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Tagliatore di spesa pubblica VS Matematica

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Hito
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Per avvalorare le folli euroidee continuano a mentire, sbugiardati anche dai manuali di economia e dalla matematica, ma un genio ribelle, di nome @rubino7004 ristabilisce la verità, con la sua impareggiabile ironia.


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PietroGE
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La spesa pubblica deve essere ridotta perché l'economia del Paese non la sostiene più e perché c'è assoluto bisogno di tagliare le tasse che sono le più alte in Europa tranne i Paesi scandinavi. Quindi il discorso è :

-Quale spesa tagliare. È ovvio che non si può cominciare con i servizi essenziali tipo pensioni, sanità, scuola ecc. Si deve cominciare dalla riforma costituzionale : dimezzamento del numero delle regioni, spesa sanitaria controllata dallo stato, abolizione effettiva delle province e ristrutturazione dei comuni. Fine delle missioni militari all'estero. Fine della nazionalità acquisita e priorità per lavoro, casa, welfare ai cittadini italiani.
-Si devono tagliare le tasse IVA sui prodotti italiani, il cuneo fiscale e l'IRPEV.
-Si devono rimandare a casa loro i migranti perché ormai la spesa per mantenerli è arrivata ai 5 miliardi annui.
-Si deve avere una politica industriale e investire nelle tecnologie capaci di migliorare la produttività economica. Gli investimenti a pioggia come si fanno oggi non producono niente. Sono come gli 80 euro di Renzi.

La spesa pubblica deve essere sotto controllo sia che vogliamo continuare con l'euro sia che si ritorni alla lira. I conti fatti così non dicono niente.


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Hito
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La spesa tagliata è domanda aggregata. Mi dovresti dimostrare che i tipici forestali della Sicilia non consumano, l'ha capito pure Salvini... Guarda caso per metterla sotto controllo hanno iniziato proprio da quella che tu dici di non toccare: pensioni (riforma Fornero) sanità (fortunatamente non ho avuto bisogno, ma mi dicono che ci sono tickets ormai su tutto; oltre alla chiusura dei piccoli ospedali) scuola (la buona scuola). L'abolizione parziale delle provincie ha fatto si che non venisse più fatta la manutenzione di strade e cavalcavia che crollano. Per i comuni il patto di stabilità funziona così: http://ilpedante.org/post/l-elefante-nella-stanza. L'IVA la tagli solo con la sovranità, altrimenti ti impone la UE di alzarla tramite clausole di salvaguardia. La produttività è aumentata a dismisura, peccato che i salari non siano aumentati di conseguenza. Il cuneo fiscale viene sempre chiamato in causa dai neoliberisti, che poi finiscono sempre per tagliare gli stipendi. L'unica cosa su cui mi trovi d'accordo sono i migranti, ma mi becco le mie botte di razzista, in macroeconomia e con moneta sovrana li paghi, mangiano, si vestono, abitano e prima o poi hai bisogno di + panettieri, + addetti al confezionamento di vestiti, + muratori


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Georgejefferson
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E' ovvio che sia una vignetta semplificatoria, il problema di queste vignette e' che spesso vengono usate ai fini demagogici per tirare acqua al proprio mulino ideale. Quindi c'e' una austerità di destra, ed una di sinistra...una leva economica con la spesa pubblica di destra ed una di sinistra. L'ideale di destra (esemplificato da Pietro) solitamente nega le diversità di vedute (ne ne, non esiste la destra e sinistra, ma il buon senso, che ovviamente, sono le politiche di destra).

