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10 Gennaio 2014 9:20
Francia. Rabbia ed indignazione per la censura nei confronti di Dieudonnè
di Mauro Indelicato
E’ un comico di origine camerunense, che in Francia fa discutere da parecchio tempo ma anche adesso è al centro dell’attenzione a causa di un grave caso di censura operato personalmente dal Ministro dell’Interno, Manuel Valls.
Valls ha inviato una nota alle Prefetture francesi, intimando loro “per motivi di ordine pubblico”, così è scritto nella nota ufficiale, di vietare gli spettacoli del comico Diedudonnè, accusato di essere antisemita. Nei suoi spettacoli infatti, l’artista ha spesso lanciato messaggi contro il super potere delle banche e della massoneria ed ha apertamente fatto allusioni all’intreccio tra questi poteri e l’ideologia sionista.
Dopo mesi di polemiche, adesso il governo di Parigi attua la censura; troppo importante infatti la popolarità che sta assumendo Dieudonnè, il quale ha anche lanciato una moda, ossia quella del gesto della “quenelle”, “dedicato” ai poteri forti, ed emulato settimane addietro anche dal giocatore Nicolas Anelka durante l’esultanza di un suo gol.
Gli spettacoli di Dieudonnè hanno sempre il tutto esaurito, il comico è diventato un idolo ed un punto di riferimento per molti francesi e dunque, la censura operata dal ministro dell’interno ha suscitato un’ondata di proteste. La prima si è avuta a Nantes, città dove due giorni addietro doveva tenersi un suo spettacolo, annullato su ordine della Prefettura un’ora prima dell’inizio. Gli spettatori, già assiepati in platea, hanno protestato vivacemente e non solo per l’aver perso il biglietto, ma per denunciare una clamorosa censura.
“Mi dicono che questo è uno spettacolo che incita all’odio ed al razzismo, guardatemi in faccia: sembro razzista io?” protesta un ragazzo ai microfoni di EuroNews; un altro invece, invoca la libertà di stampa: “Sono venuto qui solo per passare una serata allegra, perchè deve dirlo lo Stato cosa posso o cosa non posso guardare? Dov’è la libertà di stampa?”
La questione comunque, non pare essere destinata a tramontare; il tour di Dieudonnè prevede altri spettacoli in altre città, dove numerosi cittadini sono pronti ad assistere agli spettacoli ed a protestare in caso di ulteriori censure. Tutto ciò, rappresenta un capitolo triste per la storia della democrazia francese; ma di certo, la censura così palesemente e pesantemente applicata, farà crescere la popolarità di Dieudonnè e creerà maggiori conseguenze anche in ambito politico.
10 Gennaio 2014 12:14
Leggete come in tutto il pezzo vanno avanti acriticamente con la tiritera dell'"antisemitismo", quando sappiamo bene che la "quenelle" è un gesto che vuol dire "fotti il sistema". Se poi, in questo "sistema", certi individui (J) sono meglio piazzati di altri, e ci vanno perciò a nozze, è nauseabondo ed intollerabile che perseguitino chi li ha messi a nudo mimetizzandosi dietro le "istituzioni" che occupano abusivamente con la frode e l'inganno sistematico.
10 Gennaio 2014 12:33
Come mai è vietato ingiuriare?
Se io dico a qualcuno che è uno *beeep* commetto un reato e non si solleva alcuno scandalo per questa "ingerenza" o "censura" dello Stato.
Questo accade perché ci sono due valori da tutelare, che entrano in conflitto:
1) la libertà di esprimere le proprie idee;
2) il diritto a non essere ingiuriato.
Si decide, in questi casi, di limitare l'esercizio di un diritto per evitare di intaccare un diritto altrui.
Che cosa genera così tanto scandalo in questo caso specifico?
Io non conosco i testi dello spettacolo di D. e non posso giudicare, ma se effettivamente avessero dei contenuti "fortemente antisemiti", allora sarebbe facile concludere che anche in questo caso ci sono stati due diritti a confrontarsi:
1) il diritto a esprimere le proprie opinioni;
2) il diritto a non essere oggetto di discriminazioni razziali.
Sacrificare in parte il primo in favore del secondo a me non sembra un fatto né scandaloso e né originale...
10 Gennaio 2014 13:09
Come mai è vietato ingiuriare?
Se io dico a qualcuno che è uno *beeep* commetto un reato e non si solleva alcuno scandalo per questa "ingerenza" o "censura" dello Stato.
Questo accade perché ci sono due valori da tutelare, che entrano in conflitto:
1) la libertà di esprimere le proprie idee;
2) il diritto a non essere ingiuriato.Si decide, in questi casi, di limitare l'esercizio di un diritto per evitare di intaccare un diritto altrui.
Che cosa genera così tanto scandalo in questo caso specifico?
Io non conosco i testi dello spettacolo di D. e non posso giudicare, ma se effettivamente avessero dei contenuti "fortemente antisemiti", allora sarebbe facile concludere che anche in questo caso ci sono stati due diritti a confrontarsi:
1) il diritto a esprimere le proprie opinioni;
2) il diritto a non essere oggetto di discriminazioni razziali.Sacrificare in parte il primo in favore del secondo a me non sembra un fatto né scandaloso e né originale...
Diedonné non ingiuria proprio nessuno.
Semplicemente fa quello che fanno tutti i comici: prende in giro qualcuno.
Le sue prese in giro piacevano a tutti, fino a quando non ha iniziato a prendere in giro i sionisti.
Sia mai...
Sacrilegio!