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TI: opportunita' Alptransit


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http://www.caffe.ch/stories/economia/54096_abitare_in_ticino_e_lavorare_a_zurigo/

Abitare in Ticino e lavorare a Zurigo

di Clemente Mazzetta - 17 aprile 2016

Lavorare a Zurigo e vivere a Lugano. O viceversa. Non e' una fantasia. Con Alptransit potra' essere una realta'. Nel 2020 basteranno un'ora e 40 per attraversare la Svizzera. Si salira' alla stazione di Lugano alle 6 e si passeggera' nella Bahnhofstrasse di Zurigo, prima delle 8. "Facilitare gli spostamenti aiutera' molto la nostra economia. Ne sono convinta - sostiene Emanuela Capra, direttrice della Luisoni Sa, societa' di gestione selezione risorse umane -. Con Alptransit il Ticino puo' diventare un polo logistico molto attrattivo. Penso in particolare a ditte italiane, che si troveranno piu' vicine ad uno sbocco verso il Nord Europa. Ma ci potranno essere anche ticinesi disposti a fare i 'frontalieri' oltre San Gottardo, a viaggiare anche solo per alcuni giorni la settimana per lavorare nell'area svizzero tedesca".

Oggi, invece, sono pochissimi i pendolari che dal Ticino si spostano oltralpe. Ce n'e' qualcuno. Ma chi lo fa deve trascorrere cinque ore in treno. Un tempo che in futuro, dal 2020, si ridurra' a poco piu' di tre ore, andata e ritorno. Fra pochi anni si partira' da Lugano e si fara' ritorno sul Ceresio, dopo una giornata di lavoro, in tempo per l'aperitivo in Piazza Riforma alle 18.

"Le opportunita' ci sono. E' innegabile - aggiunge Marco Passalia vicedirettore della Camera di commercio -. La sfida sara' quella di attirare persone qualificate che siano disponibili a fare i pendolari in Svizzera interna, con le distanze che si sono raccorciate. O anche attrarre nuovi insediamenti in Ticino per le opportunita' socio-ambientali, per lo stile di vita piu' apprezzabile, per il clima: ma attenti esiste anche il rischio opposto, che qualche azienda a causa della riforma fiscale, preferisca delocalizzarsi nella Svizzera tedesca che fiscalmente e' piu' vantaggiosa". Difficile prevedere quali saranno le conseguenze economiche, occupazionali per il Ticino con l'arrivo di Alpransit.

Certamente aumenteranno i turisti mordi e fuggi, quelli del fine settimana. Certamente s'intensificheranno i viaggi d'affari. "Siamo di fronte ad ipotesi, ma non c'e' ancora un'indagine scientifica sulle ricadute - osserva l'economista Remigio Ratti -. Inoltre a causa dei cantieri, per un paio d'anni sulla linea Zugo - Arth-Goldau si perderanno parte dei minuti che si guadagnano con la galleria del San Gottardo. Quindi finalmente nel 2020 col tunnel del Ceneri si andra' da Lugano a Zurigo in meno di 2 ore e da Bellinzona a Zurigo in un'ora mezza". Scendere in Ticino fra quattro anni sara' una bazzecola. "Purtroppo non stiamo facendo molto per anticipare quel momento - aggiunge Ratti -. Abbiamo pero' il tempo per fare qualcosa. Per recuperare. Ci sono spazi per sviluppare il turismo congressuale che necessita di un aeroporto a poca distanza: noi ne avremo addirittura due. Quello di Malpensa a partire dal 2018 quando entrera' in funzione la Mendrisio-Varese-Malpensa e appunto quello di Zurigo.

Dopo il 2020 aumentera' certamente il turismo di giornata. Pensiamo alle migliaia di persone con l'abbonamento generale, in particolare alla fascia della terza eta': quando ci sara' nebbia a Zurigo potranno arrivare da noi senza spendere un centesimo. Ma anche in questo caso il Ticino deve prepararsi, deve avere una strategia per trasformare questo tipo di turista da occasionale ad abituale".

