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Razzismo e autorazzismo: due facce della stessa medaglia


MatteoV
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Da una parte la criminalizzazione costante dell’immigrato, considerato incivile e accusato delle più immonde turpitudini, sempre pronto ad approfittare del “buonismo” locale, dall’altro i periodici riti di autoflagellazione al cospetto di potenze economiche straniere, giudicate come il modello da emulare per emendare la corruzione vista come endemica all’indole italiana. Così potrebbe essere riassunta in breve la comune rappresentazione dell’Italia in rapporto agli altri paesi.
Il sistema mediatico diffonde un’immagine ambivalente dello straniero. Per un verso egli è il disperato, senza arte né parte, privo di un codice etico e disposto a tutto, che attraversa il mare mettendo a repentaglio la propria vita pur di approdare sulle coste italiane solo per delinquere; vi è una persistente campagna mediatica che seleziona le notizia su base etnica, mettendo in risalto le cronache in cui l’immigrato compare come l’aggressore e l’italiano la vittima e oscurando quelle in cui avviene il contrario. Questa rappresentazione è penetrata nel senso comune, al punto che ogni notizia di cronaca di questo tipo suscita un forte impatto emotivo e pone il migrante sul banco degli imputati per la sua provenienza geografica. L’“etnicizzazione” della cronaca nera, che non coinvolge soltanto stranieri, ma talvolta anche minoranze autoctone, come i rom, esercita un filtro sulle notizie, cui la percezione ormai alterata del pubblico contribuisce a rinforzare. Quest’ultima, diventa un ulteriore meccanismo di selezione delle notizie, di costruzione di una iper-realtà virtuale e di esclusione di fatti (censurati dai media o dalla psiche del destinatario) non funzionali a questa costruzione. Una simile rappresentazione genera una sedimentazione di impulsi virtuali che impattano in modo immediato sul pubblico impedendo una disamina lucida dei fatti e una interpretazione razionale della realtà sociale. Il terrorismo è concepito come esito dell’“islamizzazione”, ovvero del diffondersi di immigrati di religione musulmana, la criminalità come effetto del flusso migratorio, escludendo le dinamiche dei gruppi sociali, la disoccupazione e i bassi salari come risultato della concorrenza al ribasso dei lavoratori stranieri, escludendo ogni più complessa consapevolezza delle condizioni politiche ed economiche. [CONTINUA]...


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venezia63jr
Noble Member
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Post: 1229
 

Come il crisitianesimo e' stato usato per spazzare via una civilta'( piu' civili si e' e piu' in fretta si sparisce) cosi' l'islam verra' usato per questo periodo storico.
Le religioni sono ideologie che vengono realizzate in terra, se una religione e' debole e non si impone con la forza sparisce e viene perseguitata. Ricordiamoci che constantinopoli e' caduta per colpa di tutti gli europei ( o chi si spacciava europeo) che aiutavano i turchi. Una civilta' la si distrugge dall'interno, prendendone il comando e indirizzando gli atti per il completo sfacelo presentato come civilta'. Le invasioni nella storia si potevano evitare ma se il potere ha deciso che e' giunto il termine il cittadino soccombe perche' schiavo delle leggi, pensate alla nostra storia: garibaldi con quattro gatti sbaraglia l'esercito borbone, l'8 settembre del 1943 si dissolve uno stato lasciando tutti ad arrangiarsi, quindi quello che succede e' voluto e tutti siamo strumenti nelle mani dei costruttori del migliore mondo ideale.


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Famed Member
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Post: 3719
 

Egr. MatteoV,

è dai tempi di quando berta filava che ho ritirato la mia fiducia al "sistema mediatico".


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