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Stampare o non stampare. Questo è il dilemma?


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Per una volta invece di tradurre voci dall'estero pubblico alcune riflessioni “made in home”, per esprimere il mio punto di vista su un argomento dove a quanto pare vado contro corrente. Anche se già presagisco grandi proteste, perché ogni volta che si parla di deficit del bilancio, di spesa pubblica, e soprattutto di monetizzare il deficit, stampando moneta o emettendo titoli, si mettono in moto a dir poco delle forti passioni.

La finanziarizzazione dell'economia, questa massa enorme di moneta che gira per il pianeta alla ricerca degli investimenti più momentanei e redditizi, le bolle che si gonfiano e che scoppiano, la salita alle stelle dei prezzi delle materie prime e dell'energia, sommati alle difficoltà di occupazione nell'economia reale che incontriamo tutti i giorni, noi e i nostri figli, ci fanno vedere come fumo negli occhi ogni discorso che prenda presumibilmente alla leggera l'aumento della moneta esistente. Come, se la moneta è già così sovrabbondante rispetto agli scambi reali, vogliamo ancora aumentarla? E per far che? Per nutrire il mostro finanziario che già tutto divora?
E poi: la moneta verrà inflazionata e perderà valore, e non possiamo certo fidarci della regolamentazione dei governi o delle banche centrali, dato che sono proprio loro che ci hanno ridotto nello stato in cui ci troviamo adesso.

Giusto. Tutto corretto.
Però ho la sensazione che, come accade anche a proposito di tanti altri fatti della vita sociale, quella che è una indignazione giusta e sacrosanta, venga sfruttata e rivolta verso falsi obiettivi, attraverso una abile manipolazione che parte dall'alto, attraversa il livello accademico e poi si diffonde nella società.

Oggi anche i bambini sanno che se lo Stato stampa moneta per finanziare le sue spese, è folle, crea inflazione! Quando mi trovo a scuola davanti a studenti che ancora non sanno niente di economia, questo però lo sanno. Mah.
Siccome io sono in giro da un po', ricordo che i primi testi su cui studiavo, modulavano questo argomento con canto e controcanto, specificando condizioni, termini, modi.
Oggi i testi liquidano la faccenda. La monetizzazione del deficit è inflazionistica. Punto.
Proviamo a vederla in un altro modo, prendendo nella dovuta considerazione due fatti fondamentali.

- In primo luogo, bisogna tenere presente che c'è moneta e moneta.
In economia si parla di 5 aggregati monetari. (1) (Non la faccio lunga, se non li conoscete li trovate in nota).
La differenza fondamentale tra la base monetaria e tutto il resto, sta nel fatto che mentre la base monetaria non è a debito – tutto il resto degli aggregati monetari invece lo sono.
- In secondo luogo, c'è anche da tenere presente che la quantità di moneta totale, corrispondente all'aggregato M3, è molto più grande della base monetaria, ed anche del semplice M1 (solo in Italia, dalle statistiche della Banca d'Italia, siamo in un rapporto intorno a 10:1, ma credo che altrove sia molto peggio). Quindi la maggior parte della moneta esistente è proprio la moneta a debito.

Tutte le specie di moneta che vanno oltre la base monetaria sono cosiddetta moneta debito perché sono il frutto della creazione della moneta da parte del sistema bancario e finanziario attraverso il credito. Insomma quel meccanismo noto in tutti i testi di economia come moltiplicatore dei depositi bancari, o riserva frazionaria, attraverso il quale si moltiplica il denaro esistente facendolo girare col prestito. Questo tipo di moneta ovviamente arricchisce soprattutto le banche e il settore finanziario, mentre per i fruitori, privati o pubblici, di questo denaro, ci sono sempre gli interessi da pagare; perché l'uso di questo denaro sia conveniente per il singolo fruitore occorre sempre tener d'occhio il rapporto tra il costo e il rendimento dell'operazione finanziaria che si sta intraprendendo. Parlando a livello collettivo, è ovvio che un debito così generalizzato costituisce un bel drenaggio di ricchezza dall'economia reale al settore finanziario.

La base monetaria invece non è a debito. Quando la BC (banca centrale) stampa moneta di carta per immetterla nel circuito, la immette “a gratis”, non gravata da interessi (che sia stampa fisica o accredito su un conto, non è rilevante, perché quello che conta è che l'operazione è gratuita, cioè aumenta la ricchezza senza togliere niente).
I canali attraverso i quali la BC immette la base monetaria nel sistema, sono tradizionalmente tre, il canale estero, quello bancario, e il canale del Tesoro.