L'austerità a sinistra significa banalmente togliere ai ricchi e dare ai poveri, quindi redistribuire anche nei confronti dei medo/alti verso i poveri ma in forma proporzionale (quindi l'80 % della gente non verrebbe toccata) quindi senza stravolgere le cose, ma senza distinzione di etnia, sesso, religione e opinioni politiche (non cosi per la destra) perchè la "nazione" non e' un fine ultimo per la sinistra, e' mezzo transitorio verso la collaborazione mondiale, senza nulla togliere alle tradizioni innocue e di amore verso il proprio paese. Gli sprechi "tagliati" non spariscono ma vengono redistribuiti ai più oppressi e bisognosi.
La spesa pubblica come leva economica idem. Ma al contrario della destra non mira solo al miglioramento della "capacità produttiva" (delle macchinine o stadi per i giocatori viziati, per esempio) ma quella sociale, istruzione educativa per più persone possibili, sanità ottimizzata senza regali al vecchio notaio di turno, diffusione di civiltà inclusiva e pacifica, restauro intelligente nel rispetto ambientale, meno missioni militari ancelle del profitto, e più missioni Onu per la pace, ricerca...investimenti nei paesi poveri (sempre nel sociale, oltre che "industriale") pressione internazionale ai fini della pace ecc....

Quindi in sintesi la vignetta non vuol dire una cazzo. Dipende sempre dove si vuole andare.


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Hito
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E' ovvio che sia una vignetta semplificatoria, il problema di queste vignette.......................
Quindi in sintesi la vignetta non vuol dire una cazzo. Dipende sempre dove si vuole andare.

Nella direzione opposta a quella indicatami dal PD e dai globalisti in generale 🙂


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Georgejefferson
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A parte i prezzolati del PD, c'e' un globalismo di destra, ed uno di sinistra.

Gobalismo Vs Sovranismo.

L'ennesima pappetta per i polli.

Le parole in sè non dicono nulla senza indicare chiaramente gli scopi, ogni parola può essere declinata in senso positivo o negativo.

Globalista può indicare una prassi di accentramento del potere con lo scopo di sottomettere l'umanità e dividerla a priori in sovrani autonominati, cortigiani a cui lanciare l'osso, e schiavitù per il resto. Ma anche il "sovranismo" può avvalorare quel tipo di prassi, e mettersi in lista per l'ossicino più succulento, "comprare" le persone nel proprio territorio con i contentini del consumo e l'elemosina che "sgocciola" col contagoccie dai ricchi ai più disagiati, chiudendo gli occhi (e i media) al resto.
Oppure ingenuamente pensare che un paese sia libero, facendo il "neutrale" (come la svizzera...risate) commerciando col resto del mondo senza pagarne un pizzo adeguandosi alla consuetudine di corruzione a livello multinazionale.

Oppure Globalista può ingiustamente essere accusata una persona che abbraccia l'ideale, necessario e non "buonista"... fine ultimo da costruire nel corso storico, di unificare il genere umano, ma non in senso omologante e totalizzante, ma con una legislazione mondiale collaborante, sui diritti e doveri di base, non che si infili in ogni dove e decisione dei paesi, ma persegua lo scopo di libertà culturale e di tradizioni innoque e che possa comunque garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, sostentamento, cultura e dignità.

Latenti queste leggi esistono già.
Allora il "sovranismo" diventa nobile dove, perseguendo chiaramente e a chiare lettere questi principi di scopo "insieme", possa dare (nel limite suo possibile)..esempio e incoraggiamento agli altri, cosi che possa elevarsi a "modello" costruttivo e includente (non necessariamente nel sovraccaricarsi di tutti i problemi) perchè da soli, non si va da nessuna parte.


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PietroGE
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Noi abbiamo un debito così alto perché l'economia italiana non cresce abbastanza e la quota della popolazione che lavora è troppo bassa per permettere una spesa pubblica e un welfare come quello che abbiamo. Non appena il governo aumenta le tasse, aumenta subito la spesa pubblica e tutto ritorna come prima, solo che le gente non ha più i soldi per acquistare, chi produce beni in Italia lo sa benissimo e non investe più, la disoccupazione sale gli introiti dello stato diminuiscono e si ricomincia a parlare del prossimo aumento delle tasse. Per me è già un miracolo quando, in queste condizioni, il PIL raggiunge lo zero virgola. La produttività italiana è crollata negli ultimi anni, perché non ci sono stati investimenti in macchine e automazione, e con la globalizzazione e la concorrenza con i mercati asiatici il salario dei lavoratori italiani non aumenterà mai.
Devono calare le tasse, altrimenti l'economia va a fondo e si devono produrre più beni in Italia e mettere dazi sulle importazioni. La spesa pubblica va bene quando dopo aver finanziato i servizi essenziali, il resto va in investimenti mirati, non in finanziamenti a pioggia. Ma per questo ci vorrebbe un piano industriale che non c'è. Noi stiamo andando nella stessa direzione della Grecia e se dopo le elezioni non ci sarà un governo capace di governare sul serio arriverà la Troika anche da noi.


