Solo sulla strada f...
 
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Solo sulla strada facciamo la differenza ...


radisol
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Ciò che sta avvenendo in varie parti del paese come al solito produce fiumi d'inchiostro e analisi sociologiche, filosofiche, ideologiche, metapolitiche. In tanti ne parlano, simpatizzano o prendono le distanze. Tante immagini e molteplici letture vengono squadernate quasi in tempo reale anche grazie ai social network. Potremmo dire che guardare il tutto da spettatori può essere sorprendente, divertente, preoccupante. Ma noi non siamo spettatori. Noi siamo per la strada.

Ogni giorno incontriamo la pancia agitata del paese, ha esattamente queste caratteristiche complesse e sono in molti a volerci mettere sopra le mani. Però bisogna prima di tutto comprendere che ciò che accade è irrappresentabile e coloro che vogliono contenerlo dentro bandiere tricolori, simboli di partito o appartenenze di vario titolo saranno messi in mora appena proveranno a ingabbiare dentro ipotesi identitarie gli avvenimenti in corso.

Ogni giorno siamo in mezzo a questo magma complicato e riottoso, tradito dai partiti e dai sindacati, ingannato dagli “amici” di turno, sfruttato e precarizzato, distante anni luce dal dibattito che appassiona la politica, impaurito da una crisi profonda e senza via d'uscita, dentro un presente drammaticamente da svoltare. Di fronte alle ricette stantie proposte c'è chi vota Grillo o si autonomina “forcone”, c'è chi si solleva e assedia i palazzi del potere.

Il 19 ottobre è stato uno spartiacque e non vederlo è solo questione di punti di vista. Guardare dalla strada e non rifiutare le caratteristiche poco ortodosse che si manifestano in questo momento non vuol dire dare una mano a Forza Nuova o Casapound, significa solo proseguire il percorso che ci siamo dati dentro una quotidianità di frontiera, di banlieu. Stare tra gli in organizzabili e costruire il conflitto giorno per giorno nella lotta per la casa, il reddito, la mobilità, la salute, la cultura spesso ci ha visto contrastare metro dopo metro la destra, le tentazioni securitarie e razziste, le paure che producono recinti e fascismo. Non siamo disponibili ad analisi per comprendere da esterni cosa accade, vogliamo stare dentro questo fiume in movimento e produrre l'esondazione necessaria. Essere virus e al tempo stesso anticorpo.

Abbiamo avuto coraggio il 19 ottobre e ci siamo riconosciuti in piazza. Una piazza meticcia e solidale, ma non per questo priva del tutto di contraddizioni. Quella stessa piazza si è domandata cosa fare il 9 dicembre e la conclusione è stata semplice: tenere gli occhi aperti e cercare le connessioni, gli odori, gli umori giusti. La feccia di Porta Pia sa come parlare con la pancia del paese in ebollizione e ha capito che non poteva essere tappo di ciò che si era mosso il 12, il 15, il 18 e il 19 ottobre.

Sedimentare e tracimare: questo può essere un percorso che spaventa e che produce risultati, quindi la “vertenza” è stata aperta e la sollevazione è permanente e prende strade non sempre tracciate distintamente. Ma noi ci siamo e già guardiamo dentro ciò che si muove e ci riconosce e apre nuovi spazi pubblici di confronto e di lotta. Ci stiamo sporcando? Può essere, ma davanti a noi ci sono strade non percorse e forme non definite. Dal punto di vista da dove guardiamo non è difficile farsi male ma la distanza deve essere breve per respirare questo presente complesso. Farselo raccontare o guardarlo da lontano non serve.

Solo sulla strada facciamo la differenza!

Blocchi Precari Metropolitani - Roma

12 Dicembre

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/9957-solo-sulla-strada-facciamo-la-differenza

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"E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un
crescente furore.
Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e
s'avvicina l'epoca della vendemmia"

John Steinbeck, “Furore” 😈


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dana74
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ascolta, se siete tanto confusi a sinistra chiaritevi le idee prima di pontificare
Ma con quale arroganza vi considerate tanto puri da dire dobbiamo esserci per "correggere il tiro" ed "educare" chi si sta sporcando le mani a ribellarsi??

Ma chi credete di essere? Se siamo giunti a questo punto dato che la sinistra ha avuto il controllo di TUTTO soprattutto delle piazze ma con quale diritto vi auto assumete il ruolo di moralizzare SU chi lotta?

Chiaritevi tra di voi prima di far perder tempo alla gente.


