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TI: gli gnorri energetici


vic
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http://www.liberatv.ch/articolo/30921/ l'energia-e-le-sfide-il-futuro-fra-fossile-e-rinnovabile-la-transizione-e-nel-gas

Post Nucleare
L'energia e le sfide per il futuro: fra fossile e rinnovabile, la transizione e' nel gas. Bobbia': "Lo dice anche Papa Francesco"
Come scegliere fra la moltitudine di vettori disponibili, le strategie di Cantone e Confederazione, il punto di vista dell'economia: questi i temi al centro del dibattito pubblico organizzato da Metanord

7 ottobre 2015

BELLINZONA - Quali sono le prospettive future dei vettori energetici? Questa la domanda su cui si e' concentrato il pomeriggio informativo organizzato da Metanord lunedi' a Bellinzona nell'Auditorium di BancaStato e introdotto dal condirettore di AET (*) Claudio Nauer.

A prender la parola, di fronte a un pubblico composto da addetti ai lavori, interessati e qualche volto politico, il sindaco di Giubiasco Andrea Bersani, il Capo Ufficio aria, clima ed energie rinnovabili Mirco Moser, il direttore di Tecnoprogetti Luca Maiocchi, il responsabile di EconomieSuisse per il Ticino Angelo Geninazzi che hanno sviluppato il tema dell'energia secondo il proprio punto di vista.

A coordinare il tutto, Edo Bobbia', per cui organizzare questo pomeriggio voleva dire proporre uno stimolo e innescare la discussione. Anche politica, ha aggiunto auspicando nuovamente la creazione di un tavolo energetico in Ticino. Al centro della discussione non era il solo gas naturale, ma i vari vettori energetici e i meccanismi, pratici e normativi, che vi appartengono. Durante il dibattito che e' seguito agli interventi, Bobbia' non ha pero' mancato di rimarcare l'importanza del gas quale vettore energetico di transizione, citando, per rafforzare la sua tesi, nientemeno che Papa Francesco e il passaggio del Laudato si' in cui il gas viene descritto come il "male minore", la soluzione alternativa e transitoria ottimale in attesa che le rinnovabili abbiano la capacita' di soppiantare interamente le fossili.

Metanord e' presente nel Sopraceneri dal 2012 e, con oltre 100 km di condotti posati, serve a oggi 12 Comuni. Il primo fu proprio quello di cui Bersani e' primo cittadino: Giubiasco. L'intervento del sindaco, chiamato per portare la "sua" esperienza col gas naturale, ha quindi ripercorso le tappe che, dal gruppo di lavoro creato nel 2000, hanno portato, nel 2013, al primo allacciamento nel Borgo. "La scelta del vettore energetico non e' e non puo' essere demandata allo Stato", ha detto ricordando i motivi che hanno spinto il Municipio ad aderire al progetto stipulando con Metanord una concessione di privativa per la distribuzione del gas nel territorio comunale. "Ci e' sembrato corretto offrire al cittadino anche questa possibilita'. Perche' e' lui, che in base alle proprie esigenze e sensibilita', che deve valutare e decidere cosa sia meglio. Il dovere dell'autorita' e' quindi quello di mettere a disposizione una paletta di possibilita' ", di cui, appunto, da un paio di anni fa parte anche il gas naturale che conta ora a Giubiasco una quarantina di utenti.

Nel discorso, e nelle scelte, devono pero' esser tenuti presente anche gli indirizzi e l'inquadramento strategico deciso da Confederazione e Cantone. La parola e' andata quindi a Moser, "badante e tutore di Metanord" come lo ha introdotto con una battuta Bobbia'. Proprio in questi giorni a Berna si discute la strategia energetica per il futuro, che ha un orizzonte molto vasto, il 2050, ma che pone anche obbiettivi piu' prossimi. I tre capisaldi della politica energetica e dell'attivita' futura della Confederazione, ha spiegato Moser, sono: il risparmio energetico e il consumo efficiente; la conversione energetica; la produzione e l'approvvigionamento attraverso fonti efficienti, sicure e sostenibili. In questa stessa direzione si muove il Cantone con nuove regolamentazioni, come l'obbligo, dal 2018, per i nuovi edifici di produrre in proprio parte del loro fabbisogno energetico, ma anche con fondi per le rinnovabili, bonus e incentivi, come i 65 milioni a disposizione, fino al 2020, per migliorare l'efficienza energetica negli edifici, nei commerci e nell'industria, per il solare termico, per le centrali termiche a legna, per la conversione dei riscaldamenti elettrici e per le reti di teleriscaldamento.

In questo contesto, il gas naturale "e' accettato, ma non e' considerato un vettore su cui puntare". L'obbiettivo primario, in sostanza, resta quello di riuscire a sfruttare il piu' possibile quanto la natura ci da': idroelettrico e solare, nel nostro caso. "Ci vorra' pero' del tempo. Il gas resta quindi interessante per la sostituzione del gasolio e giochera' anche in futuro un ruolo importante, sia per il fabbisogno energetico sia per il consumo: nonostante sia comunque di origine fossile, e' certamente meno inquinante del petrolio, che, bruciandolo, commettiamo un peccato mortale visti gli infiniti usi che possiamo farne rispetto al gas".