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PietroGE
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George, l'austerità non è né di destra né di sinistra. La redistribuzione la si fa con le tasse, non è questo il problema più acuto del Paese. La Germania, che ha un surplus commerciale enorme ha imposto l'apertura dei mercati anche a quei Paesi come il nostro che non se lo possono permettere. Sono spariti interi settori industriali : tessile, calzature, elettrodomestici, macchine utensili ecc. ecc. È rimasto il lusso, il parmigiano reggiano e la mozzarella di bufala campana (sto naturalmente esagerando). Come vuoi finanziare un welfare e garantire servizi in queste condizioni? Tutti i governi negli ultimi anni, anche quelli di centro destra hanno aumentato una spesa pubblica che tra il '95 e il 2000 era riuscita a frenare e la crescita è rimasta al palo.
Vedere il grafico : https://politicasemplice.it/blog/spesa-pubblica-italiana
e la spiegazione :
Il grafico mette in evidenzia come tra il 1995 ed il 2000 la spesa pubblica italiana sia diminuita in rapporto alla ricchezza prodotta, ovvero come la spesa pubblica sia cresciuta in modo meno rapido rispetto alla crescita del PIL (come si evince dal grafico dell'andamento della spesa a prezzi correnti). Tra il 2000 ed il 2009 la spesa pubblica italiana ha ripreso a crescere più velocemente della ricchezza del paese fin quasi a raggiungere il livello del 1995, segnando poi una inversione di tendenza tra il 2009 ed il 2011 ed infine una nuova crescita tra il 2011 ed il 2013 (Fonte: ISTAT).


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Georgejefferson
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Pietro suvvia, il debito pubblico, o credito privato come preferisci, e' uno strumento del modo di produrre del capitale. Dato che serve "la domanda" per garantire i profitti, e volendola tenere sotto controllo, al posto che suddividere i frutti del lavoro (nel corso storico) con adeguata tassazione progressiva (reddito e patrimonio Pietro, esiste anche il patrimonio, determinato storicamente anche con l'ingiustizia e fonte di potere nepotista e corruttore) lasciano correre la spesa dalla tesaurizzazione sotto forma di debito. L' aumento vertiginioso in Italia deriva dagli anni 80, con i tassi vertiginosi ad inseguire l' inflazione ...(inflazione alla cui origine ci sta per lo più il "laissez faire" dei capitalisti nostrani verso quella importata negli anni 70, per poi scaricare le colpe sui lavoratori che inseguivano i prezzi codeterminando la spirale inflattiva)...e diminuendo cosi i debiti accumulati.

Non tutti quelli che "producono beni" in Italia sono bravi e vittime, bisogna distinguere, caso per caso nel loro storico (quanto aiutati, quanta evasione ecc..)

Aumento delle tasse in sè non vuol dire nulla. Aumentare ai furbi benestanti redistribuendo ai bisognosi (con la creazione di lavoro e spesa pubblica giusta) non ha segno meno, ma dopo che furbamente hanno liberalizzato i movimenti di capitale, andare a rincorrerli oggi nei paradisi fiscali e' dura, se non col bastone di un organismo internazionale (lo faranno tranquillo).

"investimenti in macchine e automazione" che non e' un male in sè, li taglia i posti di lavoro, in assenza di un settore pubblico che compensa nel sociale, e' un disastro, altro che competere, e la collaborazione internazionale in questo senso sarà necessaria.

