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Solidarietà e lacrime di coccodrillo


Rozzu
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Dopo la sventurata “inquisizione” del placido Clemente Mastella, da parte di una schiera estremista di magistrati, il nostro caro e ancor più placido Presidente del Consiglio, ha espresso solidarietà umana per lo sventurato ministro della giustizia.
Solidarietà umana non istituzionale, sia ben chiaro, le dimissioni del segretario dell’UDEUR sono state respinte solo in ragione di questo fatto, non certo per un bisogno di aiuto che questo governo ostenta ad ogni respiro, sono state respinte per solidarietà umana ad un “umile” come si autodefinisce sotto il fuoco incessante del “tiro al bersaglio” della reazionaria magistratura.
Questo fatto, stranamente simile ad un altro di berlusconiana memoria, non è il primo e non sarà certo l’ultimo, nel nostro paese: basti pensare alla strage della ThyssenKrupp, nella quale uno dopo l’altro sono morti ben sette operai: solidarietà piena alle famiglie e Chiamparino che da vecchio amico di famiglia ricuce lo strappo del tessuto sociale dispensando baci e abbracci commossi.
Da tutta la sfera politica (non mi piace il termine CASTA, farebbe rabbrividire anche il più derelitto dei Parìa) ci sono state manifestazioni di solidarietà umana, perché la solidarietà istituzionale avrebbe comportato una drammatica ispezione dell’ispettorato del lavoro, che avrebbe imposto alla multinazionale tedesca l’adeguamento delle misure di sicurezza e la sospensione dei turni da dodici ore a cui erano sottoposti loro malgrado gli operai, e un’ispezione ad una multinazionale che investe nel nostro paese sarebbe stata una cosa del tutto inaccettabile in un paese democratico come il nostro. Meglio allora “indossare” una maschera di sdegno e tristezza e lasciare che le lacrime dei familiari si riuniscano al fiume per passare sotto il proverbiale ponte, e dimenticare la colpevolezza di un’azienda rea di aver infranto le leggi sulla sicurezza del lavoro, di quante? Solo di centosedici volte, e poco importa che l’azienda fosse stata informata dei gravi rischi che si correvano nello stabilimento in dismissione di Torino.
Recentemente, quel buontempone di George W. Bush, fra le battute scherzose rivolte ai suoi soldati stanziati in Iraq, ha trovato spazio per una lacrima: il padrone del mondo ha pianto in ricordo delle miriadi di ebrei sterminati durante il Terzo Reich, da parte del barbaro assassino Adolf Hitler. Anche qua non ho niente da obiettare: un sintomo di umanità che molti mettevano in dubbio potesse mai esserci è sacrosanto pensando ai sei milioni di uomini sterminati tra atroci sofferenze nei campi di sterminio sotto la croce uncinata, quello che mi chiedo è questo: è stata mai documentata una scenetta del genere per GLI ALTRI uomini e donne sterminati nel cosiddetto olocausto? Sto parlando degli omosessuali, dei prigionieri politici, dei Testimoni di Geova e degli zingari. Non credo, come non credo che ci sarà mai un presidente degli Stati Uniti che andrà a piangere per il milione e passa di morti iracheni sotto la piaga dell’esportazione della democrazia, del resto, è risaputo, gli iracheni che non sono terroristi e muoiono, sono quelli che li fiancheggiano ed giusto quindi che muoiano.
Se per una forma di auto-lesionismo siete arrivati fino a questo punto, sarete quantomeno sdegnati di questo mio populismo, della mia retorica e del mio massacro compiuto ai danni della lingua italiana e dell’intelligenza, ma abbiate un po’ di pietà, la mia è solo solidarietà nei confronti della scrittura e del libero pensiero… solidarietà umana, sia ben chiaro.


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