Populismi e questio...
 
Notifiche
Cancella tutti

Populismi e questione di classe


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

[Il contributo del nostro lettore intende essere una risposta alla recensione, apparsa qui, di Alessandro Barile all’importante libro di Carlo Formenti La variante populista (Derive Approdi, 2016), e al libro stesso.]

Secondo lo storico Dror Wahrman, la “classe media” non sarebbe che un artificio retorico[1], un espediente inventato dai politici wigh nell’Inghilterra dell’Ottocento per allargare la propria base elettorale.

L’invenzione della classe media

Gli anni sono quelli attorno al 1820, nel parlamento inglese si discute della possibilità di riformare la legge elettorale.

Il dibattito è polarizzato tra conservatori (tory) e radicali: i primi sostengono il diritto a governare delle classi alte, i secondi rivendicano il suffragio universale maschile. Entrambi elaborano le proprie analisi servendosi di uno schema duale, che riduce le classi sociali a due: classi alte e classi inferiori.

I liberali, che fino al 1868 erano chiamati wigh, sono stati estromessi dal governo nel 1794, la polarizzazione del dibattito tra tory e radicali li stritola e sembra non dar loro vie d’uscita. In questo contesto cominciano a fare appello a quella che definiscono “classe media”, sostenendo la necessità di una riforma elettorale che, pur non introducendo il suffragio universale maschile, dia spazio politico ai gruppi sociali che hanno guidato il rinnovamento economico della Gran Bretagna durante la Rivoluzione industriale.

La nuova descrizione sociale elaborata dai wigh, basata su tre classi, a molti pare plausibile: sembra accogliere i mutamenti socio-economici che in quegli anni sono sotto gli occhi di tutti. Dal punto di vista sociologico, però, è largamente imprecisa, né alcun capo wigh si curerà mai di dare una descrizione dettagliata di ciò che intendesse per “classe media”. Per loro fu fondamentale far credere che questa classe esistesse, non spiegare come si fosse formata e come fosse composta.

Così, gli sforzi dei wigh si concentrarono nel dimostrare che la classe media fosse caratterizzata da connotazioni etiche positive, la descrissero come la più onesta, moralmente sana, saggia, laboriosa e dinamica. Di conseguenza loro, che si proponevano di rappresentarla, erano portatori delle stesse caratteristiche e la riforma elettorale che proponevano era la più saggia e onorevole, proprio come la classe alla quale volevano dar voce.

Quella che i wigh stavano costruendo non era un’analisi dettagliata della realtà sociale britannica, ma un’immagine retorica convincente e plausibile, in grado di aumentarne il sostegno elettorale.

Una narrazione che gode ancora oggi di una certa forza, e che, dalle nostre parti, si è particolarmente affermata tra la fine degli anni Settanta del Novecento e i primi anni del nuovo secolo, un periodo durante il quale anche molti lavoratori salariati hanno dismesso le vesti proletarie per indossare quelle del ceto medio. Paradossalmente, ai nostri giorni, questa narrazione è messa in crisi dalle politiche e dalle ideologie degli stessi eredi di coloro che l’avevano creata, oltre che dalle contraddizioni interne al capitalismo contemporaneo.

CONTINUA QUI https://www.carmillaonline.com/2017/02/03/populismi-questione-classe/


Citazione
Condividi: