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''Ricchi e poveri''


Boero
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Volevo commentare l'articolo di Rino Camilleri apparso su ''la bussola quotidiana'' del 14-3-2016
La parola al Camilleri:

Una sintetica analisi sul versante economico.

di Rino Cammilleri14-03-2016

Povertà

Uno slogan di grande fortuna perché di grande impatto emotivo recita: «Il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% delle ricchezze». È di solito accompagnato da quest’altro: «I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri». Come tutti gli slogan di origine comunista ha grande fortuna presso i preti, perché sembra evangelico. Anche le eresie sembrano evangeliche, da qui il loro successo, di volta in volta, nella storia. Ma non sono evangeliche, perché manca loro il fondamentale requisito della verità. Cioè, sono balle.

La resistenza, nella mente di chi ci crede, alle cifre che dimostrano il contrario è perciò frutto di psicologie non umili (per dire il meno). Gli slogan permettono di sentirsi dei «buoni» che puntano il dito contro i «cattivi», occupazione che, per i frequentatori dei c.d. centri sociali (mera autodefinizione, in realtà sono covi di anarchici) dà senso a un’esistenza che altrimenti non ne avrebbe alcuno. Per certo clero giovane è una sirena fortissima, in quanto consente di consacrarsi alle «virtù attive» a tutto discapito di quelle «passive». Per i digiuni di teologia, traduco: agitarsi di più e pregare di meno, fino a convincersi che una marcia di protesta e/o solidarietà valga, agli occhi di Dio, più di cento ore di adorazione in ginocchio.

E veniamo ai numeri, sia pur convinti che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire: ancora nel 1990 metà della popolazione mondiale viveva con meno di due dollari al giorno; nel 2015 quel cinquanta era sceso al dieci (fonte la Banca Mondiale) e ancora scenderà fino a sparire in breve tempo. Esageriamo? Nel periodo considerato, in Cina la povertà estrema è calata dal 61 al 4%. Ma queste sono cifre, che non servono a niente con chi ragiona (si fa per dire) a colpi di slogan. Sì, perché lo slogan (dal tedesco schlagen, battere, martellare) è un concetto preconfezionato e ridotto in pillole, facile da memorizzare ed assorbire: consente alle menti semplici (e superbe) di credere di aver capito tutto senza bisogno di studiare.

Infatti, la logica (termine che non a caso viene da Logos: sì, proprio quello di san Giovanni evangelista) richiede esercizio, e l’esercizio è fatica. Invitare il pre-logico a guardare le cifre prima di parlare è inutile, perché in lui scatta l’allarme del manzoniano, e ignorante, Renzo di fronte a chi lo vuol fregare col «latinorum».

Ora, per tornare agli slogan di cui dicevamo all’inizio, essi partono da una premessa non detta ma sbagliata: si dà per scontato che la ricchezza mondiale sia una torta precotta, della quale se uno se ne prende mezza agli altri toccano le briciole. Pochi accaparrano troppo, insomma, perciò il problema è l’iniqua distribuzione. C’è una scena famosa de Il dottor Zivago in cui il protagonista torna e trova la sua casa in mano ai bolscevichi: un palazzo di due piani con molte stanze adesso alloggiava centinaia di persone. È la giustificazione che gli viene fornita. Prima ci stava (bene) una sola famiglia, ora ce ne stanno (male) tantissime. Bolscevismo, appunto. Non è giusto che ci siano i ricchi, meglio tutti poveri. Ma questa è ideologia (dell’invidia) nata senza occhi, non economia (Marx, infatti, era un filosofo che si considerava un economista).
Qualunque studente di ragioneria sa che a un ricco (un capitalista, nell’ideologia) non conviene affatto che tutti gli altri siano poveri. Un potente fabbricante di qualunque cosa non può vendere a chi non ha denaro per comprare. Un produttore di semplici asciugacapelli, per esempio, non può contare su acquirenti che non abbiano nemmeno l’elettricità in casa, e non parliamo della cultura necessaria a portare la chioma acconciata.

Perfino nei Paesi di rigida osservanza islamica come l’Arabia Saudita il reddito pro-capite disponibile è perciò alto, e le abissali differenze tra nababbi e cammellieri sono dovute all’ideologia, appunto, in questo caso religiosa. Quando Saddam invase il Kuwait i tiggì mostravano scene strazianti di kuwaitiani che fuggivano, le donne in chador, gli uomini in kefiah, al volante di Volvo che un occidentale medio non avrebbe potuto permettersi. E, oggi, un amico che lavora nel Bahrein mi parla di condizionatori d’aria «da aperto», che refrigerano la gente nei bar mentre la temperatura tocca i cinquanta gradi.

