Notifiche
Cancella tutti

Protezione Virile:


Mari
 Mari
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3691
Topic starter  

Protezione Virile: perché i potenti hanno bisogno delle prostitute?

12 febbraio 2010

Ecco, per esempio quando leggi questa intercettazione: "Sono Guido, buongiorno...Sono atterrato in questo istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse...Io verrei volentieri, una ripassatina". Ecco, proprio quando leggi queste parole: come mai non ti viene mai in mente che si riferiscano a una "massaggiatrice di mezza età", come ha provato a spiegarci con la sua proverbiale genialità inventiva Silvio Berlusconi? Perché resti perplesso quando Bertolaso ti racconta di "una grande professionista che mi aiutava a risolvere quell’enorme stress dal lavoro che facevo?".

Perché persino il nome dell’imprenditore che fa da intermediario – Anemone – assume una sonorità da teatro plautino, una suggestione da tragedia greca, da maschera grottesca? Poi di contorno arrivano altre figure mitologiche: le brasiliane, le vergini rallegratrici, persino qualche mediatrice che riaffiora dall’immaginario arcaico del Cacao meravigliao.
Se quello che i magistrati ipotizzano fosse vero, se le risate sciacallesche sulle macerie e sui cadaveri non sono un incubo, la domanda che ritorna, ancora una volta è: perché il potere ha questo frenetico bisogno di infilarsi dentro il letto del sesso mercenario?

C’è qualcosa che si ripete sempre uguale, da qualche anno a questa parte: donne pagate, donne offerte, donne (ma se serve anche trans e uomini) usate come benefit, come antistress, come carne da macello.

Inchiesta di Vallettopoli, anno di grazia 2006. Un certo Giuseppe chiama il portavoce del ministro degli Esteri: "Ti mando Stella: piccola ma carina. Compatta. Come una Smart. 22 anni. È roba fresca”. Altra telefonata. Il direttore delle risorse umane della Rai, Giuseppe Sangiovanni parla di Maria Monsè: "Una bella porcella".
E poi la trans Natalie che racconta gli incontri di Piero Marrazzo con Brenda: "Era una cosa a tre, io non andai".

Estate 2009, il sistema Tarantini. Dalle indagini risulta che una escort Terrì De Nicolò, è pagata per prostituirsi con gli amici di "Gianpi". Sia con il vicepresidente della regione Puglia Sandro Frisullo (di centrosinistra) sia a Palazzo Grazioli. A Frisullo la casa la offre – gentilmente – un collaboratore: un territorio amico. Negli altri casi ecco i centri benessere, che diventano subito le nuove oasi ristoratrici della contemporaneità.

È un cerchio strano che si chiude ogni volta. Il tarantinismo, ben prima di Patrizia D’Addario (leggersi il suo Gradisca, presidente per credere) restituisce una nuova vita alla figura del procacciatore, e all'idea della preda sessuale che viene consegnata al sovrano già doma. Allora la prima domanda che ti fai è: perché i potenti ci dovrebbero stare? Quale bisogno soddisfano, e quale debolezza scandagliano le arti dei procacciatori? Molti ripetono l’argomentazione difensiva prediletta: "Ma come! Sono uomini così belli e desiderati, che bisogno hanno di una prostituta?".

E invece un bisogno c’è. Hai sempre fretta, sei terribilmente stressato, hai pochi tempi morti nell’agenda del palmare. Devi riempirli appena si liberano. Non devi lasciare tracce. Non devi avere implicazioni sentimentali, strascichi. Non devi accendere una relazione con una figura autonoma, che confligge con la famiglia di riferimento, che spesso – anche in contemporanea – deve essere impegnata nella rappresentazione della drammaturgia istituzionale.

Escort è una parola più comoda, asciugata al senso etimologico: la scorta, l’estrema protezione del segreto, la corroborazione curativa del corpo. Non più il corpo del politico, il sottosegretario, il presidente. Ma il capo, il sovrano che deve ristorarsi.
Se è così, però, il capo-semidio, non può sporcarsi le mani con il denaro. Non può distruggere il sogno mettendo mano al portafoglio. Il ruffiano che paga, diventa essenziale perché cancella la traccia e il senso di colpa.

Perché ricostruisce l’illusione del dono sessuale-votivo offerto al principe in virtù del suo carisma. La Protezione virile si sostituisce a quella civile. Meno male che ci sono le intercettazioni: ancora per un po’ Anemone resta un cognome, e non un mito.

Da il Fatto Quotidiano del 12 febbraio
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2437188&yy=2010&mm=02&dd=12&title=perche_i_potenti_hanno_bisogno


Citazione
Eli
 Eli
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 17
 

Bell'articolo, condivisibile in toto, anche nello stile letterario.
Occorre anche ricordare la telefonata di Papino il Breve ad Agostino Saccà, in cui Papi lo ringraziava per "le donne per il morale del capo". La telefonata è tutt'ora su You-Tube.

http://www.youtube.com/watch?v=654E4xfN1j0


RispondiCitazione
GRATIS
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 102
 

....perché il potere ha questo frenetico bisogno di infilarsi dentro il letto del sesso mercenario?