Sul discorso dazi e protezionismo va bene, ma dipende, come al solito, in che senso? Esiste un senso della destra ed uno della sinistra. Vuoi che ti spiego la differenza? La spiego dopo copia incollando un vecchio post sul trumpetto amico dei poveri, cosi si capisce meglio.

L'austerità e' di destra, declinata nel senso scritto all' inizio. Vero che a sinistra "austerità" come termine significante non e' adeguato, ma quello che intendevo, per austerità di sinistra, e' più da cercare nel suo significante originario nobile, e cioè la precauzione verso le avversità future, non di certo come grimaldello ideologico in malafede in bocca a banchieri e industriali corrotti.

Non e' la "Germania" che non esiste (come "moloch" unitario biondo tutta concorde al suo interno), ma il modo di produrre del capitale che "apre i mercati", perchè serve a garantire il profitto. L'imperialismo e' conseguenza, ma non e' che l' italia, staccandosi da un' imperialismo, si possa illudere di crearne uno personalizzato, non farebbe che replicare gli stessi meccanismi che critica agli altri, ma e' più probabile che si attacchi alla mammella di imperialismi "altri".


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Georgejefferson
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Sui dazi e protezionismo:

Parte 1

Le "barriere" tariffarie possono riflettere finalità di destra, o di sinistra.

Di destra quando fingono che il mondo oggi sia fatto di isole autonome, e non tengono conto delle diversità, venutesi a determinare nel corso storico, tra le dimensioni economiche dei paesi e conseguenti rapporti di forza.
La narrazione della destra sulle "difese", da per naturale e senza importanza il fatto che tanti paesi non hanno la forza di "difendersi" in pari modo, e non e' per nulla una innocua gara concorrenziale che parte da situazioni di pari opportunità. Ma la negazione intrinseca di qualsivoglia sussulto umano alla collaborazione, per lo meno parziale.
Allora abbiamo le "barriere" tariffarie che non tengono conto delle dimensioni disumane di sfruttamento del lavoro nei paesi più poveri, non le denuncia per sensibilizzare l'opinione pubblica in quel senso, ma solo per l' eventuale svantaggio economico derivante da questa concorrenza.
Inutile la retorica del "sono fatti loro", perchè i rapporti commerciali con i loro rapporti di forza, hanno concorso molto a determinare e mantenere queste barbarie, e le classi dominanti dei paesi più forti e ricchi, hanno partecipato attivamente al clima di corruzione negli altri, a loro vantaggio (delle classi dominanti), nonostante sia ovvio che anche "il corrotto" che schiavizza le persone del suo paese abbia palesi responsabilità.

Diversamente a sinistra si dovrebbe porre in luce queste questioni, e applicare le barriere tariffarie in ragione etica, con la prospettiva di un divenire storico che cambi e migliori certe situazioni di barbarie con più collaborazione. Certo da solo un paese può poco, ma quel poco, insieme ad altri, può contribuire a portarne l'esempio virtuoso, specie se il paese in questione fa parte della cerchia dei paesi più forti.

trump non esce per nulla dagli schemi politici tradizionali della destra, al più denuncia tante situazioni più morbide appunto perchè :"non abbastanza di destra".

Le conseguenze catastrofiche di questa malata globalizzazione che tanto devasta...non devasta solo le classi meno abbienti in occidente, devasta anche molto le classi medio alte, in favore di quelle altissime, ed e' in favore di quelle, le medio alte, che molta retorica si ammanta del pietismo con parole altisonanti quali "sacche di povertà", perchè le "sacche di povertà" ci sono sempre state, le stesse mantenute tali come grimaldello per tenere sotto ricatto il mondo del lavoro, e a quello servono le riforme antisociali che tolgono fondi alle cure sanitarie, ai salari minimi decenti, alle tutele in stile articolo 18 ecc.. che necessariamente, quelle risorse, andrebbero presi appunto dalle classi medio alte ed altissime. Cosa che il retore di destra non si sogna minimamente di prendere in considerazione, se non a parole. Si chiama progressività fiscale, in funzione difensiva delle classi meno abbienti. Principio messo in fortissima discussione dalla recente visione mondo alla thatcher e reagan.