Il canale estero si può attivare quando c'è un un saldo attivo nella bilancia dei conti con l'estero. In questo caso la BC può stampare moneta per far fronte alle richieste di cambio degli importatori stranieri. E qui non ci sono interessi da pagare. Si stampa moneta in cambio di ricchezza straniera che entra nel paese.

Il secondo canale, quello più usato, è quello bancario. Quando la BC presta soldi alle banche contro garanzia di titoli, in genere non si ha un aumento vero e proprio di base monetaria, anche se lo fa stampando, perché poi a determinate scadenze questi soldi devono tornare indietro, più gli interessi. Sono le cosiddette operazioni di rifinanziamento temporanee. .
In altri casi, invece, c'è un vero e proprio aumento di base monetaria, attraverso quelle che vengono chiamate operazioni di mercato aperto definitive: la BC rifinanzia le banche e stop, non c'è nessuna operazione di segno contrario. Si dice che sono operazioni “strutturali” per aumentare la liquidità. Ricchezza aggiunta.

L'altro canale possibile, sarebbe quello del Tesoro. Questo canale in Europa è stato bloccato e prosciugato per Trattato (2), mentre negli USA è ancora aperto.
Il canale pubblico rappresenta un'importante occasione per la BC di immettere base monetaria nuova nell'economia, attraverso anticipazioni straordinarie nel conto corrente del Tesoro con la BC, oppure tramite l'acquisto diretto dal Tesoro dei titoli del debito pubblico. Seppure i titoli siano debiti da rimborsare e gravati da interessi, nel caso di acquisto diretto da parte della BC, non si tratta di vero debito ma di ricchezza aggiunta, perché gli interessi la BC con una mano li prende e con l'altra li restituisce allo Stato, essendo bene o male istituto di diritto pubblico (anche se di proprietà privata). E quando i titoli giungono a scadenza basta farsene acquistare altri.
Quindi non è vero debito, o debito non oneroso. (3)

Credo, da quanto detto su, che dovrebbe esserci un rapporto più sano e più equilibrato tra base monetaria, e moneta bancaria. La base monetaria fa da base, e il credito come un cuscinetto ammortizzatore dovrebbe espandersi e contrarsi a seconda del ciclo economico. Invece sta succedendo che il credito sostituisce la base monetaria scarsa.
Lasciando stare le ragioni che hanno portato a questo (la domanda carente in qualche modo bisogna pur alimentarla), mi sorge spontanea una domanda: come mai tutti gridano allo scandalo se si accenna a finanziare con moneta nuova di stampa (base monetaria) la spesa pubblica, quando la base monetaria è di per sè già così ristretta, e il vero problema sta nella dilatazione abnorme del debito?

Ma non sarebbe più logico in questa fase di agonia dell'economia italiana – invece di scandalizzarsi all'idea – chiedere piuttosto a gran voce di riaprire il canale pubblico inaridito, e finanziare con base monetaria gratuita almeno parte delle spese pubbliche di utilità sociale, le infrastrutture del paese, la sicurezza sociale, l'istruzione, lasciando anche che lo Stato non abbia un pareggio di bilancio, ma se occorre spenda di più di quanto prende ai cittadini (4 )?
La base monetaria usata in questo modo arricchirebbe davvero il paese, e non degenererebbe in leva finanziaria. Mi immagino come obiettivi di spesa degni di questo nome la riparazio
ne della rete idrica in tutto il paese, la riqualificazione energetica di tutto il patrimonio edilizio, dei piccoli impianti diffusi sul territorio per la produzione di energia rinnovabile. E si potrebbe andare avanti parecchio.

Qual'è dunque il problema? L'inflazione? In tutti i bollettini della BCE l'inflazione si considera correlata con M3, non con la base monetaria, quindi basterebbe fare uno scambio. Per non aumentare a dismisura la moneta, bisognerebbe stringere da qualche altra parte. Bisognerebbe diminuire corrispondentemente la moneta debito, diminuire il moltiplicatore. Dateci un po' di base monetaria, e bruciamo un po' di finanza, la moneta totale rimane uguale, e l'inflazione non sale.
Per esempio sarebbe urgente impedire alle banche di giocare in borsa, impedire loro di deviare i risparmi nel settore finanziario invece di mantenerli utilizzabili nell'economia reale.
O impedire di giocare coi derivati. Modi ce ne sarebbero tanti, e non credo nemmeno che molta gente piangerebbe a causa di questo scambio.

Per dirla con Paolo Sella di Monteluce, nel vecchio testo “La verità sulla finanza italiana”: 
“Il problema non verte sulla quantità di moneta che lo Stato emette; ma sulla qualità della spesa che esso effettuerà con questa moneta. Infatti, contrariamente alla tesi classica, non è la carta
falsa che crea l’inflazione; è la spesa sterile che sterilizza il simbolo monetario.”