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Black_Jack
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ascolta, se siete tanto confusi a sinistra chiaritevi le idee prima di pontificare
Ma con quale arroganza vi considerate tanto puri da dire dobbiamo esserci per "correggere il tiro" ed "educare" chi si sta sporcando le mani a ribellarsi??

Ma chi credete di essere? Se siamo giunti a questo punto dato che la sinistra ha avuto il controllo di TUTTO soprattutto delle piazze ma con quale diritto vi auto assumete il ruolo di moralizzare SU chi lotta?

Chiaritevi tra di voi prima di far perder tempo alla gente.

Ma mica capiscono sai? E gli autonomi sono i più svegli, pensa gli altri...


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Anonymous
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Scrivevo questo questa mattina su fb a debora billi che aveva scritto:

"Chissá come mai l'informazione italiana è così soft e comprensiva con i Forconi, mentre ha gridato finora agli "sfasciavetrine eversivi" ad ogni manifestazione minimamente incazzosa... Qualche ideuzza ce l'avrei..."

Altra delusione: Debora Billi. Ancora la "sinistra" dietrologica, con la puzza sotto al naso, attenta a non essere contaminata. Da chi? Ma dai fascisti, certo. O dalla presenza in piazza di facce che a "a vista" non si riconosce come le classiche di sinistra e che quindi ovviamente devono essere di destra. Ma saranno anche di destra, si. Ma dov'è la differenza oggi fra destra e sinistra? Aldilà delle bandiere nell'immaginario. Aldilà del quadro iconografico. In realtà abbiamo lo stesso nemico: il grande capitale finanziario, che ci ha ridotto tutti nello stesso modo: operai, disoccupati, commercianti, artigiani, precari, imprenditori, pensionati. Abbiamo anche lo stesso obiettivo: riprenderci la sovranità nel paese, mandare via questa banda di traditori che lo occupa, ricostruire come dopo una guerra. I valori di destra e di sinistra saranno ancora diversi, non lo metto in dubbio. Potremo avere delle divergenze per alcune scelte di carattere etico. Si dovranno trovare dei compromessi. Indubbiamente. Ma oggi, che siamo come in guerra, rinunciare a combattere o peggio combattere contro chi sta come noi perché "di destra" è una scelta mortale. Non capire questo significa avere capito poco della situazione in cui siamo.


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radisol
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ascolta, se siete tanto confusi a sinistra chiaritevi le idee prima di pontificare
Ma con quale arroganza vi considerate tanto puri da dire dobbiamo esserci per "correggere il tiro" ed "educare" chi si sta sporcando le mani a ribellarsi??

Ma chi credete di essere? Se siamo giunti a questo punto dato che la sinistra ha avuto il controllo di TUTTO soprattutto delle piazze ma con quale diritto vi auto assumete il ruolo di moralizzare SU chi lotta?

Chiaritevi tra di voi prima di far perder tempo alla gente.

"dobbiamo esserci per "correggere il tiro" ed "educare" chi si sta sporcando le mani a ribellarsi??"

ma dove l'hai letta questa cosa ?

e poi non c'è proprio niente da "chiarire tra di noi" ...

c'è chi "per strada" ci sta e chi no ... lo spartiacque è questo ...

e i Blocchi Precari ci stanno ... ieri e l'altro ieri davanti a Montecitorio ... oggi davanti la Prefettura di Roma ...


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Anonymous
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Quando l'unico obiettivo è riconquistare la posizione perduta nella "classe media", ovvero potersi ricomprare l'iPhone 5 o la Golf, senza mettere in discussione il modello socioeconomico che questa perdita l'ha creata, senza rendersi conto che il problema è la redistribuzione, non la crescita, senza che esista una coscienza di classe, ma solo rabbia, senza un metodo, una strategia... senza tutto questo, e quando chi dovrebbe appropriarsi e guidare la protesta, ovvero opposizione e sindacati, se ne lavano le mani e la abbandonano (non so se per inettitudine o per scelta criminale) è ovvio che la destra cosiddetta "sociale", provi a cavalcare, infiltrare e manipolarla, questa protesta.
E quando si vedono sventolare bandiere tricolori ed invocare violenza verso negozianti che non vogliono chiudere la serranda, cioè cominciare una guerra tra poveri, vuol dire che si è già perso.


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Matt-e-Tatty
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E quando si vedono sventolare bandiere tricolori ed invocare violenza verso negozianti che non vogliono chiudere la serranda, cioè cominciare una guerra tra poveri, vuol dire che si è già perso.

Sono queste le cose che hai visto a Bologna?