"Creare" posti di lavoro non significa nulla senza distinguere. Agevolare gli imprenditori locali con forti detassazioni senza distinguerne il merito storico conta poco ai fini della giustizia, non ha senso il "creare lavoro" purchessia, appunto se insieme poni la libertà assoluta di licenziare con annesse forme di ricatto. Senza contare l' impegno sui vincoli ambientali che ogni stato dovrebbe farsi carico con severe sanzioni e sensibilizzazioni dell' opinione pubblica in quel senso.
In un regime di altissima competizione lo scontro e' inevitabile, o a perire sono le aziende più deboli (i lavoratori licenziati) o le aziende di altri paesi con cui si continua allegramente a commerciare, ponendo a priori un protezionismo che un paese forte si può permettere, ma non altrettanto il paese terzo.
Il sindacato che fa finta di nulla su queste questioni e si limita a boccheggiare sperando di salvare il suo orticello, e' la degenerazione del movimento storico sindacale, non "un discorso di sinistra", fermo restando le lodevoli, piccole conquiste, che un sindacato odierno, obbligato a racimolare le briciole, può ottenere in funzione di difesa dei lavoratori e classi interne meno abbienti.

Inutile ricordare che la denigrazione di tutto ciò, spesso viene ammantata dall' aggettivo "stato assistenzialista".
La "prosperità dell'economia nazionale" non garantisce per nulla la crescita "sociale", almeno bisognerebbe definire meglio cosa si intenda per "crescita sociale".
I posti di lavoro li possono creare sia i privati che l'autorità pubblica, ma se proponi "posti di lavoro" purchessia, con il ricatto istituzionalizzato verso le classi meno abbienti (per esempio la libertà assoluta di licenziare), deturpando l'ambiente e costruendo una rete di piccoli capetti locali, che rivolgono i disagi sui più deboli non e' "creare lavoro" in senso nobile.

Gli sgravi fiscali e deregulation purchessia e' il discorso di destra. La destra "non trumpista" che non critica le multinazionali ed e' a favore di sgravi fiscali e deregulation anche locali, non lo fa "perchè di sinistra"...ma perchè e' cooptata da quei grandi gruppi, che, in ugual modo, non tiene conto della giustizia e difesa dei ceti meno abbienti.
Sono conflitti tra destre, che divergono nelle azioni, ma con la stessa stella polare che non distingue i rapporti di forza e disagio dei più deboli.


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Georgejefferson
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Per quello Destra.
Lo sbraitare contro le "esportazioni di democrazia", non e' finalizzato al porre in luce le barbarie commesse dagli americani verso mezzo mondo, ai fini di controllo e profitto, ma e' finalizzato a quel conflitto interno tra destre di cui sopra.
Inutile dire che le miriadi di rapporti commerciali americani nel mondo, non si annullano dall'oggi al domani, e che trump non lo farà, per scupoli etici, come sembrerebbe dalle sue sparate contro i guerrafondai "internazionali". Non fosse altro perchè con i guerrafondai ci sguazza in affari.

Pero si dice che "non e' collocabile", e' fuori dagli schemi. Insomma un "heroes".
Sarebbe da capire "per quali versi" sarebbe di sinistra, a meno che scambiamo per sinistra, le macchiette contemporanee in politica, oggi, dimenticando tutta la tradizione di pensiero di cosa significhi "sinistra" nei suoi valori e principi.

Sono le sovranità del popolo, con le sue differenze culturali tra un paese e l' altro... ma nel difendere le classi meno abbienti e culturalmente mantenute nell' ignoranza, sono quelle le vittime da proteggere dagli organismi internazionali in malafede e padroncini locali, che assomigliano sempre più alla costruzione di imperi guerrafondai e gerarchici, piuttosto che repubbliche democratiche...non il "nazionale" purchessia dimenticando dei conflitti interni ai paesi, e riducendo il tutto alla buona "sacra" famiglia, solo quando serve per difendere interessi particolari.

