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Romà de Roma (I)


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Torno al computer, dopo qualche giorno di lontananza.

Vedo che l'Italia si trova nel solito stato di sovreccitazione mediatica. La condizione di emergenza iperbolica e rancorosa costituisce infatti la norma e non l'eccezione.

L'Emergenza del ponte di questi giorni è costituita dal fatto che un cittadino europeo, di fede cristiana, con lavoro e documenti in regola, ha compiuto un orrendo delitto.

Non mi riferisco al signor Angelo Spagnoli, ex-ufficiale dell'esercito, che a Guidonia ha sparato a diciassette persone, uccidendone una e ferendone sette.

Mi riferisco invece al signor Romulus [sic] Nicolau Mailat, che ha violentato e ucciso una donna a Roma.

Romulus il Romeno di Roma è anche un Rom. Cioè, come dice la gente, uno zingaro.

I Rom, notoriamente, hanno un tasso molto alto di microcriminalità; ma anche un basso tasso di delinquenza violenta, se non altro perché i Rom in genere sono sorvegliatissimi dalle mogli e dalle reti dei pettegolezzi: se c'è un posto a Firenze dove una donna non Rom può tranquillamente girare al buio, per visitare le sue amiche, è il campo del Poderaccio.

Quindi l'azione di Romulus non ha nulla a che vedere con i reali drammi dei Rom; eppure il suo atto di violenza ha portato con sé una rappresaglia collettiva, considerata ovvia da quasi tutti. Il campo in cui risiedeva Romulus è stato raso al suolo nel giro di poche ore, non da un gruppo esagitato di skinhead, ma dalle ruspe del comune di Roma.

E sono iniziate le espulsioni. Gianfranco Fini, che non è in genere un estremista, chiede 20.000 espulsioni nel solo comune di Roma e "tra le 200 e le 250 mila" nel resto d'Italia e ha chiesto che "i campi rom vengano demoliti e non solo visitati".

Al centro della discussione, un disegno di legge sulla "sicurezza", che il governo sta lanciando - come al solito - in base alla cronaca e non a qualche lungimirante progetto politico.

A darci la fantastica misura di ciò che oggi sono i Forchettoni Rossi, la posizione di Rifondazione comunista. Leggiamo su Repubblica di stamattina:

"Rifondazione, con Ferrero, dopo aver detto sì a denti stretti in consiglio dei ministri, considera 'inquietante' l'ipotesi di un voto bipartisan e annuncia di essere disponibile a ulteriori inasprimenti".

Traduzione: Rifondazione ha paura di perdere le proprie poltrone, se il centrosinistra fa politiche di destra assieme al centrodestra; e quindi è "disponibile" ad appoggiare qualunque politica di destra, purché a votarla sia Rifondazione stessa e non il centrodestra.

Oltre alla paura di perdere poltrone, c'è anche la paura di perdere i voti che danno diritto a quelle poltrone.

Dice il senatore Milziade Caprili, sempre di Rifondazione:

"[I Rom] che non hanno reddito dovrebbero essere, nel rispetto di tutti i diritti della persona, rimandati in Romania. [...] In certi momenti il carattere d'urgenza è giustificato. La sinistra deve ritrovare una connessione con il proprio popolo".

E il "popolo", obiettivamente, odia i Rom. Dato incontestabile e reale.

Repubblica, che non è Libero, rilancia l'idea degli opposti estremismi, di moda alcuni decenni fa. Da alcuni giorni, pone infatti sullo stesso piano gli "efferati delitti" e lo "squadrismo xenofobo".

E' un interessante esempio di frase in apparenza inappuntabile (chi ama gli "efferati delitti" o "lo squadrismo xenofobo" alzi la mano). Accontenta destra e sinistra e rientra nel Grande Ma-anchismo alla Veltroni.

Però è una mistificazione e una falsificazione.

Prima di tutto, le espulsioni non riguardano "efferati delitti". Infatti, chi commette un "efferato delitto" non andrebbe premiato con un biglietto di ritorno a casa, ma andrebbe punito dalla legge italiana. Le espulsioni riguardano cittadini europei privi di casa e lavoro regolare.

Secondo, lo "squadrismo xenofobo" esiste, ma è un problema minimo. Per ogni ragazzotto di qualche quartiere sfortunato che cerca di bruciare un campo Rom, ci sono mille lettori di Oriana Fallaci e centomila persone che danno retta alle demonizzazioni mediatiche. L'oscena serial scrittrice razzista viene premiata, il disoccupato di San Basilio che ne prende alla lettera gli insegnamenti viene demonizzato.

Ora, la questione Rom non è solo un "problema". E una tragedia vera e propria, un disastro che porta con sé conseguenze devastanti.

Conseguenze che colpiscono in primo luogo i Rom stessi, e poi chi vive più vicino ai Rom: cioè chi abita in quartieri già malmessi. Invertiamo quindi la prospettiva: è molto meno colpevole chi, in simili condizioni, si lascia andare istintivamente alla violenza, che chi inveisce incessantemente contro i Rom, vivendo con il proprio stipendio di giornalista o di politico in quartieri dove i Rom non mettono mai piede.

Miguel Martinez
Fonte: http://kelebek.splinder.com/
5.11.07


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