L’uomo più ricco del mondo vende computer, roba che non costa affatto poco; ed è suo interesse (materiale) che ce ne sia (almeno) uno in ogni casa del pianeta. Ma contro gli slogan non valet argumentum, perché gli anarchici avrebbero come alternativa il lavoro ai mercati e i preti l’umile ascesi.

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Ora vorrei fare una postilla al dottor Camilleri
Ai ricchi conviene che ci sia una popolazione non troppo povera per comprare i loro prodotti.
Vero caro Rino,VERISSIMO,MA TU VAGLIELO A SPIEGARE.
Ford che era un americano degli anni 20 e un industriale,non un banchiere o usuraio del cazzo aveva capito perfettamente il punto della situazione e infatti alzava gli stipendi dei suoi dipendenti.
Inventò anche la catena di montaggio.
A volte capita che nasca un ricco intelligente,a volte,ma questa non è la regola,il tuo amato Steve Jobs che produce melafonini ha bellamente licenziato tutti gli operai della Silicon Valley per portare tutta la produzione in Cina e farli fare alla Foxconn per 80 dollari al mese.
Molto illuminato,molto simile a Ford,e fa pure l'alternativo.
Si dà il caso che Apple grazie a questa politica abbia accumulato un tesoretto di 200 miliardi di dollari.
Ora questi 200 miliardi di dollari che hanno gonfiato il titolo Apple in borsa,non sono stati ''rubati'' in senso biblico, perchè qui il Camilleri tracima nel predicozzo e io non voglio fare all'opposto un contropredicozzo,io mi limito a una constatazione economica,quei 200 miliardi sono stati sottratti all'economia perchè sono in mano a chi produce e a chi investe e non a chi compra il prodotto.
I tesoretti gli utili enormi delle aziende quotate nel Dow Jones SONO LA GARANZIA CHE L'ECONOMIA CROLLERA',INSIEME POI AI BENEAMATI TESORETTI COSI' ACCUMULATI.
Perchè il capitale non è intelligente così come lo dipingono,gestisce bene appunto la PRODUZIONE ma non la DISTRIBUZIONE.
Il capitale non è intelligente perchè soi disant per un ceo di un'azienda il problema non è creare un modello sostenibile nel tempo,ma esclusivamente fare utili da distribuire agli azionisti per essere riconfermato.
E' un processo cieco,non c'è nessuna volontà nè positiva nè negativa,è sbagliato vedere nei ricchi dei sostanziali ''benefattori dei poveri'' quasi che a sfruttarli gli facessero un piacere,ma è anche sbagliato vedere nei ricchi dei sadici in stile Hitler che vogliono affamare la popolazione mondiale per il puro gusto di essere più fighi.
Alla fine per un ricco il concetto di povero è relativo e viceversa,i ricchi competono fra loro,mica con noi straccioni.
Il concetto stesso di ricco e di povero è appunto un concetto relativo e dunque non razionale,nè razionalizzabile in un discorso economico.
Dunque trova posto nelle esortazioni alla povertà evangelica di Gesù Cristo (guai a voi ricchi!) e nello pseudopredicozzo che in nome dello stesso evangelo vuole mettere in guardia dai pericoli di comunismo che si celano dietro a questo tipo di discorsi.
Ecco Rino farebbe bene non a rivolgersi al giovane prete di periferia che poveretto fa quel che può,ma forse direttamente a Gesù Cristo
tacciando direttamente lui di istigare la popolazione e i preti di periferia al comunismo più becero quando dice:''è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco vada in paradiso''.
Per non parlare di quel leninista di San Paolo che disse cito a memoria:'' se sei ricco,è perchè hai rubato,e se non hai rubato tu,ha rubato tu ha rubato tuo padre,e se non ha rubato tuo padre,ha rubato il padre di tuo padre''.
Insomma questo pretucolo di periferia cede alle tentazioni di parlare un pò troppo come i centri sociali,bisogna istruirlo in teologia immediatamente prima che non faccia troppi danni e diffonda questo verbo falsamente cristiano in tutto il mondo.