In attesa di questi cambiamenti qualcuno che s'e' posto il problema delle ricadute c'e' stato. Il Credit Suisse a maggio presentera' un primo studio sull'impatto economico di Alptransit in Ticino, come rivela Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio: "Aspettiamo di leggere le riflessioni, perche' non e' facile stimare l'impatto economico di questo collegamento. Non lo e' ora per noi, come non lo e' stato in precedenza anche per il Vallese, quando si e' realizzato il tunnel del Loetschberg. Una realta' che non e' pero' facilmente paragonabile alla nostra"
Pero' dall'apertura della galleria di base del Loetschberg nel 2007, in Vallese e' aumentato sia il turismo giornaliero che quello su piu' giorni. L'apertura ha contribuito a una crescita dinamica nell'agglomerato di Briga-Visp-Naters. I temuti svantaggi sono stati invece minimi.

-- Impatto a rovescio --

Da tutti questi discorsi appare chiara una cosa: Alptransit e' stata realizzata per risolvere il problema del transito merci attraverso le Alpi, inducendolo a prendere la via ferrata anziche' l'autostrada.

E' piuttosto strano che nessuno menzioni i benefici di un'aria meno inquinata dal traffico pesante. Sospetto che il traffico pesante transalpino rimarra' suppergiu' lo stesso di adesso. In fondo gia' ora il 75% delle merci che vanno o vengono d'Oltralpe viaggiano in treno.
Al dunque i benefici concerneranno piuttosto le persone che non le merci. Detto altrimenti: i benefici collaterali saranno piu' importanti del beneficio principale per cui e' stata realizzata Alptransit.

Mai il Consiglio federale si sarebbe lanciato in un simile grande progetto solo per le persone. Le merci sono dunque state una benvenuta scusa. Anche la cosiddetta lotta al CO2, che in realta' dovrebbe chiamarsi lotta all'inquinamento, in fondo ha dato la sua spintarella. E non ultimo pure Keynes. Nessuno lo cita, forse perche' e' politicamente scorretto, ma se c'e' un investimento statale keynesiano questo e' proprio Alptransit con le sue tre gallerie ferroviarie di base: Loetschberg, Gottardo e Ceneri.

Grandi opere che hanno creato molto lavoro assai qualificato fin giu' in Sudafrica. In un periodo di difficolta' economiche generali.

Infine una notarella di contorno. I ticinesi realizzano ora l'importanza di collegamenti non troppo lenti. La Romandia e' collegata alla Svizzera tedesca da 1-3 ore di percorrenza. Eppure i romandi non e' che si siano precipitati all'impazzata su Zurigo. Nemmeno il contrario e' avvenuto.

Percio' si puo' dire che in fondo cio' che conta e' anche saper difendere la propria identita' culturale, pur aprendosi ad altre realta'.

Con l'aria che tira ora in Italia, soprattutto di presunta furbizia, e' un vero toccasana quello di riequilibrare il ponte a nord. Al contrario di Ratti, personalmente non la vedo cosi' nera se l'Italia (e Berna) cincischiano sull'adeguamento ad Alptransit a sud di Lugano (diciamo fino a Genova). Cio' dara' tempo al riassestamento verso nord. E risparmiera' nervi e pazienza nelle solite trattative infinite con l'Italia. La quale avra' pure un periodo per pensarci su' tranquillamente, se Alptransit non sia un'opportunita' anche per lei. Opportunita' piovuta gratis dal cielo, assieme al lavoro generato in Italia gia' durante la realizzazione.

Insomma certe cose si possono realizzare anche senza UE.
(qed)

Oh dimenticavo un altro effetto a rovescio, di cui non si parla. I cosiddetti turisti zurighesi del fine settimana, con Alptransit andranno dritti filati a Bologna e Firenze, saltando via il Ticino a pie' pari. Effetto che in Vallese non esiste, in pratica.


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