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Telecom vuole licenziare 25 giornalisti da La7.


kiriosomega
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Articolo di riferimento: “Il licenziamento di 25 giornalisti della redazione di La7”.
Il cdr senza mezzi termini: “Un attacco al pluralismo”.

Illazioni quelle che seguono? Forse! Ma con un pizzico di “scaltrezza popolare” proviamo a fare un breve un processo alle intenzioni, per ora diciamolo sorridendo, ma con il forcone pronto.

La stampa comunica che in casa La7 il parco giornalisti è assai numeroso, perciò molti se ne devono andare! Sarà anche vero che La7 ha un parco giornalisti così numeroso, ma tanta gente come me risponde: "Sarà... ma io vedo sempre le stesse poche facce".

Dunque, in molti ci siamo chiesti il perché della volontà di licenziamento di ben 25 giornalisti, e tutti insieme. Perché un taglio così sostanzioso?

La prima illazione che mi viene in mente è che sotto la spinta emotiva di un disastro economico che s'avvicina annunciato, ma a volte quasi smentito secondo interesse dei politicanti, il "capitalista" pone le mani avanti in difesa del suo che non vuole scalfito dalla recessione. Perciò, sotto la spinta emotiva il capitale già sta creando baluardi alle spese. Spese che però sono, o dovrebbero essere, nell'informazione, espressione di pluralità che scemerà. Dunque, per dirlo chiaramente, sotto l'aspetto di necessità di difesa dei grandi trust economici si stanno perpetrando grosse porcherie socio economiche ingiustificate ed ingiustificabili. Specie quando il potere, per tutelarsi, chiede la socializzazione delle perdite, e l'accentramento dei profitti.

Già, si chiede Telecom editore di La7, perché mai la stampa dei padroni non dovrebbe seguire l'esempio delle banche che sono state direttamente assai ben tutelate con pubblico denaro. Dato che le banche hanno avuto finanziamenti, noi possiamo ottenerli indirettamente attraverso i licenziamenti, pensa ancora il padrone. Riduco le spese di gestione, e se aumenta la voragine della cassa integrazione che importa. Intanto galleggio, ripete a se stesso il ladrone. Io difendo il mio, e se ciò consolida il potere di una classe dominante sarò pure meritorio.

Altra idea d'illazione che scaturisce dalla volontà di licenziamento dei giornalisti è posta sul contrasto La7 - TG4. Tutti sappiamo che la seconda occupa abusivamente le frequenze della prima, e che il siculo "occhio canin in porcin ceffo" deve andare sul satellite. Ci sono sentenze della Corte Europea in proposito, e un'ammenda che il contributore italiano sta pagando perché il berluscoso non le rispetta. Anche sappiamo che nel giro di raggiri in cui il nostro Paese è caduto, il purtroppo presidente del consiglio nazionale sta facendo in modo che sia la RAI a cedere frequenze nazionali a La7, e non le sue reti. Dunque, La7 deve snellirsi di personale/zavorra che sarà sostituito, tutto o in parte, con altro fedele, meno costoso, e poiché neo assunto in periodo di vacche magre anche più servile.

Altra illazione, che però è più tesi, riposa nell'idea che l’industriale e Confindustria sono amici di qualsiasi governo permetta loro di fare il proprio miglior comodo! E ora che mi ricordo, anche “la mafia è una puttana che si struscia dove c’è il potere”, lo affermava Giovanni Falcone nel suo libro intervista!

Anche Cai, per similitudine di idee, ha vertici imprenditoriali che minacciano l’affondamento del “Contratto Nazionale del Lavoro”, infatti, vogliono assumere con contratto diretto. Così fanno sapere mentre si augurano che i droni, già da anni sugli aerei militari, possano divenire reali anche per uso civile!

Anche il Governo ha a capo un imprenditore che considera il Paese/nazione come un'azienda, e imprenditori sono molti dei parlamentari… E' perciò possibile credere che imprenditori, già sputtanati dalle tesi marxiste, socialiste e fasciste, da sempre interessati solo al loro massimo profitto, tra loro non sappiano parlarsi specie se fanno oligarchia governativa? E tanto per fare un riferimento a Gelli, tornato di moda, ed a certa massoneria, tutti questi raggiri che si schierano contro il popolo attraverso il politicamente corretto li spacciano per meritocrazia.

Allora, punto comune a ogni imprenditore governativo, o anche solo nella sua azienda: “La pluralità informativa, se esiste, è deleteria al potere”.

Accordiamoci, bisbigliano allora i nuovi congiurati. Cacciamo il “mortodifame” nelle fogne, noi siamo gli eletti (tecnocrazia bancaria e patto sinarchico mai abbastanza vituperato), noi dobbiamo instaurare la meritocrazia del portafogli. La globalizzazione del nostro interesse… e mentre il popolo languirà sempre più, Gelli, coronato il suo sogno italyota, e mondialista concordato… avanzerà in una corona di nuvole con accanto il suo fido berluscoso!

Illazioni, speriamo di sì!

kiriosomega


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