Quando la MMT negli USA parla di deficit e di rotative di stampa, chiede che quella parte di stimolo fiscale USA che è stata diretta all'economia reale – con investimenti in infrastrutture, sicurezza sociale, e sussidi ai poveri – non sia interrotta per un discorso di risanamento del bilancio. Essi criticano altre spese del governo che potrebbero essere tagliate, per es. quella militare. Ma proprio sulla pelle della gente bisogna raddrizzare il bilancio? Se le spese fossero sensate il bilancio si rimetterebbe a posto con la crescita. Questo è. Non mi paiono tanto fuori di testa questi professori.

Noi in Europa, invece, non abbiamo più nemmeno una moneta sovrana e non possiamo nemmeno sognarci di puntare sulla crescita. Ce la dobbiamo cavare con bilanci in pareggio anche in tempi di crisi (provocata dalla finanza) perché altrimenti si crea inflazione. La base monetaria è demonizzata e il debito galoppa.

Un altro problema è che non si può regolamentare il mercato perché non possiamo riporre fiducia nei regolamentatori. E non si può affidare al governo la gestione della spesa! Risponderebbe a interessi clientelari, mafiosi, alle lobbies e ai poteri forti, invece che al benessere dei cittadini, e ci porterebbe alla rovina.

Questo è un problema serio, di ordine politico, che meriterebbe un post a parte. Però intanto siamo nelle mani delle banche.
Comunque non c'è da scaldarsi più di tanto... il tempo scorre, ci stiamo avvicinando a grandi passi alla fine della storia, e queste discussioni sembrano sempre di più fuori tempo massimo ...

Fonte: http://vocidallestero.blogspot.com
Link: http://vocidallestero.blogspot.com/2011/04/stampare-o-non-stampare-questo-e-il.html#more
3.04.2011

NOTE

1) C'è M0 – o base monetaria – costituita dal cosiddetto circolante che sarebbero le banconote e gli spiccioli a corso legale, più le riserve che le banche ordinarie depositano presso la BC e non possono essere utilizzate per fare credito. C'è M1 che si ottiene aggiungendo alla moneta legale tutti i depositi bancari a vista. M2 comprende anche i depositi vincolati con scadenza a due anni e/o preavviso fino a tre mesi. L'ultimo è il famoso M3, l'aggregato più ampio perché comprende anche quote di fondi e altri titoli con scadenza fino a due anni. (Si tratta di nozioni verificabili in qualsiasi testo di economia).
2 ) Il Trattato di Maastricht del '92 fa divieto alla BCE di concedere finanziamenti diretti alle pubbliche amministrazioni.
3 ) Su questa questione della base monetaria non onerosa mi dilungo di più su un articolo che ho scritto in passato e che eventualmente si può trovare qui ( http://www.stampalibera.com/?p=11774 9 . Non ho intenzione di riaprire in questo Blog la discussione, che tocca l'argomento del signoraggio, perché l'ho studiato in lungo e in largo, e a meno di argomenti veramente nuovi, penso di avere ormai preso una posizione definitiva.
4) Per inciso occorre precisare che DI GIA' noi in Italia avremmo un pareggio o addirittura un avanzo di bilancio, se non considerassimo gli interessi che paghiamo alle banche per il finanziamento del deficit pubblico.


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Anonymous
Illustrious Member
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Oggi anche i bambini sanno che se lo Stato stampa moneta per finanziare le sue spese, è folle, crea inflazione!

Lo Stato stampa moneta ?

La base monetaria invece non è a debito. Quando la BC (banca centrale) stampa moneta di carta per immetterla nel circuito, la immette “a gratis”, non gravata da interessi (che sia stampa fisica o accredito su un conto, non è rilevante, perché quello che conta è che l'operazione è gratuita, cioè aumenta la ricchezza senza togliere niente).

Eeeehhh???

la BC con una mano li prende e con l'altra li restituisce allo Stato, essendo bene o male istituto di diritto pubblico (anche se di proprietà privata).

Come? Ma se è privata come fa ad essere pubblica? E se è pubblica come può essere privata?

Un altro "esperto" di economia formatosi con i programmi di studio forniti dal signor banchiere. Anche se qualcosa di buono lo dice pure, c'è alla base un vizio di fondo, manca la consapevolezza del fatto che il sistema della moneta a debito e la gestione privatistica dell'emissione di moneta sono fallimentari in partenza (per noi). Nessun accademico che abbia il coraggio di ammettere quello che è sotto gli occhi di tutti.


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