Sovranità di chi? Per chi?

L'anticomunismo ha fatto un ottimo lavoro, ha tolto dal tavolo anche solo il pensiero che il/un popolo possa essere sovrano, nel senso di essere titolare di qualcosa.

E adesso ci si meraviglia che "il popolo" non risponda all'appello basato sui "suoi interessi". Quali interessi? Suoi di chi?

L'acqua, l'aria, la terra, l'atmosfera, (perfino i mestieri, ma sarebbe un discorso lungo) sono di chi se ne appropria o li inquina, i diritti elementari sono compromessi da una burocrazia ben temperata.
(Giusto a proposito un aspetto, qui accanto: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=94848.)

La FIAT (es. passibile di estensione) si sveglia una mattina e si trasferisce da un'altra parte senza che a nessuno venga in mente di bloccare beni, brevetti, conoscenze che sono frutto dell'ingegno e del lavoro (e dei sacrifici) di svariate generazioni di una comunità che ne é stata segnata.
(Per non parlare dei "regali" che indussero un Presidente della R. ad affermare che lo Stato l'aveva comprata 4 volte).

É sotto l'occhio di tutti che il patrimonio produttivo in genere appartiene, é nella disponibilità, del Marchionne di turno.

Aderire ad un progetto di sovranità che riproduce in piccolo la globalizzazione, e ripropone il punto di partenza di questa, con in più i dazi ed i confini per essere sicuri che nessuno, tranne i vari Marchionne, possa sottrarvisi o fuggire, se non in mutande?

La reinvenzione delle Contee? E senza la possibilità del tradizionale appello, per giunta, e con qualche impostore al posto dell'Imperatore?

Proprio un bell'affare!

A me pare si profili un braccio di ferro, nella migliore delle ipotesi, e che certi temi dovranno essere accettati e riammessi alla discussione.

Anche senza una strategia.

Chi vivrà vedrà.