trump "Aborrisce l'idea di un Governo mondiale"...ma davvero? trump aborrisce l' idea di una repubblica internazionale da costruire nel lungo termine, che garantisca per tutti il diritto di base, senza necessariamente intromettersi nelle differenze culturali innocue... non aborra invece l' impero, perchè il paese più forte che impone un protezionismo egoista coopterà altri paesi meno forti, e ne farà dei vassalli costruendo sfere di influenza.
Ed e' il modello di impero pluri millenario che non viene mai messo in discussione dalle destre.(per quello conservatrici)

Se trump (il giusto, di sinistra) non approva le :

"aziende che non esitano a depauperare il tessuto economico nazionale per conseguire esclusivamente il profitto"

Bisognerebbe valutarlo dalla sua storia personale, consiglio un documentario uscito per Report tempo fa, che ognuno valuti da sè, quale concezione si abbia della parola "depauperare" magari chiedendo ai lavavetri "latinos" dei suoi palazzi, anche.

Quale sarebbe il trump

Cit."sensibile agli interessi della classe lavoratrice a cui vuole ridare prospettiva e benessere" ?

Classi meno abbienti o "classe lavoratrice" purchessia? Patriotà per chi?
interessi strategici ed economici del proprio Paese significa sposare in toto la logica del profitto e competizione selvaggia, senza alcun orizzonte storico di ricerca, nel tempo, di sana cooperazione internazionale il più possibile paritaria, a meno che per "interessi strategici" ci si riferisca a quello.

Ma non e' trump.
Che non e' una "risposta originale", tranne nelle demagogie interessate di un certo giornalismo contemporaneo.


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PietroGE
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George il discorso in generale può essere valido o no, rimane il fatto che :
-Chi comanda in un Paese è responsabile del benessere dei propri cittadini E BASTA. Non è responsabile per l'umanità, sempre che questo concetto abbia una sua realtà fondata sulla pratica e su un qualche diritto. Qui, a me sembra, si dividono le strade della destra e della sinistra. È un atteggiamento egoista, moralmente riprovevole? Forse, l'opposto però mi sembra abbia fatto un grande casino, a cominciare dalla "esportazione della democrazia" e della lotta ai dittatori a forza di bombe. Trump ha ricevuto la sua dose di bastonate dai media e dalle lobby proprio perché ha affermato un concetto divenuto stranamente 'rivoluzionario' negli ultimi tempi : pensare agli interessi del proprio popolo e basta.
E non è detto che debba essere l'anticamera della guerra secondo il dettato di Mitterand : Le nationalisme, c'est la guerre . La guerra è scatenata da altri fattori, più complessi del nazionalismo.
-La povertà nei Paesi capitalistici c'è sempre stata, anche in quelli dove si applica una tassazione feroce dei più ricchi (come i Paesi scandinavi) e si alimenta un welfare a volte asfissiante. Non c'era nei Paesi del cosiddetto socialismo reale perché non esisteva il termine di paragone, nel senso che erano tutti poveri.
-Si dice : ma la globalizzazione è stata una mano santa sollevando dalla miseria più nera qualche miliardo di persone. Quando ero piccolo io i cinesi riuscivano a campare con qualche piatto di riso al giorno, oggi li vedi a fare la fila per vedere la Cappella Sistina o i Musei Vaticani. Benissimo, l'abbiamo in parte pagata noi questa accelerazione di ricchezza, accettando il sistema dei vasi comunicanti e prendendo atto che quello che guadagnavano loro lo perdevamo noi. Mi sembra giusto dire che sarebbe ora che pensassimo a noi prima che si inverta il destino e che fossimo noi costretti a campare con una ciotola di riso.


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Georgejefferson
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Se rileggi bene vedi che scrivo spesso, nei limiti delle possibilità di un paese ecc.. nessun paese e' un' isola, e l'approccio collaborante e' l' unica strada alla pace, questo non vuol dire cedere alle lusinghe imperialiste e farsi servili, ma fare gruppo e forza reciproca contro il prepotente di turno. Il livore che esprimi col sempre verde delle destre "responsabile per l'umanità" denota appunto la tua posizione, che mai vorrebbe la costruzione storica del diritto di base internazionale. I "cittadini del proprio paese" come fossero un monolite unico e omogeneo e' una fuffa, una costruzione immaginaria delle classi dirigenti perche mai si trattano "i cittadini" allo stesso modo nelle pari opportunità, e nel diritto, anche se "italianissimi".