Purtroppo nessuno è riuscito a fermarlo e si è creata una cosa paradossale chiamata ''Chiesa Cattolica'',che pur includendo nei suoi testi sacri queste parole sembra da sempre preoccupata di garantire al popolo e ai preti di periferia di non fraintendere le parole di Gesù Cristo e San Paolo:i ricchi sono benefattori ed è nel loro interesse che i poveri stiano bene.
Io voglio dire una cosa per la quale sarò criticato ma la dirò lo stesso:
la Chiesa Cattolica sta a Roma,e Roma si sa è caput mundi,ma Camilleri è siculo,e non me ne vogliano i siculi,ma non sopporto questa loro attitudine a difendere lo status quo anche quando lo status quo E' INDIFENDIBILE,che è quel preciso atteggiamento che ha creato quella cosa chiamata mafia,in cui Bernando Provenzano dopo aver commissionato qualche migliaio di omicidi legge la Bibbia e ha il santino di Padre Pio.
Io mi domando che genere di traduzioni della Bibbia diffondano in terra di Trinacria,deve pur esserci qualche errore,mi sfugge qualcosa dottor Camilleri.
Se questo può giovare a levarmi da polemiche di razzismo e di presunto leghismo, faccio presente che il sottoscritto ha parenti in Sicilia e quindi in un certo senso scredita anche sè stesso.
Ma a me questa difesa imperitura di ogni genere di impero dominante venuto a soggiogarti, frutto sicuramente di un background di secoli di dominazioni straniere , dà un pò fastidio.
Anche perchè difendere questo status quo non ha tanto più senso tanto più che sta per crollare sotto la sua stessa stupidità acefala.
E qui usciamo dalle questione evangeliche-filosofiche per entrare più propriamente in quelle economiche.
Per prima cosa da un punto di vista strettamente economico non ha senso parlare di ricchi e di poveri,qual è il differenziale,il cut off,per cui uno è ricco e l'altro è povero?
Certo tutti sappiamo la differenza fra i 2 concetti,ma quando si formula una teoria economica è necessario che sia razionale,ovvero quantificabile in modo da poter fare calcoli e previsioni,e non predicozzi,sia da un lato sia dall'altro.
Il punto è che il mio omologo in Serbia che guadagna 300 euro al mese ha più potere d'acquisto di me che ne guadagno per dire mille in Italia,quindi chi stabilisce chi è più ricco e chi è più povero?
Dire che oggi il mondo è meno povero di ieri vuol dire tutto e vuol dire niente.
Il punto che invece è incontestabile è che il capitalismo ha spostato la produzione industriale in massa dai paesi cosiddetti ricchi a quelli poveri,creando quello che molti hanno definito un trasferimento di ricchezza,ma che io non definirei nemmeno tale.
Ha creato semplicemente un'unica classe borghese mondiale che contrariamente a quanto viene fatto intendere su molte riviste ''antimperialiste'' va d'amore e d'accordo dopo che hanno fatto finta di scatenare la terza guerra mondiale,o hanno lucidato la falce e il martello per fare la sfilata in piazza Tienamen.
Ma il punto non è il conflitto fra la borghesia e il ''proletariato'',perchè è falsa l'idea che i ''ricchi'',qualsiasi cosa essa siano, abbiano una qualche strategia per impoverire o arricchire la popolazione il tanto che basta perchè non si ribelli.
Chi dice questo non ha capito l'essenza del capitalismo.
Questa è la prima epoca in cui in nome del laissez faire,e della ''mano invisibile del mercato'' manca completamente una dirigenza sia nazionale che internazionale,non me ne vogliano i teorici del complotto,ma i potenti di oggi fanno il bildelberg, credono di essere potenti e hanno lo stesso l'allure dei potenti di un tempo,ma oramai hanno perso totalmente il controllo della locomotiva da un bel pò.
Il punto l'aveva colto bene Marx quando aveva parlato di ''stregone che perde il controllo delle forze oscure che ha evocato''.
La forza oscura qui evocata è quella del ''capitale'' ovvero in sintesi:io sono il ceo e devo fare utili.
Non c'è spazio per altri ragionamenti nel mondo moderno.
