le stagioni non sono più quelle di una volta!

la mesta lamentazione spesso viene attribuita ai latini, Sputniknew.com la mette in bocca a Plinio il Vecchio ed  il mitologico Giuliacci la fa scrivere a Virgilio nelle Georgiche ma senza referenza completa.

Una fonte che ho trovato è di un certo Giacomo Leopardi da Recanati che, scuotendo la testa, cita una  lettera del 9 febbraio 1683 di tale Magalotti da Belmonte

... Egli è pur certo che l’ordine antico delle stagioni par che vada pervertendosi. Qui in Italia è voce e querela comune che i mezzi tempi non vi sono più, e in questo smarrimento di confini, non vi è dubbio che il freddo acquista terreno. Io ho udito dire a mio padre che in sua gioventù a Roma, la mattina di Pasqua di Resurrezione ognuno si rivestiva da state. Adesso chi non ha bisogno d’impegnar la camicuola, vi so dire che si guarda bene di non alleggerirsi della minima cosa di quelle ch’ei portava nel cuor dell’inverno....

In latino stagione si dovrebbe esprimere come tempus , ma non ho voglia di rileggere la storia naturale o le georgiche per cercarla, mi basta fermarmi a 300 anni fa (sono 12 generazioni di nonni, padri e figli) col sor Magalotti...

E che si fa, una danza propiziatoria  per far tornare la virgiliana età dell'oro?