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dana74
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Scrivevo questo questa mattina su fb a debora billi che aveva scritto:

"Chissá come mai l'informazione italiana è così soft e comprensiva con i Forconi, mentre ha gridato finora agli "sfasciavetrine eversivi" ad ogni manifestazione minimamente incazzosa... Qualche ideuzza ce l'avrei..."

Altra delusione: Debora Billi. Ancora la "sinistra" dietrologica, con la puzza sotto al naso, attenta a non essere contaminata. Da chi? Ma dai fascisti, certo. O dalla presenza in piazza di facce che a "a vista" non si riconosce come le classiche di sinistra e che quindi ovviamente devono essere di destra. Ma saranno anche di destra, si. Ma dov'è la differenza oggi fra destra e sinistra? Aldilà delle bandiere nell'immaginario. Aldilà del quadro iconografico. In realtà abbiamo lo stesso nemico: il grande capitale finanziario, che ci ha ridotto tutti nello stesso modo: operai, disoccupati, commercianti, artigiani, precari, imprenditori, pensionati. Abbiamo anche lo stesso obiettivo: riprenderci la sovranità nel paese, mandare via questa banda di traditori che lo occupa, ricostruire come dopo una guerra. I valori di destra e di sinistra saranno ancora diversi, non lo metto in dubbio. Potremo avere delle divergenze per alcune scelte di carattere etico. Si dovranno trovare dei compromessi. Indubbiamente. Ma oggi, che siamo come in guerra, rinunciare a combattere o peggio combattere contro chi sta come noi perché "di destra" è una scelta mortale. Non capire questo significa avere capito poco della situazione in cui siamo.

lei ora al Fatto quotidiano sta bene. Per cui difende lo status quo e se richiede l'omissione di dettagli come gli scontri a torino, brescia SENZA CONTARE LE DENUNCE allora ecco che il quadro stile TG3 è completo


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Anonymous
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Sono queste le cose che hai visto a Bologna?

A Bologna non ho visto scene di violenza verso negozianti, ma bandiere tricolore e fascisti del 3 millennio a gogo.


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MM
 MM
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Nonostante ciò, quand'anche fossero davvero fascisti, se il motivo della protesta è giusto, si può non condividerlo?

Ha cioè un "fascista" di carattere, di temperamento, di pensiero e di comportamento, il diritto di manifestare e di scendere in piazza, per così dire, al fine di tutelare la sua esistenza, nel senso anche di poter permettersi di mangiare, di sfamare la famiglia?

Si può non condividere una giusta protesta solo perché chi la attua appartiene a un diverso orientamento politico?

Sono solo riflessioni, sia chiaro, che servono anche a me per meglio comprendere.

Per il resto, discorso su iPhone 5 o la Golf e simili, sono d'accordo. Qualcuno deve imparare a muoversi con un carretto trainato dai buoi e questo "qualcuno" non è solo il politico, non è solo l'amministratore delegato, il dirigente ma è anche una buona fetta di "popolo" il quale è abituato a lagnarsi e piangere anche quando le vacche sono grasse.


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Matt-e-Tatty
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Post: 2484
 

Sono queste le cose che hai visto a Bologna?

A Bologna non ho visto scene di violenza verso negozianti, ma bandiere tricolore e fascisti del 3 millennio a gogo.

Trascurare e peggio disprezzare i movimenti così detti «spontanei», cioè rinunziare a dar loro una direzione consapevole, ad elevarli ad un piano superiore inserendoli nella politica, può avere spesso conseguenze molto serie e gravi. Avviene quasi sempre che a un movimento «spontaneo» delle classi subalterne si accompagna un movimento reazionario della destra della classe dominante, per motivi concomitanti: una crisi economica, per esempio, determina malcontento nelle classi subalterne e movimenti spontanei di massa da una parte, e dall’altra determina complotti dei gruppi reazionari che approfittano dell’indebolimento obbiettivo del governo per tentare dei colpi di Stato.

Non mi sono fatto un'idea chiara su quanto c'è dietro, ci sono tante cose che mi suonano strane e non è una questione di bandiere, che ci si infilassero quelli che dici era pacifico, strano il contrario.
hai ragione quando sollevi la questione della crisi di valori (i feticci di cui parli) ma le demonizzazioni da parte di sindacati, partiti, e certe frange della sinistra mi ricordano tanto le posizioni della sinistra parlamentare dei tempi andati... quella che condannò a morte gli Arditi del Popolo e fece i suo accordi che sappiamo come finirono.


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