Non c'è nessun Ford che tenti di mantenere la produzione negli Usa perchè se no i consumatori americani non consumeranno più.
Nessuno, non perchè i ricchi siano più stupidi dei poveri (e nemmeno del resto i poveri sono più stupidi dei ricchi),ma perchè è la logica stessa del capitale a essere stupida,se non trasferisci la produzione in Cina,non farai abbastanza utili e ci sarà qualcuno che ti sostituirà per farlo.
Qui l'umanità è impotente di fronte al mostro che ha creato,è persino inutile prendersela con appunto i cosidetti ''ricchi'' perchè oramai nella cabina di pilotaggio non c'è più nessuno,e se è pur vero che c'è chi sta in prima classe e chi in seconda o in terza,è anche vero che in prima classe non dirigono più dove va il treno.
Ora la domanda fondamentale è come diamine fa ad andare avanti la baracca?
Mi si dirà:
i cinesi,i brasilani,i russi compreranno questi benedetti I phone.
Il punto è che tolto un 20% di benestanti,in Cina, Russia,Brasile gli altri guadagnano i canonici 80 dollari al mese,adesso come 20 anni fa.
Gli economisti seri sanno infatti,che dopo la retorica dei paesi Brics che sostituiranno l'occidente,la prossima bolla a scoppiare saranno proprio i Brics.
Il rublo fa schifo ed è diventato carta igienica,in Brasile cominciano le prime rivolticchie ed hanno un'inflazione sopra il 10%,la Cina se la cava meglio perchè ha messo parsimoniosamente da parte un tesoretto di 3000 miliardi di dollari.
Il punto è che quei 3000 miliardi dollari sono la forza è anche la debolezza della Cina,perchè se anzichè essere accumulati presso la People Bank of China fossero distribuiti ai cittadini cinesi farebbero 400000 dollari ciascuno,più chè sufficiente a creare una nuova Svizzera,ma poi una volta che gli operai cinesi avranno 400000 dollari in tasca chi li obbligherà più a lavorare per 80 dollari al mese?
Insomma anche in Cina dove c'è un governo autoritario,fin troppo autoritario per i miei gusti,vige la logica del capitale,i furbetti del partito parlano di piani quinquennali ma accaparrano,accaparrano,accaparreano quello che possono ADESSO.
Poi si vedrà.
Ed è per questo che nonostante tutte le ciancie del rimpiazzamento del dollaro con altre monete,tipo lo yuan,il dollaro non è mai stato cosi' forte.
Deflazione la chiamano in gergo tecnico,e i banchieri centrali hanno un bel che fare ''quantitative easing'' per sconfiggere la deflazione,alla fine non ci può essere inflazione se gli stipendi non salgono e la prova che quanto dice il Camilleri è falso è data dal fatto che che mezzo mondo Cina compresa è bloccato in deflazione.
Ed è esattamente quello che aveva previsto Marx,il capitale nella sua foga di fare profitti avrebbe creato una deflazione invincibile,uccidendo a ribasso le retribuzioni mondiali a favore del capitale.
La domanda è allora,e dunque chi cazzo compra questi benedetti I phone?
La risposta è che quel poco di ''dirigenza'' che ancora rimane nel mondo ha deciso di combattere il crollo delle retribuzioni espandendo il ciclo del credito,cioè abbattendo i tassi anche sotto lo zero,e creando una quantità enorme di denaro prestato,prestato per essere SPESO.
Voi lo sapete che negli Stati Uniti il consumo a credito ha SUPERATO I LIVELLI DEL 2007?
I so
ldi prestati prima o poi dovranno tornare indietro e quindi presto o tardi le magnifiche e progressive sorti decantate dal Camilleri si invertiranno gettando i giubilanti investitori di nuovo nel panico più totale,e più idiota,perchè la vera domanda non è ''perchè le borse crollano'',ma ''come hanno fatto a salire finora''?
E la mirabile classe media cinese che doveva sostituire quella americana si scioglierà come neve al sole sotto il peso dell'indebitamento sempre più simile ai valori occidentali,schiacciata dall'avidità e dalla miopia della classe dirigente cinese complice di quella americana ed europea.