Olio, legna, pellet, gas, geotermia, acqua, aria, sole teleriscaldamento... oggi i vettori disponibili sono davvero molti. La scelta, fra previsione dei costi, evoluzione tecnologica e legislativa, e' davvero difficile. Per questo, ha rilevato Maiocchi, un ruolo sempre piu' importante viene svolto dagli specialisti del settore. "Il nostro compito e' quello di informare e aiutare il cliente a individuare quale sia il vettore energetico piu' adatto alle sue esigenze, ma anche alla sua sensibilita'. Oltre a questioni piu' pratiche, come lo spazio e le finanze a disposizione, nella scelta entra anche un quadro normativo in continuo mutamento e non e' semplice identificare quale sia la situazione migliore".

Volutamente polemico l'intervento di Geninazzi, che ha ripercorso le misure della prima tappa della strategia energetica mettendole in discussione ed evidenziandone i punti critici: l'impossibilita' di affidarsi alla sola energia green per coprire il nostro fabbisogno ("Al momento in Svizzera abbiamo 34 pale per l'eolico, ne servirebbero 900 solo per raggiungere la produzione della centrale di Muehleberg") o le storture causate dai sussidi citando gli esempi, da non seguire, di Spagna e Germania dove si e' assistito a una crescita artificiale o a prezzi talmente in picchiata che hanno incentivato lo spreco dell'elettricita'.

"Dobbiamo pensare alle priorita' - ha concluso -: oggi la sicurezza dell'approvvigionamento con le nuove energie non e' garantito. Finiremo per importare energia pur di essere 'green'? Da quali risorse? E a che prezzo? Sfruttare le rinnovabili e' uno scopo nobile e il processo tecnologico, che lo Stato pero' non puo' decidere o prevedere, aiutera' in futuro a perseguirlo. Ma il miglior partner per questo progresso e' il mercato. Economie Suisse non e' contraria alle sovvenzioni, i sussidi pero' creano distorsioni costose". Per Geninazzi quindi, "invece di tassare cittadini ed economia, la politica dovrebbe creare le condizioni quadro affinche' il progresso tecnologico sostenibile abbia terreno fertile".

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(*) Azienda Elettrica Ticinese, e' l'ente parastatale, non l'unico, di produzione elettrica, preponderatamente idroelettrica, insignificativamente di solare.

-- Ohibo', che gnorri! --

Van fatte un paio di premesse.

Il gas in Ticino ha sempre coperto un ruolo di nicchia. In cucina, per esempio, si e' passati dalla stufa a legna alle piastre+forno elettrici. Non nei ristoranti dove la bombola a gas e' ben presente. Con l'avvento dell'idroelettrico ad un certo punto venne incentivato il riscaldamento delle case elettrico. Ergo anche qui passaggio dalla legna all'elettricita', ma non e' stato il caso generale. Per il riscaldamento casalingo il vero passaggio fu dalla legna al petrolio (nafta).

Le citta' comunque installarono una rete di distribuzione del gas. Rete che, data la s
ua eta', richiedeva un rimordenamento. Cosi' la citta' di Locarno, per risparmiare un po', decise di sopprimere la propria rete del gas. Giusto il tempo di finire l'operazione ed arriva Metanord, col neolobbista del gas Bobbia', abilissimo nel vendere la proposta gas naturale.

La Confederazione intanto intraprende una nuova strategia energetica. Fukushima ci mette del suo e vien deciso di mollare in futuro la produzione di energia nucleare dall'uranio. Poi un mucchio di buone intenzioni, dette stranamente strategia. Forse perche' hanno come target l'anno 2050. Di questa "strategia' per ora non si vede quasi nulla di concreto se non qualche minuscola pala eolica o qualche rara installazione di pannelli solari. Da' l'idea la mancanza di vera volonta' d'adottare il solare il fatto che sul Monte Generoso, la zona piu' solatia della Svizzera, non vi sia nemmeno l'ombra di una centrale solare ne' tantomeno un progetto di realizzazione. Anzi, a dirla tutta, i Verdi sarebbero dei feroci oppositori all'idea.

Gli incentivi per isolare meglio gli edifici in pratica servono ad aiutare l'edilizia.
Sarebbe sufficiente abituarsi a temperature interne piu' consone alle stagioni fredde per raggiungere lo stesso scopo senza spendere niente. Diciamo spendendo una quisquilia in maglioni e calze di lana. Che cosi' non verrebbe piu' destinata al rogo.

Finita la premessa, veniamo al dunque: lo gnorrismo dilagante.