Perchè si credono delle star fascinose (anche se dal punto di vista sex-appeal e del phisique du rol rappresentati meglio da Veltroni che da Clooney)
Perchè si credono potenti - anche se sono semplicemente portaordini o "sbottonavrachetta" (come diciamo a Napoli) di coloro che li collocano e li manovrano
Perchè sono costretti a reprimere e controllare continuamente i propri istinti, tanto nelle occasioni ufficiali (pallose e scontate) che nei rapporti "di lavoro" (falsi e stressanti) quanto persino nelle abituali frequentazioni del "giro" cui appartengono (banali e conformisti)
Perchè l'adrenalina del potere non sempre si scarica con sani amplessi domestici e nemmeno con una sveltina da ufficio
Perchè sono per lo più mediocri corrotti e vigliacchi.
Perchè ogni tanto si rendono intimamente conto di non valere un cazzo.
Ce ne sono tante altre di ragioni, più o meno simili che possono star dietro a questo o quell'altro tipo di trasgressione sessuale

Perchè gli uomini politici hanno bisogno di andare a puttane? E dove altro dovrebbero andare?
Ma che retroterra culturale ed esistenziale hanno questi politici? Cresciuti sempre all'ombra di qualcuno, avvezzi fin da ragazzi al compromesso e alla subalternità, sia essa da parrocchia o da sezione o da clan. La loro vita fatta di tappe preordinate, persino la scelta della moglie funzionale al raggiungimento di posizioni vantaggiose. Fa niente se tua moglie è un mezzo cesso insignificante, anzi meglio, così non rischi le corna trascurandola per la carriera
A scuola molto spesso delle mezze tacche, ma magari con una famiglia alle spalle che spiana strade altrimenti impercorribili. Oppure no: provenienza non agiata, rospi ingoiati, mediocrità d'animo, desiderio di rivalsa e ambizione smodata: complesso di inferiorità che si trasforma in megalomania fatta di nulla. La passione politica dura poco se non diventa professione e carriera. Perciò occorre essere furbi, piuttosto che intelligenti; indottrinati, piuttosto che istruiti; falsi, piuttosto che seri; compiacenti, piuttosto che audaci. In essi l'obbedienza diventa autodisciplina
Quando queste premesse si concretizzano nella dimensione del "successo" o del "potere politico", l'individuo che le consegue si cristallizza quasi sempre allo stesso modo. Tutta la propria esistenza deve perseguire il mantenimento dello status in cui ci si trova. Tutto deve essere sotto controllo. Tutto, deve rimanere piatto e adeguato alle esigenze "politiche nazionali" (il che significa del mantenimento ed accrescimento proprio personale potere). Non pensi che se fosse tutto qua il nostro tipaccio, sia che venga dalla gavetta, sia che appartenga al buon sangue, possa rischiare di trovare il tutto maledettamente noioso, poco elettrizzante e poco rispondente alle sue aspettative di partenza.
J. Lennon ha avuto una infanzia triste ed insicura affettivamente. Anche il ministro brunetto, ci scommetterei, ha avuto la sua. Il primo con la musica, il secondo con la politica, hanno riscattato le loro frustrazioni. L'equivalente di brunetto in musica è pupo, l'equivalente di Lennon in politica è Lennon stesso. Quest'ultimo però non è mai stato puttaniere e difatti fra le lenzuola si è fatto liberamente fotografare con sua moglie. Il messaggio palese del bed-in di John e Yoko era un invito all'amore. Quello nascosto era che un uomo politico libero è uno che non può essere ricattato da una foto con una donna sotto le lenzuola. E Lennon era uno che si rendeva conto della manipolazione e dei ricatti della politica, come Pasolini, del resto. Troppo integri e pericolosi entrambi
L'uomo politico incastrato in una suite con una o più mignotte non è solo un personaggio abituale dei film di mafia e spionaggio.
Lo scandalo sessuale è il più usato da chi agisce per condizionare ricattare o distruggere una politica. Non è difficile incoraggiare un politico corrotto a concedersi situazioni "gelatinose" e tanto meno a documentare certi incontri. Un "favore erotico" molto spesso rappresenta una ricompensa ancora più appagante del denaro, e quanto meno un necessario corollario all'arricchimento. Nel sesso mercenario l'uomo di potere può dar libero sfogo alle sue debolezze e perversioni, può usare il linguaggio che più gli aggrada, può giocare, fantasticare, senza paura di essere vulnerabile.


RispondiCitazione
Condividi: