Propaganda = guerra...
 
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Propaganda = guerra delle... parole! Come difendersi?


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2207
Topic starter  

https://www.youtube.com/watch?v=siQ3vEWSYkM

Parole, parole, parole... cantava Mina.

Una canzone che più di ogni altra descrive in modo perfetto l'attuale fase di guerra civile, fase in cui dominano le pubbliche relazioni, cioé la propaganda.

Pensiamo solo alla categoria "asintomatico" che in medicina NON ESISTE. Esiste "portatore sano" ma non ne sentiamo mai parlare, perchè? Semplice perché nella guerra delle parole una vittima mediatica è la parola "sano" che deve sparire dal linguaggio comune a costo di rivoluzionare completamente "solo" la base concettuale per cui esiste la medicina! Da questo esempio capiamo l'importanza di combattere le parole con le parole, non con i ragionamenti.
 
Bene, quanti hanno elaborato una contro-propaganda? Non ci avevate pensato, eh?

Eppure se voleste essere efficaci nel ribattere alla "volontà vaccinista a tutti i costi" di chi "perché la responsabilità..." e poi "vi costringeranno, he, he, he!", nello stile "stai sereno Letta", la contro-propanda diventa uno strumento imprescindibile, per non restare senza parole e quindi impossibilitati a dire il nostro "No!" convinto e motivato.

Regola AUREA: la propaganda (che è l'arte dell'uso strumentale delle parole) non si combatte con la logica o la ragione, perché è la difesa dell'assenza della logica e della ragione per antonomasia.

Al solito il mio demone mi aveva proibito di parlarne fino a tempo debito. Bene, quel tempo è arrivato, ma non chiedetemi perché, non lo so! Seguo i dettami e cara grazia che a ben vedere, se dovessimo basarci sulla carta stampata o (peggio!) "la libera sovranità digitale" che non abbiamo nemmeno in area NATO (QUI - a proposito, grazie @PietroGE) figuriamoci come singoli cittadini di sta fesseria di paese, direi che saremmo già belle che "fritti-fritti". 😏 

Allora, primo passo. Sono un SiVax e sono "SI" a tutto quanto desiderate, MA...

Non gratis e a prescindere, non sono così FESSO! A ogni concessione deve corrispondere una ragione tanto più solida quanto più viene concesso.

Allora: quanto c'è da fidarsi di queste pratiche vaccinali di ultimo grido?!

Già a questa opposizione vedremo vacillare il 99,9% dei "provax mRNA" anche se ribatteranno prontamente che "però...". Ma non serve a quello, serve a creare l'indispensabile terreno di scontro che non deve essere quello scelto dalla propaganda avversaria, se no giocheremo con il lessico sbagliato (quello del nostro avversario che non è quasi mai il nostro interlocutore ma i professionsti di pubbliche relazioni dietro le parole dettate dai media) che ne siamo coscienti oppure no (quasi sempre NO!).

Infatti il "provax mRNA" (che è un fedele -incosciente di esserlo- di una nuova religione scientista) non sta difendendo se stesso o il bene comune, sta difendendo una propaganda e non possiamo (per le leggi ferree emotive soggiacenti coinvolte) in alcun modo dirglielo direttamente. NON CI PROVATE NEPPURE. Se ci arriva da solo (e si rende conto di essere solo votato a una causa di fede) va benissimo, ma non possiamo fare affermazioni dirette a sbugiardarlo. Uno dei dogmi portanti delle relazioni lessicali efficaci è il distacco dalla volontà di rivalsa che ci accompagna e che dobbiamo ogni volta combattere dentro di noi, il "ti ho beccato bastardo!" che trasforma inevitabilmente il dialogo in netta e insanabile contrapposizione partigiana. Se il nostro interlocutore invece vi rimane impigliato (nel tentare di sbugiardarci) sarà di fatto in nostro potere finché ci rifiuteremo di fare altrettanto e a quel punto è obbligatoria una sana ed etica dialettica che riporti il dubbio nel dialogo, aiutando il nostro interlocutore ad uscire dalla sua posizione (incosciente) di fede, SENZA SUGGERIRE LE RISPOSTE!

Quindi, vediamo a questo punto una posizione di contro-propaganda possibile.

Ricominciamo: sono un SiVax e sono "SI" a tutto quanto desiderate, MA...