Il fondamento del diritto non e' mai fondato "a priori" nella realtà, ma costruito nella storia, altrimenti saremmo ancora ai livelli degli scimmioni che si bastonano per l'egemonia dell' acqua alla pozzanghera. Sull'egoismo, ho spiegato sopra, l'opposto che citi non ha nulla a che vedere con i valori da me espressi, e lo sai.

Pensare agli interessi del proprio popolo e basta e' la retorica del demagogo antico quanto il mondo e le sue tribu, e come sempre, buono per imbambolare i semplici e mantenuti ignoranti dal dilagare delle miserie. Ripeto, il nazionalismo ha un senso se declinato a sinistra, come mezzo e mai come fine ultimo, con tutto il rispetto delle sane tradizioni e amore per il proprio paese.

La guerra è scatenata da altri fattori e concordo, peccato che fondi le sue ragioni sull' egoismo da me criticato sopra. Non ha più senso la logica del paese singolo, la povertà e miseria esiste anche nei paesi ad una forte tassazione progressiva, appunto, perche inserito in un sistema mondo dove dilagano movimenti di capitale arbitrari e tassazioni diverse.

Se pur e' vero che negli ultimi 30 anni si e' sollevata la miseria nera per qualche miliardo di persone, solo un allocco puo descrivere gli eventi con termini quali "mano santa", perchè cieco di fronte all'imbarbarimento generale, anche in occidente.

Continui ad esprimerti in termini quali "noi" e "loro", ma sono semplificazioni mistificatorie, perche' dentro il "noi" a te tanto caro, ci stanno farabutti senza scrupoli ed oppressi, cosi come nel "loro" uguale. Quindi distingui per razza (presunta) e non per le reali condizioni delle persone, come se "nella razza" fossimo tutti uguali omologati in fila, al passo dell'oca.


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Nathan
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Non sono un fenomeno di economia ma credo che per quanto riguarda la situazione economica italiana si dimentichi sempre una cosa e cioè la immensa corruzione e l'inettitudine di una classe dirigente a dir poco approssimativa. Se noi riuscissimo a togliere i costi da corruzione e da inettitudine avremmo un risparmio secco di almeno un 20% altro che lo 0, di più o tagli qua e là.
Purtroppo non si riesce a estirpare questo cancro che affligge l'Italia e allora giu con soluzioni macroeconomiche che però non bastano in quanto si dovrebbero applicare in una nazione sana e non in uno stato bizantino e spendaccione come il nostro. Siamo destinati al fallimento altro che ripresa.


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PietroGE
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@Nathan

Sai qual è il cancro che ha divorato le possibilità di sviluppo del Sud e che anche oggi dissangua l'Italia per miliardi ogni anno? La criminalità organizzata. Una commissione antimafia che esiste da 50 e più anni fa ridere, vuol dire che non si è capaci o non si vuole estirpare questa peste. La gente non lo sa ma noi esportiamo miliardi verso i Paesi europei e i paradisi fiscali ogni anno. Finiscono nelle banche tedesche, in immobili, buoni del tesoro, azioni ecc. ecc.
Cosa credi che le autorità tedesche non lo sappiano? La Germania ha un servizio informazioni interno più efficiente dell'FBI, conoscono benissimo i pizzaroli miliardari, le banche dove approdano i soldi della N'Drangheta e cosa ci fanno con quei soldi. Perché dovrebbero intervenire? Se nessuno dall'Italia lo chiede che cosa devono fare, mettere in galera chi finanzia la propria economia? Perché il nostro presidente del consiglio invece di andare dalla Merkel con il cappello in mano a chiedere il permesso di fare più debiti non va a chiedere che sequestrino i beni della criminalità organizzata? Perché ha paura poi di fare la fine di Falcone e Borsellino!


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