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makkia
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Grazie per le interessanti considerazioni e per l'italiano piano e diretto con cui sai esprimerle (un piacere che sta diventando... infrequente).

A parte le molte cose su cui sono d'accordo, una curiosità:

ma è anche sbagliato vedere nei ricchi dei sadici in stile Hitler che vogliono affamare la popolazione mondiale per il puro gusto di essere più fighi.
Alla fine per un ricco il concetto di povero è relativo e viceversa,i ricchi competono fra loro,mica con noi straccioni.

La prima frase è ovviamente un piano inclinato. Esagerazione a scopo retorico.
Ma, sottilmente, lo è anche la seconda: ci credi davvero? (O alla "mano invisibile", se è per quello).

Mi pare che sottovaluti il meccanismo fondamentale: il ricco pensa che i poveri siano sempre lì lì per assalirgli il forziere, magari passando sopra al suo cadavere.
E che l'unica cosa che li trattiene siano quegli asset di cui il ricco ama essere circondato: sbirri, magistrati, saggi esperti di ogni angolo dello scibile, cortigiani prezzolati di vario tipo.
E' normale che abbia in uggia ogni tipo di dignità che il povero può sentire come proprio patrimonio (diciamo "diritti", per semplicità).
Perché quella è l'anticamera (e la conseguenza) della domanda che il ricco non vuole che il povero si faccia, e cioé: "ma la ricchezza se l'è procurata con merito o in modo truffaldino?"

Non dubito che il ricco competa con gli altri ricchi: ha paura di perdere posizioni e magari finire (orrore!) a doversi controllare il saldo prima di fare un acquisto principesco (la sua percezione relativa di "povertà").
Ma il suo terrore profondo è che "quelli" si accorgano di essere tantissimi e magari alzino la voce per pretendere un mondo meno a misura di ricco.

Come ho detto altrove, i poveracci hanno messo in soffitta la lotta di classe. I ricchi la stanno ancora facendo.

A 'sto punto dimmi anche che credi nel patto sociale...


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Boero
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Sono io a ringraziarti per avermi letto,scrivere nel web è un pò come lanciare un ''message in a bottle'' non c'è sempre qualcuno che lo raccoglie e sull'italiano,mi è sempre stato molto criticato,diciamo che ho uno stile ''spontaneista'' che privilegia la chiarezza a tutto il resto.
Comunque,veniamo al nocciolo della questione.
I ricchi ci fanno la lotta di classe in senso propriamente detto come diceva Marx?
Ecco per rispondere a questa domanda bisogna averne conosciuti di ricchi altrimenti è il solito parla-parla internettiano sullo stile per esempio randazziano o barnardiano.
ALLORA IO PRECISO CHE PER MIA SCIAGURA NE HO INCONTRATI DI RICCHI,RICCHI VERI,NON FARMACISTI,PER INTENDERCI,MA GENTE COL TINTORETTO IN CASA E LA RESIDENZA A MONTECARLO.
In teoria dovrei vantarmene,ma in pratica, oltre a essere da piciu farlo,sarebbe mentire spudoratamente sull'impatto psicologico devastante che queste persone mi hanno apportato con il loro modo di comportarsi e ragionare.
Sì mi sono vergognato a morte del mio essere ''povero'' e ho capito molte cose sui ricchi e te le elencherò:

1)Prima cosa stupefacente:I RICCHI NON SANNO DI ESSERE RICCHI.
QUESTA COSA E' SCIOCCANTE EPPURE E' COSI'.
PENSANO CHE SPENDERE 3000 EURO PER MANDARE UN CAVALLO AD HONG KONG,IN GIORNATA PER UNA GARA SIA UNA COSA NORMALE.
MI E' CAPITATO PERSINO DI SENTIRE DIRE ''SE VINCIAMO ALLA LOTTERIA E DIVENTIAMO RICCHI...''
DIVENTIAMO RICCHI?
HAI UN'APPARTAMENTO IN CENTRO DI 400 METRI QUADRI 2 TINTORETTI IN CASA,E DICI SE DIVENTIAMO RICCHI?
E ADESSO COSA PENSI DI ESSERE,POVERO?
SONO RIMASTO ALLIBITO,SOLO CHE NON MI OSAVO ''ILLLUSTRARE'' L'ASSURDO PER NON APPARIRE UN MORTACCIONE.
TU DIRAI,INVIDIA,IMBARAZZO?
SI' QUELLI SUBENTRANO DOPO SONO UMANI INEVITABILI,ANCHE SE DICIAMO COSI' ''PECCAMINOSI'',PERO' LA PRIMA REAZIONE E' SOLO UNICAMENTE UNA:SCONCERTO.
I RICCHI IN LARGA MAGGIORANZA NON SANNO DI ESSERE TALI PERCHE' VIVONO IN UNA BOLLA IN CUI NON VENGONO MAI A CONTATTO CON I PROBLEMI DEI POVERI,PER CUI SPESSO NEANCHE LO REALIZZANO.

2)PROPRIO PERCHE' SPESSO NON REALIZZANO DI ESSERE RICCHI,NON ESISTE UN'ANONIMA RICCHI CHE SI RIUNISCE PER FARE LA GUERRA AI POVERI,PERCHE' HANNO PAURA DEI POVERI.
LORO NON HANNO PAURA DEI POVERI PERCHE' SONO COME MARIA ANTONIETTA E LUIGI XVI,NON RIESCONO A INTUIRE L'ESISTENZA DEL MONDO DI FUORI.

Adesso smetto di usare la maiuscola perchè quello che dico è meno importante

3)I ricchi non parlano mai di denaro nè sono preoccupati di outlook economici disastrosi,per il denaro vale la regola del sesso,più ne hai e meno ne parli,quindi a fare i fighi a parlare di denaro di economia,opzioni put call,futures,oppure buttarlo sul populismo MMT sono soprattutto poveri,e in particolar modo poveri ubriachi alle 4 del mattino.
In genere quando un mio amico incomincia a sbiascicare di MMT dopo aver bevuto come una spugna tutta la serata,e io in quella stessa giornata ho parlato con della gente milionaria che ti parla solo di razze di cani preferite abbasso la testa e me ne vado da un kebabbaro a prendermeno uno piccante come consolazione.
In quei momenti ho delle visioni mistiche di Al Baghadi che mi parla e che mi dice che i cani sono bestie immonde e ne va proibito il possesso privato,nonchè che l'occidente è l'anticristo.
Così mi chiudo di fronte agli inutili sbiascichii barnardiani sulla ''moneta libera'' che vanno per la maggiore su questo sito e sogno direttamente il califfo,Al Baghdadi che mi regala una copia del corano e un AK-47,in una moschea tutta illuminata di verde,e poi da dietro il bancone mi chiede:
Kon o sensa scipolla,arrotolato o panino?,e mi porge il kebab,in quel momento mi risveglio e comprendo perchè tanti giovani occidentali si arruolino nell'ISIS.

4)I ricchi nonostante questa loro noncuranza della ricchezza,occupano tutti lavori superfighi e quando si parla di ''lavoro'',si badi bene di ''lavoro e non di denaro entrano in un loop di automagnificazione in cui sembra che siano loro a far girare il mondo.
Millantano brillantezze incredibili,la parola chiave è manager.
Sono tutti manager.
Fanno cene di lavoro,cioè di lavoro CENANO.
E' questo il contributo con cui fanno andare avanti il mondo, con i salti in bocca alla romana(le loro donne invece con i salti in culo alla veneziana).
Io li ho presi ad esempio e adesso faccio kebab esplosivi per conto di Al Baghadi,è il mio modo di lavorare.
ERA PICCAAAAAAAAAAAANTEEEEEEEE!
Le loro donne poi sono insopportabili,continuano a lamentarsi di loro e del fatto ''che non c'è mai è sempre sul lavoro'',''in ufficio è intrattabile'',ma è solo una scusa per fare a gara a chi c'è l'ha più manager delle altre.
E' qualcosa che riesce a raggiungere vette di insopportabilità più alte di una puntata di masterchef,almeno dicessero,il mio prende un milione e sei l'anno,il mio 2 il mio 3,sarebbe tutto più evidente l'atteggiamento da galline che sostengono di avere l'uovo più grosso.
Ma c'è un tabù a parlare di denaro nel mondo dei ricchi,perchè allora sarebbe tutto più evidente,che loro sono lì in funzione del loro conto corrente e posizione sociale e non viceversa.
E ricordati,nessun vero ricco ostenta il denaro,ostentare il denaro è una cosa da poveri,la parola chiave è lavoro,e se proprio vuoi fare lo sborone di manager,piscia fuori dal vaso e dichiara il tuo conto corrente ad una ragazza ricca,potrà anche essere a 7 o 8 cifre,ti tratterà come uno straccione,IL DENARO E' UNA COSA DA POVERI.

