Terra e mare, Russia e Stati Uniti

Terra e mare, Russia e Stati Uniti

di La Redazione
Stati Uniti e Russia rappresentano l’attuale realizzazione storica delle figure schmittiane del Mare e della Terra. Così oggi si ripropone il conflitto fra la liquidità del modello liberale e la solidità della tradizione.

Stati Uniti e Russia rappresentano l’attuale realizzazione storica delle figure schmittiane del Mare e della Terra. Così oggi si ripropone il conflitto fra la liquidità del modello liberale e la solidità della tradizione.

Esiste un’interpretazione della Storia che prescinde dai suoi accidenti; una comprensione più profonda e fondamentale, che guarda all’essenziale e si esprime attraverso il linguaggio mitico o simbolico. Quasi che la Verità si nasconda agli occhi del mondo, come gli antichi eroi e re travestiti da mendicanti alle soglie dei loro palazzi. Una Verità che non si conquista attraverso il discorso logico, ma si intuisce o si riconosce. Essa fa appello agliarcana, alle forze occulte ed elementari che percorrono la storia universale e ne sorreggono gli eventi. Proprio questa Verità indaga il pensiero di Carl Schmitt, che nel suo saggio “Terra e mare” ci offre una chiave interpretativa formidabile del mondo attuale, attraverso la lettura della Storia come scontro fra i due elementi fondamentali. A noi appare come l’elemento Mare sia oggi incarnato dagli Stati Uniti, l’elemento Terra dalla Russia.

Gli Stati Uniti sono la più importante talassocrazia commerciale (“chi domina il mare, domina il commercio del mondo”) e finanziaria (“libero mare e libero mercato mondiale si unirono”), avendo ereditato lo scettro dall’impero marittimo inglese; come il mare rappresentano la potenza del progresso, della conquista, del libero scambio, ma nel contempo dell’appiattimento, nella sua massa indifferenziata e indifferenziante (la modernità è liquida, secondo una celebre definizione); è l’ideologia liberale di un potere s-confinato, s-radicato, sovra-nazionale (il mare appartiene a tutti e a nessuno). E’ il Leviatano biblico “che esercita il potere sulla mente e sull’animo degli uomini” e che diviene ben presto Tecnica (“Il grande Leviatano da pesce si trasformò in macchina”).

La Russia è la Terra che vi si contrappone, e a questo elemento è da sempre stato riferito il suo universo simbolico: essa è l’Orso, animale terrestre, il Behemot (per continuare la metafora biblica), è la Santa Madre Russia, la pagana Madre Terra prefigurazione del culto mariano delle Madonne Nere (dal colore della terra) e della consacrazione della terra russa al Cuore Immacolato di Maria; è l’erede dell’impero territoriale romano (Mosca è la Terza Roma) e, in quanto tale, katechon, baluardo dell’Europa cristiana (De Maistre). Secondo Hegel “la Russia è la potenza massiccia che determina la stabilità” (Lezioni di filosofia della Storia), e, come la terra, è radicamento, sovranità, tradizione. Lo stesso Putin in un famoso discorso si è definito “Uomo della Tradizione” e ha ribadito la missione storica della Russia quale potenza frenante (“missione di impedire il movimento all’indietro e verso il basso, nella tenebra del caos e nel ritorno a uno stato primitivo”). L’economia russa è poi da sempre legata alla terra (risorse energetiche e minerarie) e geopoliticamente coincide con quel “Cuore della Terra” (Heartland) teorizzato da Halford Mackinder, settore centrale della superficie terracquea inavvicinabile da qualunque talassocrazia.

L’Europa, novello Giobbe spogliato delle sue antiche glorie, è oggi testimone dello scontro fra Behemot e Leviatano; uno scontro di cui parlano i cabbalisti (“il Leviatano serra con le pinne la bocca e il naso dell’animale terrestre, in modo che non possa più mangiare né respirare”) e che ben rappresenta la resistenza delle forze della Tradizione di contro all’impetuoso mare che soffoca e uniforma.

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