fame. Dato che non c’è altro da mangiare, non gli resta che attaccarsi alle bucce e ai torsoli.
Allora, bucce e torsoli li possiamo certamente definire “pera,” se vogliamo. Non è detto, però, che siano altrettanto buoni degli spicchi ben tagliati e sbucciati. Il problema del petrolio è tutto qui: il petrolio “buono”, quello fluido e facile da estrarre e raffinare, è finito o sta finendo. Quello che resta sono bucce e torsoli, petrolio viscoso, pieno di zolfo e difficile da estrarre e raffinare. Non è che non ci sia più petrolio, ma le cose non sono più come prima. E si va sempre a peggiorare: i problemi non aspettaranno 40 anni per arrivare, stanno già arrivando.

- Vedi dunque, - osservò Geppetto, - che avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi né troppo sofistici né troppo delicati di palato. Caro mio, non si sa mai quel che ci può capitare in questo mondo. I casi son tanti!...

Ugo Bardi
Fonte: http://petrolio.blogosfere.it/
4.05.06


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Pure la considerazione "ai ritmi di consumo attuali" merita qualche considerazione. Si dice sempre il bicchiere mezzo così o mezzo colì, ma ci si dimentica che dal bicchiere si beve. Il fatto è che la domanda di petrolio è in costante crescita qundi l'ipotesi "ai ritmi di consumo attuali" perde di significato e risulta essere una "manipolazione" (in buona o in cattiva fede) fatta da parte di persone che non vogliono vedere il problema.

Fatto è che alcune nazioni che hanno giacimenti petroliferi hanno avviato o stanno avviando la statalizzazione di tali giacimenti (mi riferisco in particolare al Venezuela ed alla Bolivia) considerando che il petrolio è ormai diventato un bene di lusso.


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Paxtibi
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Post: 10
 

Serve a tenere il prezzo alto e a fornire una scusa plausibile per le guerre in medio oriente.

http://www.radford.edu/~wkovarik/oil/3unconventional.html

http://tinyurl.com/fdcv3

http://www.bgs.ac.uk/falklands-oil/prospects/prospects_tr_il.htm

Piuttosto, ecco perché le energie alternative non raggiungono il mercato:

http://www.switch2hydrogen.com/

Instead of moving forward with our research, 100% of our time and money is now being spent on fighting a legal battle with the U.S. Government.
Some time ago, the CPSC (Consumer Product Safety Commission) recruited the SWAT team and other Government agencies to raid our facility confiscating all papers, plans and computers.
They are attempting to block all sales and use of the chemicals used in our Hydrogen storage system.
The materials in question are common Oxidizers and have never been illegal to own or purchase and are not even classified as hazardous materials.
They are also attempting to block all sales and ownership of oxidizer chemicals, and a wide variety of other substances that will actually make it illegal to own a chemistry set.


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illupodeicieli
Prominent Member
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Post: 760
 

anche per noi ,in Italia intendo dire, ci vorrebbe un porgetto simile a quello che cercherà di attuare la Svezia: liberarsi del petrolio.
certo che i politici e i loro amici non riceveranno più oboli e mazzette dai petrolieri.
nel nostro paese ci sono campi per coltivare le piante che ci forniranno il combustibile,o almeno una parte di quello che consumeremo.
solo che anche per le energie alternative,come quelle eoliche ad esempio, c'è il solito discorso: va bene ,facciamole, ma non quì perchè deturpano l'ambiente.
la solita minestra insomma.


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Anonymous
Illustrious Member
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Post: 30947
 

Il problema vero, la radice è che petrolio significa il mezzo attraverso il quale sono stati costruiti gli ultimi 150anni di storia e progresso.Lo sviluppo della società del capitale e del benessere lo si deve solo ed esclusivamente al petrolio.
Immaginiamo che per una settimana non si usi petrolio o gas.
Non si fermerebbero solo le auto, ma tutto.Elettricità,industrie,comunicazioni apparati militari. Tutto! In un panorama buio ed irreale.
Tutto significa ripiombare di colpo nel medio evo.
In ogni angolo del globo!
Il nucleare non potrà mai compensare il petrolio.
Quindi il futuro,la vera svolta è cominciare fin d'ora a riflettere su di un alternativa valida che sostituisca il petrolio.
Altrimenti si ripiomberà nel medio evo, alle signorie.
E se guardiamo e valutiamo le scelte delle elite(ricchi sempre più ricchii e poveri sempre più poveri),il viatico è quello.
La poca energia alternativa disponibile e le scarse risorse in mano ai pochi, mentre i più dovranno scannarsi per un tozzo di pane!


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PAP8
 PAP8
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Registrato: 2 anni fa
Post: 1
 

Non avete ancora citato il vero problema del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: l'economia.
Il bicchiere non è stato bevuto sempre con la stessa velocità. Anno dopo anno si sono aggiunte nuove cannucce che aspiravano quella maledetta ma preziosa acqua e stanno continuando ad aumentare. E' importante sapere quanto petrolio rimane, ma è più importante sapere fin quando sarà economicamente sfruttabile.(FIN QUANDO CONVERRA' ESTRARLO)
Per la legge di mercato se l'offerta non riesce a coprire l'aumento della domanda il prezzo sale. La VELOCITA' di crescita dell'offerta prima o poi non ce la farà a star dietro alla VELOCITA' di crescita della domanda, quindi il prezzo sarà destinato a crescere. (Parlo al futuro perchè non voglio fare ipotesi sul presente) Ad un certo punto il petrolio non sarà più economicamente vantaggioso (ben prima che finisca!) rispetto a tutte le poche alternative che ci sono. Smetteremo di estrarlo e nel frattempo i petrolieri si saranno trovati un'altro oligopolio da gestire.

Vi consiglio questi articoli di un professore universitario di Firenze. Chiaritevi.... o confondetevi le idee:

IL DIBATTITO SULLE RISORSE PETROLIFERE MONDIALI http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/cicaleeformiche/cicaleeformiche.html

L’ASINO CHE AVEVA IMPARATO A NON MANGIARE: CONSIDERAZIONI SUL MERCATO PETROLIFERO MONDIALE
http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/asinopetrolifero/asinopetrolifero.html


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