5)Per i motivi anzidetti i ricchi non pensano che una commessa sia una commessa per ragioni di censo,ma di abilità idem per l'operaio.
I ricchi dunque non praticano la lotta di classe in modo attivo perchè non credono di essere lì perchè appartengono ad una classe,sono molto individualisti ognuno è convinto di essere manager per meriti propri e che questi meriti gli vadano riconosciuti,non c'è nessuna consapevolezza di classe da parte dei ricchi perchè se ci fosse la loro autostima ne subirebbe un duro colpo,come io sono qui solo perchè sono figlio di mio padre?

6)Per i poveri valgono le stesse considerazioni ma all'opposto,i poveri parlano solo di soldi,hanno tutti ascendenze nobiliari specialmente se vengono dal meridione (Tancredi di Manfredonia è molto gettonato per i pugliesi,dev'essere stato un'uomo molto prolifico e avere ingravidato tutto il tavoliere a quanto pare,forse lì lo ius primae noctis si protraeva per tutta la durata del matrimonio).
I poveri non hanno nessuna consapevolezza di classe,o meglio ce l'hanno ma è sepolta nell'inconscio,quello che ci tengono a precisare è che loro NON SONO COMUNISTI E VOTANO A DESTRA,QUALSIASI COSA A DESTRA.
Io non ho mai incontrato un fascista ricco.
Questa storia dei fascisti borghesi potevano dirla solo quei coglioni del 68 che infatti erano per l'appunto borghesi.
La lotta di classe è strabica.
Negli anni 70 a votare PCI cosa credete che fossero solo operai?
Certo c'erano anche loro,ma molte famiglie borghesi votavano PCI.
Contro il loro interesse?
Forse che sì,forse che no.
Alla fine costoro si reputano dei semidei,e comunque con la loro rete di conoscenze avrebbero potuto avere ruoli di favore anche nel caso l'Unione Sovietica avesse portato i suoi carri armati a Roma.
Alla fine la paura del pericolo bolscevico serpeggiava più che altro oltreoceano non in Italia dove oramai da secoli nonostanti i vari 48 sessantotti,risorgimenti le stesse famiglie si palleggiavano il potere tra un epoca e un altra.
Diciamo che sì questo terrore è stato propedeutico a creare un volto umano del capitalismo che dalla fine della cortina di ferro si è estinto.
In ultima analisi anche secondo me il crollo dell'Unione Sovietica è stato un male.
E con questo ho concluso la mia dissertazione sui ricchi e sui poveri,nella terra italica.


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Boero,
qualcosa avevo subodorato nel suo fac-simile nel settore segnalazioni adesso ne ho avuto la certezza.

l'atteggiamento da galline che sostengono di avere l'uovo più grosso.

non capendo niente di animali, logicamente questo è il mio pensiero, meno capisce degli uomini.
Infatti è ancora fermo alle "caste" ricchi e poveri che io ritengo invece indistinguibili perché ammalati spiritualmente e critica a tutto tondo il '68, il che mi fa pensare che non l'abbia vissuto. A proposito, in questa stessa sezione, è aperto un thread che lo tratta ma solo in modo obliquo, evidentemente, come lei. da persone digiune di quella realtà.


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cdc_16
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ricchi e poveri che io ritengo invece indistinguibili perché ammalati spiritualmente

Questo è anche il mio pensiero.
Anche se esistono i promotori di questo male, i quali non hanno una consapevolezza (che non significa coscienza) offuscabile da un semplice Tintoretto o da un cane di razza, la malattia, seppur può essere debellata, non scomparirebbe insieme a loro.


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Boero
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'' e critica a tutto tondo il '68, il che mi fa pensare che non l'abbia vissuto.A proposito, in questa stessa sezione, è aperto un thread che lo tratta ma solo in modo obliquo, evidentemente, come lei. da persone digiune di quella realtà.''

Lei ha perfettamente ragione,io ne sono a digiuno e voglio rimanerne al digiuno.
Perchè mi è stato detto che il 68 non è ''halal'' quindi non lo posso consumare.
Donne che bruciano i reggiseni?
Ma siamo matti?a Ryadh sarebbero state giustamente lapidate.
Come le ho già detto agli pseudosbiascichii dietro tavernello alle 4 del mattino su MMT sessantotto io preferisco i kebab esplosivi di Al Baghdadi.
PIù che di spiritualità io parlerei di spiriti tout court,non mi fraintenda,non quelli dei morti ma quelli alcolici.

''Infatti è ancora fermo alle "caste" ricchi e poveri che io ritengo invece indistinguibili perché ammalati spiritualmente ''

Anche il califfo me l'ha detto e mi ha spiegato che lui ha una ''cura spirituale'' efficace per tutti,anche per lei.