Tutti in giro per il mondo conoscono il Lugano report. Non quelli di Lugano, ne' quelli di Stabio (Bobbia'), tantomeno quelli di Bellinzona, Giubiasco e Locarno.
Le scuole tecniche superiori, che dovrebbero essere informate sulla faccenda, stan zitte. Il governo cantonale, ma quel che e' peggio pure quello federale, fanno gli gnorri pure loro.
Gli unici a rendersi conto della rivoluzione in corso in campo energetico nucleare sono gli imprenditori d'Oltralpe, soprattutto romandi.

Parlo evidentemente della faccenda LENR. In prospettiva a medio-lungo termine e' da ignoranti ignorarne il potenziale dirompente.

Come si evince dal resocondo soprastante, c'e' chi d'ignoranza campa, e pure si fa bello mediaticamente. Ovviamente grazie alla complicita' dei media che d'informare su quanto stia succedendo nel campo delle LENR manco si sognano.

Come meravigliarsi che il pubblico resti all'oscuro, e di conseguenza la classe politica, se i giornalisti dormono dalla quarta. Soprattutto quelli, invero piuttosto spocchiosetti, mantenuti dal canone piu' caro d'Europa.

Ma una bella fetta di demerito sull'ignoramus relativo alle LENR va addebitato ai partiti Verdi. Contradditori all'inverosimile. Incapaci di proporre una via verso un'energia veramente alternativa e pulita. Siccome e' di provenienza nucleare, guai, guai a parlarne, orrore degli orrori. Cosa aspettarsi da chi e' perfino contrario a realizzare una centrale solare nel sito piu' solatio del paese? Verdi dei miei stivali!


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ohmygod
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fuori programma.

un giorno di quest'anno lessi un tuo articolo, li leggo tutti, alcuni con più attenzione, alcuni con meno. quell'articolo introduceva il palladio.
mi sembrò qualcosa di molto più corrosivo della nanothermite.


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vic
 vic
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presumo che fosse in relazione con le LENR, appunto. O fors'anche con lo stoccaggio dell'idrogeno.

Sono sempre un po' titubante a mettere post troppo tecnici. Ma poi penso, quelli che trattano di economia non si fanno tante remore, e poi e' giusto avere un'infarinatura di quel che accade in campi "culturalmente remoti".

Platino e palladio vanno alla grande nei cosiddetti catalizzatori per auto, che in Italia vengono anche detti filtri antiparticolato. Sono metalli nobili, ed infatti questi filtri costano parecchio.

Comunque con le LENR di seconda generazione stanno emergendo metalli piu' alla mano. Per esempio il nichel, che e' diffusissimo e percio' a buon mercato. Ma anche il litio, elemento leggerissimo, solitamente conosciuto in campo psichiatrico e nella vita comune perche' le batterie dei telefonini, laptop, bici elettriche sono agli ioni di litio. Il litio essenzialmente viene dalla Colombia che deve rifornire tutto il pianeta. Non e' elemento da maneggiare senza precauzione. Puro s'infiamma a contatto con l'acqua. A contatto coi metalli tende a degenerarli. In forma di composto chimico tende ad essere piuttosto letale se ingerito. Per esempio l'idruro di litio alluminio usato da Rossi, Parkhomov e altri, va maneggiato con grande precauzione. Lo dico nel caso qualche giovinastro/a stesse sperimentando nel garage.

Sono piuttosto convinto che la faccenda LENR persistera' parecchio nel tempo e che portera' qualche ulteriore sorpresa. Magari pure scientifica, in campi insospettati. Mi viene in mente la vulcanologia, anche la fisica stellare e planetaria. Ammesso e concesso che un giorno si capisca qualcosa di piu' su questi strani processi e si scopra che, sorpresa, potrebbero pure attivarsi spontaneamente in natura. Cosa non nuova in campo nucleare. Le stelle vivono grazie a processi nucleari. Sulla stessa terra in Africa s'e' scoperto che in passato era attivo un reattore nucleare naturale. Quindi non mi sorprenderebbe se un giorno si scoprisse che a fornire di calore il famoso lago di lava del Niragongo fosse si' il magma, pero' mantenuto a quelle temperature di fusione della roccia da reazioni di tipo LENR. Sono solo pensieri speculativi, diciamo associazioni di pensieri, una ciliegia che tira l'altra.

Anche per questo m'affascina questa vicenda delle LENR. Sembra un giallo di Agatha Christie. Ci sono gli indiziati. Ci sono diversi Poirot all'opera. Qualche reparto di scientifica al lavoro. Pochi spettatori. Fra di essi qualche furbastro, qualche ingenuo, come no, anche i militari e pure qualche riccastro. Ma la sintesi dei Poirot sul fenomeno LENR e' ancora in alto mare.

Pazientiamo fiduciosi, va.


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ohmygod
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LENR, ho riposto l'articolo in qualche cartella. sono un disordinato ma se non lo fossi come farei a essere ordinato.


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