1) Non mi fido delle case farmaceutiche. (Perché) Ci sono solide ragioni per non fidarsi anche se: la massa si sta fidando, i governi si stanno fidando, gli enti preposti a sovergliare il loro operato si stanno fidando. Tutto ciò che sappiamo sui nuovi vaccini ce lo dicono le case farmaceutiche.

2) Non credo che un vaccino ci salverà. (Perché) Non penso rappresenti un arma adatta a combattere questo agente patogeno come non lo è per l'influenza.

3) Non penso che un virus si possa sconfiggere. (Perché) Come il raffreddore che mai abbiamo sconfitto, rimarrà a prescindere anno dopo anno per sempre.

4) Mi affido alle cure che hanno funzionato. (Perché) E' la vigile attesa imposta dal nostro governo il problema di un agente patogeno che richiede cure immediate fin dalla prima fase, cure buone a ridurre la possibilità di morire. Poi la morte può sopraggiungere lo stesso, ma tanto nemmeno il vaccino la scongiura.

5) ... decidete voi la vostra linea di condotta, ma...

Vi ricordo che la propaganda non può funzionare se non sa contro cosa deve combattere, con quali parole deve agire, anche se può di fatto spingere chiunque a credere qualsiasi cosa. Vi è quindi una latenza, un ritardo di azione, tra l'impostazione della guerra di parole e la contro-offensiva che ci mette (per fortuna) in una posizione di forza. Saperla sfruttare significa impostare ogni volta un dialogo NUOVO, di fantasia, che mira a spiazzare l'interlocutore (inconsapevole) e basato certamente sulle nostre conoscenze ma MAI per sbattergliele in faccia direttamente.

Infatti nella pratica è anche opportuno non accendere noi il dialogo (se possibile) ma aspettare pazientemente di venire interrogati, in modo da dominare il discorso senza apparire come saccenti che lo vogliono dominare a tutti i costi e per partito preso (cioé senza adirire alla maschera con cui ci descrive la propaganda). Se lasciamo che sia il nostro interlocutore a chiedere cose del tipo "vieni a vaccinarti?" oppure "quando farai il vaccino?" o ancora "dove ti sei vaccinato?" o ancora qualsiasi affermazione chiaramente fideistica e conseguente a un indottrinamento propagandistico (tipo gli slogan "come natura crea") che non fa solo a pugni con il buon senso minimo o la realtà e la logica, ma soprattutto con il nostro sistema emotigeno (cioé ci stimola a salire sul ring per fare a pugni con questa realtà dura) di nuovo ci metteremo in una posizione (colloquiale) iniziale di forza e dopo resistere alla tentazione di menare pugni sarà più facile.

Siccome avremo a che fare con il 99.9% delle volte con incoscienti anche molto intelligenti (l'intelletto si vince facilmente con la furbizia) non abbiamo la possibilità di dirlo, ma abbiamo il dovere di permettere che il nostro prossimo se ne renda conto da solo. Ricordate che pure LUI ci disse: siate astuti come serpenti e puri come colombe (Matteo 10,16). Se lo dice LUI...


Citazione
magliette.fun
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 19
 

GLI STUPIDI NON SI RIESCONO AD AMMAESTRARE ed infatti nessuno ha mai visto un gallo o una gallina lavorare al circo. Nel circo invece lavorano GLI INTELLIGENTI che grazie alla loro intelligenza vengono ammaestrati e direzionati a fare quello che vuole il padrone che poi si compiacerà con loro.

E se nelle persone fosse la stessa cosa? Forse si, e basta guardare come la gran parte di coloro che ritengono di amare gli animali e vorrebbero chiudere i circhi sono spesso accaniti sostenitori degli acquari e del loro ricreare l’ambiente naturale dove vengono rinchiusi pesci che non vedranno più il mare.

D’altra parte se chiediamo ai pesci: “com’è’ l’acqua? loro risponderanno: “quale acqua?”


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Simsim
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 194
 

Tutto vero. Presuppone peró un livello di distacco molto complicato da raggiungere e mantenere. Io lo trovo qui e lí, ma come giá scrivevo sotto un tuo altro post, dipende molto dallo stato d´animo del giorno. A tal riguardo, ho capito che col tempo arriveró ad applicare un decalogo ferreo di cose da fare e non fare assolutamente. E comincio anche a capire il motivo di fondo dell´ascetismo come stile di vita, non tanto come isolamento fisico, ma come isolamento intellettuale.


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