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Boero
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E se è vegana pensi,c'è anche il FALAFEL...


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E se è vegana pensi,c'è anche il FALAFEL...

Se prima era un dubbio ora è una certezza, al di là della sua ironia da salotto.


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makkia
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I ricchi ci fanno la lotta di classe in senso propriamente detto come diceva Marx?

Non proprio. Non sempre. Non necessariamente.
E' una lotta di classe se prendiamo i termini "lotta" e "classe" come descrizioni en gros, all'incirca.

bisogna averne conosciuti di ricchi

Quelli che descrivi tu non sono ricchi. Sono alta borghesia. Sono i cani che raccattano l'osso che scivola giù dalle tavolate dei ricchi. Tutti gli altri si litigano le briciole avanzate.

E "giustamente" non pensano di essere ricchi. Loro si considerano "benestanti". Lascia perdere che i poveri considerano benestante il tipo con posto fisso sopra i 2.000 (lui + moglie, ovvio). Quella è la trappola del divide et impera in azione.

Quanto alla lotta di classe, quelli di cui parli tu sono i complici e sodali, gli utili idioti, non certo i progettisti e attori.

Per la serie "a picture is worth a thousand words", eccoli i "tuoi" ricchi:


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E' stato ripulito anche il quadro?


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makkia
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E' stato ripulito anche il quadro?

E' quello, il senso della vignetta.
Si tratta di una metafora della borghesia, in questo caso sudamericana.

La borghesotta non sopporta il disordine del figlio (= giovani/intellettuali che si ribellano allo status quo).

Si rivolge a una cameriera nerboruta e di poche e semplici idee (l'apparato repressivo, nel caso sudamericano una delle tante dittature militari).

Ne chiede l'aiuto e le dà libertà di azione "basta che torni l'ordine, pensaci tu". Tutte le borghesie accolgono a braccia aperte "l'uomo forte", che considerano un rozzo ma efficace sottoposto.

Purtroppo la cameriera (i militari) non guardano tanto per il sottile, quando si tratta di riportare l'ordine hanno le loro idee, appunto semplici e focalizzate.

Il "quadro" (il poster) ripulito e ordinato è una metafora degli esiti non desiderati: la borghesotta non si aspettava che venisse "piallata" anche la cultura, l'arte, la bellezza, insomma tutto quello che la rendeva superiore alla cameriera.

Inoltre il poster non è un'opera qualunque: è Guernica. Universalmente riconosciuto come un grido di sdegno e rivolta contro la guerra e la dittatura. Rimetterlo "in ordine", con le cose e persone al loro posto significa che non c'è posto per il dissenso e i nobili sentimenti, come la pietà e l'orrore verso guerre e dittature, nel cervello della cameriera.

L'espressione perplessa della borghesotta nella seconda vignetta ci dice "ma io non volevo questo...", è ovvio che condivide col figlio la validità dell'opera d'arte. E' ovvio (ma solo a questo punto) che aveva più cose in comune col figlio (la parte disordinata e intelligente della società) che con la cameriera (i militari).
Ma è tardi, la sua ansia (di ordine e sicurezza sociale) ha "scatenato" la cameriera, il nuovo ordine ormai è quello.

Quino ci chiede di riflettere: chi è il complice della dittatura? E non è colpevolmente responsabile di aver ignorato l'aspetto inquietante e stolido della cameriera? Non aveva, questa signora colta e di buone maniere, gli strumenti per prevedere gli esiti?


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Buon per la borghesotta che era un poster.
Mi sembra, makkia, che sia andato molto oltre rispetto le intenzioni di Boero.
Sarò di parte ma nella sua esposizione leggo un avallo alla mia teoria che i ricchi sono spiritualmente ammalati.
Comunque interessanti le motivazioni, si potrebbe scrivere una Bibbia, ma rifuggo il ruolo di Georgejfferson e similari.


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makkia
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Buon per la borghesotta che era un poster.

Non era un poster: era l'Argentina di Videla. Per le cui sorti l'argentino autore di Mafalda ha sofferto e pianto a lungo.


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makkia:

Inoltre il poster non è un'opera qualunque: è Guernica

non è pignoleria! Mi riferivo alla sua affermazione più sopra.


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comunque a me è piaciuto leggere boero...


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